CROWING ABOUT CROWE IN A “BEAUTIFUL MIND”
Di Brandon Gray
29 dicembre 2001
Russell Crowe è prevenuto nei confronti di Internet al punto da non
volere assolutamente avere siti Internet coinvolti in qualsiasi intervista
o conferenza stampa da lui rilasciate. Ma questo non ha impedito a
Zap2it.com di far parlare di lui a sua insaputa la sua co-star di “A
Beautiful Mind” Jennifer Connelly e il regista Ron Howard.
Ispirato da una storia vera e basato sul libro dallo stesso titolo, “A
Beautiful Mind” vede Crowe nel ruolo del matematico e professore
vincitore di un Premio Nobel John Nash, il quale ha sofferto di
schizofrenia.
Jennifer Connelly
E’ una cosa che apprezzo, che mi piace. Lui non dà nulla per
scontato, quindi se si dice in una scena, tu cammini qui, lui cammina fino
a lì e dice questo. Ci sarà una conversazione. “E’ davvero la cosa
migliore che io devo fare, e che cosa accadrebbe se invece facessi così?
Lui fa delle scelte interessanti e gli piace esplorare il set. E’ anche
molto spontaneo e disponibile come attore, cosa che io reputo splendida.
Tu devi solo essere in grado di stare lì con lui e goderti quel tipo di
lavoro, cosa che io faccio veramente.”
Ron Howard
“Ci siamo intesi bene, ed io avevo avuto molte conversazioni con
registi che avevano già lavorato con Russell, quindi ero conscio di come
sarebbe andato il suo modo di lavorare. Fondamentalmente tutti dicevano la
stessa cosa: “Non perdere quest’opportunità. E’ che c’è una
specie di energia.
Non prenderla per intrattabilità o comportamento ostruzionistico. Sta
tutto nel cercare di essere migliore che può, e vale bene la pena di
collaborare. Io spero di lavorare nuovamente con Russell Crowe.”
“Abbiamo avuto un ottimo inizio e abbiamo lavorato bene insieme.
Prima di tutto, vedevamo il film allo stesso modo. Non eravamo in
conflitto. Questo aiuta. In secondo luogo, ritengo che fosse del tutto
chiaro a Russell che io ero lì per tentare di fare tutto ciò che potevo
e tutti i giorni per dargli l’opportunità di eccellere e di realizzare
il potenziale di ogni scena. E io su questo non sono insistente, però
sono tenace
Brian Grazer
“Sono stato interessato a Russell per la parte sin dall’inizio, e
avevo visto parecchi dei suoi primi lavori che avevano preceduto “Romper
Stomper”. Proprio all’uscita di “The Insider” l’ho avvicinato e
lui era interessato. Ha finito per imparare sull’argomento più di tutti
noi. E’ stato veramente il primo a finire di leggere il libro, prima di
Ron e me.”
“Quello che lui possiede è l’intelligenza e la vulnerabilità, e
ti comunica un sacco di cose con i suoi occhi. E’ quello che io ho visto
in “The Insider”. Era indispensabile che tu credessi che l’attore
fosse geniale quanto John Nash e Russell lo era.”
|