LA
STORIA DELLA PISTA BIM FOTOSTORIA DI UNO
SPRECO
nel paese che attende la seconda bonifica
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Lungo la riva sinistra e destra del fiume Piave (sacro alla Patria), da Fossalta-Noventa fino al mare, è stata realizzata una pista percorribile a piedi, in bicicletta o a cavallo a scopo di passatempo utile alla mente ed al corpo. Questa "operazione" è utile anche all'economia di chi c'è entrato a qualche titolo: progettazione, realizzazione, manutenzione; meno utile ha chi l'ha subita COME I PROPRIETARI DEI TERRENI ATTRAVERSATI.
E' questo il punto di dire che mentre la progettazione è stata "faraonica" (erano previsti dei porticciuoli ed altre belle infrastrutture); la realizzazione è stata "simbolica", ben lontana dai programmi; la manutenzione "risulta" più sulla contabilità che sul campo. Il tutto spendendo circa 4 miliardi di lire (2 milioni di euro) ricavati una parte minima dai fondi propri accumulati con i sovracanoni ENEL (locuzione semplificata; in sostanza: li abbiamo pagati con la bolletta della luce) e per la restante larga parte dai finanziamenti della Comunità Europea.
Se l'opera nel suo insieme interessa tutti, essendo pubblica, interessa Croce e me personalmente per il tratto rappresentato in questa cartinageografica. In alto, oltre il Piave, c'è la zona corrispondente all'approdo del Canoa Club di San Donà, a destra (valle) il ponte ferroviario, a sinistra, alcuni chilometri a monte, c'è il ponte di barche. Rivediamo la stessa zona in una fotodasatellite in cui si può notare che il percorso iniziato a Musile (a destra, a valle) si fermava (fino all'ottobre del 2001) in mezzo al campo, nella curva. Quasi tutti sanno che non si può "fermarsi in curva". Il BIM l'ha fatto: "si è fermato in curva" senza mettere il prescritto segnale: la pista non aveva sbocco. Mancava l'autorizzazione a proseguire, salendo, sull'argine demaniale e non era stata fatta una uscita che portasse da qualche parte verso Fossalta, verso Musile o verso Iesolo. Insomma un vero e proprio "bartoel" (bertuello, o nassa per i pescatori che non conoscono il dialetto) in cui a cadere ed essere pescati sono stati tanti ambientalisti, pseudo ambientalisti e simili specialmente nella loro veste di elettori perché è chiaro che è stata una operazione "politica" dove politica non significa (buona) amministrazione del bene pubblico ma distruzione del bene pubblico a vantaggio privato.
Chi non vuole credermi esamini questo tracciatoinutile Questo schema rappresenta la zona retrostante le case delle famiglie Bergamo (tra Croce e Fossalta) dove l'argine principale (demaniale, quasi rettilineo) è semi circondato da un altro argine più piccolo (privato) con il vertice massimo verso la casa rossa in riva al Piave. Si vede come praticamente tutto il tratto di pista progettato e realizzato (in due tempi) non venga utilizzato come ben sanno TUTTI quelli che praticano la zona. Tutta questa opera e stata fatta infrangendo codici e leggi perché sconosciute o perché scomode (dare ad ognuno il suo) e contando molto (o solo) sulla legge del più forte (o presunto forte) amministrata da "giustizieri".
Nel 2001 succede sulla poltrona della presidenza del BIM, già occupata dai geometri Furlan e Pavan, il signor Cestaro Giuseppe che ora si vanta di aver portato a compimento l'opera incompiuta dai suoi predecessori. Lui, forte, decisionista, l'ha fatta collaudare e quindi inaugurare il 12 ottobre 2002 con grande convegno, taglio del nastro (mentre arrivava una squadra di ciclisti ingaggiati per l'occasione), bevutapertutti, e mangiata ("ADEGUATA OSPITALITA'") per i pochi intimi alla locanda AL PIAVE (vedere delibera di spesa n. 37 del 26.11.2002 € 216,50=). Contemporaneamente io mettevo in rete queste fotografie e ne esponevo alcune agli occhi di ogni cittadino (osservatore) nella mia autovettura regolarmente parcheggiata davanti la sede del Convegno e "scortata da un mezzo della Guardia di Finanza". Voi potete vederle ora, stando comodamente seduti a casa vostra.
