Russell Crowe - La Stampa - traduzioni

Intervista a Russell Crowe - The Sun Herald,  04 novembre 2001

la traduzione e' a cura di Luisa tanisluis@vivacity.it

 

L'IMPRESA DI CROWE


Di Christine Sams
The Sun Herald, 4 Novembre 2001


I cinici dicono: "Non abbandonare la tua vera carriera", ma, come ha scoperto Christine Sams, Russell Crowe è nel suo elemento con la sua band e la sua musica - e non gli interessa quello che pensano i critici.

Non sa cantare, è un bastardo scontroso e odia i giornalisti. Se è questa la verità su Russell Crowe, perché sta sorridendo calorosamente, scherza e mi offre una tazza di tè nella sua camera d'albergo a Sydney? Crowe fa la sua offerta subito dopo aver fatto sloggiare dalla stanza il suo pubblicista e il manager (sì, ha usato proprio la parola "sciò"), e anche se io rifiuto fermamente il tè, lui insiste ripetutamente per prepararlo, dicendo: "So farlo abbastanza bene, sai."
Cinque minuti dopo, Crowe se ne sta seduto con aria soddisfatta facendo tintinnare un cucchiaino da tè sul bordo di un'elegante tazza di porcellana, e io sto facendo lo stesso - chiedendomi quando diavolo apparirà Mr-superstar-hollywoodiana-con-un-ego-gigante. Dopo tutto, questo è Russell Crowe, il Gladiatore; l'uomo che manda in visibilio le donne di tutto il mondo e che ha una legione di fans maschi che vorrebbero essere esattamente come lui. E' un uomo di spettacolo famoso per la sua mascolinità; un miliardario mai troppo lontano da un pacchetto di sigarette e da una birra.
Come attore, Crowe non ha rivali. Pochi australiani si sono avvicinati al suo attuale livello di fama mondiale.
Ma, oltre a recitare in film da Oscar, Crowe ha portato avanti un'altra impresa creativa che mette a disagio molte persone. E' qui per parlare del suo ruolo di frontman della band 30 Odd Foot Of Grunts, ma, come buona parte del pubblico, anche io ho dubitato a lungo della validità della sua cosiddetta "carriera musicale". Dopo tutto, se a Sydney ci fosse un sistema di misurazione del ridicolo, il ruolo di Crowe come cantante solista dei 30 Odd Foot Of Grunts, si piazzarebbe appena sotto Nikki Webster sulla scala dell'imbarazzo. La maggior parte della gente non riesce nemmeno a pronunciare correttamente il nome della sua band, non parliamo poi di ascoltare l'album (Dio ne scampi), ed è opinione comune che Crowe sia una star del cinema alla ricerca di maggiore attenzione sul palco.
"L'idea è che si tratti puramente di una questione di vanità," ammette, sorseggiando con calma il suo tè. "L'altra cosa è che non può assolutamente esserci niente di valido; questo è quello che viene detto in continuazione. Il pubblico non può mai decidere da sé perché gli viene ammannita questa solfa. Molte persone parlano con te, e si dispiacciono per te. Pensano che sei stupido perché stai facendo questa cosa con la band."
Alcune sere fa, mi è stato chiesto di andare a sentire un concerto dei 30 Odd Foot Of Grunts a Sydney, come condizione per ottenere un'intervista con Crowe. Ho trascorso una prima metà dello show a guardare con atteggiamento cinico, sentendomi in un certo senso distaccata e confusa. Poi è successa una cosa strana. Ho iniziato a muovermi al ritmo della musica. Come frontman, Crowe ha un carisma incredibile. Ride e scherza con il suo pubblico, dà delle spiegazioni appassionate di ogni canzone e, tra una canzone canticchiata e l'altra, è spiritoso - molto spiritoso.
"Probabilmente il modo che più mi rispecchia come persona, e come sono con la mia famiglia, è il modo in cui sono quando suono con la band," dice. "Io non vado là fuori a fare l'idiota; sto là semplicemente come uomo di ampie vedute."
Anche lontano da qualsiasi palcoscenico, è evidente che a Crowe piace raccontare storie. Parla così tanto, e in modo così entusiasta, che a volte è impossibile interromperlo.
"Ho cercato di assumere l'atteggiamento scontroso quando ero un po' più giovane, a causa dell'etichetta di attore serio - intorno al periodo di Romper Stomper - ma quello era per nascondere il mio passato oscuro," dice, ridendo.
Il passato oscuro include un giovane personaggio chiamato Russ Le Roq - un personaggio che Crowe ha creato quando aveva 16 anni e cantava melodie in una club stile anni Cinquanta in Nuova Zelanda, chiamato King Creole's.
"Russ Le Roq era già un'identità," dice Crowe, "stavo facendo qualcosa che era collegato al lavoro. C'è forse parte di me che tende sempre a questo? Per caso assumo, come un camaleonte, i colori che mi circondano? Sì, lo faccio - ma durante gli spettacoli, non nella vita."
