I TALEBANI DEL PIAVE

 

Croce di Piave non è una parrocchia giovane come Mille Pertiche (costituita il 31.5.1940) o come Fossalta (costituita solo nel 1854). Il primo parroco di Croce fu Don Pietro Caovilla (1713 - 1761) ma già nel 1509 curava le anime Don Andrea De Pace e dal 1679 al 1713 Don Giovanni Battista Faseolo. Croce è molto più vecchia, quindi ha una esperienza ed una tradizione per chi è ottimista, mentre, per chi è pessimista, é sclerotica.

Ognuno si tenga le proprie convinzioni ed insieme guardiamo i fatti. Anche dai fatti si possono trarre conclusioni diverse. Io espongo le mie; a Voi esporre le Vostre.

 

Agli inizi degli anni ottanta è stata introdotta la "programmazione pastorale" che doveva sfociare nell' eden (paradiso terrestre) chiamato N.I.P. (nuova immagine di parrocchia) per questo furono costituite le P.C.F. (piccole comunità famigliari) che dovevano sostituire l'antica organizzazione verticistica, accentratrice.

Niente di più falso ed illusorio!

 

Il concetto del "dividi e governa" era ben noto ed applicato dagli antichi romani (ossia prima di Cristo) e con quel sistema governavano anche in Palestina tanto che Gesù Nazzareno non è nato nel proprio paese (Nazaret) ma a Betlemme perché Maria è Giuseppe andavano a Gerusalemme per il censimento voluto dai governanti romani.

 

L'antica utopia della comunione e condivisione dei beni, da introdurre a Croce con la NIP, fu esperienza fallimentare e la Chiesa (universale) non la ripropose più. Il collettivismo marxista, 1900 anni dopo, si sa cosa ha prodotto. A Croce Di Piave quindi è stato riproposta come NUOVA la peggior esperienza passata ma, per prudenza o furbizia, solo come NUOVA IMMAGINE perché a Croce si fa molta, meglio SOLO, immagine, spettacolo. La sostanza non conta.

Se la NIP quindi sia nuova o vecchia decidete Voi che sapete confrontare le date. Ora guardiamo alla sostanza.

 

Con la suddivisione in tante PCF arrivarono tanti incarichi. TUTTI I FEDELI ne avevano uno ed i più impegnati, forse è meglio dire LE PIU' IMPEGNATE, ne ricoprivano anche due, tre. Con questa massiccia organizzazione furono portate avanti un sacco di iniziative spettacolari alle quali facevano E FANNO regolarmente seguito mangiate e bevute che però vengono nobilitate con il nome antico "AGAPE" "agape fraterna". A Croce, dal 1970, si usano solo le più belle parole italiane. Non si disdegnano quelle straniere perché fanno più colpo quando serve dare un tocco di "moderno"; meglio ancora le parole latine (ATRIUM) perché rendono meglio l'idea di chiesa, del sacro e del mistero: sono meno comprensibili a tutto vantaggio di quel verticismo che, a parole, doveva essere eliminato. Siamo agli antipodi o meglio, per imitare la Maestra Lisa Davanzo che scriveva in dialetto per farsi capire adeguatamente, all' "l'incontrario". Ad ogni buon conto "antipodi" vuol dire dalla parte opposta della terra.

 

Queste le iniziative da ricordare: La settimana della Fraternità (1987); il Sinodo (1994); la Missione al popolo (2000); il Congresso Eucaristico (2002), marce della pace ad ogni vento di guerra (ossia sempre). Il tutto supportato da iniziative editoriali (Raggio che è la "gazzetta ufficiale" e la "Lettera alle famiglie" che ne è il "supplemento ordinario") che solerti “messaggere” portano di casa in casa per diffondere "IL QUINTO VANGELO" e le "TESTIMONIANZE" di "cristianesimo vissuto" ("vissuto" sulla macchina da scrivere (o computer) parrocchiale perché li nascono, non dalla vita quotidiana delle persone). L'assistenza religiosa era ed è perfettamente organizzata. Una delle tante "equipe" (sentite come suona bene questa parola straniera!) quella dei ministri straordinari, secondo il programma, porta la Comunione a domicilio a tutti i vecchi con priorità ("precedenza" richiamerebbe troppo il volgarissimo codice stradale) alle donne vecchie specialmente quelle meno lucide, meglio se sole e benestanti. I risultati non mancarono come dimostrano le eredità Silvia Sgnaolin e dei Coniugi Brocchetto. Fu così possibile abbellire la casa di Dio (chiesa) e, ovviamente, quella del suo ministro (la canonica).