Se la pista finiva in mezzo al campo, come visto sopra e come potete sapere di persona, era logico che io proprietario, né espropriato né pagato, cercassi di far rispettare almeno fuori della pista il mio diritto di proprietà "erigendo" tra fine pista ed inizio campo un posto di blocco mobile, non violento, senza lancio di liquami, senza invasione della sede "stradale" perché quelle cose sono lecite solo per chi ha problemi di quote latte ed abita dalle parti di Vancimuglio. Blocco neppure assoluto perché normalmente ignorato da quasi tutti gli escursionisti che si sono permessi insulti di vario genere boccacce , ditino ed anche le botte tanto che ho dovuto ingaggiare (e pagare) un guardaspalle. Quanti si sono comportati così nei miei confronti? Non lo so e normalmente neppure mi è stato possibile riconoscerli. Eccone alcuni: ricercatiuno , ricercatidue ; chi si riconosce "forse" ha il dovere di scusarsi, escluso chi ha pagato il conto alla giustizia italiana e quello, più salato, dell'avvocato.
A complicare le cose al presidente Cestaro ed ai suoi compagni (d'avventura, s'intende) s'è messa anche la natura che un poco alla volta, un po' qua, un po' là, un po' su ed un po' giù (come "I Pompieri di Viggiù (VA), ve li ricordate Voi più vecchi?) s'è portata via "mezza" pista. Soluzione? "Non c'è problema"!. Oggi si parla e si fa così. Si mette un bel segnale divietocircolazione, oppure si risparmia anche quello tanto, in questa pista , le biciclette stanno in piedi da sole anche in salita, guardate se non mi credete: canyon . Se l'ambientalista è convinto, un "puro e duro", va avanti lo stesso come dimostra questo sentiero "spontaneo": deviazionesuprivato in barba ai diritti del proprietario al quale il BIM "nulla deve" come dicono gli "amici" dell'ufficiale giudiziario quando egli si presenta per incassare la cambiale scaduta ed essi non la vogliono onorare. Il BIM "nulla deve" per queste piste di fatto perché non ha "espropriato" né ha "occupato" il terreno del "servo della gleba". Si tratta di un "esproprio proletario" ossia attuato dagli sfaccendati a carico dei "proprietari terrieri" quindi tutto "ochei"! Se poi i proprietari risultano essere non latifondisti" ma "lavoratori" (della terra) non fa differenza perché essi non appartengono a quella classe "che va in paradiso" (mi pare che ci sia una frase diventata classica: "la classe operaia va in paradiso").
Qualche escursionista, come questo, incertoamussetta , per la verità si mette qualche interrogativo non si sa se sul suo diritto o se sulla sua incolumità ma alla fine passa in barba a staccionamenti, diritti e doveri: frana+ciclista . Quante volte abbiamo cantato "… TACERE BISOGNAVA, ANDARE AVANTI …" . Niente e nessuno riuscirà a fermare "un italiano vero" (Toto Cutugno?) Qualche volta anzi questi imprevisti sono un piacevole fuori programma a cui far fronte non come gli "arditi" con il pugnale in bocca ma allegramente, alla bersagliera, con la bici in spalla e cantando "Addio mia bella (pista) addio … il gruppo se ne va se non mi sbrigo anch'io …" sabbia+gruppo sabbia+solo . Qualcuno ci pensa un poco di più ed è giusto perché chi "tiene famiglia" non può scherzare incertifossalta li davanti ci sono ostacoli da non sottovalutare: tronchicaduti . Chi è "single" ed ha la spina dorsale in buona forma può fare a meno di tanti ragionamenti ed approffittare per fare un'ulteriore attività ginnastica fuori programma: ciclistapiegato .
Questa è, meglio "era", il 12.10.2002 la pista collaudata ed inaugurata dal Presidente Cestaro. Troppi hanno finto di non sapere (o non lo sanno affatto?) cosa significa "collaudo" (= fatto con lode). Fortunatamente non c'è ancora "scappato il morto" (come un morto possa "scappare" ancora non l'ho capito).Forse hanno in cielo (d'Africa) un buon protettore! La magistratura (quella democratica, quella indipendente, quella del potere) ha tutti i motivi per non intervenire. Neppure ho ancora capito cosa significhi "manutenzione" e "squadra d'intervento" secondo il linguaggio di Cestaro che ha espresso questi concetti durante la trasmissione La Radio a Colori andata in onda il 17.10.2002 per segnalare a tutti gli Italiani come sono stati sprecati i miliardi della povera CEE e della ricca Italia. Una cosa è certa: Cestaro, assistito dal Dottor Ferdinando Shiavon, Regione Veneto, Programmi comunitari) in diretta radiofonica cui partecipava per la stampa locale il Dottor Luca Tonetto, per tutti gli ambientalisti il famoso Michele Zanetti e per i coltivatori/affittuari il Signor Ennio Tonus, aveva dato appuntamento di li a qualche mese dopo una verifica da farsi subito. Forse ora bisogna rivolgersi alla trasmissione televisiva condotta da Daniela Poggi su RAI TRE al lunedì sera. Anche per Cestaro è d'obbligo la domanda: CHI L'HA VISTO? (e sentito?).