Crowe è il tipo che butta giù parole per le canzoni sul retro di un sottobicchiere di birra in un pub; butta giù idee dappertutto, in continuazione. Non canta sotto la doccia, ma ama cantare a squarciagola quando è sulla moto, ogni volta che trascorre del tempo alla sua fattoria a Nana Glen, vicino a Coffs Harbour.
"Canto molto quando sono in moto, il che è piuttosto strano, perché non è che senti molto," dice, con un sogghigno sfrontato. "In effetti mi ritrovo a fare delle esibizioni straordinarie sotto al casco."
Ma si preoccupa di tutte quelle persone che pensano che non sappia cantare? "Non mi interessa," dice Crowe con fermezza. "Alcune delle persone che mi hanno ispirato hanno subito la stessa cosa. Un sacco di gente ha detto questo di Elvis Costello, un sacco di gente ha detto questo di Billy Bragg, di Dave Faulkner degli Hoodoo Gurus, hanno torto."
Persino quando Crowe aveva 20 anni e suonava per la strada a Kings Cross con l'amico Dean Cochran (chitarrista e co-fondatore dei 30 Odd Foot Of Grunts) cercava di emulare lo stile diretto dei performers, incluso Billy Bragg.
Billy Bragg è uno dei miei mentori, anche se non l'ho mai conosciuto," dice Crowe. "E' una delle persone che mi ha educato a cantare veramente, a penetrare nel vero potere che può esserci in una canzone."
Sicuramente, con le sue credenziali da Oscar, Crowe potrebbe organizzare una jam session o incontrare il suo eroe? "Non ho bisogno di andare a impormi a lui, o di stare in una stanza con lui," dice Crowe, scuotendo la testa. "Il suo lavoro, è quello lo strumento educativo. In realtà, nella maggioranza dei casi penso che sia davvero poco salutare incontrare le persone che hai messo su un piedistallo, perché nessuno può essere all'altezza della tua immaginazione."
Crowe stesso è su un piedistallo gigantesco - come attore, e come celebrità la cui vita privata è costantemente passata al setaccio. Alla domanda se lascia filtrare i suoi sentimenti più schietti attraverso la musica, Crowe risponde che quello è l'unico modo in cui lui riesce ad essere emozionalmente onesto.
"Non ero una di quelle persone che, da un punto di vista musicale, riusciva ad essere immediatamente del tutto onesto riguardo ai miei sentimenti," dice. "Ma è una cosa che sviluppi, lo impari. Per me, adesso, è solo la verità che conta."
"I protagonisti nella maggior parte delle mie canzoni, dove alludono a me, non sono bravi ragazzi. Si tratta di tipi decisamente mediocri, e si tratta semplicemente del mio essere onesto. Ho preso alcune decisioni veramente stupide nella mia vita, e ho rovinato cose, rovinato relazioni, perché sono stato egoista o quant'altro. Queste sono esperienze universali, ma quando le metti giù da una prospettiva personale, significa qualcosa."
Dopo un tour tutto esaurito in nove città degli Stati Uniti, Crowe ha tenuto gli ultimi concerti con i 30 Odd Foot Of Grunts a Sydney, prima di annunciare che la band si sarebbe presa una pausa. Alla domanda se torneranno insieme tra due o tre anni per fare un altro album risponde: "L'intervallo non sarà mai così lungo; suoneremo insieme ogni due o tre settimane. Semplicemente non sarà pubblicamente."
Crowe dice che sta cercando di liberarsi dagli impegni in generale per darsi un po' di spazio per respirare, di cui ha davvero bisogno. Ma è già alla vigilia di un tour pubblicitario mondiale per il suo nuovo film, A Beautiful Mind (che dovrebbe uscire nel febbraio 2002).
"Devo ancora salire su un aeroplano per andare in vacanza," dice con un sorriso sarcastico, "io salgo su un aeroplano per andare a lavorare. Sono il re dei frequent flyer miles*, ma non ho mai fatto una vacanza." Ne vuole una? "Sì, ma non voglio una vacanza nell'Isola dei Sogni, voglio solo una vacanza dall'essere famoso, suppongo. Quando sono diventato troppo famoso a Sydney, mi piaceva prendere e andare in macchina verso l'interno. Ora non sono molto sicuro di dove andare."
Crowe dice che non si sta lamentando della fama, sta solo cercando di rimanere il più normale possibile. Il modo in cui gli si illumina il volto quando è sul palco, quando il pubblico lo acclama e lo stuzzica, è la migliore indicazione di quanto gli piaccia comportarsi come una persona normale. E' stufo di cercare di giustificare lo scopo della sua musica, ma non intende smettere di esibirsi con la band per molti anni ancora, perché gli piace.
"Perché smettere di farlo solo perché mette qualcun altro a disagio?" dice Crowe scrollando le spalle. "In realtà, è proprio quando diventa più divertente. Sono puro di cuore quando si tratta della musica, è molto semplice. Prima o poi, non importa quanto ci vorrà, la gente si metterà ad ascoltarla - senza giudicarmi."


