TEXAS
La recente presentazione di questo documentario al
Sundance Festival mi ha fatto tornare in mente la richiesta di Lampedusa
di scrivere una piccola recensione sul DVD e così approfitto di questo
pomeriggio di “libertà”per farlo.
Dunque, inizio con l'avvertimento che questa non sarà
una recensione imparziale perché io adoro il DVD e penso che siano stati
$50.00 veramente ben spesi.
L'io narrante del documentario è Dean Cochran e nella
prima inquadratura lo si vede arrivare all'aeroporto di Sidney dove,
insieme agli altri TOFOG, Russell escluso, s’imbarcherà sull'aereo che
lo porterà a Londra. Siamo nel Luglio del 2000 e Russell è impegnato con
le riprese di Proof Of Life.
Dopo Londra, il gruppo si sposterà ad Austin per
registrare Bastard Life Or Clarity e tenere i tre famosissimi concerti
presso Stubbs. Questa, in poche parole, è la storia raccontata nel DVD
ma, naturalmente, non è tutto. La telecamera ha seguito i nostri in giro
per Londra (dove possiamo vedere Russell fare la guida turistica e
mostrare ai suoi mates Buckingham Palace), ai Pinewood Studios
(dove ai nostri è stato messo a disposizione un capannone per le prove,
in modo che Russell possa raggiungerli tra un ciak e l'altro di Proof Of
Life - ed, infatti, lo si vede indossare i vestiti del film), durante il
concerto al Borderline di Londra (piccolo clip, con l'unica apparizione di
Meg Ryan) ed infine ad Austin, sia durante i concerti sia in sala di
registrazione.
Il DVD mostra spezzoni tratti dai tutti e tre i concerti
e la qualità audio è molto buona. Tra le canzoni: Memorial Day, What You
Want Me To Forget, Afraid, Nowhere, David, All the White Circles e molte
altre.
Però, quello che rende il DVD prezioso, non è tanto
quello che avviene on stage, ma quello che avviene dietro le quinte: è
interessante vedere il gruppo (e Russell in particolare) scherzare, “fare
gli asini”, parlare con un linguaggio che scandalizzerebbe uno
scaricatore di porto, provare le canzoni (con tanto di cantante che si
dimentica le parole) e così via. Poi ci sono i discorsi d’incoraggiamento
di Mark Dumbrell prima dei concerti: non credo di aver mai udito una più
altra concentrazione di 'fucking' in tutta la mia vita! Il discorsetto di
Proximo ai suoi gladiatori non è niente in confronto alle parole del buon
Mark! Come ho detto, il linguaggio è estremamente volgare, e Russell usa
più di una volta una certa volgarissima parola per indicare una parte
dell'anatomia femminile, cosa che ha fatto gridare allo scandalo molte
spettatrici di lingua inglese.
Le riprese dedicano spazio a tutti i componenti della
banda ma, buon per noi, volente o nolente, Russell è colui su cui le
telecamere si soffermano più spesso.
Questo DVD è inoltre famoso, giustamente, per i
moltissimi inserti speciali. Si va dai video di Circus, Things Have Got To
Change, Photograph Kills e così via (sono quelli che circolano anche
sulla rete), a Russell che scherza con il pubblico, ad altri divertenti
dietro le quinte e al dulcis in fundo, il mini documentario '60
hours in Italy', che copre sia il concerto di Milano sia l'apparizione a
Sanremo.
Da italiana e da fortunata spettatrice del concerto di
Milano ho trovato questa parte eccezionale e spero vivamente sia inclusa
nel DVD che la Miramax metterà in commercio. E' interessante vedere che
cosa Russell pensa di noi... Parlando di Memorial Day (stava cercando di
tradurre il suo discorsetto introduttivo riguardo al nonno) afferma che
noi italiani non usiamo il termine 'Seconda Guerra Mondiale' ma, 'the
great disappointing loss of Mussolini'. In merito alle cinque ore di
ritardo a Sanremo, afferma che ora capisce perché siamo stati dei così
grandi esploratori: ci perdiamo sempre. Inoltre avete presente la frase
con cui ha esordito sul palco dell'Ariston, 'Buona sera San Remo - aprite
il cuore?' Beh, il video ci mostra Russell dietro le quinte che fatica ad
imparare la frase e poi chiede alla sua aiutante/traduttrice: come si dice
'motherfuckers' in italiano. E' notevole l'abilità con cui impara a dire
Buonasera rotti in culo! Amen... meno male che non ha salutato in quel
modo! Molto interessante, dal punto di vista puramente estetico, vedere
Russell con indosso un cappello da Carabiniere, dono di qualche pezzo
grosso locale. Purtroppo c'è anche un pezzo della conferenza stampa
durante la quale, al rifiuto di Russell di levarsi gli occhiali, un
giornalista gli ha urlato, "Tanto duri poco anche tu."
Insomma, come ho detto, cinquanta dollari ben spesi! Mi
auguro davvero che la Miramax lo distribuisca anche in Europa e che a
tutti quanti sia data la possibilità di vedere questa piccola perla.
Quanto a me,sarò per sempre grata all'amica americana che me l' ha
comprato durante il concerto di Chicago! Grazie Jeannine, ancora una
volta, grazie!
Ilaria
(26 gennaio 2002)
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