 

Ma sotto queste apparenze non c'è la sostanza. Il "QUINTO VANGELO", specialità di questa parrocchia, non riporta il precetto di dare "a Cesare quello che é di Cesare …" e così quando c'era da tenere i rapporti con il Comune e con il prossimo le cose andavano ben diversamente da quanto dispongono i quattro Vangeli, da quanto dispone la legge italiana.

 

Lasciamo perdere come qualche catechista N.I.P. spiegasse praticamente i comandamenti, quelle sono questioni quasi private. Ma come è stata condotta l'amministrazione dell'Asilo Infantile "Decor Carmeli" (o Scuola Materna secondo la denominazione NIP) voluto da Don Natale Simionato fin dal 18 gennaio 1944 quando acquistò dal Comune la vecchia sede municipale per 25.000= lire? In maniera VERTICISTICA, personale. D'altra parte ora si personalizza tutto, auto, vestiti, cibi pre-confezionati.

 

Ho segnalato le incongruenze del modo di condurre la scuola materna con i volantini. I “talebani” li hanno requisiti.

Per evitare la "requisizione" ho esposto i volantini dentro la mia auto. Hanno fatto sequestrare l'auto. Ovviamente è stata "dissequestrata" e subito l'ho rimessa "in servizio".

 

Hanno chiesto alla Questura di Venezia con il famoso "esposto" del 3 aprile 2001 il mio allontanamento da Croce. Ed io sono sempre qua.

 

Mi hanno attribuito qualifiche infamanti. Vedremo, secondo i tempi della giustizia, come lo "dimostreranno" ed allora tornerà a proposito quel passo del Vangelo, ignorato nel "Quinto Vangelo" e nella vita di ogni giorno da questi "talebani" che sinteticamente dice così: "pagherete fino all'ultimo centesimo".

 

Non essendo riusciti a spuntarla su di me (e sulla mia macchina) con i Carabinieri e con la Polizia (persone che normalmente, ufficialmente, devono rispettare la legge per avere lo stipendio) hanno provveduto "in proprio". Eccone la dimostrazione fotografica.

Hanno incominciato, non so quando, rigando la vernice e continuato con la rottura dello specchietto retrovisore. Queste "operazioni" sono ricordate con apposita targhetta visibile nella prossima fotografia. Dato che "era vicina la Pasqua" i principi dei “talebani” giovedì (Santo) 17 aprile 2003 intervennero più vistosamente, cosi: 1° finestrino .

 

Per la sagra paesana (luglio 2003 con Don Primo in meritata vacanza) allargarono le loro "vedute" 2 e 3° finestrino .

Per onorare la Madonna del Rosario il giorno 8 ottobre frantumarono i rimanenti finestrini ed, in onore di San Daniele, nei primi minuti del 10 ottobre completarono l'opera con il fuoco 4 e 5° finestrino + incendio riuscendo a far spacciare per "accidentale", dovuto a cortocircuito, l'incendio preparato nel semestre (la presidenza italiana alla comunità europea non c'entra, è solo una omonimia).

Io ho continuato a esporre la verità (che "fa male" come recita la canzone) scrivendola anche sulla carcassa foto auto e su altri volantini appesi dove capitava. Qualche "azzecca garbugli" ha trovato "la legge giusta" (vedremo in futuro se ha trovato quella giusta o se si è inguaiato) per far rimuovere l'auto. I talebani tornarono in campo a far piazza pulita (non sempre pulita, a dire il vero) dei volantini attaccati su "conchiglie" ENEL e sulla bacheca residuo di passate lotte politiche. Lo Stato si sa che è lento, spesso inefficace. Allora interviene il privato con la propria iniziativa. Per questo è stato privatizzato l'ENEL ed altre imprese, trasformato in "aziende" le SAUB. Così per le indagini di giudiziarie: non bastano più Carabinieri, Polizia di Stato, GdF, CFS, PP (meglio scrivere Polizia Provinciale per non confondere con certa "acqua calda" e costringere una nostra "vecchia conoscenza" a rivolgere le sue proteste a IL COLTIVATORE VENEZIANO per l'uso di sigle incomprensibili), non dimentichiamo infine la PM (guai chiamarli Vigili, ora non vigilano più, ora fanno i Poliziotti, ma non certo Poliziotti Militari (PM) nel qual caso rischierebbero i rigori del codice militare in caso di "errori"). Memore delle privatizzazioni ed in attesa che istituiscano la PR (Polizia Regionale, per l'innominato che non ama le sigle) a fare le indagini mi sono messo io, con i miei mezzi ed i miei uomini ottenendo risultati "presto e bene" (non c'entra la famosa lavanderia industriale di Musile).