(*I frequent flyer miles sono i programmi di fidelizzazione delle compagnie aeree per premiare chi viaggia frequentemente e raggiunge un certo numero di chilometri percorsi con la stessa compagnia, si tratta di specie di "raccolte punti" basate, appunto, sul numero di miglia….)


30 ODD FOOT OF GRUNTS IL VERDETTO
E' difficile applaudire con entusiasmo con una birra in mano. Al fondo di una sala del Metro di George Street piena come un uovo, Monte Dwyer [un meteorologo del Today Show di Channel 9] stava in mezzo a un gruppo di persone guardando con aria stupefatta quanto apprezzassero i 30 Odd Foot Of Grunts.
"Cavolo, merita davvero un applauso," ha detto Dwyer, dopo un entusiasmante numero di Crowe. Poi si è appeso il bicchiere di plastica della birra tra i denti, proprio per poter applaudire più forte che poteva.
Un altro membro del pubblico se ne stava ad ascoltare con aria rapita i racconti di Crowe sul palco. A un tratto ha commentato: "Questo sicuramente batte alcune rock star che non sanno mettere due parole in fila."
Un osservatore distaccato poteva facilmente sezionare la folla. Molte donne, alcune delle quali piuttosto mature, erano lì per vedere Crowe in carne e ossa. Era presente anche un sorprendente numero di uomini giovani, che sventolavano con entusiasmo le magliette dei Grunts cantando insieme a Crowe le canzoni di Bastard Life Or Clarity.
Sarebbe facile fingere che questa atmosfera fosse incasinata o fastidiosa, o semplicemente del tutto imbarazzante. Specialmente quando così tanta gente pensa che i 30 Odd Foot Of Grunts, con Russell Crowe alla guida, siano un insulto ai 'veri' musicisti. Ma - e addio alla mia credibilità - lo show a me è piaciuto davvero. Il carisma di Crowe sul palco ha oscurato la sua debolezza vocale. Lui e la band si stavano evidentemente divertendo e si sono assicurati che anche tutti gli altri lo stessero facendo.

