PAROLE | RICETTE | ||||||||
Storia del Cous cous | Bevande | Antipasti | Salse | Carne | Verdure | Zuppe/Minestre | Pesce | Pane | Dolci |
La cucina | Caffè alla turca | Khiair b’leban | Harissa | Tagine alle verdure | Polpette | Pitta | |||
A tavola con gli arabi | Tea alla menta | Falafel | Salsa cousbareia | Kefta al pomodoro | Sardine alle patate | Khobz | |||
Si mangia | Malsuka | Salsa alle mandorle | Tagine di all'uvetta | ||||||
Galateo arabo | Cous cous | Salsa d'aglio | Agnello alle spezie | ||||||
Precetti dell'Islam | Alla tripolina | Crema di tahin | |||||||
Glossario | Kibbeh di zucca | Salsa alle noci | |||||||
Tabuleh | Hulba | ||||||||
Tarator al sesamo | |||||||||
Rqaqa jibneh |
Ingredienti:
250 g di peperoncini rossi piccanti | |
4 spicchi d'aglio | |
3 cucchiai di foglie di coriandolo fresco | |
1 cucchiaio di coriandolo secco in polvere | |
1 cucchiaio di menta secca | |
1 cucchiaio si semi di carvi | |
2 cucchiai di olio | |
1 cucchiaio di sale |
Preparazione:
togliete ai peperoncini i piccioli e i semi e lasciateli in un po' d'acqua per 1
ora circa. Trascorso questo tempo, sgocciolateli e pestateli con tutti gli altri
ingredienti aggiungendo un filo d'olio. Ricavate un composto molto denso e
conservatelo in frigorifero dopo averlo versato in un barattolo di vetro. Ogni
volta che userete l'harissa non scordate di aggiungere un po' d'olio in
superficie, in modo tale che si conservi bene.
Ingredienti:
4 cipolle | |
100 g di nocciole sgusciate | |
50 g di pinoli | |
farina di frumento | |
5 cucchiai d'olio | |
4 cucchiai di prezzemolo tritato finemente | |
sale | |
pepe nero |
Preparazione:
sbucciate le cipolle e affettatele molto sottilmente; versate l'olio in una
casseruola, scladatelo appena e versatevi le cipolle, lasciandole quindi
appassire a fuoco assai moderato. Quando sono diventate trasparenti,
aggiungeteci le nocciole e i pinoli tritati grossolanamente, alzate la fiamma e
lasciate rosolare il tutto per alcuni minuti. Coprite a filo con dell'acqua,
aggiungete il prezzemolo e lasciate sul fuoco ancora per 5 minuti, aggiustando
di sale e insaporendo con del pepe macinato al momento. Legate infine la salsa
con un po' di farina e versatela in una salsiera da portare in tavola insieme
con del pesce fritto.
Ingredienti:
100 g di mandorle sgusciate | |
2 spicchi d'aglio | |
2 cucchiai di mollica di pane | |
2 limoni (il succo) | |
2 cucchiai di brodo vegetale | |
sale q.b. |
Preparazione:
anzitutto spellate le mandorle e poi pestatele in un mortaio assieme al pane e
agli spicchi d'aglio mondati. Ricavate una pasta di consistenza omogenea,
unitevi il succo di limone e, non smettendo di pestare, allungatela con il
brodo, così da ottenere una salsa sufficientemente liquida. Infine salatela e
versatela in una ciotola. Servitela come condimento a ogni tipo di verdura cruda
o cotta, ma anche per accompagnare della carne d'agnello arrostita.
Ingredienti:
1 patata | |
4 spicchi d'aglio | |
50 g di mandorle sgusciate | |
1 bicchiere d'olio | |
2 cucchiai di prezzemolo tritato | |
2 cucchiai di aceto | |
sale q.b. | |
pepe q.b. |
Preparazione:
bollite anzitutto la patata in acqua salata, poi scolatela e lasciatela
raffreddare. Quando è fredda, mondate gli spicchi d'aglio, pestateli nel mortaio
assieme alla patata, le mandorle e il prezzemolo. Quindi mettete il pesto in una
ciotola e unitevi, poco a poco, l'olio e l'aceto, mescolando senza sosta e molto
accuratamente. Infine condite con sale e pepe.
Ingredienti:
150 g di tahin (crema di sesamo) | |
150 g yogurt | |
2 spicchi d'aglio | |
3 limoni (il succo) | |
sale | |
prezzemolo per guarnire |
Preparazione:
anzitutto mondate l'aglio e pestatelo con un po' di sale in un mortaio; poi
aggiungetevi il tahin e amalgamatelo all'aglio. Unitevi quindi, poco alla volta,
lo yogurt e il succo di limone, battendo con decisione, in modo da ottenere un
composto liscio e denso. Aggiustate di sale. Servite in una ciotola, guarnendo
con del prezzemolo tritato.
Ingredienti:
130 g di noci sgusciate | |
2 spicchi d'aglio | |
2 limoni (il succo) | |
4 cucchiai di tahin | |
4 cucchiai di prezzemolo tritato | |
sale |
Preparazione:
in un mortaio pestate le noci e l'aglio con un po' di sale, così da ridurre le
noci quasi del tutto in pasta. Poi aggiungete poco a poco il tahin e il succo di
limone, mescolando con molta cura in modo da amalgamare adeguatamente gli
ingredienti. Da ultimo incorporate il prezzemolo tritato. Servite la crema con
del pesce al forno o come accompagnamento a insalate o verdure bollite.
Ingredienti:
4 peperoncini freschi | |
1 pomodoro grande | |
2 cipollotti | |
2 spicchi d'aglio | |
4 cucchiai di semi di fieno greco | |
½ cucchiaino di pepe nero | |
¼ di cucchiaino di semi di cardamomo macinati | |
¼ di cucchiaino di curcuma in polvere | |
1 mazzetto di coriandolo | |
sale |
Preparazione:
lasciate il fieno greco in ammollo nell'acqua per 4-5 ore. Poi scolatelo e
occupatevi degli altri ingredienti. Tagliate i peperoncini a pezzetti; pelate e
tritate il pomodoro; mondate e tritate i cipollotti e gli spicchi d'aglio.
Versate in un mixer i semi di fieno greco, i peperoncini, il pomodoro, i
cipollotti, l'aglio e tutti gli altri ingredienti e fatene una crema. Servitela
quindi in una ciotola e, se decidete di utilizzarla come antipasto,
accompagnatela con delle fette di pane.
