Il metodo della concertazione
- Unefficace politica dei redditi non può essere disgiunta da un quadro stabile di
concertazione. Il rafforzamento e lo sviluppo anche a livello locale della concertazione
sono necessari sia per la crescita delloccupazione sia per garantire il rispetto
dellautonomia e lesercizio della responsabilità che si esercitano nel
territorio in forma autonoma e con poteri crescenti.
- La scelta concertativa espressa dal Protocollo del 23 luglio 1993 deve divenire una
forte procedura di coinvolgimento volta a stabilizzare e potenziare le scelte di politica
economica e sociale. Lingresso nella Unione Economica e Monetaria Europea impone di
individuare un assetto delle regole coerente, trasparente e che offra certezza, anche
sulla base dei processi decisionali individuati nel quadro comunitario.
- Ne consegue una struttura della concertazione così delineata:
- per le materie di politica sociale che comportino un impegno di spesa a carico del
bilancio dello Stato, il Governo procederà ad un confronto preventivo con le parti
sociali, stabilendo anche termini temporali per la formulazione di valutazioni ed
eventuali proposte correttive;
- per quanto attiene, invece, alle materie che incidono direttamente sui rapporti tra
imprese, loro dipendenti e le rispettive organizzazioni di rappresentanza e non comportino
un impegno di spesa a carico del bilancio dello Stato, ovvero per le parti normative di
provvedimenti che, pur comportando indirettamente tali impegni di spesa, riguardino le
medesime materie, incluse le relative discipline comunitarie, sarà definito un sistema di
regole che indichi un percorso temporalmente regolamentato, atto a sviluppare i rapporti
bilaterali delle parti sociali nella ricerca ed individuazione di soluzioni coerenti con
gli scopi e gli obiettivi della concertazione.
- In particolare, sulle materie appena richiamate:
- il Governo avvierà un confronto preventivo con le parti sociali sugli obiettivi
generali dellintervento in oggetto. Sui contenuti di tale provvedimento e sugli
effetti di carattere sociale ed economico le parti sociali esprimeranno le loro posizioni
sul merito. Il Governo terrà conto delle osservazioni pervenute, valuterà
lopportunità di procedere a tale intervento e le soluzioni normative coerenti;
- nella suddetta fase di confronto, le parti sociali potranno decidere, di comune intesa,
di disciplinare, interamente o in parte, i contenuti dellintervento attraverso un
accordo tra di loro. In tal caso, esse richiederanno al Governo di fissare un termine
prestabilito di durata ragionevole, entro cui le parti potranno concluderlo;
- in questo caso, ove laccordo sia concluso nei tempi prestabiliti e sia coerente
con gli orientamenti precedentemente espressi dal Governo ovvero si traduca in un patto
concertativo trilaterale, il Governo stesso si impegnerà a promuoverlo e sostenerlo nelle
sedi parlamentari, anche utilizzando forme di consultazione permanente con le stesse
parti.
- Lassetto procedurale sopra indicato deve ritenersi valido anche nellipotesi
in cui liniziativa di intervento nelle materie suddette sia esercitata
congiuntamente dalle parti sociali, previa fissazione degli obiettivi con il Governo.
- La concertazione riguarderà anche la trasposizione delle direttive comunitarie in
relazione alle quali le parti sociali hanno rilevanti responsabilità per espressa
previsione dellAccordo sulla politica sociale, ora incorporato nel Trattato di
Amsterdam. Le intese tra le parti sociali costituiscono lo strumento prioritario affinché
Governo e Parlamento adempiano agli obblighi comunitari, soprattutto in riferimento a
direttive che siano state emanate a seguito del dialogo sociale. Il Governo assicurerà
alle rappresentanze del mondo del lavoro e delle imprese che non prendono parte al dialogo
sociale a livello comunitario unadeguata sede di informazione e raccordo con gli
svolgimenti del dialogo sociale medesimo.