 

Avevo denunciato come "sconosciuti" gli autori dei danneggiamenti ai miei beni e con nome e cognome e il mandante: tutto fu "archiviato" (insabbiato). Ovvio: "sconosciuti". Non dimenticando che la giustizia è amministrata in nome del popolo italiano, ecco a Voi per un giudizio autenticamente popolare le foto dei “talebani di Croce” in azione; li conoscete. Li potete vedere in gonnella (anzi in macchina) la signora quelli del giorno 14.11.2003, in blujeans (anzi in bicicletta) Il giovin signore quelli del giorno 15.11.2003. Questi sono studenti, coraggiosi, agiscono in piena luce, commettono reati come aperitivo dalle 12.30 alle 13 mentre ritornano da scuola.

 

Era anche giusto che i "talebani" se la prendessero con i miei riferimenti alle canzonette leggere (la verità ti fa male…"). Hanno diritto di rispetto solo i ai salmi cantati in "gregoriano" o comunque a qualcosa di sicuramente religioso quindi, a Natale 2003, speravo che avrebbero rispettato almeno il mio presepio Presepio .

Mi illudevo! Un "talebano" vero non si arrende mai. Così fu.

 

Il "talebano" sperava che nell'oscurità ci fosse ogni garanzia: non perdere tempo che è da dedicare al lavoro (ed alla caccia), non disonorare la numerosa famiglia, non essere riconosciuto anzi, nemmeno visto. Abituato al disinteresse colpevole e complice dei "pubblici apparati" gli è stata fatale l' "iniziativa privata" (mia) che l'ho immortalato alle 7.10 del 29.12.2003 eccolo in K-way l'uomo rosso-nero (che sia milanista?).

Spero che Voi non abbiate identificato questi "talebani" del Piave (o del Gorgazzo, pieno delle fogne fossaltine?) così potrete continuare ad avere fiducia in questi cristiani NIP, tutti oratorio, cantoria, squadriglia ("boiscaut" come si usa scrivere nella G.U. (Gazzetta Ufficiale) di Croce. Io li ho identificati tutti con nome e cognome, indirizzo, parentado e quanto altro. Non ho indicato la loro tessera, non tanto per rispettare la "praivassi" che non permette il trattamento dei dati sensibili ma perché di tessere ne hanno due come si conviene in ogni "regime": non si sa mai di chi si può aver bisogno. Frequentano l' ANSPI e contemporaneamente NOI. Forse si dice che sono "multi-etici" (non multi-etnici che vuol dire "molte razze"). "Multi-etici" perché hanno molte "etiche" molte fedi, molte religioni: si scambiano il segno della pace in chiesa ed insultano il prossimo sul sagrato perché così deve comportarsi un consigliere CPAE.

Per sembrare meno incoerenti (già sottolineato che a Croce è importante l' "apparire", non l' "essere") i “Talebani di Croce” (o del quinto vangelo che dir si voglia) la bandiera della pace, diventata un cencio, l'hanno per metà ammainata tanto in oratorio (a sinistra) quanto in asilo (a destra) : foto con bandiere rotte ed arrotolate.

Evoluzione o involuzione? Non so! solo rilevo che le piccole "Piccole Comunità Familiari" non si citano più. Ora la G.U. di Croce cita solo "Comunità di Base" forse proprio per sottolineare che la "comunità" era cosa così piccola, piccola, che non si vedeva affatto. "Base" è meglio di "piccolo" quando si vuole indicare "terra terra", "fango","sporcizia".

