croweitalia: Le fans incontrano Russell Crowe

Dal sito http://www.crowe-mates.com

C'era una volta un sito...

In data 18 febbraio 2001, Irene dalla Grecia, la quale era stata a Roma per un breve viaggio d'affari aveva inviato al defunto sito www.crowe-mates.com questo resoconto di prima mano di un breve incontro con Russell. Purtroppo non era allegato l'indirizzo e-mail di Irene, quindi non ho potuto contattarla per avere l'autorizzazione alla pubblicazione. Pero' questo racconto mi e' piaciuto talmente che ho dovuto metterlo sul sito. Spero di non aver fatto nulla di sgradito all'autrice.

 

Un leone nelle strade di Roma

Recentemente ero a Roma per affari. Il mio progettato viaggio in Spagna, dove pensavo di avere la possibilita' di vedere Russell, era stato annullato e non ero di buon umore. Non perche' cosi' avrei perso la mia possibilita', ma perche' era un viaggio importate per il mio lavoro. In ogni caso ero con alcuni amici e colleghi, avevamo appena concluso un faticoso incontro, stavamo camminando per le strade di Roma e chiacchieravamo. Come forse sapete, al centro di Roma ci sono delle strade pedonali, dove le automobili non possono circolare. La gente passeggia e fa compere e sono cosi' affollate che spesso e' anche difficile camminare.

All'improvviso, ho notato un po' di agitazione tra la folla. All'inizio non sapevo cosa stesse accadendo. Poi ho notato qualcuno che faceva fotografie in mezzo alla strada. Non ero sorpresa, non e' inusuale che si facciano delle foto di moda in quei posti. Ho cercato di vedere a chi stessero facendo le foto, e all'inizio l'unica cosa che vidi fu un tizio con un berretto da baseball e abbigliamento sportivo. Non riconobbi la persona e momentaneamente girai lo sguardo. La distanza tra di noi si accorcio', c'era giusto la larghezza della strada tra di noi. Solo allora vidi l'uomo vicino a lui, fino ad allora non l'avevo visto dal momento che camminava vicino al muro.

Anche lui aveva abbigliamento sportivo e un berretto da baseball che gli copriva quasi tutta la faccia. Lo guardai con piu' attenzione - mi stavano gia' sorpassando - quandi iniziai a riconoscere la faccia: i capelli castani lunghi fino alle spalle sotto al berretto. La barba. La forma del volto e i suoi occhi che ebbi la fortuna di vedere per una frazione di secondo mentre lui si voltava un momento a sinistra. Faccia imbronciata, con le labbra leggermente contratte. Era Russell.

E' stato tutto cosi' improvviso e inaspettato - non sapevo nemmeno che lui fosse a Roma - che sulle prime pensai di essermi sbagliata, che fosse qualcuno che gli somigliasse. Ma poi un signore che camminava vicino a me disse a sua moglie: "Il Gladiatore". Dopo tutto, non mi ero sbagliata.

No, non l'ho inseguito. Per molte ragioni. Prima di tutto, ero con dei colleghi, i quali erano gia' sorpresi che mi fossi fermata in mezzo alla strada fissando dei perfetti estranei. Ma anche se fossi stata sola, avrei reagito allo stesso modo. Quando stavo progettando il mio viaggio in Spagna, avevo quasi deciso che avrei tentato di avvicinarlo. Perche' allora avevo cambiato idea? L'espressione della sua faccia. Lui non era infastidito o arrabbiato con i paparazzi che lo circondavano. Era solamente rassegnato, come se avesse voluto dire: "Posso avere un momento di tranquillita', per favore?" Mi sono messa nei suoi panni. Lui, come ogni altro essere umano, ha necessita' di poter camminare, bere la sua birra e di potersi rilassare. Lui vuole, e ne ha ogni diritto, avere la sua privacy, e sfortunatamente non puo'. Questo e' quanto penso che stavano esprimendo i suoi occhi: se mi rispettate e mi volete anche solo un poco di bene per i momenti che vi regalo, vi prego, datemi un po' di spazio per respirare.

Perche' l'ho chiamato "un leone nelle strada di Roma". Quando penso a quei pochi secondi e alla sua immagine fuggevole, e' questo che mi viene in mente: lui e' come un leone. Dal colore di suoi capelli, alla sua camminata che e' molto simile a quella che abbiamo visto nel film "Il Gladiatore", al modo in cui tiene le mani un poco distanti dal suo corpo e la struttura del suo corpo che e' forte e muscoloso. Non e' basso, ma nemmeno alto, non e' pesante come alcune persone affermano, ha un fisico imponente e un corpo che appare vigoroso e forte sotto i suoi abiti.

