HAMILTON Edmond Moore

 

 

Nato a Youngstown (Ohio) nel 1904, morto a Lancaster, California nel 1977. Hamilton è stato uno dei più prolifici autori tra i pionieri dei pulp magazine. Era uno scrittore di romanzi di space-opera che ha portato verso un aspetto un po' più moderno, naturalmente considerando i tempi. Comunque fu lo scrittore di pulp che vendette più di ogni altro. La sua prima storia apparve su Werds Tales nel 1926, The monster God of Marmuth. La sua produzione breve è stata raccolta ne "Il meglio di Hamilton" nel 1977.
La sua carriera è vecchia quanto le riviste di fantascienza. Dopo la sua prima apparizione su Weird Tales, appunto, quarant'anni dopo, Amazing Stories, 1969, usciva con il suo ultimo pezzo. Tra queste due date, Hamilton ha virtualmente messo in circolazione una intera biblioteca di racconti e romanzi che spaziano nell'intera gamma della letteratura di genere. Hamilton fu il primo vincitore di un premio dedicato alla fantascienza: prima degli Hugo, in modo discontinuo, veniva assegnato il premio Jules Verne, e lui fu il primo.


AGONIA DELLA TERRA
Millemondi inverno 1976

City at worlds end 1953 tr. P. Leoni

IL LUPO DEI CIELI Millemondi inverno 1976

The weapon from beyond 1968 tr. M. Galli

LA SPEDIZIONE DELLA V FLOTTA Millemondi inverno 1976

Battle for the stars 1965 tr. B. Russo

La Luna è una morta palla di polvere e su Marte non ci sono marziani, nemmeno sottoforma di primitivi organismi. Una realtà prosaica, avara, sembra dar ragione a quanti hanno sempre sorriso alle lussureggianti ricchezze spaziali immaginate dalla fs. E’ la solita miopia, il solito calcolo a breve termine. Perché le relative delusioni che co ha dato e ci darà il sistema solare non tolgono niente, anzi, alle vaste visioni galattiche di uno scrittore come Hamilton, che scorrazza per l’universo con pirati e mercenari, flotte di incrociatori più veloci della luce e pelosi e verdastri umanoidi. Nella fs d’azione d’avventura pochi l’hanno eguagliato. Le sue battaglie in mezzo a vortici e nebulose, le sue enigmatiche città extra terrestri, le sue inaudite astronavi venute dal fondo dei cieli, le sue armi prodigiose e i suoi ribaltamenti temporali, devono poco alla scienza e moltissimo alla fantasia. Ma non è detto che fra qualche secolo, ciò che oggi sembra puro divertimento romanzesco non dimostri di essere andato vicino al vero, e, quasi certamente, per difetto.

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