Le Fan Fiction di croweitalia

titolo:  Una vacanza "normale"
autrice: Lucy, Angie (e Kya)
e-mail: Angie, Lucy
data di edizione: 26/08/2002
argomento della storia: Una vacanza a Salerno di Lucy ed Angie
riassunto breve: Le nostre eroine alle prese con ogni sorta di leccornie, un amico "speciale" e... una rompiscatole.
lettura vietata ai minori di anni: ... fate un po' voi!

 

UNA VACANZA "NORMALE"

(resoconto eroticosoft-gastronomico di una settimana a Salerno) scritto da Angie e Lucy
(con la complicità di Kya , presente in spirito)


Beh ragazze, questa è la norma per noi:
semplice, informale, con una punta di selvaggio.
La vacanza è vacanza!



Primo giorno: 3.30 a.m.

Angie si gira per l'ennesima volta nel suo letto: ha caldo e troppi pensieri non le lasciano prendere sonno serenamente. Si è fatta carico di responsabilità molto delicate da gestire. Ma allo stesso tempo si sente felice come una ragazzina.
Girandosi, questa volta, allunga piano la sua mano. Con la punta delle dita tocca la pelle morbida e calda dell'uomo. Sorride soddisfatta, perché finalmente lui è lì. Lo accarezza piano per non svegliarlo.
Ma neppure lui sta dormendo, così a quel tocco soffice che gli sfiora il petto nudo, risponde accarezzandole i capelli e posando un lieve bacio sulla fronte di lei.

Angie solleva il viso per guardarlo e si perde per un attimo nel sorriso dolcissimo che lui le sta dedicando.
- Non riesci a dormire, tesoro? - le domanda con la sua calda voce.
- No, non ci riesco proprio. Ma neppure tu dormi! - risponde sperando di non essere stata lei a svegliarlo.
- Colpa del fuso orario. Invece cos'è che non fa dormire te, piccola?
- Colpa della tua presenza qui! - risponde lei ridendo, poi aggiunge seria, giocherellando con le dita tra la sottile peluria del braccio dell'uomo: - Oggi inizia una vacanza speciale per tutti noi. Spero solo che sia davvero speciale, senza troppi problemi, senza che niente vada storto…oddio, quanti pensieri mi passano per la testa! Quanto sono stupida! -
- Ti capisco, però io sono sicuro che trascorreremo delle bellissime giornate, perché quello che più conta è stare tutti insieme. Tutti noi ci meritiamo questa specie di fuga dalla solita vita. Non preoccuparti andrà tutto bene! - e la stringe più forte tra le sue braccia abbronzate e muscolose.


9.30 a.m.

Angie se ne sta seduta nella sala d'attesa dell'aeroporto di Capodichino. Dietro gli occhiali da sole nasconde gli occhi stanchi per la notte in bianco. E' andata all'aeroporto un'ora prima, sia per prudenza sia perché Lucy, non fidandosi della sua puntualità, le ha detto che sarebbe arrivata molto prima dell'orario previsto. Angie è impaziente di rivederla, di raccontarle tante cose, di mostrarle la sua città, di ridere con lei, di condividere con lei quella settimana che aspetta solo loro per essere vissuta.
Quando la vede comparire tra la piccola folla dimentica tutta la stanchezza e la tensione e corre ad abbracciarla. Lucy è raggiante e dopo i saluti si guarda intorno improvvisamente perplessa:
- Ma Russell dov'è? Ci sta aspettando fuori? -
- Sono venuta da sola qui. Quel povero tesoro stanotte non ha dormito molto. -
Lucy alza un sopraciglio.
- No, ma cosa hai capito! Abbiamo chiacchierato per molte ore, non avevamo sonno stanotte. Così ora l'ho lasciato a casa a dormire. -
- Lo stai viziando eh?! - commenta Lucy guardandola maliziosa.
- Ma no! - protesta Angie - e poi te lo immagini qui all'aeroporto e al casino che sarebbe successo se lo avessero riconosciuto? Ricordati che è qui in incognito, altrimenti dovrebbe dire addio alla sua vacanza nella "normalità". -
- E anche questo è vero. - ammette Lucy aggiungendo - Faremo di tutto per tenere segreta la sua presenza. Gli abbiamo promesso una vacanza "normalmente speciale" ed è giusto che riesca ad averla. -
- Compresi gli extra eh ciccina?- e ridendo si avviano al pullman.


12.30 p.m.

Angie e Lucy finalmente giungono a casa. Nonostante i bagagli, il caldo soffocante e la stanchezza di un viaggio dall'aeroporto di Napoli a Salerno fatto con un treno che sembra una tradotta della Prima Guerra Mondiale, strada facendo hanno fatto anche la spesa per il pranzo. Ciccio dovrà pure mangiare! E anche loro!
Appena aperta la porta Angie e Lucy sentono un buon profumo di bagnoschiuma che diventa sempre più forte man mano che avanzano nel corridoio. Come due cani da tartufo seguono la scia profumata che le porta verso una delle camere da letto e…che spettacolo si presenta ai loro occhi!
      
Steso sul lettone c'è Russell, capelli bagnati, vestito di solo asciugamano verde-azzurro come i suoi occhi, che brillano ancora di più appena vede le sue amiche italiane.

- G'day, mates! Finalmente siete arrivate! - esclama con un sorriso malizioso quando si accorge che la visione di lui in perfetto stile Venere-appena-uscita-dalle-acque deve aver alquanto turbato le due donne, già molto accaldate per il lungo cammino sotto il sole.
- Fatto buon viaggio Lucy? Y'know, non vedevo l'ora di vederti. Volevo venire anch'io all'aeroporto, y'know, ma, y'know non potevo, y'know. Questa è un vacanza segreta, y'know, non ho portato neppure Mark. Y'know, volevo trascorrere un po' di tempo, y'know, con voi, y'know… -
- Russell, senti - lo interrompe Lucy - se non vuoi farci venire mal di testa, per favore, usa qualche "y'know" in meno e togliti quell'asciugamano! -
Angie si volta di scatto e guarda Lucy incredula, mentre lui scoppia a ridere divertito.
Lucy, rendendosi conto di quello che ha appena detto arrossisce e balbetta:
- Ehm…volevo dire…cioè non togliti…ehm…nel senso che…cioè l'asciugamano è bagnato, e sì, si bagna il letto, ecco! -
" Ma si può essere più deficienti di così " pensa Lucy maledicendosi " ma proprio non cresci mai, cretina, cretina, cretina! "

Russell butta le gambe giù dal letto con un movimento morbido e si ravvia i capelli ancora bagnati, seduto sulla sponda le guarda sorridendo da sotto in su, appoggia le mani sulle ginocchia divaricate e, proteso in avanti, mormora:
- Allora, niente coccole di bentrovato?- e afferrando entrambe per le braccia le fa sedere una per lato, trascinandole all'indietro sul letto.
Angie comincia a ridere come una pazza e, con un colpo di reni, si gira mettendosi a cavalcioni su di lui e bloccandogli la testa con le mani infilate nei lunghi capelli color miele.
- Ho capito - dice Lucy tentando disperatamente di svincolarsi dal braccio di Russell e cercando di alzarsi e di riacquistare un briciolo di dignità: -Sono di troppo! -
Quando riesce a mettersi in piedi, aggiustandosi quel miserabile straccio di lino che si è messa in un momento di aberrazione perché il lino è fresco, elegantemente stropicciato, dà un tono "regina d'Africa"… tutte stronzate: la verità è che sembra uscita da una centrifuga e che quel cacchio di tessuto fa delle pieghe ignobili sotto al culo e sotto alla pancia evidenziandoli, e pensa che col suo modo di fare deve dare l'impressione di essere Brontolo dei sette nani. E si sente anche un nano.
Russell dà una pacca sonora sulle natiche di Angie, la scaraventa di lato, si alza e, piegando la sua alta statura sul nanerottoleggiante metro e sessanta di Lucy, le solleva il mento e le sussurra all'orecchio:
- Scema! -
Le dà un bacio sulla guancia e le risussurra all'orecchio:
- E' vero che sei scema? -
" Sì " pensa Lucy, " sono scema, sono tutto quello che vuoi, accidenti a te e alla tua voce, ho le farfalle nello stomaco!"
Si gira verso l'amica che si sta sgargarozzando dalle risate sul letto:
- Che ne dici, smetti di affogarti dal ridere e mi fai vedere dove debbo dormire e dove posso farmi una doccia, o telefono allo Sheraton e prenoto una stanza? -
- Subito! - esclama Angie rimettendosi in piedi e dando una manata in zona calzino all'asciugamano di Russell che scatta all'indietro portandosi una mano sull'inguine e facendo una faccia sofferente.

