IL SISTEMA DI EDUCAZIONE CUBANO



alcune note introduttive

Nel 1959 la Rivoluzione cubana si trovò ad affrontare più di quattro secoli di disuguaglianze e discriminazioni anche nel campo dell'educazione e della cultura. Negli anni 50 si contavano un milione di analfabeti, mezzo milione di semi analfabeti e più di mezzo milione di ragazzi non scolarizzati in una popolazione che non arrivava a sette milioni di abitanti. Tradotto in percentuale: il 23,6 della popolazione non sapeva ne leggere ne scrivere; diecimila maestri erano disoccupati, le aule non erano sufficienti, solo la metà dei ragazzi in età scolare era iscritta alla scuola elementare e solo la decima parte della popolazione giovanile frequentava la secondaria.

Uno dei principali obiettivi della rivoluzione cubana fu quello di garantire a tutti uno dei diritti dell'essere umano, il diritto ad apprendere e sviluppare le proprie idee.

Nel corso di questi 35 anni l'impegno cubano nel campo dell'istruzione è stato continuo in termini di denaro investito, di scuole costruite, di elaborazione teorica e di modernizzazione dei metodi e dei programmi.

























A Cuba l'insegnamento, considerato un diritto-dovere di tutti i cittadini, è gratuito e democratico, garantito dallo stato senza distinzione di razza sesso credo religioso e origine o stato sociale. Lo Stato cubano oltre a garantire un insegnamento gratuito assicura un ampio sistema di borse di studio per tutti gli studenti e fornisce la possibilità a tutti i lavoratori di accedere a qualsiasi livello di istruzione.

Il tasso di scolarizzazione attuale è del 100% fino agli 11 anni, e l'indice di analfabetismo si è attestato all'1,9% nella popolazione compresa tra i 10 e i 49 anni. Il dato assoluto della popolazione analfabeta è del 3,8%.

Su una popolazione di undici milioni di abitanti i giovani che frequentano i diversi livelli scolastici sono 2,5 milioni, mezzo milione sono i laureati universitari, uno ogni 15 abitanti.

A Cuba ci sono 2.111 centri di educazione e 46 centri universitari distribuiti in tutto il territorio. La spesa pubblica per l'istruzione si aggira intorno al 23,6% del PIL, che significa 92,9 dollari per abitante.

In questi ultimi anni, anche nelle difficili condizioni economiche che affronta il paese, si garantiscono alla popolazione i servizi fondamentali compresa l'istruzione. Le risorse assegnate dallo stato insieme agli sforzi degli operatori del settore hanno permesso di non chiudere una sola scuola, asilo o università, né di lasciare un solo maestro o insegnante senza lavoro.

La struttura del sistema di educazione cubano è concepita come un insieme di sottoinsiemi che vanno dall'educazione prescolare fino alla formazione universitaria comprendendo anche l'educazione degli adulti e dei lavoratori, l'educazione speciale e la formazione del personale pedagogico. L'educazione prescolare va dal primo fino al quinto anno di vita. Il circolo infantile accoglie bambini dal sesto mese fino al quarto anno e il grado prescolare l'ultimo anno di educazione prima della scuola.

L'educazione generale politecnica e lavorativa va dai 6 ai 18 anni, dal primo al dodicesimo grado di insegnamento e comprende l'educazione primaria e l'educazione generale media. L'educazione primaria, composta da 6 gradi di insegnamento, va dai 6 ai 12 anni. L'educazione generale media è suddivisa in un ciclo medio, dal settimo al nono grado, e in un ciclo medio superiore o pre-universitario, dal decimo al dodicesimo grado.

Entrambe si possono svolgere in due tipi di centri scolastici, urbani o in campagna, quest'ultimi in regime residenziale.

L'educazione tecnica e professionale, che inizia dal decimo grado in poi in alternativa al livello pre-universitario, può durare dai tre a i cinque anni e comprende due livelli di formazione: operaio qualificato e tecnico medio.

In fine l'educazione universitaria, alla quale si può accedere dopo il livello pre-universitario o dopo l'educazione tecnica o professionale, e la formazione post-universitaria o di specializzazione.

Nel sistema educativo cubano una caratteristica importante è la combinazione dello studio con il lavoro, caratteristica che rappresenta sul piano metodologico uno dei risultati più importanti della pedagogia cubana e che si concretizza in tutti i gradi di insegnamento, dal circolo infantile fino all'università ed in particolare nelle cosiddette "scuole in campagna".

Questa metodologia che ha come scopo quello di aiutare a formare un uomo integrale, ha profonde radici nel pensiero di Josè Martì. L'idea pedagogica di Martì evidenziava la necessità di combattere il divorzio tra la teoria e la pratica, tra lo studio e il lavoro, e l'applicazione di questo principio nel processo educativo oltre a contribuire ad eliminare il pregiudizio verso il lavoro manuale mira a sviluppare la formazione di una coscienza sociale.

NONOSTANTE LE DIFFICOLTÀ ECONOMICHE E COMMERCIALI che Cuba ha dovuto affrontare a seguito dei mutamenti avvenuti nel mondo, è riuscita a mantenere le quasi 14.000 scuole frequentate da circa 3.000.000 di studenti in tutti i gradi di insegnamento. A Cuba si può parlare di scolarizzazione totale che è iniziata più di 30 anni fa con la campagna di alfabetizzazione e si è sviluppata attraverso i piani di istruzione generale e i piani di istruzione per la popolazione lavoratrice adulta garantendo livelli d'istruzione sempre migliori.

