Si ritiene che il primo medico a Cuba, dopo l'occupazione spagnola, iniziò la sua professione dal 1527. Nel 1628 si cominciò la pratica medica attraverso frati, guaritori, medici indios e un numero esiguo di praticanti, nel 1850 su tutta l'isola esistevano 25 Ospedali. Già con le guerre del 1868, del 1878, del 1895 e del 1898, si crearono alcune strutture di tipo sanitario nella campagna; formando così le basi per una prima coscienza in materia di sanità a Cuba. Nel 1902 con l'istituzionalizzazione del paese e con la Repubblica, si formò il primo Dipartimento della Sanità, al capo del quale venne posto il Dott. Carlos Jota Finlay, un eminente ricercatore e grande medico cubano, che fu tra i primi ad ipotizzare la responsabilità della zanzara come agente di trasmissione della febbre gialla.

Già nel 1909 questo ricercatore creò a Cuba la Segreteria di Sanità e Beneficenza, che fu uno dei primi Ministeri di Sanità Pubblica nel mondo.

Nel periodo dal 1920 al 1958, ci fu una situazione di decadenza della sanità pubblica cubana per l'abbandono, dei Governi di quel tempo, di tutti i programmi di sanità esistenti riguardo le necessità di salute che aveva la popolazione. Nel 1930 intervenne un fattore nuovo, durante una crisi economica si cominciò a sviluppare "l'assistenza medica del mutualismo" (come si chiamò a Cuba), una assistenza medica privata e riservata alle classi privilegiate, mentre la popolazione, abbandonata, mancava di tutti i servizi medici indispensabili, soprattutto nella campagna.

Nel 1959, con il trionfo della Rivoluzione, si ereditò una situazione, dal punto di vista sanitario, caotica. C'era una grande disoccupazione, analfabetismo, denutrizione e pessime condizioni di vita nella maggior parte della popolazione.

Quelle che predominavano, fondamentalmente, come malattie, erano le malattie quali: diarrea acuta, tubercolosi, paludismo; e di queste moriva la maggior parte della popolazione.

La Rivoluzione, tra gli anni '59 e '60, produsse grandi trasformazioni, fra le quali la prima legge della Riforma Agraria e la nazionalizzazione delle grandi imprese straniere. Gli attentati terroristici organizzati dagli USA per soffocare la Rivoluzione imposero la necessità della creazione di un organo popolare armato e così nacquero i Comitati di Difesa Rivoluzionaria (CDR) che costituirono una valida struttura territoriale di massa in ogni villaggio e ogni quartiere delle città per difendere il Paese e la Rivoluzione.

Già in quegli stessi anni si crearono a Cuba i primi servizi medici sociali, attraverso i quali, i medici andarono a svolgere il loro servizio nei villaggi più lontani, coprendo anche le zone nelle quali non si aveva mai avuto assistenza medica.

Si crearono 26 Ospedali Rurali e vari Ospedali Urbani. Furono nazionalizzate le farmacie, si istituì la gratuità del servizio medico, aumentarono gli investimenti dello Stato per i servizi della sanità e si realizzò l'importante obbiettivo politico di formare una coscienza rivoluzionaria nei medici.

Al trionfo della Rivoluzione, con allettanti offerte, gli USA invitarono medici e tecnici a lasciare Cuba, così più di 3.000 medici abbandonarono il paese e nella Facoltà di Scienza Medica rimasero 12 professori. Questo rese necessario una formazione accelerata di professionisti e tecnici della salute, e grazie soprattutto alla volontà e partecipazione convinta di medici e studenti, già nell'anno '63, Cuba poté prestare il suo primo aiuto sanitario internazionalista nella Repubblica Popolare dell'Algeria. Nello stesso anno cominciarono i corsi di alcune decine di specializzazione in medicina, tra le quali cardiologia e ortopedia. Nell'anno '64 si cominciò a strutturare il Ministero di Salute Pubblica nei vari municipi e province del Paese, creando una fitta rete assistenziale diretta dal Ministero di Salute Pubblica con unità subordinate, come policlinici (poliambulatori) e ospedali.

Nell'anno '65 sorse il concetto di policlinico integrale. In quegli anni, tra il '59 ed il '64, furono sviluppati i programmi di vaccinazione e la lotta contro le malattie endemiche, il che portò ad un immediato elevamento del livello generale di salute della popolazione.

Nel '65 la medicina cominciò a prendere un carattere innanzitutto preventivo e quindi curativo, fu abolita, da parte dei medici laureati, l'esercizio della medicina privata. Nel 1966 si crearono istituti che incominciarono ad offrire una funzione medica più qualificata alla popolazione. Nel 1968, questi stessi policlinici, cominciarono ad utilizzare il concetto di raggruppare la popolazione in settori; ogni medico aveva da 3.000 a 5.000 abitanti, e attraverso queste divisioni settoriali si cominciarono a fare interventi sul territorio e nelle abitazioni dove vivevano i pazienti e la popolazione.