Ingredienti:
500 g di semola di grano duro | |
acqua | |
sale |
Preparazione:
Mettere la semola in una terrina e, con le dita bagnate d'acqua leggermente
salata, raccoglierla e manipolarla fino a ricavare delle palline non più grandi
della testa di uno spillo. Distendere il cou¬scous su una tovaglia e lasciarlo
asciugare per 3 ore. Scaldare dell'acqua in una couscoussiera; appena inizia a
fremere mettere il couscous nel cestello, coprirlo con uno panno bagnato e
cuocerlo per 45 minuti. Scolarlo, versarlo in una terrina, spruzzar¬lo con un
po' d'acqua fredda e lasciarlo raffreddare per 15 minuti. Rimetterlo quindi
nella couscoussiera e cuocerlo per altri 20 mi¬nuti. A questo punto il couscous
è pronto e, secondo la preparazio¬ne, lo si lasci raffreddare o lo si unisca
agli altri ingredienti.
Quando parliamo di Couscous, continuiamo a parlare di piatti e sapori
mediterranei che in questo caso provengono direttamente dai paesi del Nord
Africa.
Nessun altro piatto come il couscous si lega alla storia e alle tradizioni
conviviali delle popolazioni arabe, soprattutto del Maghreb. Eppure la sua
vicenda secolare non si esaurisce su quell'unica sponda del Mediterraneo, ormai
storicamente riconosciuta come sua terra d'origine, ma seguendo le rotte di
mercanti e di conquistatori, il kuskusu - per dirlo in arabo - è approdato in
Spagna, in Francia e anche in Sicilia.
La sua nascita si perde nella notte dei tempi e per averne qualche notizia
bisogna risalire agli antichi Berberi abitanti delle montagne e delle valli del
Maghreb, già prima dell'invasione araba del VII secolo dopo Cristo. Per
preparare questa specie di antenato del couscous, i berberi utilizzavano
soprattutto frumento, talvolta miglio e orzo, da cui ricavavano una specie di
semola che impastavano con acqua o latte. Ottenevano così delle rudimentali
pappe a cui davano il nome di kskso, o kuski.
Oggi il termine couscous sta ad indicare sia la semola di base sia l'intero
piatto completo di tutte le altre portate che lo accompagnano - carni, legumi e
verdure cucinati generalmente con molte spezie, come tradizione comanda - con le
varianti locali, dal Marocco alla Libia.
P er preparare il Cous cous:
Il cous cous va preparato in un piatto largo e basso (mafaradda), cotto a
vapore in una couscoussiera e portato in tavola nel "lemmu", largo vaso di
terracotta. In mancanza di questi appositi utensili, potete utilizzare un
normale piatto di diametro adeguato e uno scolapasta (di metallo) appoggiato su
una pentola dove cuoce il brodo con le verdure e la carne o il pesce o anche
semplicemente acqua bollente e portarlo in tavola in una normale zuppiera per
minestre.
Ricetta base tradizionale
Ingredienti:
500 gr. di semola di grano duro a grana mista | |
farina, alloro e altri aromi vari | |
acqua | |
olio extravergine di oliva | |
sale | |
pepe o peperoncino |
Preparazione:
Versate la semola a pioggia nella mafaradda [vedi foto in basso] e
legatela con poca acqua leggermente salata, facendo un movimento circolare e
continuo con la mano ( a 'ncucciatina). Man mano che procedete trasferite
i granelli su una tovaglia pulita e, alla fine, lasciateli asciugare per circa 2
ore. Quindi, rimettete il couscous nella mafaradda e irroratelo con mezzo
bicchiere di olio, manipolatelo delicatamente, in modo che assorba bene l'olio.
Conditelo con gli aromi adatti alla preparazione che vi accingete a fare (non
mancano quasi mai qualche cucchiaio di prezzemolo tritato, 1 piccola cipolla
grattugiata, qualche chiodo di garofano macinato, un pizzico di cannella e del
peperoncino in polvere o del pepe). A questo punto, versate la semola così
lavorata nella cuscussiera [vedi foto in basso], in cui avrete messo
alcune foglie di alloro, in modo da coprire i buchi. Ponete il recipiente su una
pentola piena fino a metà di acqua e sigillate la linea di congiunzione delle
due casseruole con un impasto molle di farina e acqua (cuddura) come vuole la
tradizione , oppure, con un canovaccio annodato per impedire la dispersione del
vapore. Cuocete per 1 ora abbondante. il couscous acquisterà un aroma maggiore
se posto a cuocere sul tegame con la zuppa a leggero bollore. In questo caso, si
utilizza una parte del brodo con cui verrà all'ultimo "abbiviratu" (irrorato)
con qualche pezzetto di pesce, verdura o carne a seconda del tipo di
preparazione.
A fine cottura, trasferite il couscous nel "lemmu" [vedi foto in basso] e
irroratelo con abbondante brodo; mescolate affinché tutto il liquido venga
assorbito e lasciate riposare per 1 ora, sotto una coperta di lana sistemata sul
coperchio del recipiente. Servite quindi con il condimento preparato e altro
brodo che ciascuno se ne servirà a piacimento.
Se questa preparazione tradizionale vi sembra complicata potete utilizzare del
cous cous precotto e seguire le istruzioni riportate sulla confezione.
Couscoussiere, la prima in rame, la seconda in alluminio
Mafarrada
Lemmu
Ingredienti per 12 pezzi:
1,5 tazze d'acqua | |
1,5 kg di farina | |
1 cucchiaino di zucchero | |
7 g di lievito in polvere | |
olio extravergine d'oliva |
Preparazione:
Lavorare in una ciotola il lievito, l'acqua e lo zucchero e porre in luogo caldo
per 5 minuti, finché sarà diventato schiumoso. Mette¬re la farina, il composto
di lievito e 2 cucchiai d'olio nell'impasta¬trice e azionare fino a ottenere un
impasto compatto. Disporlo su una superficie infarinata e lavorare fino a farlo
diventare elastico. Trasferirlo in un recipiente oliato, proteggere con
pellicola traspa¬rente e con un panno, poi lasciare riposare in luogo caldo per
20 minuti, così che raddoppi il volume. Premere con la mano sull'impasto per
farne uscire l'aria, dividerlo in 12 pezzi e stendere ogni porzione in un disco
alto circa 5 milli¬metri. Disporre i dischi su una piastra da forno unta,
spennellarli d'acqua e lasciarli lievitare per altri 20 minuti. Riscaldare il
forno a 250 °C. Spennellare di nuovo i dischi con ac¬qua e infornarli per circa
5 minuti.