Il sistema nazionale di educazione si basa su un esercito di professionisti che conta 300.000 unità tra maestri e professori; la maggior parte di essi si è diplomata e laureata sia nell'indirizzo per l'insegnamento medio che in quello per l'insegnamento elementare. Per l'insegnamento alle elementari lo stato cubano aspira ad avere tutti maestri con istruzione universitaria, se ne contano già 18.000.

Oggi ci sono circa mezzo milione di studenti a cui, oltre a ricevere l'istruzione gratuita, viene garantito, altrettanto gratuitamente, il materiale scolastico e tutto quanto ha a che fare con le necessità scolastiche come l'alloggio, l'alimentazione, per molti di loro il vestiario, e uno stipendio per le spese. Inoltre tutti quanti ricevono un'assistenza medica gratuita e, nei limiti delle possibilità, il diritto alla ricreazione e al trasporto dai propri luoghi di residenza, talvolta anche molto lontani dalle scuole di appartenenza. Più di seicentomila alunni frequentano corsi a tempo pieno e ricevono quindi il pasto a scuola.

Nella scuola primaria è stato raggiunto il 72% degli alunni che frequentano il sesto grado, con la modalità del tempo pieno. La loro preparazione è cosi più completa perché include attività ricreative, culturali e sportive. Esistono 1.146 asili nei quali sono iscritti 147.000 bambini con la quota d'iscrizione relazionata al livello economico familiare. Negli asili i bambini restano tutto il giorno , ricevono il pranzo, la merenda e i vestiti e le altre cose inerenti all'igiene personale.

Tutto ciò è importante dal punto di vista umano e intellettuale, per lo sviluppo della loro intelligenza e per la formazione della loro coscienza di cittadini.

Altro elemento significativo per quantificare il salto qualitativo dell'educazione a Cuba è il raffronto tra popolazione scolastica e grado d'istruzione raggiunto. Se all'inizio della rivoluzione l'81% della popolazione studentesca frequentava le elementari e solo il 2% l'università, oggi si ha un 40% della popolazione alle elementari, un 47% alle medie e un 12% all'università.

Cosi vediamo come lo sviluppo impresso all'educazione e all'accesso generalizzato alla cultura si rispecchi proporzionalmente nella frequenza dei livelli medi, medi superiori e universitari da parte della popolazione studentesca. Tutto ciò è stato considerato prioritario per il popolo cubano e lo stato ha fatto dell'educazione uno dei principali settori di finanziamento, investendo ogni anno più di 1.800 milioni di pesos. Così l'istruzione è uno dei settori che riceve maggiori finanziamenti statali (infatti Cuba è uno dei primi paesi nel mondo per quanto riguarda gli investimenti procapite nelle attività scolastiche).

A Cuba i maestri ricevono uno stipendio decoroso tra i più alti a Cuba e vengono via via aumentati; oggi Cuba ha nove volte tanti maestri quanti ne aveva nel '59 (attualmente si conta un maestro ogni 37 abitanti, contro i dati dei paesi più sviluppati che hanno in media un maestro ogni 70 abitanti). Inoltre a Cuba la proporzione tra alunni e maestri è di 1 su 13, risultato molto buono anche relazionato a quei paesi che hanno un grande potenziale economico.

Attualmente a Cuba ci sono 512 scuole per l'istruzione differenziata con 63.000 iscritti per 7 specializzazioni, si tratta di bambini o giovani con limitazioni fisiche e mentali, difficoltà nell'apprendimento e problemi seri come disturbi alla vista, all'udito, alla parola, ritardo mentale acuto, impedimento fisico-motorio. Il 100% dei bambini che sono in queste condizioni è scolarizzato; resta da scolarizzare una percentuale di bambini affetti da gravi ritardi nello sviluppo fisico, affinché ricevano attenzioni particolari in aule speciali. Sul fronte dell'istruzione scientifica sono stati sviluppati gli istituti specializzati di scienza esatta, ai quali possono iscriversi gli studenti che, concluso il nono grado scolastico con i voti migliori superano esami e prove attitudinali specifiche. Esistono ancora istituzioni come l'Organizzazione dei Pionieri Josè Martì, i Palazzi dei Pionieri Provinciali, circoli di interesse ecc., che indirizzano i bambini, fin dalla più giovane età con azione stimolante, verso quelle formazioni che più si addicono alle necessità e particolarità funzionali per lo sviluppo del paese; ciò sia a livello di istruzione media che universitaria. Così oggi vediamo come sia forte, nell'istruzione secondaria di base la tendenza a scegliere indirizzi di studi politecnici, molti dei quali realizzano una formazione professionale ad alto livello tecnico e scientifico.

Questo produce oggettivamente una profonda trasformazione delle forze produttive nell'ottica, insomma, di arrivare ad uno stadio di sviluppo in cui tutti i lavoratori abbiano un livello culturale equivalente ad un diploma superiore, ad una solida formazione professionale nei differenti rami necessari allo sviluppo del lavoro produttivo. Uno stadio in cui, per esempio, un operaio agricolo sia capace di controllare la meccanizzazione, di controllare un sistema di irrigazione ad alta tecnologia; sia capace di controllare la biotecnologia in agricoltura e l'applicazione dei biofertilizzanti, di far fronte ai flagelli con il controllo biologico. E' questo l'operaio agricolo che si sta formando a Cuba con alti livelli scientifici e culturali e le basi per continuare gli studi universitari di livello superiore.