In quel periodo, per il loro grande ruolo di partecipazione, si affermarono a Cuba organismi popolari di massa, fra questi il già citato Comitato di Difesa della Rivoluzione (C.D.R.), la Federazione delle Donne Cubane (F.M.C), la N.A.C., l'organismo degli agricoltori. Queste istituzioni realizzarono tutta una serie di importanti programmi per migliorare lo stato della salute pubblica, sia attraverso le vaccinazioni di massa; la campagna di igienizzazione; l'educazione della popolazione su come vivere in modo più sano; come fare per migliorare la salute.

Già nell'epoca del decennio tra il '60 e il '70 si consolidò il sistema di sanità sotto il principio socialista dell'attenzione alla salute pubblica, come la gratuità; l'accessibilità per tutti; includendo anche importanti successi nell'industria medico-farmaceutica. Già negli anni tra il '70 ed il '79, dopo il primo congresso del partito, si istituzionalizzò il Paese e si crearono gli organi locali del Poder Popular (parlamento cubano). In questa decade si ridusse la mortalità infantile di circa il 50%; da un livello che nel 1970 era del 46,7 per mille di nati vivi, diminuendo al 19,4 per mille nel 1979. Questa decade si caratterizzò per la perfezione della cura medica; si fece un programma di costruzione di ospedali e di policlinici.

Nel 1974, si passò ad un modello superiore di assistenza che si estese a tutto il paese nel 1977, il Ministero della Salute si frammentò decentrando le funzioni di assistenza popolare all'interno di questi organismi di massa che si erano creati; anche se mantenne il controllo metodologico di tutto il sistema della sanità, la parte amministrativa passò al Poder Popular.

Già nel 1976, si crearono le Facoltà di Medicina in tutte le Provincie, raggiungendo così l'obbiettivo di ridurre a meno dell'uno percento le cause di morte per malattie infettive e contagiose.

Nell'anno 1981, si lottò e si sconfisse l'epidemia del Dengue emorragico (malattia virale), introdotto misteriosamente nel nostro Paese e che causò centinaia di morti, soprattutto bambini. In ragione di quanto successe, si ritenne di dover fare un altro sforzo per rendere il Paese meno vulnerabile agli attacchi che gli venivano mossi, così vengono poste le basi di un ulteriore e necessario grande sviluppo nel settore della salute: diventare una potenza mondiale nel settore sanitario.

In quegli stessi anni furono create 32 sale di terapia intensiva, si svilupparono capillarmente i Policlinici, gli Ospedali Pediatrici, si ampliarono e si modernizzarono i servizi degli stessi.

Da un progetto pre rivoluzionario di costruzione di quella che avrebbe dovuto essere la più grande banca dell'America Latina, debitamente convertito in un progetto per la sanità, si costruì l'ospedale Hermanos Almejiras che si inaugurò nell'82. L'ospedale multifunzionale, è strutturato su 24 piani con specialità di livello mondiale; con nuove tecniche diagnostiche, come gli ultrasuoni, la tomografia attraverso il computer, la risonanza magnetica, l'accelerazione lineare, l'utilizzazione del laser. In quegli anni iniziò anche lo sviluppo della chirurgia cardiovascolare nei bambini e negli adulti; e la tecnica di trapianto di organi.

Nel 1984 prese l'avvio, nei quartieri delle città, la pianificazione del programma di assistenza medica della famiglia attraverso i medici di base, che si estese a tutto il paese; dalle montagne fino alla campagna.

Ora, a causa della scomparsa dei Paesi socialisti e la conseguente perdita dell'85% dei rapporti commerciali con l'estero, e del blocco economico che gli USA inaspriscono sempre più, la situazione si è fatta molto difficile, i medici cubani sono costretti a lavorare in condizioni proibitive, mancano medicinali, strumenti e pezzi di ricambio, ma malgrado le enormi difficoltà le strutture sanitarie sono tutte aperte, tutti i Policlinici e gli ospedali stanno funzionando e quello che è più importante, si è fatto uno sforzo colossale per mantenere la gratuità di tutti i servizi, il che non è cosa da poco, se si considera che i Paesi industrializzati, i cosiddetti Paesi ricchi, non solo non hanno la sanità gratuita, ma ogni giorno, per le classi popolari, il servizio sanitario diviene sempre più caro e meno efficiente.

Dai primi anni della Rivoluzione Cuba ha prestato aiuto solidale e internazionalista in decine di paesi, con medici, infermieri, dentisti, medici della salute. E pur nelle difficoltà odierne Cuba continua ad offrire assistenza gratuita a quei paesi del Terzo Mondo che, non essendo in grado di pagare, vengono abbandonati dai "Paesi ricchi". Basti l'esempio dei bambini colpiti dalle radiazioni della centrale di Cernobyl: nel nostro Paese, per averne ospitati alcune decine, e per periodi brevi, si era fatta una imponente, quanto inopportuna, campagna pubblicitaria attraverso i mezzi di informazione; i quali si sono ben guardati dal dire, almeno una volta, che a Cuba ne sono stati ospitati 18.000 di quei bambini, assieme ai loro genitori, e una parte di essi sono ancora ospiti a Tararà, nella cittadella che fu dei pionieri cubani.

LA SALUTE  PUBBLICA A CUBA PRIMA E DOPO LA RIVOLUZIONE