Ingredienti per 16 pezzi:
2,5 tazze di farina integrale | |
1/3 di tazza di farina di mais | |
7 g di lievito di birra | |
1 tazza e 1/4 d'acqua | |
1 uovo | |
1/2 cucchiaino di paprica dolce | |
1 cucchiaio d'olio extravergine d'oliva | |
2 cucchiai di semi di sesamo | |
1 cucchiaino di zucchero | |
1 cucchiaino di sale |
Preparazione:
In un recipiente mescolare mezza tazza di farina integrale, zucchero, sale,
lievito e acqua; lasciare riposare il composto, coperto e al caldo, finché non
si gonfia. Setacciare il resto della farina integrale con quella di mais,
mescolare aggiungendo la paprica e l'olio. Unire i due composti e formare un
impasto consistente e omogeneo; coprire e far riposare al caldo per 20 minuti.
Formare 16 dischi, disporli sulla piastra da forno e cospargerli con l'uovo
leggermente sbattuto e i semi di sesamo; coprire e lasciar lievitare. Cuocere in
forno già caldo a 180 °C per circa 12 minuti.
Ingredienti per 2 persone:
2 tazzine d'acqua | |
3 cucchiai di caffè | |
4 cucchiaini di zucchero |
Preparazione:
Per preparare il caffè alla turca la miscela deve essere fresca e macinata
finissima, una polvere della consistenza del borotalco; questo risultato non si
può ottenere con un normale macinino da caffè, ma è necessario usare il
tradizionale macinino turco dalla forma stretta e allungata. Per ogni persona
mettere nell'apposito recipiente, ibrik [vedi foto sotto], o in normale
pentolino il caffè, l'acqua e lo zucchero. Mescolare bene, mettere il pentolino
sul fuoco a fiamma molto moderata e attendere che la miscela prenda il bollore,
formando sulla superficie una schiuma densa. Togliere il tegamino dal fuoco,
attendere che la schiuma si abbassi e rimetterlo sul fuoco; ripetere questa
operazione per tre volte. Distribuire sul fondo di ogni tazzina la crema che si
sarà formata e quindi, con molta delicatezza, versarvi sopra il caffè. Prima di
bere attendere che la crema salga in superficie e che gran parte della polvere
di caffè precipiti sul fondo della tazza.
Ibrik antico
Ibrik elettrico
Ingredienti per 4 persone:
acqua | |
1,5 cucchiai di te | |
1 cucchiaio di menta essiccata | |
rametti di menta fresca | |
100 g di zucchero per guarnire |
Preparazione:
Mettere tutti gli ingredienti in una teiera, precedentemente riscaldata,
aggiungere acqua bollente, coprire e lasciare in infusione per 5 minuti.
Mescolare, assaggiare e, secondo la tradizione, versare il tè in bicchieri da
bibita decorando con foglioline di menta fresca.
Ingredienti:
Cetrioli | |
1 cucchiaio di tahina | |
1 vasetto di yogurt naturale | |
1 manciata di menta essiccata | |
foglie di menta fresca | |
1/2 spicchio d'aglio per guarnire |
Preparazione:
Mondare e lavare i cetrioli e tagliarli a cubetti; tritare l'aglio e la menta.
Unire tutti gli ingredienti in un piatto fondo, mescolare, guarnire con foglie
di menta fresca e servire.
Ingredienti:
400 g di ceci | |
1 cipolla | |
1 mazzetto di prezzemolo | |
2 spicchi d'aglio | |
2 cucchiaini di semi di cumino | |
1 cucchiaino di coriandolo in polvere | |
sale | |
pepe | |
olio per friggere |
Preparazione:
Lasciare in ammollo in acqua i ceci per 24 ore, quindi scolarli. Riunire in un
frullatore i ceci, la cipolla, il prezzemolo e l'aglio mondati, i semi di
cumino, il coriandolo, un pizzico di sale e uno di pepe; frullare per 20 secondi
fino a ottenere un impasto fine e omogeneo. Lasciarlo riposare in frigorifero
per un'ora. Formare con il composto delle polpette piuttosto piccole e dorarle
nell'olio bollente, girandole delicatamente, per 4 minuti circa. Se non si
riuscisse a formare le polpette perché il composto risulta troppo liquido, si
può aggiungere un po' di farina. Quando le polpette saranno dorate, toglierle
dalla padella e porle ad asciugare su carta da cucina. I falafel vanno serviti,
a piacere, caldi o freddi su un letto di verdura.
Sandwich pita con falafel e verdure
Ingredienti:
3 uova | |
burro | |
200 gr. di carne di manzo tritata | |
sale | |
pepe | |
1 cucchiaio di parmigiano grattugiato | |
olio per friggere |
Preparazione:
Preparare i malsuka [vedi foto sotto]. Rassodare un uovo e tagliarlo a
dadini. Rosolare in un po' di burro la carne di manzo tritata. Mescolare insieme
la carne, l'uovo sodo, le altre 2 uova intere e il formaggio grattugiato,
regolare di sale e pepe. Dividere il composto sui malsuka, chiuderli a cilindro
e friggere i brik nell'olio bollente fino a quando saranno uniformemente dorati.
Foto a sx: malsuka da riempire, a dx: in cottura
Nota:
Piatto tradizionale, anche se non originario, della cucina araba, il couscous è
una pietanza che conserva il suo valore sociale, intorno al quale si riunisce
una famiglia o una comunità; tutti attingono da un unico grande recipiente,
sedendo in cerchio e, spesso, pregando prima di mangiare. per servirsi in genere
non si utilizzano posate, ma focacce di pane non lievitato.
Ingredienti per 6-8 persone:
500 gr. di couscous | |
700 gr. di spalla d'agnello | |
4 merguez (salsicce di manzo e agnello) [vedi foto sotto] | |
200 gr. di polpa di pomodoro | |
200 gr. di piselli sgusciati | |
3 carote | |
2 cipolle | |
2 peperoni di colore diverso | |
2 pomodori | |
1 cuore di sedano | |
2 spicchi d'aglio | |
1 cucchiaino di semi di cumino | |
alcune foglie di basilico | |
2 dl. d'acqua | |
zucchero | |
olio extravergine d'oliva | |
sale | |
pepe | |
1 limone | |
menta fresca per guarnire |
Preparazione:
Tagliare la carne a cubetti di circa 3 centimetri. Mondare e lavare tutte le
verdure. Tritare grossolanamente le cipolle, il sedano e le carote e farle
soffriggere con la carne in 2 cucchiai d'olio. Quando la carne è dorata, salare,
pepare, aggiungere la polpa di pomodoro, un pizzico di zucchero e l'acqua;
coprire e lasciare cuocere a fuoco basso per un'ora e mezza. Intanto tagliare a
metà i peperoni, eliminarne i semi, tagliarli a listarelle e cuocerli in un
cucchiaio d'olio insaporito con uno spicchio d'aglio. Cuocere le merguez, senza
grassi aggiunti, in una padella antiaderente e poi tagliarle a pezzetti.
