Il Patto per lo sviluppo e l'occupazione

Allegato 1
Semplificazioni procedurali e progetti speciali
per le Pubbliche amministrazioni

 

- Misure di semplificazione in corso
- I nuovi sviluppi del processo di semplificazione
- Misure di informatizzazione delle pubbliche amministrazioni


1. Misure di semplificazione in corso

1.1 I regolamenti di semplificazione dei procedimenti previsti dalla Legge n. 59/1997 e n. 191/98 e l’osservatorio sulle semplificazioni. Le leggi-delega sulla riforma dell’amministrazione (59/97 e 191/98) hanno, tra l’altro, autorizzato il Governo a delegificare e semplificare con regolamento un vasto elenco di procedimenti amministrativi. Si tratta di 122 procedimenti, contenuti in oltre 400 provvedimenti normativi. Ad essi il disegno di legge di semplificazione annuale 1998 (cd. Bassanini-quater) aggiunge altri 61 procedimenti. Le norme di semplificazione e sburocratizzazione, che così possono essere introdotte, produrranno effetti positivi sul sistema economico e sulla accelerazione degli investimenti pubblici, riducendo altresì i costi burocratici per cittadini e imprese. Il Governo intende imprimere una forte accelerazione al lavoro di predisposizione dei regolamenti di semplificazione dei procedimenti amministrativi in questione (solo 21 di questi sono stati approvati in via definitiva). Tale lavoro sarà effettuato anche attraverso una struttura dedicata per la delegificazione, la semplificazione e la valutazione dell’impatto della regolamentazione, istituita presso la Presidenza del Consiglio, alla quale potranno essere chiamati a partecipare rappresentanti degli Enti locali interessati designati dalla Conferenza unificata Stato-Regioni-Autonomie locali. Sarà attivato un Osservatorio sulle semplificazioni per verificare l’effettivo grado di attuazione del lavoro di sburocratizzazione, analizzare eventuali ostacoli di tipo organizzativo (impatto amministrativo) e valutare l’efficacia delle semplificazioni già approvate avuto riguardo alla loro capacità di ridurre gli oneri burocratici (impatto sugli utenti), sulla base di metodologie (compliance cost assessment) da sperimentare nell’ambito della attività di analisi di impatto della regolamentazione (v. infra). Dell’Osservatorio saranno chiamati a far parte rappresentanti delle parti sociali, anche allo scopo di sottoporre ad eventuale revisione, sulla base dell’esperienza, i regolamenti già approvati (v. infra).Infine, per accelerare ulteriormente il processo di delegificazione e semplificazione, il Governo ha presentato un emendamento al disegno di legge annuale sopra citato (Bassanini-quater) per ridurre i termini della vacatio legis dei regolamenti di semplificazione da 60 a 15 giorni.

1.2 Lo sportello unico per le attività produttive. Il regolamento di semplificazione dal quale si attende il maggior impatto sul sistema delle attività produttive è quello sul c.d. "sportello unico". Il regolamento, già approvato dal Consiglio dei Ministri, unifica tutti i procedimenti relativi alle localizzazioni, realizzazione, ampliamento, riconversione, messa in esercizio di tutti gli impianti produttivi, inclusi quelli commerciali, e ivi compresa la valutazione di impatto ambientale, e la eventuale modificazione di strumenti urbanistici.

Saranno attivate da subito tutte le azioni necessarie ad assicurare la piena operatività degli sportelli unici fin dall’entrata in vigore del regolamento (approvato definitivamente il 16 ottobre 1998 , ora alla registrazione della Corte dei conti, entrera’ in vigore presumibilmente in febbraio o marzo prossimo).

A tale scopo, sono stati già avviati alcuni progetti del Formez di formazione del personale degli sportelli unici, e si istituirà uno strumento nazionale di raccordo delle iniziative volte a promuovere la realizzazione degli sportelli, che sia in grado di fornire assistenza alle amministrazioni locali nella loro fase di progettazione e implementazione ("come" deve essere fatto, "dove" e con "chi"). Tale iniziativa dovrà attivare il pieno coinvolgimento di soggetti pubblici (Camere di commercio, associazioni di comuni e loro organismi strumentali) e privati (associazioni di categoria, istituti di ricerca e formazione) ad accelerare l’avvio della sperimentazione, a partire dai territori interessati a patti territoriali e contratti d’area. L’Osservatorio sulle semplificazioni, di cui al paragrafo 1.2., valuterà inoltre, entro il 30 settembre 1999, le eventuali correzioni ed integrazioni da apportare al regolamento sullo sportello unico, sulla base delle prime esperienze.

