“Lacrime
blu”
Camminavo lentamente per le vie della città eterna,
mentre il cielo grigio continuava a scorrere sopra di me.
Pensavo a come fossero strane le nuvole del cielo,
avevano mille forme ed ognuna aveva un qualcosa di già conosciuto…
Le guardavo muoversi lentamente e me le immaginavo
diventare zucchero filato.
Mi portai allora le dita alla bocca ed ebbi come la
sensazione di poterle assaggiare…chissà pensai all’improvviso, se il
cielo se ne nutre...
Pensieri sopra pensieri, percorrevano come treni, la
mia mia mente a binari.
Mi guardavo intorno e sentivo l’odore dell’autunno,
e lo scricchiolare sotto i miei piedi delle foglie multicolori…
Intorno a me solo persone stilizzate dal freddo…
Mi piacciono i giorni di Ottobre pensai e quel suo
tempo misto di sole e di umidità.
Ma ancora più di tutto mi piace perché, mi ricorda
i tuoi colori…
Continuo a camminare e a pensarti… cercarti in
questi vicoli non ha senso, me ne rendo conto.
Ma ho bisogno di credere di poterti trovare...
Magari seduto su di una panchina a intrecciare i
cerchi di fumo della tua sigaretta..
O a suonare la tua chitarra appoggiato ad un muro di
speranze.
Non lo so, ma sento che incomincia a piovere e l’acqua
scorrere nella mia mente…
Scorre, inesorabile alla ricerca di nuove e sensate
parole…
Ma si ferma, esausta nelle pieghe delle mie labbra… serrate.
Un timido raggio di sole mi illumina ,e vedo all’improvviso
congiungersi alla terra un arcobaleno…
Un arcobaleno che giunge fino all’Australia?…
Forse, ma come vorrei salirci sopra e raggiungerti…
Respiro forte e proseguo i miei passi… con a canto
le mie fidate allucinazioni..
Ti continuo a vedere riflesso nelle pozzanghere
della strada… ma sei solo un miraggio!
Cammino ancora, e traballo incerta su queste vecchie
strade Romane…
Il colosseo mi è davanti agli occhi… mi immergo
nella sua imponenza, e ti vedo combattere con il mio cuore….
Combatti fino allo stremo ma è il mio dolore a
vincere…
Mi trascino su queste pietre con il mio velo di
tristezza e tu mi guardi fiero della tua facile vittoria.
Ti avvicini, e mi guardi… ti prego parlami, ho
bisogno di sentire la tua voce,distillami le tue parole come gocce di
rosolio… a poco a poco, riempimi dei tuoi pensieri.
Ma continui a guardarmi in silenzio.
Sono qui Russell, ti grido… la senti la mia voce?
Vuole che le parli…
Ma tu niente...
Mi avvicino ancora a te, e ti sfioro il viso e ti
guardo inclinare la testa ….
Vorrei baciarti, Dio sa come lo vorrei…
Più del deserto bisognoso di acqua…
E tu in questo mi accontenti…..
Ed dolce il tuo calore, lo sento spandersi nella mia
bocca…
E affondi la tua lingua, nelle mie ultime resistenze…
Ma cosa c’è di più dolce che abbandonarmi a
queste labbra?
Neanche il più dolce dei mieli può competere con
il tuo bacio…
Mi stacchi da te all’improvviso,e ti guardo
piangere….
I tuoi occhi farsi liquido ….due lacrime blù, che
scendono lente….sulle curve del tuo viso in penombra.
Mi ci specchio dentro, i tuoi occhi lacrimanti sulle
trasparenze dei miei desideri…
E mi sento addosso il tuo respiro.
Mi prendi le mani, e mi sussurri piano, con voce
rotta dal pianto un vorrei,
vorrei, io vorrei consumarti respirando…
Ed io respiro affannosamente, dopo le tue parole
senza ossigeno…
In questi giorni, mi ero spenta fino a raggiungere
la notte.