Lessare i piselli, scolarli e farli insaporire con un po' d'olio e lo spicchio
d'aglio rimasto, oppure con un po' di cipolla tritata eventualmente tenuta da
parte. Man mano che sono pronti, tenere da parte i vari ingredienti al caldo.
Preparare il couscous, meglio se con la couscoussiera sopra la carne che cuoce,
oppure farlo gonfiare in 250 grammi d'acqua bollente, spegnerlo e lasciarlo
riposare per 5 minuti; aggiungere un cucchiaio d'olio, sgranarlo con una
forchetta e insaporire con i semi di cumino e il basilico tritato. In un piatto
da portata ovale sistemare in una metà il couscous e nell'altra metà la carne,
quindi decorare con fettine di limone e foglie di menta. Disporre separatamente
tutti gli altri ingredienti, compresi i pomodori tagliati a spicchi, in
ciotoline da cui ogni commensale si servirà liberamente.
Merguez
“O voi che credete! Mangiate delle cose buone che la Provvidenza Nostra v’ha dato, e ringraziatene Iddio, se Lui solo adorate! In verità Iddio v’ha proibito gli animali morti e il sangue e la carne di porco e animali macellati invocando altro nome che quello di Dio” (il Corano, Sura II,vv.172-173)
La storia della cucina araba inizia le tradizioni dei beduini prima dell’
avvento dell’ Islam, condizionate dalla vita nell’ immenso deserto Rub ‘al Khali,
povera ed essenziale basata su latte di capra e di cammella, carne di montone,
datteri, scarsità di verdure e frutta. Con l’ avvento dell’ Islam e la morte del
Profeta nel 632, gli Arabi cominciarono la loro espansione fino alla creazione
del vasto impero steso dal Medio Oriente all’ India, dal Nord Africa alla Spagna
e la Sicilia, la cui magnifica capitale era Baghdad. In questo periodo le
tradizioni della cucina beduina si trasformarono con quelle delle ricche e
raffinate cucine Bizantina, Persiana, asiatica e di tutte popolazioni del vasto
impero islamico. Prodotti poco noti nella cucina beduina tradizionale divennero
parte integrante di quella araba, come verdura e frutta di ogni tipo. Il riso
che era base della cucina indiana si diffuse in tutto l’impero, in Sicilia si
svilupparono le coltivazioni di agrumi e canna da zucchero, in Spagna e tutto il
Maghreb ulivi, viti, frumento, ortaggi. Da ogni parte dell’ impero i prodotti
locali diventavano parte integrante della gastronomia araba sempre più varia e
raffinata. Elemento fondamentale fu il traffico delle spezie prodotte in Estremo
Oriente, come il pepe, lo zenzero e la cannella. Nella corte di Baghdad la
cucina si trasformò in arte, tanto da dare origine ad una vera e propria
letteratura gastronomica. I piatti si arricchirono diventando sempre più
complessi e raffinati fino al 1258, quando Mongoli di Gengiz Khan conquistarono
Baghdad e travolsero il cuore dell’ impero islamico. Poi la grande tradizione
gastronomica fu ripresa dagli Ottomani a partire dal XIV secolo, arricchendosi
di ricettari e libri da studiosi, filosofi e letterati. Al piacere della cucina
si legava il grande senso di ospitalità araba e ancora oggi quella grande
tradizione sopravvive nei paesi arabi, soprattutto la concezione del mangiare
come elemento di incontro e socializzazione per parlare, scambiando opinioni ed
esperienze. La cucina è parte della cultura arabo-musulmana, con una infinità di
variazioni a livello regionale. Si può dividere l’ universo arabo in “Mashreq” o
Oriente che comprende Arabia Saudita, Yemen, Siria, Libano, Palestina e
Giordania; “Maghreb” o Occidente che comprende Marocco, Algeria, Tunisia, Libia;
in mezzo Egitto e Sudan. Ognuna di queste regioni possiede tradizioni che sono
anche retaggio di storia e caratteristiche locali. Il montone intero arrostito,
è antica tradizione beduina basata sulla pastorizia e sul nomadismo, diffuso in
Arabia Saudita e gli Emirati del Golfo; le polpettine di carne kefta insaporite
con spezie e popolari in tutto il mondo arabo, provengono dai commerci del
Mediterraneo, soprattutto zafferano, cumino e cardamomo; i dolci chiamati ” pane
del palazzo”, ” turbante del giudice” e altri nomi particolari, evocano gli
splendori di Baghdad e le Mille e Una Notte. Nel Maghreb il cuscus è il
principale piatto in Libia, Tunisia e Marocco e deriva dai Berberi che
dominavano la regione prima dell’ arrivo degli Arabi.
Sembra una contraddizione, ma la ricorrenza musulmana che più condiziona la
cucina è il Ramadan, nel nono mese del calendario islamico dedicato al digiuno
che si interrompe al tramonto mangiando con un dattero o un dolce con un po’ d’
acqua.
La cultura gastronomica araba è il frutto della ricca mescolanza di
tradizioni mediorientali, mediterranee e persiane, tradizioni appartenute a
popoli e civiltà con cui gli Arabi sono entrati in contatto nel corso della loro
storia. Se torniamo indietro nel tempo e ripercorriamo con ordine la storia
culinaria araba scopriremo perchè, ad esempio, questo popolo si nutra spesso di
carne, o perché la pasta sia così rara nelle loro tavole.
Le origini della cucina araba dobbiamo cercarle nei beduini della penisola ,
arabica; nella loro alimentazione, influenzata dal deserto che spesso
attraversavano, troviamo il latte di cammella e di capra, raramente frutta e
ortaggi, ma abbondante carne, di montone. Nel 632 D.C., dopo la morte del
profeta Maometto, gli Arabi iniziarono ad espandersi fino alla riuscita della
creazione di un grande impero che si estendeva dall'Asia al nord Africa, fino in
Spagna ed in Sicilia; capitale di questo grande impero era Baghdad. Durante
l'espansione araba le abitudini alimentari ereditate dai beduini del deserto si
amalgamarono con le raffinate tradizioni Persiane e Bizantine e con quelle degli
altri popoli assoggettati. Le nuove popolazioni si nutrivano di verdura e
ortaggi: cetrioli, zucchine, fagiolini, porri ecc.., ma anche di tanta frutta.