1.3 La semplificazione della documentazione amministrativa. Il Dipartimento della funzione pubblica ha approvato, nel mese di ottobre 1998, un progetto finalizzato attraverso il quale si procederà a:

 

2. I nuovi sviluppi del processo di semplificazione

2.1 L’analisi dell’impatto della regolamentazione e la valutazione degli effetti della semplificazione. Il governo italiano alla stregua di altri paesi, ha proposto con il disegno di legge annuale di semplificazione 1998 l’introduzione dell’analisi di impatto della regolamentazione (A.I.R.), che comprende altresì la valutazione degli effetti della semplificazione. L’A.I.R., secondo le esperienze straniere già consolidate (Stati Uniti, Gran Bretagna, Australia, Finlandia, Unione Europea, Messico ecc.), si baserà sulla misurazione e valutazione economica degli effetti delle regole in termini di costi sopportati dai privati (cittadini e imprese) e dalle stesse amministrazioni. Questo tipo di valutazione potrà essere sia preventiva con riferimento alle nuove regole che si intende adottare, sia successiva con riguardo alle regole già vigenti.

2.2 La cabina di ascolto degli utenti. La proposta nasce dalla necessità di coinvolgere le rappresentanze delle parti sociali e gli utenti nella valutazione dell’impatto delle regolamentazioni e delle semplificazioni. Di conseguenza, nei prossimi mesi saranno attivate procedure codificate di consultazione e di partecipazione degli utenti come singoli o organismi esponenziali. In particolare, sarà attivato un Registro delle formalità, disponibile anche su Internet, aggiornato periodicamente e parzialmente interattivo, nel quale saranno inseriti tutte gli adempimenti burocratici a carico delle imprese derivanti dalle procedure amministrative. In tal modo le rappresentanze delle parti sociali e le imprese potranno far pervenire le loro osservazioni su tali formalità e le proposte di semplificazione, revisione o eliminazione delle regolamentazioni esistenti.

2.3 La conferenza di servizi. Al fine di superare difficoltà interpretative e lentezze applicative, si rende necessaria una riscrittura organica di tutta la disciplina, riformulando gli articoli 14, 14 bis, 14 ter e 14 quater della legge n. 241 del 1990, in modo da dare maggiori certezze alle amministrazioni pubbliche e ai privati. Certezze, in primo luogo, sulla rappresentatività dei partecipanti alla conferenza, sulla conclusione dei procedimenti e sulla loro durata; in secondo luogo sulle condizioni da soddisfare per ottenere le autorizzazioni richieste. In tale prospettiva si dovrà prevedere che le amministrazioni si esprimano nella conferenza per mezzo di un rappresentante che disponga dei poteri loro spettanti in relazione all’oggetto del procedimento. Saranno in ogni caso previste procedure (estensione del principio maggioritario, obbligo dell’amministrazione dissenziente di formulare le modifiche progettuali richieste, ecc.) che assicurino la conclusione del procedimento con decisioni formali entro termini brevi e certi.

Infine è necessario prevedere che la conferenza dei servizi possa esprimersi già sul progetto preliminare, al fine di verificare le condizioni e le prescrizioni da imporre, e che le indicazioni fornite in tale sede siano vincolanti (anche se con qualche possibilità di adeguamento in sede di pronuncia definitiva): esse potranno dunque essere modificate solo motivando in relazione a significativi elementi nuovi emersi nella fase successiva della procedura. Ciò anche in relazione alla valutazione di impatto ambientale.

2.4 La privatizzazione delle procedure contabili. Fermo restando l'obbligo di osservare i principi generali delle procedure concorsuali per la scelta del privato contraente e nel rispetto del vigente sistema dei controlli successivi sulla gestione, si propone di introdurre, nelle procedure amministrativo-contabili relative ad attività ricadenti in aree per le quali si ipotizzano azioni di intervento per lo sviluppo, regole e procedure di tipo privatistico dettate dal Codice Civile e recepite dagli Ordini dei commercialisti e dei ragionieri.

