Club Sommozzatori Offida Roberto Capriotti all'interno della grotta Azzurra. Club Sommozzatori Offida Interno della "Sala della Neve", (variante della grotta Azzurra).
Club Sommozzatori Offida Piero Ballatori all'interno della grotta Azzurra. Club Sommozzatori Offida Il gruppo prima di entrare in grotta.
Club Sommozzatori Offida Roberto Capriotti scatta delle fotografie. Club Sommozzatori Offida Una bella ed enorme Murena.

La Sala della Neve (Grotta Azzurra)

Anche quest’anno il nostro gruppo si è mosso molto, riportando nuove immagini e riprese subacquee dalle Isole Tremiti, Giannutri, Giglio, e Capo Palinuro (diventato ormai il nostro punto d’immersioni nelle vacanze estive.) Il nostro interesse per questo sito è dovuto alla ricchezza di fenomeni carsici (grotte) entro le quali siamo prudentemente penetrati, a volte anche sciogliendo ogni dubbio sulla pericolosità delle stesse. Lo scorso anno abbiamo esplorato cavità in apparenza molto semplici, anche se in realtà non esistono sifoni semplici, (dato che il profilo psicologico di una immersione speleologica non permette la riemersione immediata in ogni caso.) Quest’anno abbiamo per la prima volta filmato “La Sala della Neve” (variante all’interno della “Grotta Azzurra”) con congiunzioni stalatto-stalagmitiche (congiunzione di stalattiti stalagmiti, le quali formano delle enormi colonne sommerse) teatro di un tragico incidente due anni or sono, (due sommozzatori speleosub vi hanno perduto la vita.)
All’interno di questa grotta si mescolano le opaliscenti acque sulfuree (35° gradi) provenienti da una sorgente interna ricca di solfobatteri con normale acqua di mare, dando vita a due strati ben distinti; nella parte inferiore le limpide acque marine, mentre sulla volta della grotta sono attaccati i bianchi solfobatteri delle acque sulfuree, pronti a scatenare una violenta flocculazione non appena le nostre bolle di scarico vi urtano contro.
L’effetto (simile ad una nevicata) ci investe, il tutto è surreale, la concentrazione è altissima, i due ingressi a quote differenti sono lontani, scambio un’occhiata d’intesa con i miei amici di avventura: Domenico, Piero, Ale, (addetto alle riprese) e mia figlia Serena, poi mi infilo in un angusto ed inesplorato cunicolo infangato, Alessandro mi passa la telecamera subacquea (il cunicolo permette l’esplorazione ad un solo sommozzatore) riprendo per alcuni attimi una corvina nella sua insolita tana, ma in quelle condizioni così estreme, l’errore può essere dietro l’angolo, e può non fare sconti a nessuno, neanche al più esperto degli speleosub! Decido in un secondo di ricollegarmi con il gruppo, (il cunicolo comincia davvero ad essermi stretto!) Il limo non mi permette di vedere oltre un metro dalla maschera, mentre noto benissimo il chiarore delle ridondanti illuminazioni dei miei amici d’immersione, una nuova segnalazione di OK e si torna indietro. Durante il progressivo tragitto di ritorno doppiamo “Il Fitone” (grosso speleotema di forma stalagmitica) avente forma di enorme ed antico paracarro, (segno che le uscite non sono ormai troppo lontane!) Improvvisamente vediamo placarsi la tempesta di neve (flocculazione) e due grandi occhi azzurri si aprono alla nostra destra e alla nostra sinistra, sono le due uscite che a malincuore mi ricordano di essere un terrestre, e che questa breve avventura (immersione) sta volgendo al termine.
In serata dopo l’ennesima tavolata in camping rivediamo le nostre immersioni in TV, non sono mancati elogi di gruppi di curiosi che sistematicamente si fanno trovare nell’ora delle proiezioni alla nostra immensa tavolata (12 metri.) Ficcano i brindisi!- Fioccano gli applausi!- Fioccano i complimenti!- Il morale è a mille; essere a capo di questo meraviglioso gruppo mi riempie di orgoglio!- Ma domani un’altra grande immersione ci attende, il nostro obiettivo questa volta è l’esplorazione della “Grotta Scaletta” ma ne parleremo la prossima volta! Un infinito ringraziamento a quanti hanno partecipato a questa serie d’immersioni. iniziando da Gianni Maoloni, (infaticabile lavoratore) è un po’ il tuttofare del gruppo, il gigante buono - Piero Ballatori e sua moglie Angela Speca - Domenico Troli e la sua ragazza Sonia Mattioli - mia moglie Alba e mia figlia Serena Capriotti - Pippo Liberi e la sua ragazza Michela Michelangeli Marco di Pasquale (Marcone) - Roberto capo - Renato Fares - Alessandro Pizi (il nostro cameramen subacqueo) il quale con il suo lavoro ci ha permesso di mettere insieme oltre tre ore di bellissime riprese subacquee. Di nuovo un immenso grazie a tutti da parte del sottoscritto Roberto Capriotti.