Il riso, originario dell'India, si diffuse in tutto l'impero. In Sicilia furono
introdotte nuove colture come quelle dell'arancio e della canna da zucchero. I
grandi cenoni, le feste, il piacere collettivo dello stare a tavola, il piacere
del cibo, si unirono al loro grande senso di ospitalità. Di fatti oggi, nella
società musulmane è molto sentita la propensione verso tutto ciò che favorisce
la socializzazione, il cibo, e la cucina inclusi. La tavola imbandita è il
momento migliore per parlare insieme, condividere opinioni ed esperienze,
Importante ricordare il traffico delle spezie prodotte in Estremo Oriente, come
il pepe, lo zenzero e la cannella. Nella corte di Baghdad la cucina si trasformò
in arte, tanto da dare origine ad una vera e propria letteratura gastronomica. I
piatti si arricchirono diventando sempre più complessi e sofisticati.
Nel 1258, con l'arrivo dei Mongoli cadde Baghdad e con essa anche tutti i fasti
culinari.
Ma la grande tradizione culinaria fu ripresa dagli Ottomani a partire dal XIV
secolo. Anche i Sultani dettero molto credito all'arte culinaria, facendo
redigere ricettari e libri da studiosi, filosofi e dottori.
Se dovessimo scegliere due aggettivi per definire la tavola e l'accoglienza
araba useremmo generosità e prodigalità.
Se non vi è mai capitato di essere invitati a cena in una casa araba vi daremo
dei consigli nell’eventuale possibilità di un invito.
Un detto del Profeta Muhammad diceva :”Cibo di due è sufficiente per tre, e cibo
di tre è sufficiente per quattro” ciò riassume la filosofia che sta alla base
dell’ospitalità tipica degli arabi: offrire cibo all’ospite è parte integrante
della loro vita.
Quindi se siete invitati ad una cena araba vi consigliamo di rimanere a digiuno
per il resto della giornata poiché le portate saranno sicuramente abbondanti
composte da piatti vari e saporiti.
L’ospite viene trattato come uno di casa e viene messo il più possibile a suo
agio.
Costume delle donne arabe è nutrire l’invitato prima e più di se stesse.
Rifiutare qualche portata della cena è un’offesa verso i padroni di casa, che lo
interpretano come un mancato apprezzamento dell’ospitalità.
Prima di sedersi al tavolo è importante lavarsi le mani e per i musulmani
pronunciare prima di mangiare la parola "Basala" (abbreviazione di un versetto
del Corano che dice: "bismillahi ar- rahman ar- rahim" ovvero nel nome di Dio
clemente e misericordioso) per benedire il cibo, ella fine del pasto per
ringraziare si dirà (“al-hamdu li-llah= grazie a Dio).
All’ospite viene offerto del the o del caffè ma mai il vino perché proibito
dalla loro religione. Il cibo verrà servito in gran quantità .
Il pasto tipico tradizionale viene consumato intorno ad un tavolo basso
attingendo da un grande vassoio posto al centro tavola (siniyyah), ci si siede
su dei cuscini o sul tappeto.
Il cibo si prende e si mangia usando le proprie mani e più precisamente
utilizzando tre dita della mano destra, altrimenti ci si aiuta con del pane
tipicamente arabo, non si usano posate.
Il pane è l’elemento base di ogni pasto, mangiarlo in compagnia è simbolo di
amicizia.
Mangiare in strada
Alcuni cibi vengono consumati per strada come gli spiedini di carne macinata con
spezie, il “kebab”. Sempre in strada si può trovare da bere dai venditori
ambulanti muniti di zaino dentro cui si può scegliere la bevanda preferità,
questi venditori sono muniti anche di bicchieri che legano alla vita con una
cintura.
12 regole dettate dal quarto califfo:
Ricordarsi sempre che Dio è il dispensatore | |
Essere soddisfatti di ciò che Dio ha dispensato | |
Dire Bismillah (nel nome di Dio) all’inizio del pasto | |
Lavarsi le mani prima di mangiare | |
Sedere a sinistra della tavola | |
Mangiare con tre dita | |
Leccarsi le dita alla fine del pasto | |
Mangiare dal piatto di fronte a sé | |
Prendere dei pezzi minuti | |
Masticare bene | |
Non fissare gli altri commensali |
La cena si termina con l’esclamazione della parola “sahteyn” che significa
“due volte la salute a voi”. Per chi volesse maggiori approfondimenti sulle
usanze arabe a tavola, consiglio la lettura del seguente libro:
Il pasto tradizionale viene consumato dagli Arabi intorno ad un tavolo basso o a
un grande vassoio rotondo (siniyyah), seduti su cuscini o tappeti. Prima del
pasto, la parola Bismillah (nel nome di Dio!) viene mormorata dai commensali.
Le cibarie vengono accomodate al centro della tavola e vengono prese utilizzando
tre dita della mano destra. L'ospitalità è un dovere fondamentale, ma anche un
grande onore, quanto essere ospitati. Gentilezza ed accoglienza sono le doti che
l'accompagnano.
Ecco le 12 regole di galateo dettate dall'Imam Hassan, figlio di Ali, il quarto
califfo, e di Fatimah, figlia del profeta Maometto:
4 regole sono necessarie:
Sapere che Dio è il Dispensatore | |
Essere soddisfatti di ciò che Dio ha dispensato | |
Dire Bismillah (nel nome di Dio!) all'inizio del pasto | |
Dire Dio sia ringraziato! alla fine del pasto |
4 regole sono consuetudinarie:
Lavarsi le mani prima di mangiare | |
Sedere a sinistra della tavola | |
Mangiare con tre dita | |
Leccarsi le dita alla fine del pasto |
4 regole sono di buona educazione:
Mangiare dal piatto di fronte a sé e dal proprio lato del piatto | |
Prendere dei pezzi minuti | |
Masticare bene | |
Non fissare gli altri commensali |
«Servitevi dunque, mangiate le cose lecite e buone che il Dio via ha
concesso» (Corano, Sura XVI, 114).
