PANSHIN Alexey
Panshin è nato a Lansing, Michigan, nel 1940. La sua famiglia, come dice il nome, è di origine mista americana e russa. Arruolato giovanissimo nell'esercito, Panshin ha prestato servizio prima in Texas e poi in Corea. Dopo il congedo si è laureato in lettere all'università del Michigan nel 1965 e l'anno successivo ha conseguito la laurea presso l'università di Chicago. Il suo primo racconto d'avventura è apparso nel 1960 su una rivista per ragazzi. L'esordio in fantascienza è nel 1963 sulle pagine di If, il mensile diretto da Pohl, con un racconto le cui idee si sarebbero sviluppate in Rito di Passaggio, del 1968. Contemporaneamente usciva un famoso saggio su Robert Heinlein. Con Rito di Passaggio vince in premio Nebula nel 1968.
RITO DI PASSAGGIO
Mia Havero vive,(con altre trentamila persone) in un mondo chiuso e limitato, immutabile e sottoposto a leggi severissime. Il mondo di Mia è un asteroide, lungo cinquanta chilometri, largo trenta, scavato all'interno e trasformato in nave stellare. Siamo nel 2197: la Terra è esplosa da ormai oltre un secolo e mezzo, e la civiltà umana è rimasta affidata a sette gigantesche astronavi che, viaggiando nello spazio, hanno impiantato centododici colonia, e continuano a mantenere i contatti con esse.
I resti dell'umanità si sono dunque divisi i due tronconi. Il primo trapiantato su pianeti diversi, ha il fondamentale compito di perpetuare la specie, diffonderla conquistando nuovi mondi, sui quali spesso adattarsi significa sostenere una lotta spietata. Il secondo ha un ufficio non meno importante: conservare e far progredire i dati essenziali della civiltà umana: l'arte, la scienza, il pensiero, le conquiste dello spirito e della mente. Per tutto ciò i coloni non hanno ancora tempo.
Le esigenze dei due tronconi della razza umana sono estremamente diverse. I coloni sono i evoluzione, in costante miglioramento. La gente delle Navi, invece, deve salvaguardarsi da un pericolo costante: da un lato la sovrappopolazione; dall'altro la stasi, l'illanguidimento, l'involuzione, dovuti ad una esistenza troppo stabile, troppo uniforme, troppo coscritta. La soluzione per evitare tutto ciò è la stessa che applicano da sempre le civiltà tradizionali: sulla Navi diviene adulto, cittadino di pieno diritto, solo che sa dimostrarlo di meritarlo: i migliori, i più adattabili, i più aperti a soluzioni nuove e visioni originali. Per selezionarli il metodo è drastico: tutti i giovani di 14 anni, maschi e femmine, vengono abbandonati per un mese su un pianeta colonia: chi riesce a sopravvivere alla prova, ottiene un nuovo "status".
Questo è il "rito di passaggio", questa è la prova di un lontano passato che viene fatta rivivere in un lontano futuro. Mia Havero deve affrontarla, e Panshin ce ne racconta la storia. Da un insieme di elementi ben noti alla fantascienza nasce una vicenda spiccatamente originale, scritta con stile avvincente e profonda penetrazione psicologica.