- Siete stati a cazzeggiare stanotte eh?- domanda Lucy mentre disfa i bagagli.
- No no! - si affretta a dire Angie.
- No? Bah! Non che me ne importi ma mi seccherebbe che la vacanza si risolva in una rottura di scatole con me che faccio da terzo incomodo.-
- Ciccina ma che dici?-
- Dice stronzate - interviene Russell facendo capolino nella stanza e allacciandosi i jeans dentro i quali non c'è più posto neanche per uno spillo.
- Fai un favore, Angie - aggiunge - vacci a preparare da mangiare mentre io cerco di levare gli aculei a questo riccio - e mentre Angie se ne va dandogli di sottecchi uno sguardo di affettuosa intesa lui si siede sul letto pestando tutti gli abiti che Lucy ha appena tirato fuori dalla valigia.
- Ahhh!! Russell!! Ma come c**zo usate in Australia? Capisco che a te dei vestiti non te ne importi niente, del resto basta guardare come riesci a ciancicare il miglior Armani per capire… -
- Bla,bla,bla,blabla! Adesso basta brontolare eh? Hush,hush, vieni qui, siediti sulle mie ginocchia e dimmi perché sei così nervosa.-
- Io non sono nervosa… sono solo stanca… e non voglio sedermi addosso a te, e smettila… Russell smettila, pietààààààà - ridacchia sentendosi una cicciottosa fessacchiotta mentre lui la obbliga a sedersi sulle sue gambe.
- Avanti! - le dice tenendole fermo il viso fra le mani - Guardami negli occhi e dimmi ancora che non sei nervosa - e ride con quel suo sorriso splendido che lo illumina da dentro.
- E' prontooooooooo - il grido allegro di Angie dalla cucina arriva come una frustata.


Qua Ciccetto sembra molto più giovane, ma è solo l'effetto che la premiata ditta Angie-Lucy ha su di lui.
Lucy si divincola e scatta in piedi e si fionda fuori dalla porta incespicando nel tappeto, corre lungo l'interminabile corridoio mentre Russell le corre dietro, la raggiunge sulla porta della cucina e le assesta una affettuosa sculacciata:
- Con te facciamo i conti dopo - le dice ridendo - adesso ho una fame da lupo. Angie, angelo mio, cosa mi hai preparato? -
- Spaghetti con le vongole, Honey, e una caprese con mozzarella di bufala. Roba veloce oggi, ma domani ci rifaremo. Domani vi porto a mangiare la migliore brioche con gelato che abbiate mai assaggiato in vita vostra e certi piccoli babà ripieni…-
- Ragazze - dice Russell tentando di arrotolare gli spaghetti fra le conchiglie delle vongole - io debbo rientrare nelle braghe strette di Jack Aubrey tra una settimana, andateci adagio! -
- Non sarà per quello che mangi qua che farai fatica a entrarci- ride Angie schiacciando l'occhio a Lucy.
Russell intanto ha desistito dall'arrotolare la pasta e alza la forchetta verso l'alto mangiando gli spaghetti da sotto in su, schizzandosi la barba di pomodoro in un trionfo di vongole, olio e aglio.



Quella dietro è Angie in un delirio di presenzialismo.

Ore 11,30 p.m.

E' scesa la notte sulla città. Anche se il caldo non demorde, l'afa del giorno lascia un po' di respiro. Sul terrazzo illuminato dai lampioncini di ceramica Russell sta steso su una sdraio, un braccio sotto la testa, ad inseguire con lo sguardo il volo schizzato avanti e indietro dei pipistrelli. Anche Angie, seduta su una poltrona di vimini, li guarda, ma preoccupata :
- Le detesto quelle bestiacce, ho sempre paura che mi arrivino addosso. -
- Questa è l'ultima cosa che può capitarti, honey, hanno dei radar sensibilissimi, e anche se il loro volo è quasi cieco sentono gli ostacoli prima ancora di vederli. -
- Sarà, ma se andassero altrove sarei più felice - dice la ragazza raccogliendo le gambe con le braccia e rabbrividendo.
- Honey, non avrai paura sul serio… - Russell si sporge verso di lei accarezzandole affettuosamente i lunghi capelli neri. Angie gli fa un mezzo sorriso, annuendo col capo.
- Come faresti a Nana Glenn?- le chiede ridendo - Là abbiamo una fauna ben più pericolosa, sai? -
- Farebbe, farebbe - interviene Lucy portando un vassoio con due birre gelate e tre coppette di macedonia.
- Yahhh, birra! - esclama Russell.
- Yes, piscio freddo! - fa Lucy - Come cavolo fate a bere questa schifezza? -

Russ ride divertito, si alza di scatto dalla sdraio, prende la bottiglia e inizia a bere voluttuosamente, come se, invece di vetro freddo, avesse la bocca di una donna fra le labbra.
Lucy lo guarda e inghiotte a vuoto.
"Sarà dura" pensa "fare la persona adulta e corretta con questo accidente che circola libero."
Si siede seria seria, cominciando a mangiare la sua macedonia, mentre Angie, senza mai perdere di vista il volo dei pipistrelli allunga la mano verso l'altra bottiglia.

Russell si appoggia con le spalle alla balaustra del terrazzo e le guarda con gli occhi socchiusi. Angie dolcissima nella sua posa da bambina, rannicchiata a bere con lo sguardo preoccupato rivolto verso l'alto, Angie che gli sorride tenera e spontanea e senza difese con lui.
E Lucy, lo sguardo concentrato sul bicchiere, un'amica, ma spinosa, tagliente, tutta un'alzata di scudi contro qualunque possibilità che la loro amicizia debordi e sconfini nel sesso.
Russell sa che deve all'amicizia di queste due donne la possibilità di poter vivere una settimana in un'oasi di pace, lontano da ogni barbarie di mondanità, da qualunque cosa che gli sia comunque familiare. Una settimana di un'altra vita, di un'esistenza che non gli appartiene se non per quei brevi giorni che ha davanti:
"Un lusso" pensa "un vero lusso."


La terrazza di Angie presa dallo scorcio più modesto.
Si accoscia per terra, con le braccia abbronzate appoggiate alle ginocchia, la bottiglia nella mano:
- Che ne dite di fare un po' di musica? -
- Wow! - strilla Angie correndo a prendergli la chitarra.
- Canti tu Ciccio? - gli chiede Lucy con tono sfottente.
Russell si piega sulle ginocchia e, fulmineo, le dà un morso sul polpaccio:
- Aspide! - le dice ridendo - canteremo tutti e tre, right? -
- Ma manco morta!!! - replica Lucy - Ho il senso del ridicolo io! Canta tu Ciccio - gli mormora sorridendo - canta Take that waltz: è bellissima! -
[qui avrebbe dovuto iniziare la colonna sonora, ma la sottoscritta webmaster dell'ASL fa quel che può, perciò, prima di proseguire con la lettura, vi consiglio di usare il buon vecchio metodo artigianale che consiste nel lanciare, con apposito player, il file audio di Take This Waltz che avrete sicuramente scaricato da Internet contravvenendo ad ogni legge del copyright! - N.d.K.]
Russell prende la chitarra che Angie gli porge, si siede per terra, la accorda e inizia a cantare sottovoce il bellissimo valzer. La brezza tiepida e leggera gli scompiglia i lunghi capelli, gli gonfia leggermente la camicia azzurra aperta. La luce dei lampioncini gioca sul suo viso intento, creando piccole ombre sulle guance. La sua voce bassa, vellutata accarezza l'aria della notte.
Le due donne si guardano in silenzio. Improvvisamente è come se lo spazio e il tempo fluissero fuori da loro per incarnarsi in un lungo momento di pace, di serenità, al di fuori di tutto e di tutti.
Angie ha gli occhi lucidi, guarda lontano come se inseguisse un sogno, un'immagine che solo lei può vedere, rapita dalla musica, dal suono della voce di lui.
"Cristo santo," pensa Lucy con un groppo in gola "Cristo santissimo!!!"
Stanno così per ore ad ascoltare l'uomo e la sua musica, la sua anima che si scioglie nelle parole e nel canto.
Poi, all'improvviso, Russell tace e posa la chitarra. Le guarda con uno sguardo attento ma senza domande. Lucy si alza:
- Buonanotte ragazzi - dice, e mentre si allontana coglie nel riflesso del vetro del balcone il movimento della mano di Russell che, con un sorriso tenerissimo, prende dolcemente quella di Angie.



Mates, la foto non rende giustizia alla bellezza del suo torace sotto la camicia sbottonata e senza maglietta della salute.

Il giorno dopo

L'allegro scampanellio della porta distoglie tutti quanti dai preparativi per la colazione. Angie va ad aprire e si trova davanti una tipa occhialuta dall'aspetto molto normale ed innocuo. Fidarsi è bene, non fidarsi è meglio perciò la liquida rapidamente con un:
- Mi spiace, non mi serve niente. -
- Angie!!! Soccia, mo non mi riconosi? Sono Kya! -0
0 Traduzione: Angie, perdindirindina, non mi riconosci?
Angie è sorpresa. Perché è lì e chi l'ha chiamata?
- Kya, ma… -
Lucy fa capolino con una tazza in mano e il viso le si illumina.
- Kya!!! Non credevo che saresti venuta veramente! -
- Cosa non si fa per le amiche?! -
- O per Ciccio, eh mate? - dice Lucy ridendo.
- Beh… insomma… unisco l'utile al dilettevole! -
Angie le guarda con un'espressione seccata.
- Per fortuna che dovevamo tenere segreta la presenza di Ciccio, eh? -
- Angie, vedi, temevo di sentirmi un po' sola, con te e Ciccio che ve la intendete, così le ho chiesto di fare un passaggio qui a farmi compagnia. L'unico modo per vincere la sua pigrizia è stato quello di agitarle una carota davanti al naso. -
- Carota? Lucy, sono delusa, mi avevi promesso qualcosa di più consistente! - dice Kya ridendo.
Con un sorriso forzato in direzione dell'amica che si è permessa di invitare qualcuno a sua insaputa, Angie si avvicina a Kya la quale, prima di stringerle la mano, dice:
- Per farmi perdonare l'intrusione ti ho portato… - si china e tira fuori dalla valigia una piccola borsa-frigo - TORTELINI E MORTADELLA!!! -
Lucy scoppia in una risata contagiosa che cancella in un attimo sopresa e tensione.
- Quand'è così… benvenuta! - dice Angie ridendo.
- E il prigioniero dove lo tenete? -
- E' pronto il caffè! - si sente gridare dalla cucina. A sentire quella voce profonda, Kya comincia ad andare in confusione e, quando Russell compare, lei è pietrificata, paonazza, e con gli occhiali appannati.
- Russell, questa è Kya, una delle amiche della messaggeria. Ci farà compagnia per qualche giorno. -
Russell le si avvicina rivolgendole un sorriso cordiale e Kya… stramazza al suolo senza dare più segni di vita.
L'uomo alza gli occhi al cielo sbuffando, più seccato che preoccupato, evidentemente abituato a scene simili, e guarda con sufficienza la povera Kya stesa sul pavimento.
- E' svenuta! - esclama Angie preoccupata. - Russ, quante volte ti devo dire di non arrivare così all'improvviso! E non stare lì impalato, va' a chiamare un'ambulanza! - In quel momento Kya riapre gli occhi e si alza a sedere come una molla.
- Tutto a posto, non è successo niente! Scusate, sono un po' narcolettica. - ridacchia imbarazzata. -Mi succede di rado, solo quando l'emozione è molto forte. Non vi preoccupate, adesso sto bene. -
Russell si china per aiutarla ad alzarsi.
- Adesso non addormentarti di nuovo! -
"Mmmmmmmhhhhhhh, se mi parli con quella voce passerò la vacanza dormendo."

Passati i momenti di tensione e fatta colazione, Angie si diverte a portare in giro per la sua città Russell e le amiche. Lo hanno camuffato come meglio hanno potuto, lottando contro la sua voglia di canottiera, di camicia a quadrettoni in stile "tovaglia da pic-nic", di cappellino con scritta TOFOG e riuscendo a vestirlo in maniera umana: una bella camicia blu con le maniche rimboccate sopra i polsi e un pantalone con le pinces tono su tono.
Sono riuscite a fare entrare la sua chioma selvaggia in un cappellino anonimo e a fargli mettere degli occhiali che non si notino a 100 metri di distanza.
Kya lo squadra da capo a piedi e gli occhiali le si appannano.
 
"Soccia che sano!!!" 1 pensa.
- Civile - commenta Lucy, mentre Angie gli liscia i vestiti addosso, la furbacchiona, orgogliosa come una tacchina perché è stata lei ad uscire al mattino per comprargli la mise ed è tornata a casa euforica, carica di pacchi come Babbo Natale.
1 Traduzione: "Caspita che bel ragazzo!"
Lo ha portato nella sua stanza e spogliato e rivestito di sana pianta e dai gorgheggi che ha sentito provenire dalla camera Lucy ha deciso, con un po' di rammarico, che non è il caso di presenziare alla vestizione.
Russell continua a scattare foto, mentre Lucy cerca di scansare l'obiettivo ogni volta che si sente inquadrata.
- Ti prego, Ciccio, io non sono fotogenica, odio farmi fotografare. Con tanto panorama, perché devi sforare la pellicola giusto con me? -
Russell alza un sopraciglio e si rivolge ad Angie:
- Che cavolo dice? sforare? -
Angie ride e gli appoggia la testa sul petto. Cammina all'indietro saltellando, rischiando di incespicare, parlando felice.
Racconta, spiega, elenca nomi di strade e di antichi prìncipi. L'amore e l'orgoglio per la sua città e per la sua gente trapela da ogni parola.

Il caldo è soffocante, la stanchezza comincia a farsi sentire, ma tutti e quattro hanno voglia soltanto di godersi fino in fondo la giornata.
Finalmente giungono al piccolissimo negozio dove ci sono i minuscoli babà che Angie ha preannunciato il giorno prima. L'odore di creme e liquori giunge alle loro narici già davanti alla soglia del negozietto tutto legno e ottone. Inalano profondamente, guardandosi l'un l'altro con un sorriso d'intesa.

- Buona sera! - esordisce allegramente Angie alla giovane commessa - Vorrei far provare qualche varietà particolare dei vostri babà ai miei ospiti.
Lucy rimane senza parole davanti al bancone che espone diversi vassoi colmi di piccoli babà ripieni di ogni genere di creme.
- Li volete mangiare qui? - chiede la ragazza, lanciando un'occhiata incuriosita a Russell che se ne sta anche lui davanti alla vetrina del bancone, i capelli biondi coperti dal berrettino con visiera, con gli occhi illuminati da un'aria quasi infantile di gioia e divertimento.
- Quali volete provare? - chiede ancora la commessa, prendendo quattro piattini e quattro forchettine di plastica.
- TUTTI!!! - grida Kya in un raptus di golosità. Tutti i presenti si voltano.
La commessa comincia a riempire i piattini seguendo le confuse indicazioni dei quattro. Porge il primo piattino a Russell che la ringrazia sorridendole con uno sguardo che vorrebbe essere di gratitudine, ma che risulta di un ruffiano pazzesco. La poverina, quasi ipnotizzata da quell'occhiata e da quel sorriso così affettuoso, per poco non fa scivolare a terra il piattino. Angie gli dà una gomitata d'avvertimento, rivolgendo poi a Lucy un'occhiata divertita.


Dio santissimo, quei jeans!
Russell prende il primo babà con la forchettina poi, come un ragazzino goloso, si empie la bocca con quella delizia.
Con le guance piene, socchiude gli occhi e mugola di piacere, le labbra impiastricciate di rum e crema al cioccolato. Quando li riapre constata che il suo "pubblico" è piacevolmente inebetito da questa sua sensuale esibizione.
Allora decide di rompere l'incantesimo con una allegra risata. Lucy lo guarda e scuote la testa cercando di avere un tono di riprovazione. Poi gli si avvicina e gli sussurra all'orecchio ridacchiando:
- Ma sarai stronzo… -

Mangiano con gusto, soffermandosi di tanto in tanto a fare commenti su quale tipo di ripieno sia il migliore: crema al limone, all'arancia, alla nutella, alla panna, al caffè. Un delirio. Alla fine escono di lì piacevolmente soddisfatti. Russell saluta la commessa, ormai stregata dalla sua presenza, guardandola dritta negli occhi e pronunciando un caldo "grazie", in perfetto italiano, con un tono di voce giù di un'ottava.

Lasciano il negozietto e la commessa tramortita dal fascino di Ciccio e ricominciano la loro passeggiata in pieno centro della città. Da una traversa Lucy scorge un viale di palme stagliato contro l'azzurro del mare e presa dall'entusiasmo chiede:
- Ora andiamo lì, vero? - E i suoi piedi sono più veloci delle sue parole: come se già conoscesse la strada si dirige spedita verso la sua meta. A Russell, Angie e Kya non rimane che seguirla.
Pochi passi e arrivano sul lunghissimo lungomare, una passeggiata rinfrescata dall'ombra delle palme e dal verde dei giardini. Agli occhi degli ospiti si presenta la visione del golfo di Salerno. Il loro sguardo cerca di abbracciarlo tutto. Sulla sinistra c'è il porto turistico, alle cui spalle si scorge parte della Costa del Cilento. A destra le montagne, dietro le quali è appena sparito il sole: quelle sono le montagne della Costiera Amalfitana che si tuffano nel mare calmissimo, e mostrano grappoli di casette arrampicate su di esse, come in un presepe dell'800.
Russell, Lucy e Kya rimangono ad ammirare il panorama senza fiatare, e perfino Angie, che è abituata ormai a quello spettacolo, guardando il golfo attraverso gli occhi degli amici, prova una forte emozione.
Qualcuno vende pannocchie di mais bollite, poco distante c'è un banchetto che vende piedi di maiale lessati, i tavolini dei bar all'aperto sono tutti pieni di gente. Dall'altra parte della strada negozi eleganti, locali di tendenza.
Si fermano in mezzo alla gente che passeggia e li sfiora, ai bambini che corrono, alle coppie di ragazzi abbracciati con gli occhi pieni di sogni, alle mamme coi passeggini, agli anziani che si appoggiano alla balaustra sul mare e si empiono i polmoni di quel profumo vitale.
- Ho visto posti bellissimi - dice Russell - e ho girato mezzo mondo, ma qui c'è qualcosa che altrove si è perso. Una dimensione che pare d'altri tempi. -
- Questo spettacolo va gustato fino in fondo - dichiara infine Angie - e io so come: lasciate fare a me e seguitemi! -
Gli altri tre la seguono docilmente, ma continuano a lanciare uno sguardo verso il paesaggio e la gente sperando di non doverlo già lasciare. In realtà devono solo attraversare la strada e si ritrovano in un locale molto particolare.
Dopo un bancone pieno d'invitanti specialità salate: pizzette, calzoni fritti, vassoi con patate e peperoni fritti, zucchine e melanzane preparate in mille modi, pasta al forno, inizia un coloratissimo banco ricco di vaschette di gelati di ogni tipo di gusto. Una festa per gli occhi e per il palato.


(... aveva la barba tutta profumata di rum...)
Qualche attimo dopo hanno tutti tra le mani una morbidissima e lunga brioche ripiena di gelato al gusto di nocciotella2.
Angie invita ancora una volta gli amici a seguirla, attraversano di nuovo la strada e si vanno a sedere sulle panche di legno di fronte al mare. Ora il quadro è completo!
- Mai mangiato niente di simile! - sussurra quasi Russell, tutto preso dal piacere di quella deliziosa brioche.
- Non credevo che fosse così buona! - aggiunge Lucy, che sta cercando di uccidere i suoi rimorsi riguardo alla dieta e che sta pure cercando di non farsi colare il gelato sulla gonna. Una brioche enorme, ma che sta già finendo:
- Quasi quasi … un'altra!... - commenta Lucy e i tre scoppiarono a ridere divertiti. Poi Lucy li guarda in tralice e continua:
- Va bene, ho capito, la mangerò un'altra volta. Se continuo ad esagerare alla fine della vacanza prenderò la forma di una palla e tornerò a casa rotolando! -
Russell, seduto tra le donne, si volta verso Lucy, e scostandole una ciocca di capelli dal viso, le dice dolcemente:
- Ehi, che problema c'è? Tu mi piaci morbida morbida, così come sei! Ok? -
- Seee, morbida, burrosa, doppia panna. La verità è che sono una golosa - cerca di ironizzare lei, pensando: - e allora perché ti scegli sempre quelle sciroccate secche, secche? -
- Io amo la gente che ha vizi: che mangia, che beve, che fuma… che scopa…, come me! - aggiunge Russell ridendo.
- Beh! se è per questo, Angie e io abbiamo tutti i vizi che piacciono a Vossignoria -
- A te risulta Ciccio? - interviene Angie con un sorrisetto malizioso. -
- Che Lucy mangi, beva e fumi? Siiiiiiiiii. E' il resto che non mi risulta. -
- Ragazzo, porta rispetto - lo rimbrotta Lucy inghiottendo voluttuosamente l'ultimo morso di brioche - e ricordati che sono più vecchia di te. Perciò atteggiamento educato, cammina tre passi indietro e baciami la mano. -
E immediatamente si pente di quanto ha detto, perché Russell stringe gli occhi, assume un'espressione di satanico godimento e, prima che lei inorridita lo possa fermare, inizia a dire:
- La mano no, my dear, ma quello che vorrei bac… -
Angie al volo gli tappa la bocca ridendo come una pazza, mentre lui continua imperterrito a mugolare attraverso il palmo di lei un paio di indecenze da stendere un morto.
- Io invece temo di non essere il tuo tipo. - commenta Kya rassegnata. Gli altri si voltano incuriositi e sorpresi.
- Mate, tu non… ? - dice Russell. Kya batte le ciglia in un'espressione innocente:
- Non bevo e non fumo! -
- Ahhhhhhh… meno male!!! - esclama Russell con una risatina.


  2 crema di nocciola con pezzi Nutella. [N.d.A]

In costiera

La traversata con il traghetto esalta gli animi già festosi di Russell e Angie e un po' meno quello di Lucy che ha un pessimo rapporto con tutto quello che non è saldamente ancorato alla terra, mentre Kya diventa verde solo all'idea:
- Vi prego, pietà! Soffro il mal di mare anche sui pedalò, a tre metri dalla riva! - e butta giù Xamamina* come fossero pillole di aspartame.

* Xamamina: ritrovato infernale contro il mal di mare. Si presenta in compresse microscopiche che hanno lo stesso effetto di una cassa di sonniferi. [N.d.K.]
Russell gigioneggia regalando alle amiche qualche battuta del suo nuovo personaggio: Jack Aubrey comandante della Royal Navy; Lucy si ascolta lo stomaco col terrore di sentire i prodromi del mal di mare, Angie-Cicerone indica con calore i vari paesini dislocati sulla Costiera Amalfitana.
All'improvviso Kya si accascia addosso a Russell.
- Ma guarda che effetto fa la sindrome di Stendhal su una persona narcolettica! - osserva Lucy. Kya apre un occhio e mormora:
- Non è la narcolessia, sono gli effetti collaterali della Xamamina. -
- Su, mate, sveglia, così ti perdi il panorama. - dice Russell dandole degli schiaffetti su una guancia.
- Mhhhhhhhhhhh... lasciami dormire. - e, con un sorriso beato, si accoccola ancora di più tra le braccia dell'uomo.

Giungono in una Positano che li accoglie con una festa di colori, di suoni e di profumi.
- Adesso ci vuole proprio un bel tuffetto - annuncia felice Angie, conducendo i suoi amici verso un lato del porticciolo.
Arrivano nei pressi di un piccolo gozzo di legno, Angie parla brevemente ad un omino intento a sistemare delle cime, poi si volta verso Russell e Lucy e fa loro segno di raggiungerla. Lucy inizia a protestare sentitamente, perché su quella "vasca da bagno di legno" non ha intenzione di mettere piede e Russell ridendo le appoggia le mani sulle natiche spingendola avanti a pizzicotti.
Il tragitto è molto breve. Allontanandosi dalla riva, come per magia, sentono soltanto il lento e ritmato suono dei remi che si tuffano nel mare di un blu intenso. Adagio il gozzo si ferma su di una spiaggetta quasi nascosta tra le rocce. E' davvero un angolo di paradiso quello. Sulla spiaggia ci sono solo poche persone, che si godono il sole, il mare e la quiete.

Appena trovato un posto dove posare le loro borse, Russell velocemente si spoglia, mettendo in mostra il suo corpo imponente. Angie se lo cova con gli occhi, con uno sguardo di possesso compiaciuto e Lucy deglutisce cercando di non sembrare una che non ha mai visto un uomo in vita sua. Quanto a Kya, con gli occhiali appannati si perde una buona parte dei dettagli…
- E pensare - dice sottovoce Angie - che a me sono sempre piaciuti gli uomini dal fisico lungo ed elegante. Guarda lì, spalle ad attaccapanni di chi ha fatto troppo bilanciere, braccione da scaricatore, manone tozze… -
- Palpebre calate e pesanti - continua Lucy, occhio fuori asse, bocca troppo piccola, robusto accenno di doppio mento… -
- Maniglie e… - aggiunge Kya.
- … pancettona! - rincara la dose Angie.
- Oh, veramente una schifezza! - commenta Kya ridendo. Lucy la guarda divertita:
- E anche un po' tamarro, diciamocelo via, però converrete che l'assemblaggio di tutti questi difetti ha dato un risultato favoloso. -
- Altroché! Non sarei qui altrimenti. - dice Kya. Lucy fa una faccia offesa.
- Ah, bell'amica! Non eri venuta per me? -
- Ma certo! Però anche le dame di compagnia hanno bisogno di… ricreazione! -
- Lucy, la prossima volta non le dire che c'è Ciccio. Vediamo se si precipita come ha fatto stavolta. - precisa Angie ridendo.
- Lo farò sicuramente! Dove li trovo dei babà come quelli che abbiamo mangiato? -
Lucy scuote la testa ridendo sconsolata.
- Guardalo lì, il nostro tamarro, che si diverte come un bambino! - osserva Kya guardando Russell che, sul bagnasciuga, salta le onde che si infrangono ai suoi piedi.
- Certo che ha delle gambe da schianto. - prosegue Lucy - E… non ti dispiace, Angie, vero? anche un calzino da schianto! - Angie le fa le linguacce e prendendo affettuosamente in giro l'amica replica: - Hai l'occhio lungo eh? -
- Cavolo, Angie, anche un miope vedrebbe tanta abbondanza sotto quei boxer in tessuto tecno… che Dio lo benedica!!! -
- Confermo. Lo vedo bene anch'io. - dice Kya sbirciando Russell da dietro le lenti graduate che le danno undici decimi di vista (ma purtroppo non ancora i raggi X).

Angie ridendo si spoglia rimanendo con un minuscolo bikini, mentre Lucy, che rimpiange i tempi in cui le donne indossavano in spiaggia un leggero, lungo vestito bianco si decide a rimanere col suo rigoroso costume nero e si avvolge un pareo attorno ai fianchi, cercando di assumere un atteggiamento disinvolto e sentendosi ridicola e ingessata. Anche Kya rimane in bikini, sfoggiando con nonchalance la pancetta impiegatizia.
- Se lui non si fa problemi della sua, perché io dovrei farmene per la mia? -
- Ben detto! - osservano le altre.
Angie comincia a tirar fuori dal suo borsone un intero arsenale di creme protettive. Legge attentamente cosa c'è scritto su ogni flacone e poi ne da uno a Lucy, invitandola a metterne un bel po' sulla sua pelle chiarissima e piena di lentiggini:
- Ciccina spalmati - la invita affettuosamente - o stasera ti appendiamo per i pollici. -
Ne porge un altro a Russell, che la guarda ridendo inorridito facendo no con la testa e poi con aria di sfida corre a tuffarsi a mare.
- Un vero uomo, tutto muscoli e pelle coriacea. - puntualizza ironicamente Kya.
- Kya, giusto per la cronaca, Ciccio non ha affatto la pelle coriacea. Disdegna le creme perché è già abbronzato. - corregge Angie.
- Vedo, vedo… Beata te che puoi verificare! -
Quando Russell riemerge dall'acqua fa ampi gesti con le braccia per invitare le donne a tuffarsi.
- Forza ragazze, l'acqua è caldissima! -
Angie lascia perdere le sue cremine e corre a raggiungerlo. Giocano nell'acqua come due delfini, mentre sulla riva Lucy e Kya li osservano divertite e saldamente ancorate alla sabbia.
Russell sussurra qualcosa all'orecchio di Angie, che ridacchiando fa sì con la testa. Allora insieme cominciano ad avvicinarsi alla riva quasi strisciando sul bagnasciuga. Arrivano ai piedi di Lucy che li guarda alquanto perplessa, ma ancora ignara delle loro intenzioni. Con uno scatto felino entrambi le afferrano le caviglie cercando di trascinarla in acqua.
- Lasciatemi! Noooo!!! - grida Lucy, mentre ha i piedi bloccati con forza dai suoi amici che ridono come matti.
- Bastaaaa!!! Lasciatemi subito!!! Mi fate cadereee!!! - continua Lucy e cerca di afferrare con le mani i due "pesi umani" che la trascinano in acqua continuando a tenerle le caviglie come in una morsa. Ma nello sporgersi in avanti in precario equilibrio, cade finendo su Angie che, cercando di non bere acqua, continua a ridere.
Russell, mollata la presa cerca di capire se si siano fatte male. Ma sentendo l'amica sacramentare qualcosa con un linguaggio da scaricatore si tranquillizza e comincia a schizzarle acqua a più non posso.
I tre, come bambini dispettosi, ingaggiano una vera battaglia in mare, senza risparmiarsi colpi bassi. Ad un certo punto Lucy aggira Russell alle spalle cercando di trascinarlo sott'acqua, ma lui, mezzo soffocato dalle risate, resiste restando immobile come una roccia. Angie allora si tuffa sott'acqua e raggiunge le gambe di Russell. Armeggia con il suo costume e piano piano, e senza che lui, in verità, opponga molta resistenza, riesce a toglierglielo, risalendo a galla con il suo trofeo tra le mani e lanciandolo a Kya che, in piedi sul bagnasciuga, è ben felice di trovarsi tra le mani quel "trofeo". Risate che si levano forti al cielo quando le ragazze cominciano a giocare con il costume lanciandoselo mentre Ciccio, ridendo malizioso, cerca di spiegare loro "cosa" la gente della spiaggia vedrà se non glielo restituiranno subito.

14.30 p.m.

Russell cerca di convincere l'omino del gozzo a lasciarlo remare durante il breve tragitto di ritorno verso Positano. Parla a gesti, facendosi tradurre qualche parola dalle sue amiche e pronunciandone qualcuna in italiano.
Quell'uomo dalla pelle cotta dal sole e le mani nodose gli piace come tutto quello che è semplice e non artefatto e cerca di chiedergli tantissime cose sulla sua vita dedicata al mare. L'omino capisce che quello non è il capriccio del solito turista viziato e permette a quel giovane uomo così rispettoso e gentile di condurre la sua piccola barca.
Le amiche si guardano con un sorriso compiaciuto. Quella è la parte migliore di Russell, il suo essere un uomo di grande umanità, di forti sentimenti e di valori immutabili. Un amico di cui fidarsi.



Ragazze, i dettagli al di sotto della cintura possono venire forniti solo privatamente e rigorosamente richiesti con domanda in carta bollata.[N.d.A]
I morsi della fame cominciano a farsi sentire. I quattro si fiondano alla ricerca di un posto dove buttar giù un boccone leggero. Trovano un localino non lontano dal porticciolo, con un piccolo pergolato di bouganville, che regala ombra e refrigerio ai suoi ospiti accaldati dal torrido pomeriggio.
Mangiano i ricci scavandone la polpa col pane, una favolosa pepata di cozze e dell'anguria ghiacciata e saporitissima.
Angie beve un altro sorso di acqua e poi si sofferma ad osservare la scena. Loro quattro seduti a quel tavolino in disparte in quell'angolo fresco, lontano dai gruppi di turisti e rapiti dallo splendore della natura, a pochi passi da quello scintillante specchio blu incorniciato di verde e di fiori, e con il cuore in paradiso.
Russell animatamente sta raccontando un episodio accaduto alla sua fattoria, Lucy e Kya lo ascoltano divertite dalla sua mimica. Angie li osserva in silenzio con il cuore gonfio di gioia. Russell si accorge dell'insolito silenzio della sua giovane compagna e si volta con aria interrogativa verso di lei. Angie gli sorride, infila gli occhiali da sole per nascondere gli occhi lucidi e mandando giù il groppo che ha alla gola dice:
- Pronti per una bella passeggiata? -

Gli amici trascorrono l'intero pomeriggio percorrendo le stradine di Positano che si arrampicano lungo la montagna. Nel dedalo di vicoli e vicoletti curiosano in tutti i negozietti che lì si affacciano. Stoffe, borse, costumi, cappelli, scarpe, vestiti, gioielli, oggetti per la casa tutti all'insegna del colore e dell'allegramente futile.
Girano quasi senza sosta ad eccezione di un'obbligatoria pausa a deliziare il loro palato con una cremosissima delizia al limone, accompagnata da abbondante bicchierino di limoncello ghiacciato.
- Forza, mate, lasciati andare. - dice Russell a Kya versandole il limoncello nel bicchiere.
- Ok, ma non mi assumo alcuna responsabilità sulle mie azioni. Per te potrebbe essere un po' fastidioso. -
- Sarò felice di sopportarti! -
Il sorriso intrigante di Russell e la sua voce sensuale sono un autentico pericolo per Kya, e le amiche, preoccupate, fanno del loro meglio per distrarla.
L'energia del dolce e l'alcool li rende ancora più euforici. Russell ha perfino dimenticato di essere un turista in incognito. Fortunatamente i veri turisti sono talmente tanti che nonostante i timori di Angie e Lucy, riesce a conservare l'anonimato.