- In ogni caso, nei rapporti con il Parlamento, il Governo assicurerà una costante
informazione e adeguate forme di coinvolgimento delle rappresentanze parlamentari della
maggioranza e dellopposizione in ogni fase della concertazione, in modo tale
da promuovere, nel rispetto delle prerogative del Parlamento, la convergenza tra i
risultati della concertazione e la produzione legislativa
- La concertazione dovrà essere estesa e coinvolgere più direttamente Regioni, Province
e Comuni. Il vasto trasferimento di compiti e funzioni fino ad oggi esercitate dallo
Stato, trasferimento che assegna agli enti locali leve amministrative e risorse cruciali
per la concertazione territoriale (dal mercato del lavoro ai settori produttivi ed alle
politiche sociali, al territorio e allambiente) necessita di adeguate forme di
coordinamento con i governi regionali e locali, in modo tale che gli accordi ci
concertazione impegnino anche i diversi livelli di governo e di amministrazione
interessati.
- Di conseguenza, il Governo si impegna a promuovere un apposito Protocollo, sottoscritto
dalle istanze rappresentative delle Regioni, delle Provincie e dei Comuni e dalle parti
sociali, nel quale dovranno essere concordate le forme ed i modi della partecipazione
delle istituzioni regionali e locali alla concertazione nazionale e allattuazione, a
livello locale, degli obbiettivi del patto e degli impegni successivamente assunti in sede
di sede di concertazione nazionale nonché i principi e le materie della concertazione
territoriale negli ambiti di competenza dei governi locali.
- La concertazione dovrà essere consolidata anche per politiche riguardanti specifici
settori, prevedendo eventualmente apposite sedi di approfondimento. Il Governo e le parti
sociali considerano di particolare importanza che il metodo della concertazione si
rafforzi nel campo dei servizi di pubblica utilità, anche attraverso lattivazione
di sedi di confronto, regole e istituzioni specifiche, in particolare laddove si
registrano un tasso di conflittualità elevato e forti esternalità verso il sistema
economico sociale.
- Infine, sarà previsto che la concertazione accompagni il processo di delegificazione e
semplificazione normativa attualmente in atto attraverso la costituzione presso il
Ministero del Lavoro di un comitato consultivo permanente per seguire le fasi applicative
della legislazione primaria e della normativa secondaria in materia sociale e del lavoro.
- Per rafforzare la concertazione come metodo di condivisione di obiettivi, il Governo
ritiene necessario dare maggiore rilievo alle sedi di verifica, rispetto a quanto e
avvenuto nellattuazione del protocollo del 23 luglio 1993, e in particolare alla
sessione di verifica preventiva prevista in primavera. La sessione di primavera coincide
con due rilevanti atti programmatici del Governo, la presentazione del Documento di
programmazione economico-finanziaria al Parlamento e la presentazione del Piano
nazionale dazione per loccupazione allUnione europea, secondo gli
impegni presi dal Consiglio di Lussemburgo sulla convergenza delle politiche
delloccupazione in Europa. Nellambito di questa particolare sessione, il
Governo e le parti sociali valuteranno, tra laltro, le implicazioni dirette e
indirette delle linee di azione concertate sulla realizzazione di pari opportunità tra
donne e uomini non solo nelle occasioni di lavoro e di sviluppo professionale, ma anche di
iniziativa imprenditoriale. Nella sessione di settembre dovrebbero formare oggetto di
confronto le misure attuative degli obiettivi concordati da trasporre nella legge
finanziaria e negli altri atti della manovra di finanza pubblica.
- Nel quadro delle valutazioni comuni che precedono e degli sviluppi del metodo
concertativo sopra concordati, il Governo e le parti sociali confermano lassetto
contrattuale previsto nel Protocollo del 23 luglio 1993.
- Nella sessione di verifica di primavera, il Governo e le parti sociali effettueranno il
relativo monitoraggio e la verifica sulla evoluzione della competitività internazionale
del Paese, del volume degli investimenti, dello sviluppo delloccupazione e della
salvaguardia del salario reale. In questo ambito sarà costituita una specifica sede di
monitoraggio fra Governo, parti sociali, Regioni ed Enti locali sullo sviluppo del
Mezzogiorno.