Io il mio sopralluogo l'ho fatto subito. Domenica 20 ottobre 2002 in quel di Passarella alle 10.40 ho filmato un albero che sbarrava la pista come i "bravi" sbarravano la strada a Don Abbondio eccolo: alberoapassarella - e 14 minuti dopo ho filmato la pista completamente coperta dalla vegetazione incuriapassa. Quale sia la manutenzione fatta TRE VOLTE all'anno lo potete immaginare Voi. Fermo il resto: ossia invariato il resto. Ossia i guai documentati prima e confermati da tutti in trasmissione non sono stati riparati.
Forse non è completamente esatto dire "rimasto fermo" infatti la pista "si muove" eccome! Guardate come si è "mossa" alla fine di novembre 2002. In questa foto rampaallagata vediamo la rampa costruita il 2 e 3 ottobre 2001 per raccordare (finalmente) la pista ("ferma in curva" di cui all'inizio) con l'argine demaniale. E la pista? È a bagno e ne esce così: vignetoinghiottito - pista coperta da rifiuti - franaafossalta. Questa ultima fotografia sembra scattata in uno scavo archeologico (come Pompei) e si possono contare le varie "epoche". Siamo, invece, 100 metri a valle del ponte di barche di Fossalta di Piave. Ne esce male anche il segnalecadente risalente all'alluvione precedente ed il povero vecchio albero, risalente all'epoca monarchica, che ora si trova a dover scegliere tra il "centrodestra" ed il "centrosinistra" alberospaccato. Al nostro "eroe" non resta che emettere un'altra "ordinanza" avvisodichiusura: in cui è scritta la sconfitta dell'escursionista: "interruzione del percorso per frane". Al contrario il Consorzio BIM resiste perché è senza corpo materiale, è un "puro spirito" che non vuol dire uno "spirito puro". Secondo le regole dell'aritmetica sui "fattori" (e castaldi) che cambiano senza che cambi il prodotto destinato al padrone, così cambiano i presidenti del BIM ma non il BIM.
Gli escursionisti sono avvertiti! Chi non rispetta i segnali "paga". Sollevato da problemi con proprietari ed escursionisti l'infaticabile Presidente può finalmente prendersela con il GENIO CIVILE che invece di "impiegare saggiamente" i soldi pubblici per ripristinare "la via del signore" li "spreca" buttando in acqua metri cubi e metri cubi di roccia in questa maniera: rinforzosponde che secondo lui non rinforzerebbero le sponde ma "cementerebbero" il Piave Fiume dissacrato della Patria. Povero il nostro "vocabolario"! Cos'è la "cementificazione"?
E si che ci siamo opposti sempre ed ovunque a questo spreco. L'abbiamo fatto con i "tecnici" che si sono ritirati perché hanno riconosciuto di non aver diritto di entrare nella proprietà privata reiettidabergamo, (vista la differenza tra il dito indice di un contadino crocese ed il dito medio di un cittadino sandonatese!).L'abbiamo fatto con gli "escursionisti" discussione che non conoscono e spesso non vogliono conoscere (tanto nel senso di essere informati qua nto quello di ammettere) i pasticci combinati dal Consorzio BIM il quale è specializzato in veline (di carta, quelle di pelle costano care) autocelebrative e spesso offensive. La VOCE, Il GAZZETTINO, e qualche volta La Nuova tante volte hanno scritto che tutto è a posto e che Cancellier è il respondabile dei ritardi. Se non ve lo ricordate avremo occasione di riparlarne dopo i processi perché non basta un RIPENSAMENTO per farli cessare: ci vogliono i RISARCIMENTI.
Intanto i "tecnici" procedono consulto assistiti dai politici e dalle forze dell'Ordine (Nuovo) che fanno rimuovere ogni ostacolo rimozioneauto. Si tagliano gli alberi (dei contadini) deforestazione per costruire piste impraticabili ai cittadini che le applaudono come un'oasi dove dovrebbero rilassarsi, riappropiarsi dell'ambiente e tanti altri bei concetti. Invece questa opera rampa=muraglia impedisce ai contadini di entrare nel bosco ceduo (tagliabile) per fare la periodica manutenzione.
Cari ciclisti boccacce, podisti, cavallerizzi, "godetevi" la "VOSTRA"pista , io risparmio il gasolio e non mi metto più a sbarrarvi la strada con posto di blocco : NON SERVE PIU' !
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AGGIORNAMENTO DICEMBRE 2017
La “storia” su descrtta arriva grsso modo fino al 31.12.2002
Da allora fino a dicembre.2017 (per fare conti tondi), sono trascorsi 15 anni: tutti in un colpo e senza partcolarità ? Nooh !! lentamente, giorno dopo giorno ed ogni giorno ha visto o portato qualche peggioramento.