E tu oggi parlandomi così, mi stai vedendo di nuovo
brillare….
Mi stringi forte e mi trascini in un camminare
incerto e costante…
Camminiamo, questa volta in due…
Alla ricerca di un posto per confessarci i nostri
desideri…
Un posto magico dove perdersi in un incantesimo.
La gente ci guarda sorridere….
Ed io dovrei finalmente cedere alla tentazione del
tuo caldo sorriso…
Ed eccolo improvvisamente il tuo sorriso, sorridere
solo per me!
Mi sento inebriata dalle tue mani che mi stringono
la vita.
E mi trascini ancora come fossi un ubriaca…
Dove siamo Russell, ti chiedo inciampicando sulle
parole…
Vicini ad un letto di sogni, fatti realtà mi
rispondi.
Ti guardo stordita dalle tue nuvole di fumo…
Mi prendi per i polsi e mi lasci cadere sul letto..
E cado, come in una scena a rallentatore..
Mentre mi percorri le labbra con la tua lingua…
E oramai sto perdendo anche quel poco di lucidità
che mi era rimasta…
Sento ancora le tue mani sotto i miei vestiti…
Curiose ed ansiose dei miei respiri affannosi.
Mi sollevi il viso, e mi perdo nel tuo sguardo.
E all’improvviso intorno a noi tutto sembra senza
contorni…
Ci ritroviamo a combattere i nostri sensi che
oscillano pericolosamente.
E non riusciamo più a percepire dove si trovino
ora, le nostre mani.
Siamo rotolati fuori dal letto e aggrappati l’uno
all’altra, svestiti…schiacciati
In un solo corpo, in una sola capacità di fare l’amore….
Due sottili forme e colori che si mescolano e si
dissolvono, in un’ impercettibile
trasparenza, che contiene al suo interno una sola ed
unica parola”Attrazione”.
Ogni tuo bacio si estende sulla mia pelle come
miriadi di brividi e tutti i tuoi movimenti,ora lenti ora accelerati mi
sconfinano dentro in un unica voglia inarrestabile, divorante, che mi
trascina impetuosa verso nuove richieste…
Ancora ansimanti ci siamo svegliati sconvolti,
immersi in frammenti di lenzuola e cuscini sparsi..
Ci siamo guardati, stupiti e sfiniti..mentre ancora
avvolti e brucianti di passione ci siamo domandati se avevamo ancora
bisogno di parole….
Fuori intanto aveva smesso di piovere, ma il cielo
era così offuscato da sembrare quasi sera e non mattina.
Ci siamo rivestiti e incamminati verso un selciato
ricoperto di pozzanghere.
Ci siamo fermati e guardati negli occhi, davanti ad
un portone di legno.
Silenziosi ci siamo guardati ancora ma da metri di
distanza, difficile da attraversare.
E te ne sei andato via, con addosso il mio cuore
mentre ancora esanime sgocciolava il tuo nome.
Ed io sono rimasta ferma a guardarti andare via... ed
ho tentato di correre per raggiungerti,ma eri già salito in macchina, ed
allora ho pregato che non aspettassi troppo a mettere in moto per partire.
Hai ingranato la prima e mi hai lasciata a guardarti
andare via.
Ed io ho cercato di attraversare il vetro del
finestrino con un mio sorriso, ma ero troppo debole e fragile per
dimostrarti il contrario.
Ho socchiuso gli occhi mentre venivi inghiottito dal
traffico cittadino, e ancora una volta ho provato un senso di mancanza
incontrollabile…
Ma era oramai tardi, per far scorrere le mie
lacrime.
Me ne sono tornata indietro, ripercorrendo le strade
che prima avevamo fatto insieme.
E cercavo nel camminare di ancorarmi alla terra con
passi pesanti, ma ero leggera come il vento, che mi trasportava oltre la
consapevolezza di un tuo possibile ritorno.
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