2.5. Appalti pubblici. Nella disciplina del mercato degli appalti pubblici e delle concessioni, il Governo intende assicurare il rispetto delle norme definite dai contratti collettivi nazionali di lavoro e la corretta applicazione delle regole che escludono i fenomeni distorsivi derivanti dall’applicazione del criterio del massimo ribasso che, in questi settori, va a detrimento della qualità e finisce per favorire il lavoro nero e il sommerso.

2.6 Il miglioramento delle procedure previste dal decreto "sblocca-cantieri" (art.13, legge n.135/97). Il riavvio dei cantieri deve essere migliorato mediante una maggior esplicitazione dei poteri dei commissari, delle procedure di monitoraggio e controllo del loro operato nonché della sede e delle modalità di verifica e confronto sull’operato degli stessi nonché sull’efficacia degli interventi garantendo in tal caso i necessari momenti di confronto con le forze sociali; una esplicitazione di tali aspetti deve anche garantire le disponibilità di finanziamento, nonché la opportunità di assegnare copertura finanziaria al completamento solo di quelle opere che risultino ancora utili. In alcuni casi è emersa la necessità di apportare varianti alle opere e, per finanziare la progettazione delle perizie di variante, si deve prevedere la costituzione di un Fondo, a valere su quota parte delle risorse della legge 208/98, dal quale i commissari possano effettuare prelevamenti allo scopo.

 

3. Misure di informatizzazione delle pubbliche amministrazioni

3.1 La rete unitaria. La rete unitaria costituisce una struttura omogenea che, pur nel rispetto dell’indipendenza di ogni singola amministrazione, ottimizza e razionalizza i servizi telematici offrendo, contemporaneamente, nuove capacità di interoperabilità e cooperazione applicativa fra le amministrazioni pubbliche, le quali potranno proporsi verso la collettività come centro unitario erogatore di prestazioni amministrative. Entro il 2000 saranno realizzati alcuni grandi progetti volti a utilizzare le tecnologie messe a disposizione dalla Rete unitaria:

Entro il gennaio 1999, con l’approvazione del regolamento tecnico sulla firma digitale, verrà data esecutività alle disposizioni della Bassanini-uno sulla piena validità giuridica degli atti e dei contratti firmati con mezzi informatici. Un progetto speciale consentirà di anticipare la realizzazione della Rete unitaria della Pubblica amministrazione nel Mezzogiorno. Saranno previsti, previa consultazione con le parti sociali, progetti sperimentali di telelavoro nelle amministrazioni pubbliche, utilizzando la rete unitaria, in modo da ridurre le esigenze di mobilità territoriale derivanti dalla non ottimale distribuzione del personale pubblico sul territorio nazionale.

3.2 Il protocollo informatizzato. Le pubbliche amministrazioni e, in particolare, il comparto centrale, dovranno - entro il 31 marzo 1999 - introdurre nei piani di sviluppo dei sistemi informativi progetti per la realizzazione di sistemi di protocollo informatico, mentre - entro il 31 dicembre 1999 - dovranno predisporre appositi progetti esecutivi per la sostituzione dei registri di protocollo cartacei con sistemi informatici. Dovranno, inoltre, introdurre gradualmente sistemi di gestione informatica dei documenti con notevoli ricadute positive sull’accelerazione delle procedure e sull’efficienza delle amministrazioni.

3.3 "Un computer in Comune", ovvero un'ipotesi per il sostegno telematico nei piccoli comuni del Mezzogiorno. Il progetto prevede la fornitura di un "kit" di hardware, software e formazione di base ad ogni comune del Mezzogiorno, per il quale se ne rilevi la necessità, in modo da attivare su tutto il territorio i servizi informatici di base: word processing, posta elettronica, collegamento ad internet. Ipotizzando un costo unitario per intervento in un comune pari a 10 milioni di lire per la tecnologia cui occorre sommare il supporto per la formazione e l’assistenza iniziale, si è calcolato che con un impegno finanziario molto contenuto, pari a 20 miliardi di lire, si potrebbero raggiungere i requisiti minimi d'informatizzazione per la quasi totalità dei comuni del Mezzogiorno. Sono da prevedere, inoltre, interventi per la migrazione degli applicativi già in uso e/o l’adattamento alla nuova piattaforma.

3.4 La carta d’identità elettronico-magnetica. Il Governo si impegna ad adottare - entro il primo trimestre del 1999 – i provvedimenti normativi previsti dalla l. 191/1998 (cd. Bassanini-ter) per l’introduzione in tutto il territorio nazionale della carta d’identità elettronico-magnetica. Essa: