Regia
di:
(Directed by): Farla Mc Sporca
(To Do the Mc Dirty)
Scritto da: (Screenplay
by) :Grace e Lucy: (All together)
Fotografia:
(Photos): Angie
Adattamento dalla serie: “La vita reale di tre donne +
Russell” (il più famoso libro al mondo dopo la Bibbia)
(Adaptation of “ The three women + Russell real life”
series, the most famous book in the world after the Bible)
Data di realizzazione:
(release date):
Aprile anno del signore 2002
( April the rabbitohs year)
Locazione (che non vuol dire affitto) Sicilia:
(Location): Sicily:
Catania, Messina, Taormina
Budget: $135 million
Atto 1°
Scena 1
Location: Catania
Sabato 13 Aprile:
Nave ammiraglia, interno giorno, ore 16,00 circa
Il capitano di vascello Crowe’s
Devoted, Lucy, si
appresta a scendere dal suo veliero per andare alla stazione ad accogliere
il suo passeggero, la dolce Angie, che arriva da quel di Salerno, dopo 7
ore di treno che sarebbero anche una passeggiata se non fossero
comprensive di due ore di sosta sul traghetto.
E’ la scomunica siciliana: ma gli isolani hanno fede,
prima o poi la Sicilia si avvicinerà al continente e delle promesse del
ponte sullo stretto se ne faranno un baffo.
Berlusconi è avvertito: forti di questo, gli si
potrebbe consigliare urbanamente di fare altre promesse; il tempo
provvederà, basta avere pazienza, solo altri 2000 anni e la Sicilia sarà
unita al resto d’Italia.
Il capitano è in ansia, si dà una rapida occhiata
allo specchio e impreca fra i denti: il panciotto le tira sullo stomaco e
la calzamaglia di bianco cotone leggero lascia trasparire i buchetti della
cellulite.
Accidenti alle diete non fatte!
Ci teneva tanto ad essere in forma per superare il
distacco generazionale! ma tant’è ed oramai i giochi sono fatti.
Dà uno sguardo alle foto del suo grande amore, Russell
dai mille volti, che la guarda con occhi sornioni dal grande sughero
postato nella cambusa della nave e sembra dirle.” eheheheh!! I am still
here, scimunita, vai, vai!!”.
Stazione, esterno giorno, ore 17,30 circa
Con un ritardo di soli 15 minuti (da annoverare nel
Guinness dei primati) arriva il treno. Il capitano si avvia verso la
carrozza della fanciulla e cerca di individuare la creatura mai vista
prima. Il desiderio di fuga è grande e anche quello di trasformarsi
seduta stante in una top model o in una basola del pavimento.
Pensa, con rammarico, che queste sensazioni normalmente
le ha per il giovanotto con gli occhi verde azzurri, la camminata da
bovaro, e il sorriso da “ti faccio secca” che ha ingentilito le pareti
della cucina del suo veliero. Mah! E’ pur vero che gli esami non
finiscono mai.
Ed eccola, la individua subito: jeans, maglietta rossa,
giacca di pelle, scarpe da tennis, capello lungo Morticia style e sorriso
dolcissimo. Quanto è giovane, carina e magra!
La tenera creatura la abbraccia e le dice: “Ti ho
riconosciuta dal treno”.
Certo, non c’erano altri Calimeri in stazione.
Si va subito per gelati. (Consiglio a tutte un gelato
siciliano, più che altro è una poesia sul tema, stempera l’ansia nella
dolcezza, ripristina le funzioni dello stomaco rattrappito e riconcilia
con l’umanità e con se stessi. E ingrassa, va detto per dovere di
cronaca).
Sedute al tavolino (all’aperto perché nel resto
della nazione piove, ma qui ai tropici il sole splende normalmente alto in
Aprile) il capitano nota che alla bella fanciulla tremano le mani.
Oilà, è anche lei tesa e imbarazzata, urge una
Russellcura!
Ed ecco la prima razione di ciccio in pillole: tono
soft, lieve, niente di pedestre. Due educande alla festa parrocchiale: bon
ton e maneggiare l’argomento con cura, come se stessero parlando di
Padre Pio e non di quell’accidente di maschiaccio sul calzino del quale
hanno, per mesi, postato messaggi virtuali di bramosia pecoreccia.
Tornate alla nave, dopo qualche ora i toni cominciano a
riscaldarsi, soprattutto dopo aver preso visione delle foto nella cambusa,
di qualche chicca russelliana in videocassetta, dopo essersi riconciliate
con le loro paure davanti ad un piatto di cus-cus, dopo abbondanti
libagioni culminate con il limoncello fornito dalla real casa.
Si tira tardi tra pensieri filosofici, ringraziamenti a
Jocelyn e consorte che una notte di 38 anni fa dovevano essere in un
particolare stato di grazia per concepire tanto miracolo, al Padreterno
che le ha riunite su questa terra e a loro che hanno il coraggio di
viverci.
Sembra uno dei discorsi di Russ. God save the… e
anche loro, come lui, a questo punto, sono piuttosto ciucche.
Conscie del fatto che l’oggetto del loro disquisire
avrebbe finito in ben altra gloria la nottata, il capitano e la sua ospite
si ritirano ognuna nella propria cuccetta, sperando che l’alcool obnubli
la consapevolezza della carenza di materiale umano con cui santificare
diversamente l’avvenimento e la notte.
Domenica, lunedì e martedì
Giornate di gozzoviglia intensa, il capitano e la
fanciulla vanno bordesando con il vascello in giro, scendendo di porto in
porto per visitare luoghi turistici, osterie, ritrovi alternativi, all’insegna
del “carpe diem”.
Eliminato qualunque senso del pudore, scendono in
particolari intimi sull’anatomia del calzino australiano, ipotizzano
nuove performances da Kamasutra, sezionano il ciccio in appetitose
porzioni, lo condiscono con argomenti ribaldi e lo mangiano
voluttuosamente a piccoli morsi.
Ogni tanto, in qualche sprazzo di lucidità, affermano con vigore che
nessun attore è migliore di lui, che gli hanno fatto una carognata a non
dargli l’Oscar, che avrà anche un caratteraccio ma, che cavolo!, se un
uomo ha carattere ben venga l’intemperanza verbale.
Si rammaricano di non poter conoscere di persona un
uomo che, al di là delle apparenze, deve essere dolcissimo, protettivo.
Un uomo che conserva alti i valori della famiglia, dell’amicizia. Un
uomo che è sempre se stesso e lo afferma con vigore.
Arrivano ad illanguidirsi sulle sue piccole debolezze,
sulle sue presunte infelicità, sul suo desiderio di amore che lo porta a
scelte sbagliate.
E su questo inizia con un linguaggio da taverna l’anatema
prima lento come una catilinaria e poi sempre più convulso:
“accidenti a tutti i pechinesi, scopini del WC,
baccalà canterini, bestiole al seguito, odiose, supponenti, mediocri, che
gli stanno appese al braccio per trarne un profitto: occhio, finocchio,
prezzemolo e malocchio, presto! una bambola per fare un vodoo, vai con gli
spilloni, prendi la cera per il golem, dove hai messo le ali di
pipistrello?, non trovo più la pagina dei malefizi, ecchecacchio, ti sei
seduta sulle lingue di drago!”
Potenza dell’uomo!, la dolce Angie, tutta sorrisi e
fossette, colei che ha raccolto mazzetti di fiori di campo per donarli al
capitano in una fase agreste delle loro scorribande, Angie dal viso d’angelo
e dalla voce di miele si trasforma in una Erinni vendicatrice alla frase
“ciccio in balia di…” e il capitano, persona di grande raziocinio,
faro delle sue genti e da queste soprannominata Von Bismarck (per questa
nomea c’è il sospetto che ci si riferisca soprattutto alle sue tendenze
culinarie), sbraga in una versione siculo normanna di “Attrazione fatale”.
Dall’alto del suo sughero nella cambusa Russellciccio
guarda tutto ciò e sogghigna: la passione delle donne da sempre gli tiene
alto il morale.
E non solo quello.
Atto 2°
Scena 2
Location: Messina
Mercoledì 17 aprile, esterno mattina, ore 10,10 circa.
Il tenente di vascello Babbiona Grace non sta nella
pelle per l'eccitazione mentre sulla vecchia scialuppa Feroza I si reca
all'incontro con gli altri due membri dell'equipaggio della Crowe's
Devoted. Nella sua mente si affolla una miriade di sensazioni diverse.
L'ansia per la paura che il Capitano Lucy e Damsel
Angie rimangano deluse dalla sua persona si mescola alla felicità di
conoscerle. Le sue zampe di gallina (che ironia che in inglese le chiamino
"crow's foot"!) la guardano impietose dallo specchietto
retrovisore ma lei non si lascia intimorire perchè solo le più impavide
si arruolano nella Crowe Loyal Navy.
Così alle ore 10.30 Grace supera l'ultima boa-semaforo
e accosta dietro la poppa della lancia del Capitano Lucy che sbarca con
Damsel Angie.
Le tre donne esprimono subito il loro giubilo mediante
abbondante emissione di gridolini di gioia, risate, abbracci, baci,
confusione e tentativo di intralcio del traffico.
In un attimo di recupero della ragione Grace riprende
in mano la situazione e invita Lucy a seguirla fino al proprio alloggio.
Giunte sul posto sono talmente desiderose di esprimere
tutti i pensieri e le sensazioni che si accavallano nella loro mente che,
anche per la consapevolezza che una sola giornata non può bastare per
raccontarsi tutto ciò che vorrebbero, procedono in modo caotico, saltando
continuamente di palo in frasca, con Grace che interrompe continuamente le
altre due in preda ad un terribile attacco di logorrea.
Sempre discutendo animatamente si trasferiscono nella
cambusa dove Grace prepara uno dei suoi famosi "dirty water
coffee" accompagnato però da squisitezze pasticcere di un tale
potenziale calorico che, se solo avessero ancora un briciolo di ritegno,
dovrebbero distogliere lo sguardo da quello dei numerosi Russell che le
guardano dallo sportello del frigorifero al quale sono ancorati con delle
calamite.
Invece non solo lo sostengono (lo sguardo), ma anzi si
lasciano andare a velenosi, perfidi, lividi commenti sulla
magrezza/inconsistenza di una creatura parassita della fauna australiana
metà cane/metà donna (nome scientifico "spencer-raptor
australopitecus") che infesta con la sua presenza alcune aree
costiere del New South Wales ed il cui morso causa il rincitrullimento del
corvo reale, razza pregiatissima per le sue fantasmagoriche piume
variegate di assoluta rarità e quindi specie protetta dal WWCFF (Wild
Women Crowe Fond Fund).
Durante questa sosta in cambusa sopraggiunge anche la
preannunciata chiamata di un quarto membro dell'equipaggio che è rimasto
bloccato in una rada della costa calabra da una tempesta con mare forza 8.
Si tratta del Capitano di corvetta Lynn Cheamabud,
fedelissima componente del consiglio di amministrazione del Fund, nota per
le declamazioni deliranti mattutine quando, al risveglio, si rende conto
che tutto quello che ha russvissuto durante la notte era solo un sogno.
Le tre "pie" donne tentano di consolarla per
la mancata partecipazione all'incontro ribadendo la volontà di ripetere
l'esperienza appena possibile.
Subito dopo il colloquio con Lynn viene contattato un
altro glorioso membro della C.L.N., il tecnico di bordo Kya Web (nome in
codice NSdM), un elemento che si è sempre distinto per il certosino
lavoro svolto su riservatissimi documenti multimediali, esperta in file
"rm, ram, rp, rv, au, avi, mpeg, mp2, mp3, ssm, gif, cda, cct e bot".
Purtroppo negli ultimi tempi la poverina viene guardata
con sospetto dai vicini di casa i quali, dopo aver sentito provenire dalle
finestre del suo appartamento, una voce maschile che, alternando impeto a
sensualità, ripeteva senza sosta le parole "Oooookkeiiiii!!",
"porta" e "portacenere", ritengono che possa trattarsi
di messaggi cifrati o molto peggio.