Le proibizioni del Corano:
La religione dell'Islam è elemento fondamentale della cultura araba. Il
Corano, il testo sacro dell'Islam scritto dal Profeta Maometto a seguito delle
rivelazioni dell'Arcangelo Gabriele, contiene dei precetti alimentari, tra i
quali il più importante è contenuto nella Sura II, 173:
Il Dio vi ha proibito di assaggiare l'animale morto da sé, e il sangue, la carne
suina e ogni altra carne di animale su cui sia stato invocato altro nome diverso
da quello di Dio. Faremo l'eccezione per colui che, non volendo, sarà obbligato
a nutrirsene, senza essere un ribelle né un trasgressore: egli non peccherà,
poiché Dio è indulgente, dispensatore di misericordia
Gli alimenti possono essere halal, leciti, o haram, proibiti; gli animali
permessi si possono mangiare, ma per essere halal devono essere macellati
venendo sgozzati, tagliando giugulari e faringe, con gesto rituale, da un
macellaio appartenente ad una delle tre religioni monoteiste, islamismo,
ebraismo e cristianesimo.
Haram sono anche le bevande alcoliche; la Sura II, 219 recita: «possiamo bere
alcolici e giocare al masir? [...] Colpa grave pesa su entrambe le azioni ...»
In sintesi, sono proibiti:
Gli animali morti prima di essere stati macellati | |
Iil sangue | |
La carne di maiale | |
Le bevande alcoliche |
Ramadan e digiuno:
Il Ramadan è il nono mese del calendario islamico, che essendo basato sui
mesi lunari comincia ogni anno in date diverse. Il digiuno termina con la festa
di Id-al-fitr, il primo giorno del mese di Shawwal.
I fedeli digiunano dall'alba al tramonto, e l'astinenza non è solo alimentare,
ma anche da bevande, fumo e rapporti sessuali. In effetti il Ramadan, mese in
cui fu rivelato il Corano, è un periodo di meditazione ed avvicinamento
all'Islam, di rinnovato equilibrio di fronte alle dipendenze fisiche e mentali.
Bibliografia:
Il Corano, traduzione di Arnaldo Fracassi, Catania, 1993 | |
Salani, Massimo, "A tavola con le religioni", Bologna 2000 |
Ecco un glossario di alcuni termini alimentari arabi con i corrispondenti nomi italiani ed una breve descrizione.
ARABO | ITALIANO | DESCRIZIONE |
---|---|---|
'adas | lenticchie | |
basal | cipolla | |
brik | brik, pasta filo | pasta molto sottile usata per preparazioni ripiene sia dolci che salate; viene venduta anche in rotoli surgelati; al momento dell'utilizzo copritela con un panno umido per evitare che si secchi e spezzi |
burghul | grano spezzato | grano cotto a vapore, essiccato e poi macinato |
fulful | pepe | i colori corrispondono a differenti fasi nella maturazione e non a qualità diverse: il pepe verde è raccolto non ancora maturo e viene di solito conservato in salamoia; se viene essiccato diventa pepe nero. Il pepe rosso è la bacca a completa maturazione; il pepe bianco è il pepe rosso cui è stata asportata la pellicola |
fustuq | pistacchio | |
hal | cardamomo | da una pianta dell'Asia subtropicale, della famiglia dello zenzero (zingiberacee) |
halba | fienogreco | spezia in piccoli semi gialli |
halib | latte | |
hayyar | cetriolo | |
hubbayzah | ibisco, carcadè | pianta delle malvacee; i frutti asprigni sono usati in bevande e marmellate |
kummun | cumino | seme aromatico della pianta |
kuzbarah | coriandolo | spezia originaria della zona orientale del bacino del mediterraneo e dell'Asia minore; le foglie fresche vengono utilizzate un po' come il prezzemolo nella cucina italiana; la spezia secca è ottenuta dai semi |
laws | mandorla | le mandorle possono essere dolci o amare; in cucina vengono utilizzate le mandorle dolci, le amare figurano solo in piccole quantità negli amaretti |
laymum | limone | |
ma'wardah | acqua di rose | essenza diluita dell'olio estratto dai petali di rosa; profuma sciroppi, budini, bevande calde e fredde |
ma'zahrah | acqua di fiori d'arancio | acqua prodotta dai fiori e semi d'arancio amaro; alla base dei dolci di semola e delle creme dolci a base di latte |
milh | sale | |
na'na' | menta | |
qarfah | cannella | coretccia dell'albero |
rihan | basilico | |
rumman | melagrana | |
sha'ir | orzo | |
simsim | sesamo | seme oleoso utilizzato per la produzione di olio. Curiosità : "iftah ya simsim!" - in arabo vuol dire apriti sesamo! La pasta di sesamo, tahinah è utilizzata in numerose preparazioni soprattutto mediorientali. |
sinn al-qaranful | chiodi di garofano | fiori essiccati di un albero sempreverde dell'Asia tropicale, dal profumo e sapore fortemente aromatici |
smen | burro chiarificato | burro fuso e filtrato, si conserva più a lungo del burro, anche fuori del frigo |
summak | sommaco | polvere leggermente acidula e di colore rosso scuro delle bacche di un arbusto, utilizzata per condire carne, pesce e insalate |
tamr | dattero | |
tawm | aglio | |
tin | fico | |
waraq 'inab | foglie di vite | vendute fresche o in salamoia, vanno scottate in acqua prima di essere utilizzate |
za'fran | zafferano | |
zanjabil | zenzero | |
za'tar | origano | |
zubd | burro | |
Ingredienti:
500 g di zucca | |
300 g di burghul fine | |
80 g di farina di frumento | |
½ cipolla | |
sale | |
pepe | |
burro |
Per il ripieno:
1 cipolla, 1 tazza di ceci cotti | |
3 cucchiai di olio extravergine d'oliva | |
sale | |
pepe |
Preparazione:
Gonfiare per circa mezz'ora dopo aver messo un coperchio sulla pentola. Nel
frattempo pulite la zucca e tagliatela a pezzi, quindi mettetela a cuocere a
fuoco moderato in una casseruola, aggiungendo mezzo bicchiere d'acqua. Mescolate
di tanto in tanto con un cucchiaio di legno e, a cottura ultimata, togliete la
pentola dal fuoco e lasciate intiepidire la zucca prima di passarla al
passaverdure. Strizzate il burghul fra le mani e mescolatelo bene con la zucca,
la cipolla mondata e tritata finemente, del sale, del pepe macinato al momento e
la farina, aggiunta poco alla volta. Ricavate un impasto sufficientemente sodo,
poi mettetelo da parte e lasciatelo riposare. Occupatevi del ripieno. Mondate e
tritate la cipolla, versatela in un tegame, unitevi i ceci e lasciate dorare il
tutto su una fiamma abbastanza allegra. A questo punto salate e insaporite con
un po' di pepe macinato al momento. Stendete metà del burghul sul fondo di una
teglia da frono piuttosto bassa, ben unta di burro: premete con le mani, così
che lo spessore risulti uniforme, stendetevi sopra il ripieno e terminate
ricoprendo con uno strato ricavato con l'impasto di burghul tenuto da parte,
sopra il quale potrete spargere dei pezzettini di burro. Con un coltello
tagliate tutto l'insieme a losanghe e infine mettete in forno, lasciando cuocere
a temperatura moderata (170° circa) sino a quando la superficie risulti
leggermente dorata. Servite caldo, con un insalata.