11.30 p.m.

Arrivano giusto in tempo per l'ultimo traghetto per Salerno. Si siedono sulle panche al piano superiore, per godersi fino in fondo lo spettacolo della Costiera Amalfitana di notte. Le luci delle case sulle montagne si specchiano nel mare scuro e calmo dove lentamente scivola il traghetto. L'acqua è tutta un gioco di luci riflesse.
Sembra che lo sguardo di Russell non sia ancora sazio di tutta la bellezza della giornata: è come se volesse riempirsi l'anima di tutto quello che lo circonda per portarlo con sé per sempre. Sta seduto in mezzo alle due amiche, Angie con le guance arrossate dal sole e Lucy con il naso scottato e spelacchiato, e le guarda sorridendo.
Angie scivola sulla panca e dolcemente appoggia la testa sulla forti gambe di lui mentre Lucy, stanca, adagia la testa sulla sua spalla. Il giovane posa un bacio sui suoi capelli arruffati dal vento e, mentre le cinge le spalle con un braccio, passa l'altro attorno alla vita di Angie accarezzandola dolcemente. E si sente davvero un uomo molto fortunato.
E Kya? Kya sbuffando medita di invitare a casa di Angie qualcun altro della messaggeria a tenerle compagnia, meglio ancora se sono i tre ragazzi: Max, Popsky e l'altro Russell.

Festa latino-americana

- Stasera siamo invitati nel club di un mio amico - ha annunciato Angie al mattino - cibo brasiliano, musica latino americana e un angolo nel giardino tutto per noi fuori dagli sguardi della gente. -
Mentre Russell fa la doccia nel suo bagno le tre donne si truccano insieme nell'altro.
- Chi è l'amico? - chiede Lucy - non il Riccardo di cui mi hai parlato e con cui "sembra" tu abbia avuto quella storia…! -
- Proprio lui! - risponde Angie ridacchiando.
- Ahhhhhhh, guai in vista allora! - dice Lucy passandosi il fard sulle guance e pensa a quante poche possibilità ci sono perché il trucco regga al caldo e lei non diventi una maschera di carnevale.
- Assolutamente no, stai tranquilla, con Riccardo è acqua passata. Siamo buoni amici e questo è tutto. -
- Mmmmmmmmm, tutto? ma tutto, tutto, tutto? -
Angie ride divertita e aggiunge:
- Sai cosa dice la leggenda metropolitana di Riccardo? -
- Fammi indovinare: che è di… sana e robusta costituzione? -
- Infatti!! - Angie piroetta su se stessa.
- Leggenda personalmente confermata? -
- Assolutamente sì - Angie abbassa ripetutamente la testa annuendo con uno sguardo birbante. Kya la guarda divertita ma anche un po' invidiosa.
- Ma li trovi tutti tu 'sti fustacci dotati di calzino XL? E a me e a Lucy niente? -
Le tre donne si guardano ridendo con complicità, prima di accorgersi che l'alta figura di Russell è inquadrata nella porta. Sta appoggiato contro lo stipite con una espressione indefinibile sul volto abbronzato ed è con una voce dal tono basso come un temporale che dice loro:
- Io sono pronto, se avete finito i restauri… - Poi gira sui tacchi e si allontana.
- Ho una mezza idea che sia lievemente incazzato - mormora Lucy.
- Beh, non è che sull'argomento lui abbia niente da invidiare a nessuno - controbatte Angie.
- Sì, ma gli uomini sono suscettibili su determinate questioni e forse non gli fa neppure molto piacere sapere di dover avere a che fare con qualcuno che ti conosce quanto lui… -
- Ma figurati! Fra noi non c'è nessun tipo di aspettative lo sai bene, siamo due grandi amici… con una marcia in più. -
- Ai miei tempi non si chiamava marcia, comunque, stiamo a vedere dove va a parare la serata. -

Più tardi giungono al club, il cameriere li fa accomodare in un angolo del giardino completamente appartato dal resto del locale, ad un tavolo apparecchiato in maniera rustica vicino ad una bella fontana illuminata. Il ritmo latino-americano della musica giunge attutito.
Angie sfoggia un'allegria nervosa, Russell, estremamente silenzioso, si stravacca su una delle poltrone di vimini del tavolo, lisciandosi in continuazione i lunghi capelli e guardandosi attorno con espressione di noia. Kya passa in rassegna qualche battuta che possa alleggerire la situazione ma non le viene in mente niente. Lucy, sconfortata pensa che il peggio ha da venire.
E così è infatti, e arriva sotto forma di un bellissimo uomo, poco maggiore di Russell, molto alto, con un bel fisico asciutto, grandi occhi azzurri, un sorriso accattivante. E' vestito in maniera assolutamente informale ed ha una bella testa bionda con una ciocca laterale portata in una improbabile treccina alla quale sono attaccate perline varie.
Si avvicina, saluta in maniera molto complice una imbarazzatissima Angie, saetta il faro dei suoi occhi celesti sulle altre due parlando galantemente e, in maniera distante e approssimativa, saluta Russell che non si smuove di un millimetro dalla sua posizione di stravacco, e che lo guarda con gli occhi a fessura, come una tigre annoiata.
" Annoiata e pericolosa! " pensa Lucy. "Alle volte gli uomini sono peggio delle donne in fatto di paranoie da competizione."
" E noi lo adoriamo perché non è capace di fingere sentimenti che non prova? Io preferirei che si stampasse in faccia un mezzo sorriso fasullo e salvasse la situazione. Qui finisce in un duello! " pensa Kya osservando Russell di sottecchi. Lucy dà un'occhiata ad Angie che si stringe nelle spalle e fa una smorfia di disappunto.

- Se siete d'accordo, penso io alla scelta del menù, che ne dite? - propone gentilmente Riccardo.
- Sì, sì, fai tu - gli dice una Angie sorridente ma tesa.
Lucy annuisce in silenzio, mentre Russell dà sfoggio di insolenza muta.


Ma cosa fate tutte/i lì? Venite qui!!!!!
I camerieri iniziano a portare una bevanda-bomba, di quelle che al secondo sorso ti sparano sulla luna con un biglietto di sola andata e poi è un susseguirsi di piatti tipici a base di verdure, tapioca, riso, fagioli neri e salsette ai peperoni piccanti il tutto innaffiato da vino rosso, quello fortunatamente italiano, che va giù come l'acqua a spegnere l'incendio del piccante. Poi inizia il rito delle carni: arrostite sulla brace e infilate in lunghissimi spiedi vengono portata alla tavola e tagliate direttamente nel piatto. Tutti mangiano e, soprattutto, bevono abbondantemente, compresa Kya.

A cena finita, con le gambe stese sotto il tavolo, Angie è rilassata e davvero contenta e chiacchiera a ruota libera, Lucy si accorge di avere la camicetta con qualche bottone di troppo sbottonato e che non ha nessuna intenzione di riallacciare, mentre Kya non stacca gli occhi da Russell il quale, finalmente disteso, racconta una storia di sesso e corna capitata ad un suo famoso amico, episodio che ha fatto la felicità dei tabloid di mezzo mondo e sul quale lo sguardo delle donne si incontra per dirsi, tacitamente, che Ciccio in merito deve averci messo il "calzino".
Stanno così, ridendo un po' ciucchi, quando si avvicina Riccardo. Tira in mezzo alle donne una poltroncina e, dopo aver chiesto se è stato tutto di loro gradimento, inizia una performance di "grande" seduzione. Ammiccando chiede a Kya se è vero che le bolognesi sono esperte in una certa pratica sessuale.