Al termine di questa conversazione con Kya Web, sempre
esprimendo con toni alternatamente fintoprofessionali e sbavpecorecci le
loro opinioni su quello che Lucy chiama con nonchalance "Russell"
, Grace "u figghiu duci" (forse per sensi di colpa dovuti
all'età), Damsel Angie semplicemente "lui", le tre escono per
raggiungere Ganzirri, una ridente zona lacustre del messinese famosa per
l'allevamento delle cozze, gustosissimi molluschi, e qui continuano le
loro dissertazioni filosofiche davanti a piatti marinari.
Al rientro nell'alloggio di Grace, le tre, che pure non
hanno bevuto alcolici, tranne una piccola birra la Angie, si lasciano
andare a commenti liberatori sulle più umane doti du figghittu, toccando
livelli poetici tali da far arrossire i grandi della letteratura
dell'eros, mentre Grace, rimossa ogni remora inibitoria, arriva persino a
tradurre a voce alta qualcosa che mai nella sua vita avrebbe creduto di
essere capace neppure di leggere per conto proprio.
Alla fine le risate sono tante che mentre le tre si
trovano in veranda per suggellare con delle fotografie il ricordo
dell'incontro, le due più anzianotte sono costrette a fare, praticamente
piegate in due, una fuga strategica in appositi locali dell'alloggio.
Che fortuna che abbiano inventato i doppi servizi!!
Ma il sole comincia a calare dietro la verde collina, i
cuori si intristiscono. Quando il Capitano dice che è ora di veleggiare
verso sud Grace tenta di protestare, Angie appare smarrita. E per non
staccarsi fino alla fine (ma anche per una sana paura che si perdano
strada facendo) Grace decide di accompagnarle fino al molo/casello della
A18.
Qui si abbracciano quasi in lacrime promettendo di
rivedersi se è possibile il sabato successivo.
Risalgono sulle rispettive imbarcazioni, il cuore
gonfio di tristezza.
Ed è qui che il Capitano Lucy, forte della sua
pluriesperienza di pilota, rimane incastrata con la mano nella cintura di
sicurezza e solo dopo numerosi tentativi, mentre Babbiona Grace
irriguardosamente ride a crepapelle sulla Feroza I, riesce a liberarsi e a
salpare con Damsel Angie la quale, intanto, forse rimpiange di non aver
anche lei usufruito dei servizi prima di lasciare l'alloggio di Grace.
Atto 3°
Scena 3
Location: Catania e dintorni
Giovedì e venerdì
Giornate dedicate alla riflessione: quanto costa un
viaggio in Australia? E, come ripiego, quanto una vacanza in quel di Baja
(Messico) dove da Giugno Cicciobonazzo lavorerà?
(Da S. Diego è un salto. La disgrazia è arrivarci)
(Potremmo arrivarci a nuoto? a volo d’uccello?
strisciando quatte quatte?)
(Qua hanno girato anche Titanic, ma chi se ne frega!)
Con la faccia da cemento il Capitano e la donzella
vanno in una agenzia di viaggi e lasciano intendere di essere fortemente
interessate ai due percorsi come se si trattasse di una gita fuori porta.
Assoluta nonchalance all’indirizzo del denaro, del clima (in Messico si
cuocerà dal caldo, agli antipodi sarà inverno). L’ideale.
Con la massima serietà propongono tre settimane di fly
and drive perché, of course, è così che si viaggia. Il solo viaggio è
una sberla da niente già in classe turistica (10-12 ore con le ginocchia
in bocca e 2 nottate in aereo), perciò si chiede una best class per la
modica cifra supplementare di un cocuzzone a testa. L’affitto dei
campers o della macchina è micidiale quasi quanto la guida a sinistra, la
patente internazionale e una serie di multe da sballo se riporti il mezzo
anche solo non lavato.
Ma l’intrepido marinaio e la sua avventurosa amica
sono scatenati e alla proposta dell’impiegato di farsi anche una
settimana di riposo in un resort dopo tanto viaggiare annuiscono
vigorosamente.
Ma sì!!, settimana più, settimana meno, chi se ne
f**tte,
si lavora tutto l’anno come schiavi, si avrà pure il diritto ad un mese
di vacanza all’altro capo del mondo. E che sarà mai, euro più euro
meno……..
Escono dall’agenzia rinvigorite, lasciando l’impiegato
convinto che sicuramente vincerà un premio per aver saputo impiattare un
viaggio del genere.