CROWE'S FEAT
By Christine Sams
The Sun Herald, 2001/11/04 

The cynics say, 'Don't give up your day job', but as Christine Sams discovers, Russell Crowe is in his element with his band and his music -- and doesn't care what the critics think.

He can't sing, he's a moody bastard and he hates journalists. If that's the truth about Russell Crowe, why is he smiling warmly, making jokes and offering me a cup of tea inside his Sydney hotel room? Crowe makes his offer seconds after shooing his publicist and manager from the room (yes, he used the word "shoo"), and even though I firmly decline a cup of tea, he repeatedly insists on making it, saying; "I'm pretty good at it, you know."

Five minutes later, Crowe sits contentedly clinking a teaspoon against the side of a fine china cup, and I do the same -- wondering when the hell Mr-Hollywood-superstar-big-ego man is going to appear. After all, this is Russell Crowe, the Gladiator; the man who has women around the world swooning and a legion of male fans who want to be just like him. He's a performer renowned for his masculinity; a millionaire never too far away from a packet of smokes and a beer.

As an actor, Crowe is unbeaten. Few Australians have ever come close to his current level of global fame.

But apart from starring in Oscar-winning films, Crowe has been carrying on another creative pursuit that makes a lot of people uncomfortable. He's here to talk about his role as the frontman in the band 30 Odd Foot Of Grunts, but like many punters, I have long doubted the validity of his so-called "music career." After all, if there was a ratings system for office ridicule in Sydney, Crowe's role as lead singer for 30 Odd Foot Of Grunts would sit just below Nikki Webster on the embarrassment scale. Most people can't even get the nane of his band right, let alone listen to the album (God forbid) and there's a consensus that Crowe is just a movie star vying for more attention on the live stage.

"The implication is that it's purely a vanity project," he admits, still sipping calmly on his tea. "The other thing is that it just can't be any good that's the sort of thing which is said all the time. The general public never get the chance to make up their own minds because they get fed this line. A lot of people talk to you, and feel sorry for you. They think you're stupid because you're doing this thing with the band."

A few nights earlier I had been asked to attend a 30 Odd Foot Of Grunts gig in Sydney, as a condition of scoring an interview with Crowe. I spent a cynical first half watching the show, feeling somewhat detached and bemused. Then a strange thing happened. I started moving to the music. As a frontman, Crowe has incredible charisma. He laughs and jokes with his audience, gives passionate explanations about each song and, in between crooning lyrics into the microphone, he is funny -- very funny.

"Probably the closet to me as a person, and how I am with my family, is how I am when I stand in front of the band," he says. "I'm not going out there being a goof; I'm just standing there being a man who has a broad viewpoint."

Even away from any stage, it is obvious Crowe is fond of storytelling. He talks so much, and so enthusiastically, it is sometimes impossible to interject.

"I tried to do the moody thing when I was a bit younger, because of the serious thespian tag -- round about the Romper Stomper period -- but that was to hid my dark past," he says, laughing.

That dark past includes a young character called Russ Le Roq -- a character Crowe created when he was 16, singing tunes in a 1950's style club called King Creole's in New Zealand.

"Russ Le Roq was already a persona," Crowe says, "I was doing something that was related to the job. Does part of me always lean into that? Do I take on, from a chameleon perspective, the colours that are around me? Yeah, I do - but in performance, not in my own life."

Crowe is the kind of guy who will scribble lyrics on the back of a beer coaster in a pub; he writes down ideas anywhere, anytime. He doesn't sing in the shower, but he loves belting out tunes on his motorbike whenever he's spending time on his farm in Nana Glen, near Coffs Harbour.

"I sing a lot when I'm riding motorbikes, which is kind of strange, because you can't hear much," he says, with a cheeky grin. "I do find myself doing some great performances under a helmet."

But is he worried by the number of people who think he can't sing? "I don't care, Crowe says, firmly. "Some of the people that have inspired me have had the same thing directed towards them. A lot of people have said that about Elvis Costello, a lot of people have said that about Billy Bragg, about Dave Faulkner from the (Hoodoo Gurus), they're wrong."