Così i Talebani del Piave, hanno trasformato i discorsi (di rinnovamento) e le bandiere (di pace) rispettivamente in ciance e cenci. Ma non hanno finito qui, la vita continua e dopo Natale viene Carnevale quaresima e Pasqua. Anzi a Croce Carnevale è senza limiti, la carnevalata è continua anche in quaresima.

Così il quattro aprile, domenica di Passione, la cristiana doc, stretta stretta collaboratrice del parroco va a messa delle 9 abbastanza per tempo e come pensiero preparatorio al rito penitenziale strappa un mio manifesto in cui ho scritto 50 DA REDIMERE . Uscita di chiesa verso le 10.10 tutta infervorata dalla lettura del "passio" e dalla carica trasmessa con lo scambio del "segno di pace" si avvicina decisa alla campana (non la "squilla fedel" ma la campana per la raccolta delle bottiglie) e con una rabbia dimostrata dalla decina di stappi elimina anche il manifesto di scorta che io avevo collocato durante il "sacrificio" (di assistere ad una messa più lunga del solito): eccolo la nostra signora di Croce, fedele attivista de LA VITA DEL POPOLO (settimanale diocesano di Treviso) che mette in pratica il QUINTO VANGELO.

 

Forse i talebani afgani sono più giustificabili: essi almeno se la prendevano (a cannonate) contro statue di alto valore simbolico. A Croce i cristiani NIP si sporcano le mani (e la fedina penale) per un pezzo di carta formato A3.

 

Aggiornamento14.4.2004

 

L'IDEA che l' "allevamento" fosse costituito da soggetti d'indole TALEBANA  è vecchia più del sito ed è stato automatico utilizzare quel titolo nel nome da assegnare a questa pagina ma che i miei compaesani usassero i costumi tradizionali talebani non mi era ancora capitato di vedere. Finalmente domenica di Pasqua 2004, la prima sorpresa, la signora di Croce si nasconde la bella faccia nel suo "Chador" (in Italia si può mentre mi pare che i Francesi l'abbiano proibito o quasi). Due secondi dopo la "nostra signora di croce" diventata "Talebana" si è già "armata" di una "bomba" e si prepara a lanciarla contro qualcuno o per farsi esplodere meritandosi il paradiso talebano eccola. Nessuno scoppio nessun lancio: sarebbe un sacrilegio andare a comunione con la coscienza gravata da distruzioni, omicidi o suicidio. Basta un secondo (dalle 8.48.44 alle 8.48.45) e la nostra signora, come San Paolo sulla Via di Damasco, viene colpita dalla grazia: rinuncia alla "bomba", allo "chador" ed "alza le mani al cielo" eccola rendere grazie a Dio del miracolo: così può andare in chiesa, scambiarsi una "palpatina di pace" fare comunione e dopo l'ordine "ANDATE IN PACE" uscirne con la benedizione.

 

Macchè "MESSA FINITA, ANDATE IN PACE" La messa in scena è finita, andiamo alla guerra (santa) più convinti e più attrezzati di prima: non a piedi e con la bomba in mano contro i miei "manifesti" ora ci vuole di un carro armato condotto da intrepido "carrista" votato/a anche lui/lei al martirio come attesta la divisa rossa. Ma non un carro armato con i soliti colori mimetici nero verdi o giallastri, deve essere un carro armato rispettoso della sensibilità femminile, di donna religiosa: per lei il carro armato deve essere azzurro: rende a prima vista l' atmosfera di cielo, di santità di eternità eccolo .

 

Così a Croce E' STATO STACCATO IL MIO ENNESIMO "MANIFESTO" e la "nostra signora di Croce" ha concluso la festa esterna della sua "pascua" talebana 2004.

 

E Lunedì di Pasqua?

Sempre dopo la messa (in scena) la "nostra signora di Croce" (anche se non è catechista: quelle fanno "di più e di meglio") impartisce una "salutare lezione" della cultura NIP assimilata tra Croce e Pordenone ad un povero ragazzo  qualificandolo  “BRUTTA SPIA  FASCISTA” .  Voi che  conoscete Alessandro  riuscite ad immaginarlo che, in "camicia nera", va a "spiare" le signore ?      La parrochessa, sì.

E martedi?

Beh le due querele sporte a suo carico, la "nostra signora di Croce" se le è veramente guadagnate. (La terza e la quarta le preparo finito questo lavoro).

Per osservazioni e suggerimenti scrivi a: mailto:crocedipiave@libero.it

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