Due Kibbeh, il secondo di zucca
Ingredienti per 4 persone:
250 gr. di Bulgur | |
1 cetriolo | |
15/20 pomodorini pachino | |
1 cipolla rossa (o cipollotti freschi) | |
1 mazzetto di menta fresca | |
1 mazzo di prezzemolo fresco | |
succo di 1 limone | |
sale q.b. | |
olio extra vergine d'oliva | |
1 punta di cucchiaino di paprika dolce | |
1 puntina di cumino in polvere (facoltativo) |
Preparazione: (non
c'è bisogno di cottura)
Distribuite il bulgur in una padella larga e
ricopritelo con 500 ml. di acqua bollente salata. Coprite e lasciate gonfiare
per 20/30 minuti eventualmente mescolando con una forchetta a metà del tempo.
Trascorso il tempo versate qualche cucchiaio d'olio e mescolate
con una forchetta. Nel frattempo lavate i pomodorini, il cetriolo
e la cipolla e tagliate tutto a dadolini piuttosto piccoli.
Tritate finemente la menta e il prezzemolo.
Condite le verdure e il trito con olio q.b. battutto con il
succo di limone, il cumino e un pizzico di sale. Unite al Bulgur
. Aggiustate di sale. Spolverate con paprika in polvere e
lasciate riposare per 15/20 minuti prima di servire.
Nota bene:
La menta una volta tritata, tenderà a scurire e a prendere
un'aroma amaro. Se lo preparate con molto anticipo o volete riutilizzarlo
aggiungetela solo al momento di servire.
Nota:
Il Tabuleh è un piatto che caratterizza tutti
i Paesi mediorientali. Originario probabilmente del
Libano, si prepara con il Bulgur [vedi foto in basso],
che è una pastina di pastina di grano leggermente
diversa dal Cous-cous. Il bulgur è grano
fermentato che poi viene essiccato e tritato piu' o
meno grossolanamente a seconda dell'utilizzo. Una differenza
fondamentale tra Bulgur e Cous-cous è la
provenienza. Il bulgur è originario della
Turchia ed è un ingrediente tipico della cucina mediorientale.
Il cous-cous è invece un piatto tipico dei
Paesi nord-africani di tradizione araba. E infatti il
cous cous è molto diffuso sia in Sicilia che in
Spagna.
Una differenza piu' sostanziale è che il Bulgur si prepara con il grano/frumento integrale ed è tritato dopo che sia germogliato ed essicato. L'aspetto è piu' grossolano e consistente. Viene considerato una straordinaria fonte di proprietà nutritive. Il cous-cous è fatto con il grano duro in granelli molto sottili, che si ottengono da un lungo processo di lavorazione al setaccio. Fatte queste premesse, il Bulgur è l'ingrediente principale del Tabuleh, una ricetta che in qualche modo ha anticipato di qualche centinaio di anni l'insalata di riso. Si prepara insieme a verdure crude o cotte e aromi freschi, in tantissime varianti. In medioriente si consuma generalmente freddo. In Sicilia invece si consuma caldo o tiepido.
Tabuleh con verdure e il Bulgur
Ingredienti:
750 gr di spalla di agnello tagliata a pezzi | |
250 gr prugne lavate e gonfiate nell'acqua | |
1 cipolla 1 media | |
50 gr mandorle pelate e fritt | |
2 spicchi aglio 2 spicchi | |
1 bastoncino cannella | |
1/2 cucchiaino cannella in polvere | |
1/2 bicchierino grani di sesamo | |
1/2 cucchiaino zenzero in polvere | |
un pizzico zafferano | |
2 cucchiai e 1/2 zucchero | |
3 cucchiai olio d'oliva | |
1 cucchiaino sale |
Tajine alle prugne
Preparazione:
In una pentola a pressione mettere la carne tagliata a pezzi, il sale, l'olio,
le spezie, mezza cipolla e l'aglio tritati. Mescolare con cura, lasciare
insaporire poi coprire d'acqua, chiudere il coperchio e far cuocere per 20
minuti a fuoco moderato.
Prendere poi due mestoli di questo brodo, metterli in una casseruola e far
cuocere le prugne.
Quando sono quasi cotte aggiungere 1 cucchiaio di zucchero, mezzo cucchiaino di
cannella e lasciare cuocere a fuoco lento. Aggiungere la carne, la mezza cipolla
tritata, spolverare con il rimanente zucchero e terminare la cottura [15 minuti
circa] mescolando frequentemente. Nel frattempo pelare, friggere, scolare le
mandorle e grigliare leggermente i semi di sesamo in una padella asciutta.
Mettere la carne con sopra le prugne in un piatto di portata, condire con la
salsa e decorare con le mandorle dorate e il sesamo.
Consiglio: per sbucciare facilmente le mandorle, metterle nell'acqua la
sera prima.
Ingredienti:
600 gr carne magra macinata | |
3 Cipolle | |
2 Pomodori freschi | |
1 scatola Pomodori pelati | |
1 tubetto Concentrato di pomodoro | |
3 spicchi Aglio | |
1 rametto prezzemolo e/o coriandolo | |
1/2 bicchiere olio extravergine d'oliva | |
1/2 cucchiaino cumino | |
1/2 cucchiaino paprica dolce | |
pepe a piacere | |
sale |
Preparazione:
Tritare una cipolla e del prezzemolo e/o coriandolo e amalgamarli con la carne
come si fa per le polpette, aggiungere un po' di cumino, sale, pepe e paprica
dolce.
Tagliare le altre due cipolle e l'aglio a pezzettini e farli soffriggere
nell'olio. Aggiungere i pomodori interi ed i pomodori freschi tagliati a pezzi,
speziare con il cumino, pepe, prezzemolo e/o coriandolo, sale ed il concentrato
di pomodoro. Mescolare bene e aggiungere un po' di olio extravergine di oliva.