Even when Crowe was in his early 20's busking in the streets of Kings Cross with mate Dean Cochran (guitarist and co-founder of 30 Odd Foot Of Grunts) he was trying to emulate the forthright style of performers, including Bragg.

"Billy Bragg is one of my mentors, even though I've never met him," Crowe says. "He's one of the people who educated me into actually singing, into the true power of what can be in a song."

Surely, with his Oscar-winning credentials, Crowe could arrange a jam session or meeting with his hero? "I don't have to go and force myself on him, or sit in a room with him," Crowe says, shaking his head. "The work he releases, that's the educational tool. In fact, most of the time I think it's really unhealthy to meet the people that you put on a pedestal because nobody can ever live up to your imagination."

Crowe, himself, is on a gigantic pedestal -- as an actor, and a celebrity whose private life is under constant scrutiny. Asked whether he releases his raw feelings through his music, Crowe says it's the only way he can be emotionally honest.

"I was not one of those people who, from a musical point of view, could immediately be really honest about how I felt about something," he says. "But you develop that, you learn that. For me now, it's only the truth that matters.

"The protagonists in most of my songs, where they allude to me, these are not nice guys. These are guys who are completely flawed, and that's just me being honest.

"I've made some really stupid decisions in my life, and ruined things, ruined relationships, by being selfish or whatever. These are universal experiences, but when you put them down from a personal perspective, it means something."

After a sell-out US tour across nine cities, Crowe played his final gigs with 30 Odd Foot Of Grunts in Sydney before announcing the band would take a break. Asked whether they will come back together in two or three years to make another album, he says "The gap is never going to be that long; we'll play together every two or three weeks. It just won't be publicly."

Crowe says he is trying to rid himself of commitments generally to give himself some much needed breathing space. But he is already on the verge of a global publicity tour for his new movie, A Beautiful Mind (due to be released in February 2002).

"I'm still yet to get on an aeroplane and go on holidays," he says, with a wry smile, "I get on a plane and I go to work. I'm the king of frequent flyer miles, but I've never had a vacation." Does he want one? "Yeah, but I don't want a holiday at Daydream Island, I just want a holiday from being well known, I suppose. When I got too well known in Sydney, I used to drive to the bush. Now I'm not sure where to go."

Crowe says he's not whingeing about fame, he's just trying to remain as normal as possible. The way his face shines on stage, after he has been heckled and cheered by punters, is the greatest indication of how much he enjoys acting like an everyday bloke. He's sick of trying to justify the point of his music, but he's not going to hesitate to perform with the band for many years to come because he loves it.

"Why stop doing this because it makes somebody else uncomfortable?" Crowe says with a shrug. "Actually, that's when it becomes the most fun. I'm pure of heart when it comes to the music, it's very simple. Sooner or later, no matter how long it takes, people will allow themselves to listen to it - -without judging me."

30 ODD FOOT OF GRUNTS THE VERDICT

It's tough to applaud enthusiastically with a beer in your hand. At the back of a jam-packed room at the Metro on George Street, Monte Dwyer [a weatherman from Channel 9's Today show] was among a group of people seemingly astonished by how much they were enjoying 30 Odd Foot Of Grunts.

"Jeez, that's worth a clap" said Dwyer, after an enthusiastic number from Crowe. He then perched his plastic beer cup precariously between his lips, just so he could applaud as loudly as possib

Another punter was paying rapt attention to Crowe's onstage storytelling. He was overheard saying; "This sure beats some rock star who can't string two words together."

As a detached observer it was easy to dissect the crowd. A lot of women, some of them older, were there to see Crowe in the flesh. A surprising number of young men also turned up, enthusiastically waving Grunts T-shirts and singing along to songs from Bastard Life Or Clarity.

It would be easy to pretend this atmosphere was daggy or annoying, or just plain embarrassing. Especially when so many people think 30 Odd Foot Of Grunts, with Russell Crowe at the helm, is an insult to 'real' musicians. But -- and here goes my street cred -- I genuinely enjoyed the show. Crowe's on-stage charisma drowned out his vocal weakness. He and the band were obviously having a good time and they made certain everyone else was, too.
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