Il Capitano Lucy pensa che sarà bene che cambi
marciapiede ogni volta che passerà da lì e propone la panacea di tutti i
mali: una bella giocata al superenalotto. Hai visto mai?
Atto 4°
Scena 4
Location: Taormina
Sabato 20 aprile, esterno, h.10.00 circa.
Il secondo incontro delle tre donne avviene in un luogo
di fiaba. Taormina le accoglie con i suoi profumi di zagara, mirto, erica
e ginestra selvatica.
E' tutto uno sfolgorìo di colori sotto il caldo sole
primaverile, un mare e un cielo con cui forse (ma non è detto, stando a
quel che dice Teresa, un'amica suora di Grace) neppure gli occhi di
Russell possono competere in bellezza e colore.
Mentre si arrampicano lungo il corso dell'antico borgo,
Angie riesce a stento a trattenere l'entusiasmo che prova ad ogni angolo,
ad ogni piccolo scorcio fiorito.
Quando poi, per la prima volta, mette piede nel teatro
greco, ammutolisce affascinata dalla bellezza delle rovine.
Inoltre qualcosa nella struttura le ricorda le antiche
arene che videro gli scontri gladiatoreschi.
Così Angie, colpita da una strana sindrome molto
simile a quella di Stendhal ma conosciuta come Sindrome di Maximus, decide
di salire correndo le gradinate fino alla parte più alta (e non è una
passeggiata, ogni scalino è altissimo perché i nostri avi saranno stati
sì più bassi ma dovevano avere le gambe d’acciaio).
Il capitano e il suo secondo, che si guardano bene dall’emularla
per non dare uno spettacolo indecoroso ai rappresentanti delle varie
nazioni che frequentano il sito scattando fotografie, fanno le furbe
gridandole dietro le frasi storiche: “Strength and Honour!”, “Unleash
Hell”, facendosi ugualmente conoscere per quelle che sono: due fanatiche
passatelle, dai turisti che le guardano allibiti.
Giunta in cima del tutto sfiatata, come se non
bastasse, Angiesmile si trova davanti al panorama anch'esso mozzafiato che
si incastona fra le mura semidiroccate del teatro: la costiera di Naxos,
la lunga striscia di sabbia dorata, una miriade di verdi e di colori, e in
fondo il grande vulcano, che la guarda sornione sbuffando come un bell’uomo
australiano che fuma sdraiato una buona Marlboro.
(Ecco cosa vedevano gli occhi di Angie - Maximus, una
volta in cima)
Angie si riscuote, raccoglie le forze, e la passeggiata
riprende con altre soste in luoghi talmente magici che ci si può illudere
che il tempo non esista, che non ci sia paradiso sulla terra più bello di
questo, neanche fra le colline di Nana Glen.
Anche il caffè, coperto da una montagna di panna,
viene assaporato fra il verde e il sole di una terrazza, come se fosse
ambrosia.
E assaporata è anche la gioia di poter condividere
tutto questo.
Le tre donne, si chiedono incredule come sia possibile
che tutto questo stia capitando proprio a loro.
Devono ringraziare Dio? Certo.
Devono ringraziare i signori Alex e
Jocelyn? Certo.
Devono ringraziare una webmaster che ama le isole del
sud? Certo.
Devono ringraziare la buona sorte? Certo.
Devono ringraziare il figlio che Jocelyn partorì 38
anni fa? Certo.
Ma soprattutto devono ringraziare il loro coraggio, il
loro cuore sempre fanciullo, e il loro grande, colossale,
incommensurabile, modestissimo buon gusto in fatto di uomini.
P.S.: (Nota a margine del Capitano) “Voi tutte/i
siete state/i con noi in questa settimana, di tutte/i abbiamo ricordato le
battute in messaggeria e in chat, l’amicizia nata, la comunione di
pensiero, il piacere di sentirci affratellate/i dalla condivisione di un
sogno in comune, la capacità di travalicare le età, i momenti neri e lo
spazio che ci divide. Grazie a tutte/i per averci accompagnato in spirito
e la prossima volta speriamo di poterci vedere di persona. Un abbraccio
Russellfolli, un abbraccio di cuore!
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