Ma cio' che piu' mi ha impressionato e' l'espressivita' del suo volto: con la sua espressione cupa aveva un'aria da animale selvaggio. Se vi ricordate quella bella foto da Spyforce all'eta' di sei anni saprete cosa intendo. Purtroppo non sono stata abbastanza fortunata da poter vedere il suo sorriso, di sentire il calore e il modo in cui illumina una stanza nelle sue apparizioni televisive e alcune delle sue foto. Ma vi posso assicurare che la sensazione che vi da e' positiva al cento per cento.

La sensazione che ho ricevuto da questo breve incontro e' che Russell e' un essere puro e terreno. In un ambiente normale, quotidiano, lontano dalla gente che, come dice lui, lo usa come un prodotto, la sua personalita' traspariva attraverso il modo in cui guardava chiunque: nei suoi occhi.

Abbracci e baci dalla vostra corrispondente da Roma :)

Irene

Di seguito il testo originale prelevato dal sito http://www.crowe-mates.com

Irene from my homeland Greece, who was in a business trip in Rome last week, sent us this first hand account of a brief encounter with Russell. Irene, many, many thanks :)

A Lion in the Streets of Rome

I was recently in Rome for business, my planned trip to Spain - where I thought I would have the chance to see Russell - had been cancelled and I wasn't in a good mood. Not because I would miss my chance, but because it was an important trip for my work. Anyway, I was with some friends and colleagues, we had just finished a very tiring meeting and we were walking the streets of Rome talking. As you may know, in the centre of Rome there are streets where only pedestrians can go, the cars aren't allowed. People walk around window shopping and the place is so crowded that at times you have a hard time walking.

Suddenly, among the crowd, I noticed a little disturbance. In the beginning I didn't know what was happening. Then I noticed someone who was taking pictures in the middle of the street. I wasn't surprised, it's not unusual for fashion photo shoots to take place there. I tried to see who they were taking pictures of, and in the beginning the only thing I saw was a guy with a baseball cap and sports attire. I didn't recognise him and momentarily I looked away. The distance between us got shorter, only the width of the road between us. Only then did I see the man next to him, until then I hadn't noticed him because he was walking close to the wall.

He, as well, was wearing sports attire and a baseball cap which kept almost his whole face hidden. I looked at him a little better - they were already passing me by - and I started recognising the face: the long light brown hair falling to his shoulders under the baseball cap. The beard. The shape of the face and his eyes which fortunately I had the opportunity to see for a split second when he momentarily turned his head to the left. Clouded face, with the lips slightly pursed. It was Russell.

All these happened very quickly. Before I knew it I could only see his back. As I was looking at him walking away, I also recognised the slight bow of his back and his walk. Tutto questo accadde molto velocemente. Prima di rendermene conto ebbi solo la visione delle sue spalle. Mentre lo guardavo allontanarsi, riconobbi anche la lieve curvatura della sua schiena, e la sua camminata. It was so sudden and unexpected - I didn't even knew he was in Rome - that my first thought was that I was wrong, that it was someone who looked like him. But then a gentleman walking next to me turned and told his wife: "Il Gladiatore". I wasn't wrong after all.

No, I didn't run after him. For a lot of reasons. For one, I was with colleagues who were already surprised that I had stopped in the middle of the road staring at total strangers. But even if I was alone, I would have reacted the same way. When I was planning my trip to Spain, I had almost decided to try and get close to him. Why did I change my mind? The expression on his face. He wasn't annoyed or angry with the paparazzi following him around. He was almost resigned, like saying: "Can I have a moment of peace please?" I put myself in his place. He needs, like any other human being, to be able to walk, drink his beer and relax. He wants and has every right to keep his privacy, and unfortunately he isn't able to do that. That's what I thought was telling us with his eyes: if you respect me and love me even a little for the moments I give you, please give me some breathing space.

Why did I call him "a lion in the streets of Rome". When I think of these few seconds and his fleeting image, this is the word that comes to my mind: his is like a lion. From the colour of his hair, his walk which is a lot like the one we saw in Gladiator, to the way he keeps his hands a little away from his body and the frame of his body which is strong and muscular. He isn't short, but he isn't tall either, he isn't heavy as some people say, he has an imposing frame and a body that looks healthy and strong under his clothes.

But what impressed me the most was the expressiveness his face: with his sombre expression he had the air of a wild animal. Remember that beautiful picture of his from Spyforce at the age of six and you 'll know what I mean. Unfortunately I wasn't lucky enough to see him smile, feel the warmth and the way he lights up the room in his television appearances and some of his pictures. But I can reassure you that the feeling you get is positive one hundred per cent.

The feeling I got from this brief encounter was that Russell is a pure and earthy soul. In a normal, every day environment, away from the people that, as he himself says, use him as a product, his personality shone through in the way he looked everyone: in the eyes.

Hugs and kisses from your correspondent in Rome :)

Irene

traduzione del webmaster

 

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