Difficile descrivere certi piatti!
- Soccia… !!! - 3 risponde lei ridacchiando.
L'uomo chiede poi a Lucy notizie della Sicilia, l'ascolta con profonda attenzione come se pendesse dalle sue labbra, gettando qualche compiaciuta occhiata indiscreta nella sua scollatura, le empie il bicchiere e glielo porge con uno sguardo assolutamente intrigante, si rivolge ad Angie facendole una carezza sulla guancia con un tono di complicità che non ammette dubbi sulla natura dei rapporti intercorsi fra loro, la coccola, la sfiora, scherza sulla sua capigliatura, facendo ciondolare sul viso di lei le perline, il tutto come se le amiche fossero sole e il Ciccio fosse completamente invisibile.
3 Traduzione: Altroché.
(Gioco di parole intraducibile in italiano: Soccia è entrato nell'uso comune come un'esclamazione priva di significato che si usa in situazioni diverse, ma la traduzione letterale è "Succhia"). [N.d.K.]
Ad un tratto Russell si sporge in avanti verso Lucy e, ad alta voce con un tono vibrante in cui la collera fa risuonare i bassi come in una cassa armonica le chiede:
- Come si dice in italiano "fottuto bastardo, vattene o ti infilo nel culo tutte le perline ad una ad una?" -
- Si dice che si è fatto tardi e che è ora di andarcene - gli sussurra all'orecchio Lucy allarmata.

Arrivati a casa in un silenzio piuttosto pesante, Lucy se ne va immediatamente nella sua stanza perché capisce che non è aria e rimane alquanto stupita quando la porta si apre e un Ciccio incazzatissimo entra e con un - Stasera dormo qua - si butta a pancia sotto sul letto.
" E questo ci manca " pensa Lucy " e così la facciamo completa!"
Si siede sul bordo del letto e comincia a massaggiare le spalle tesissime di Russ:
- Non ti sembra il caso di smetterla? stai tenendo un comportamento infantile e assolutamente fuori da qualsiasi regola ci siamo dati. -
- Infatti non ce ne siamo date, perciò… -
- Perciò non è il caso che tu crei delle paranoie e soprattutto delle aspettative con un comportamento geloso visto che domani ognuno tornerà alla sua vita, giusto Ciccio? -
Invece di rispondere Russell si alza in ginocchio sul letto, si leva la t-shirt e ributtandosi bocconi brontola: - Se devi fare una cosa falla bene: massaggia come si deve! -
Lucy prende dell'olio per il corpo e comincia a manipolare la muscolatura soda e tonica della schiena di Ciccio, sciogliendo a poco a poco i nodi della tensione, scivolando dalla vita verso l'alto e pensando che la sua amica Suor Teresa, se la potesse vedere, la guarderebbe con disapprovazione, non fosse altro perché è tanto cogliona da avere sotto le mani un uomo del genere e di limitarsi a massaggiargli la schiena.
- Va meglio giovanotto? - si china a sussurrargli all'orecchio pensando che forse si è addormentato sotto il massaggio.
- Mmmmm, molto meglio my dear - le risponde Russell con una voce caldissima e si gira abbracciandola dolcemente e tirandola su di sé.
- No, no, no! Ciccio buono, ho le mani tutte unte… -
- Asciugatele qua - replica lui afferrandola per i polsi e passandosi i palmi sul petto, poi le poggia delicatamente le labbra sul collo, la annusa e mormora:
- Un giardino di limoni… -
Lucy sfugge dal suo abbraccio e replica:
- Bergamotto, non limone, ed è il profumo della mia crema per il corpo. E adesso alza le chiappe da qui e sloggia, ok?. Fuori dalle palle! -
Russell fa segno di no con la testa.
- Russell!... Ciccio, è qualcosa di cui non voglio neanche discutere! -
- Perché? -
- Perché è così e basta! E perché sarebbe una carognata a Angie che, fra l'altro, non ha nessuna colpa del tuo malumore né della tua gelosia. E perché sarebbe una stronzata anche nei miei confronti. Se non ti dispiace a me non va di essere cercata per una questione di ripicca. -
- Ma quando mai! sei sempre stata tu a mettere i paletti fra noi due!
- Vuol dire che va bene così. Io e te abbiamo un certo tipo di rapporto, tu e Angie un altro. -
- Io non ho obblighi nei confronti di nessuno - ribatte lui cupo.
- Ecco bravo! e nessuno ne ha nei tuoi, right? Perciò non è il caso di farla scontare a lei. -
Russell la guarda serio, poi segue col dito il profilo del suo viso e le dice:
- Non ti scocci ad avere sempre ragione? -
- Non sai quanto! - replica lei sorridendo - Adesso vai a fare la pace, eh? tanto qua non c'è trippa per gatti. -
- Ehhh?? -
- Amore mio, vuol dire che non batteresti un chiodo. -
Russell si avvia verso la porta poi si gira sorridendo:
- Neanche se insistessi? -
Lucy gli tira addosso una scarpa che lui scansa ridendo e gli chiude la porta dietro le spalle, poi raccoglie la t-shirt di lui dal letto e l'annusa: ha un buon profumo d'uomo.
"Brava" si dice "te lo scriveranno sull'epitaffio: qui giace Lucy che non la diede a Russell Crowe, bella cogliona!"

Uscito dalla stanza di Lucy, Russell si dirige verso quella di Angie ripensando alle parole di Lucy. Ha ragione, maledizione, ma non bastano poche parole per cancellare i sentimenti e lui non si sente ancora pronto a fare le sue scuse ad Angie. Prima che lui stesso possa rendersene conto, bussa alla porta di Kya.
Ha la sua stessa età ma gli appare come una ragazzina quando gli apre la porta con addosso una banale camicia da notte di cotone ma molto corta e la coda di cavallo in cima alla testa. Assonnata sbatte le palpebre dietro gli occhiali e mormora:
- Che c'è? -
- Posso dormire qui stanotte? -
- Angie ti ha sbattuto fuori, eh? Te lo sei meritato! - biascica e senza dire altro torna a coricarsi. Russell la segue perplesso: credeva che gli si sarebbe buttata tra le braccia e invece lo tratta con indifferenza. Dov'è finito il suo sex appeal? Possibile che entrambe le donne ne siano immuni, o è la giusta punizione per il suo comportamento?

Kya, sdraiata sul letto di spalle a Russell, sorride imbarazzata. Ironia della sorte, quella situazione sembra una scena della sua fanfiction Una come tante. Fingere di dormire sentendo su di sé lo sguardo dell'uomo è insopportabile, meglio affrontarlo. Si gira e nella penombra si scontra con il suo sorriso seducente.
- Che cosa c'è? Perché mi guardi così? - sospira.
- Di solito dormi con gli occhiali? -
- Oh…! -
- Sai, una delle mie fantasie erotiche preferite è farlo con una bibliotecaria con gli occhiali. -
"Banale. Ho sentito di meglio." Pensa Kya, poi risponde:
- Credo che tu abbia visto troppi film di Alvaro Vitali. -
- Alvaro Vitali? -
- Lasciamo perdere… Spiacente, io non sono una bibliotecaria. -
- Però gli occhiali li hai, il che è più che sufficiente… - mormora con una voce capace di ridar vita ai morti mentre si china a baciarla. La mano di Kya si alza ad accarezzargli la nuca poi ricade inerte. Russell allora si alza a guardare la ragazza addormentata e sospira frustrato.
- Narcolessia… -

Ultimo giorno

Angie e Russell dormono abbracciati nel grande letto. Un rumore sveglia Angie. Rimane con gli occhi chiusi cercando di capire da dove provenga. Viene dalla camera di Lucy. Realizza in fretta che la sua amica sta preparando i bagagli e che quindi quello era il tanto temuto ultimo giorno di vacanza. Si stringe ancora di più a Russell pensando che di lì a poco anche lui sarebbe andato via. Si ritrova a coltivare l'infantile pensiero che se non avesse aperto gli occhi quella giornata non avrebbe mai avuto inizio.
- Cosa c'è, piccola? - sussurra all'improvviso Russell.
- Niente! - mente Angie aprendo finalmente gli occhi. - Ho solo sentito un rumore - e sforzandosi di essere allegra aggiunge - G'day, tesoro! -
Russell le risponde con un assonnato sorriso, poi dice:
- Ieri sera sono stato proprio un idiota… Non avrei dovuto. -
Angie lo guarda dritto negli occhi e replica:
- E se ti dicessi che ho capito il motivo del tuo comportamento? - Fa una pausa e poi aggiunge - Tu sei fatto così, ma non ti vorrei diverso da come sei, questo lo sai. -
Russell la guarda con dolcezza mentre gli occhi di lei si velano di malinconia. Le prende il viso tra le sue mani e le dice con fermezza:
- Non voglio che i nostri incontri diventino motivo di tristezza. Ho bisogno di sapere che è così. Poi ci rivedremo molto presto, piccola! E ora direi che ci meritiamo una bella colazione! - conclude ridendo, mentre Angie gli risponde dandogli un morso nel palmo della mano.