Lasciar cuocere a fuoco lento finché si riduca un po' la salsa. Fate delle
piccole palline con la carne tritata e aggiungetele alla salsa. Lasciar cuocere
ed assaggiare controllandone la cottura.
Kefta al pomodoro
Presentazione:
Servire come piatto principale accompagnato, per esempio, da riso.
Variante:
Potete anche aggiungere delle uova alle polpettine di Kefta in salsa cinque
minuti prima di spegnere il fuoco.
Ingredienti:
1,5 kg spalla di agnello | |
3 cipolle 3 | |
150 gr uvetta | |
1/12 bicchiere olio | |
1 cucchiaino zucchero | |
1/2 cucchiaino canella | |
1/2 cucchiaino pepe | |
sale |
Tajine all'uvetta
Preparazione:
Far rosolare a fuoco lento in una pentola (possibilmente Tagine) le cipolle
tagliate a rondelle, aggiungere la spalla tagliata a pezzi, quindi l'olio e il
pepe. Quando la cipolla ha preso colore, aggiungere due bicchieri d'acqua,
coprire la pentola e lasciar cuocere per 30 min. Verificare la cottura con la
punta di un coltello e aggiungere l'uvetta, la cannella e lo zucchero. Lasciar
cuocere a fuoco lento per 25 min e, poi, travasare la carne in un piatto
mettendola in forno già caldo (190/200 C°) per 15 min. Servite caldo.
Presentazione:
Disporre la carne in un piatto da portata, versarvi la salsa e servire.
Nota.:
Il nome "Tagine" viene dato a questo piatto, come a tutte le pietanze preparate
nell'omonima terrina.
Ingredienti:
1,5 kg spalla d'agnello disossata e arrotolata | |
2 cipolle | |
80 gr uvetta | |
80 gr mandorle sbucciate | |
2 cucchiai olio d'oliva | |
2 confezioni tè nero | |
1/2 cucchiaino zenzero in polvere | |
1 confezione zafferano | |
1/2 cucchiaino canella | |
pepe a piacere | |
sale |
Preparazione:
Mettere l'uvetta a bagno nel tè in precedenza preparato. Pelare e tagliare le
cipolle a fettine sottili.
In una pentola (possibilmente Tagine), far rosolare la carne in olio d'oliva.
Quando la spalla è molto dorata, disponete intorno le cipolle tagliate a
fettine. Versare un bicchiere d'acqua, salare, pepare e condire con le altre
spezie. Coprire a metà e lasciar cuocere a fuoco lento per 1h e 15 min. Qualche
minuto prima che finisca la cottura, aggiungere l'uvetta scolata, e far
rapprendere la salsa per renderla densa. Intanto, si faranno arrostire le
mandorle senza aggiungere grassi.
Presentazione:
Mettere la carne e versare la salsa in un piatto da portata, aggiungere sopra le
mandorle arrostite e servire caldo in tavola.
Nota.:
Girare spesso le mandorle durante la fase di doratura in modo che non si brucino
e si ottenga cosi una tostatura omogenea.
Ingredienti:
300 g di tahin | |
1,5 lt di succo di limone | |
2 spicchi d'aglio | |
sale | |
pepe |
Preparazione:
In una ciotola mescolate accuratamente il succo di limone al tahin e aggiungete
l'acqua necessaria a ottenere una crema fluida: ne dovrete aggiungere
all'incirca 1dl, o comunque una quantità variabile a seconda del tipo di tahin
utilizzato. Insaporite a piacere con del sale e del pepe macinato al momento e
aggiungete da ultimo gli spicchi d'aglio sbucciati e schiacciati. Versate infine
la salsa sul pesce freddo o servitela in una salsiera a parte.
Rqaqa jibneh
Ingredienti:
500 gr pormaggio fresco tipo sardo o feta | |
500 gr pasta sfoglia | |
50 gr burro | |
un pizzico menta secca | |
un pizzico prezzemolo Un pizzico, Pepe Un pizzico, Sale. |
Preparazione:
Sminuzzare il formaggio con l'aiuto di una forchetta, aggiungendo un pizzico di
menta secca e un altro di prezzemolo tritato. Tagliare a rettangoli o strisce
larghe circa 10 cm, secondo se si usa la pasta sfoglia o quella filo, e
arrotolare a forma di cannelloni un cucchiaio di formaggio in ogni striscia.
Spalmare un po' burro fuso con un pennello e mettere a forno caldo (circa 170°)
in una teglia per circa 20 minuti.
Presentazione:
Disporre i Rqaqat ancora caldi in un piatto grande e guarnirlo con foglie di
menta fresca oppure con ciuffetti di prezzemolo .
Ingredienti:
1 kg di sardine fresche | |
50 g di riso lessato | |
3 spicchi d'aglio | |
2 cucchiaini di paprika | |
½ cucchiaino di cumino | |
1 mazzetto di coriandolo | |
sale |
Per la salsa:
500 g di pomodori | |
1 cipolla | |
2 cucchiai di olio extravergine d'oliva |
Preparazione:
Preparate una salsa scaldando l'olio, unendovi la cipolla sbucciata e tritata e
lasciandola soffriggere, aggiungendo i pomodori pelati, privati dei semi e
tagliati a pezzetti. Poi pulite le sardine, tritatele, impastatele con il riso
lessato ma ancora al dente, la paprika, il cumino, il sale, gli spicchi d'aglio
e il coriandolo tritati. Ricavate quindi delle polpettine. Cuocetele nella salsa
di pomodori per 30-40 minuti, mantenendo una fiamma non eccessiva.
Ingredienti:
2 kg sardine | |
1/2 kg patate | |
1 mazzetto prezzemolo | |
1 mazzetto, coriandolo pestato ( se si trova ) | |
1 mazzetto | |
3 spicchi aglio schiacciato | |
3 ova sbattuta | |
1 cucchiano cumino | |
1 cucchiaino paprika | |
1 peperoncino rosso |
Preparazione:
Pulire le sardine, togliere la testa, aprirle. Scolarle dopo averle sciacquate.
Preparare una purea con le patate incorporandovi il prezzemolo (e/o il
coriandolo), l'aglio, le uova sbattute, il cumino, la paprika , il peperoncino
rosso tritato e il sale.
Mettere questo composto tra due sardine (aperte) a mò di sandwich. Appiattirle,
farinarle sui due lati e friggerle nell'olio caldo.
Presentazione:
Servire calde o fredde accompagnate da pezzi di limone.