Detto tra noi: arrabbiato sprizza un vigore da paura!
Lucy è già in cucina quando Angie entra.
- Ah, finalmente ti sei alzata! - commenta con affettuosa ironia Lucy.
- Sì, mi hai svegliata tu con i tuoi preparativi rumorosi. - protesta allegramente Angie.
- Buon giorno belle signore! - saluta Russell entrando in cucina vestito soltanto con un paio di bermuda blu. - Ho una fame da lupi! - aggiunge avvicinando la sua faccia a quella di Lucy che scoppia a ridere.
- E Kya? Dorme ancora? - chiede Angie.
- Vado a vedere. - risponde Lucy.
- No, no, vado io. - dice Russell. Si sente ancora un po' in colpa per essersene andato come un ladro nel bel mezzo dell'attacco di narcolessia.
- Sì, così non si sveglia per niente! - commentano Lucy e Angie.

Russell si avvia per il corridoio e torna poco dopo con un'espressione preoccupata.
- Non c'è. -
- Come sarebbe a dire "non c'è"? - chiede Lucy perplessa.
- Non è in casa, l'ho cercata dappertutto. - risponde Russell molto sorpreso.
- Sarà uscita presto per fare una passeggiata. Forza, facciamo colazione, non ce la faccio ad aspettare. - dice Angie e comincia a preparare la caffettiera, mentre Lucy traffica con il bollitore del latte. Russell con un balzo si siede sul tavolo e osserva con attenzione tutti i movimenti delle due donne intente a preparare la colazione. Il suo sguardo ora è malinconico. La sua vacanza è finita e sa già che quei gesti semplici e quotidiani gli mancheranno. Ma non vuole che loro lo vedano triste. Così si scuote e comincia a raccontare, sottolineando i particolari divertenti, di quello che gli preparava la madre per colazione quando era bambino.
Si siedono a fare colazione chiacchierando di tutto ad eccezione dell'imminente fine della vacanza, anche se la mente di tutti e tre è fissa su quel pensiero. Ad un tratto Lucy sospirando dice:
- Come è volato il tempo! -
In silenzio si guardano tra di loro. Poi Russell si alza rapidamente e quando torna in cucina ha in mano la sua macchina fotografica.


Esempio di una tipica e leggera colazione Australiana…
- Adesso facciamo qualche bella fotografia! - annuncia ridendo.
- Nooooo!!!! Ti prego Ciccio non ricominciare! - protesta Lucy coprendosi il viso con un tovagliolo.
- Dai Russell, non puoi fotografarci con la faccia pesta di sonno! - fa eco Angie.
- Invece è proprio così che voglio immortalarvi, ragazze - disse Russell, che abbassando lo sguardo sulla macchina fotografica, sussurra tra sé e sé - per illudermi di potervi vedere come siete tutti i giorni.
- Tesoro, cosa hai detto? - chiese Angie che non ha capito.
- Niente - si affretta a dire Lucy che invece ha capito, e aggiunge:
- Se c'è una cosa che detesto più delle fotografie, sono gli addii. Perciò facciamo in modo che questo sia un allegro arrivederci. Ora chiamo il mio taxi e guai a voi se vi becco affacciati a fare ciao con la manina. Ok, Angie? prepara il bagaglio al Ciccio e vattene dal parrucchiere e poi… oh Dio mio! - implora mentre ad Angie le lacrime cominciavano a scorrere lungo le guance.
- Honey, my dear, nooo - le dice Russell tirandosela a sedere sulle ginocchia e cullandola come una bambina, mentre lei, col viso infilato nel suo collo comincia a singhiozzare in maniera irrefrenabile.
Lucy si sporge a dare un bacio sul capo dell'amica che continua a piangere silenziosamente abbracciata al collo del giovane e col viso nascosto dai lunghi capelli di lui. Dà un bacio sulle labbra a Russ e gli fa capire, a gesti, che se ne sta andando. Russell la stinge forte alla vita con la mano libera e le sussurra un "a presto" a fior di labbra.
Nell'uscire Lucy passa davanti ad una finestra e, riconoscendo l'auto che si è fermata sotto casa, esclama.
- Angie, c'è Riccardo! -
La ragazza si alza di scatto dalle ginocchia di Russell, il quale sfodera uno sguardo tagliente come la spada di Massimo Decimo Meridio.
- Ma guardate un po' chi c'è con lui! - prosegue Lucy.
Angie si affaccia e vede una ragazza chinarsi a baciare l'amico attraverso il finestrino dell'auto.
- Kya??? - esclama Angie.
- Kya!!! - esclama Russell ridendo.

Poco dopo Kya entra in casa con un sorriso imbarazzato.
- Buongiorno! -
Nota le espressioni degli amici e capisce che una spiegazione è d'obbligo.
- Stanotte mi sono svegliata un po' confusa, non mi ricordavo cos'era successo. Dev'essere stato il vino di ieri sera… - dice lanciando un rapido sguardo allusivo a Russell, il quale trattiene a stento una risata. Kya prosegue - … così sono uscita in terrazza per prendere una boccata d'aria ed ho visto Riccardo arrivare. Mi ha fatto cenno di scendere e mi ha detto che doveva parlarti, Angie. Sapevo che eri un po'… impegnata, così gli ho detto che non era il caso. Mi è sembrato deluso e triste, poverino, devi avergli spezzato il cuore! -
- E tu ti sei offerta di consolarlo, immagino. - dice Lucy divertita.
- Più o meno. Mi ha portata un po' in giro e poi… vabbè… abbiamo fatto mattina a casa sua. -
Russell, raggiante, si avvicina a Kya.
- Give me five, mate! Bel colpo!!! -
- Ragazzi, ho solo 10 minuti per fare la valigia. Riccardo mi accompagna a Bologna con la sua auto. Angie, grazie di tutto, veramente di tutto! Grazie anche a te, Lucy, per avermi dato l'occasione per questa bella vacanza. Quanto a te… - dice rivolgendosi a Russell - … è inutile che ti dica quanto mi ha fatto piacere conoscerti. Mi raccomando, fai il bravo e attento a dove metti il calzino! -

Dopo qualche minuto di baci e abbracci, anche Kya ha gli occhi lucidi quando sale sull'auto di Riccardo.
Anche Lucy se ne va. Russell ed Angie rimangono soli nella casa silenziosa. La dolcezza dell'uomo è disarmante quando abbraccia Angie e le dice:
- Baby, mancano due ore al mio taxi: mezz'ora per il bagaglio e un'ora e mezza per noi, vuoi? -
- Il bagaglio te lo preparo in dieci minuti - gli risponde lei alzando verso di lui il viso sorridente e rigato di lacrime.
- Sei incorreggibile! - e con una risata selvaggia la prende in braccio e, coprendole il viso di baci, si avvia verso la camera da letto.


Ha un talento per scattare foto


Ragazze, a presto!

 

 

P.S.:Lucy: - adesso che è finito il racconto lo posso dire, mi ha dato un po' sui nervi che "quei due" abbiano fatto i conigli per una settimana. Ecchecavolo!!!! Per non parlare di Kya che si è fatta spuntare giusto due lacrimucce di circostanza quando se ne è andata con quel pezzo di marcantonio. Roba da strozzarla!


E io mi sono ridotta così!!!!

 

 

 

 

Kya: - Vorrei precisare che una buona parte di ciò che mi riguarda nella storia, dalla vacanza (io non c'ero... ma neanche Ciccio! eheheheheheheh) alla narcolessia è pura fantasia. Vorrei ringraziare Angie e Lucy per avere sopportato l'invadenza della sottoscritta che, quando ha letto la prima stesura del racconto, non ha saputo resistere alla tentazione di infilarcisi dentro.


Si ringraziano:
Grace/Suor Teresa per la sua silenziosa presenza che ha impedito di trasformare in un racconto hard questa folle vacanza;
le ragazze della messaggeria, vere ispiratrici delle nostre fantasie;
i ragazzi della messaggeria, la cui complice ironia ci permette di rimanere con i piedi per terra;
la nostra grande Webmaster che, nonostante la pecca di essere intrippatissima per Star Wars, ci permette di continuare ad esprimere il fanciullo che è in noi;
e Cicciotrippo nostro che resta il miglior compagno di vacanze che abbiamo mai avuto!!!

 

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