Dopo la realizzazione (ABUSIVA) della rampa tra la “GRAVA” e L’ARGINE gli escursionisti NON INVADEVANO più il terreno coltivato ma INVADEVANO comunque il mio terreno ABUSIVAMENTE TRASFORMATO IN PISTA.
Va a spiegare agli escursionisti che la pista era (ed è ) PROPRIETA’ PRIVATA: NON SAREI PIU’ VIVO.
Ma essendo VIVO i miei diritti ho CONTINUATO difenderli.
Qualche appunto.
Le multe dei Carabinieri dell’ottrobre 2001 le ho contestate fino in Cassazione. Sono state annullate quindi NON le ho pagate. Ulteriori ricorsi per avere il risarcimento del danno (spese di assistenza legale ecc) si sono perse tra un computer e l’altro dei miei avvocati, quindi, burocraticamente, sono “morte” ma io quel danno l’ho subito e lo tengo in evidenza per ottenerne il risarcimento.
Tanti, su siti internet specializzati in materia, si sono curati di segnalare la nuova pista tra gli itinerari aperti al pubblico. Siccome la mia proprietà non ho ancora deciso di aprirla al pubblico, ho intimato ai gestori di quei siti di cancellare dalle loro pagine il tratto COSTRUITO ABUSIVAMENTE sulla mia proprietà in modo che nessuno sia indotto a percorrerla in base ad una presunta regolarità.
In genere lo scambio di qualche e-mail è stato sufficiente per ottenere il rispetto della mia proprietà. Con le persone civili questo basta.
Con i TALEBANI DEL PIAVE di Croce ed i loro simili le cose sono andate ben diversamente.
Hanno organizzato escursioni anche attraverso la mia proprietà diffondendo adeguata documentazione cartacea ed anche su internet.
Cito a memoria: Gara MEDIOFONDO MTB (Magicabike - Baradel Franco, San Donà, marzo 2011), PEDALAR GUSTANDO, (Pro Loco Musile, 8 maggio 2011), PROGETTO SALUTE (ULSS 10, primavera 2014), PASSEGGIATA ECOLOGICA + LA MEZZA PIAVE (10 maggio 2015 Assoc. MIRAFIORI – Francesco Carpenedo spacciata come “autorizzata” dal Prefetto).
Appena venivo a conoscenza di qualche iniziativa, subito partiva la mia richiesta di rispettare i miei diritti non invadendo il terreno e ritirando il materiale che mostrava l’apertura al pubblico di TUTTA la pista (compreso il mio tratto).
Le reazioni sono statte varie.
C’é stato chi ha cambiato percorso (quindi sostanzialmente ha riconosciuto il mio diritto ma non ha rettificato l’informazione sulla proprietà della pista (Pro loco Musile 2011, ULSS 2014 ) senza diffondere rettifiche circa la proprietà dei terreni). C’è stato chi ha voluto prendermi in giro ( il geometra Carpenedo per conto della Mirafiori 2015) con la complicità dei Carabinieri che hanno inventato l’autorizzazione del Prefetto (robe da pazzi! la Prefettura. ovviamente, ha smentito). Ovvie le mie querele. La Procura della Repubblica ha aperto un fascicolo (o più di uno) che qualcuno si attivierà per far cadere nel vuoto nel nulla, nella prescrizione.
Ma io non rinuncio ai miei diritti, non li lascio prescrivere, li difendo anche ingaggiando “vigilantes” (GPG = guardie particolari giurate) come in occasione del ”ponte” del 25 aprile del 2011 quando ho affrontato un gruppo capeggiato da uno che voleva essere rispettato come sottuficiale della Guardia di Finanza. Tipi del genere (“lei non sa chi sono io”) non meritano rispetto neppure quando sono in servizio in uniforme e con l’auto di servizio. Immaginarsi quanto rispetto meritano in maglietta da ginnastica, a cavallo di una bicicletta mentre commettono un reato in mio danno..
Di procedimenti penali aperti ce ne sono …. Il 30 ottobre 2017 ed il 7 novembre sono stati esaminati da due GIP due dei casi citati e proposti per l’archiviazione. Non so ancora esattamente le conseguenze di quelle “udienze in camera di consiglio” ma ho avuto la soddisfazione di vedere che un GIP ha spiegato al PM proponente l’archiviazione la differenza tra “camminata” e “pedalata”, tra “invasione” e “occupazione” tra “autorizzazione” ed “arbitrio”. Finchè ci sono PM del genere non ci sarà mai giustizia. Finchè ci sono cittadini come me e GIP come quello ricordato la giustizia può essere raggiunta. Devo stare a vedere. Successivamente ho visto (dalle informative ex articolo 335) che ci sono anche PM che lavorano con la testa: per i LADRRONI DEL BIM sono in arrivo tempi brutti.
In margine a queste vicende giudiziarie ne è spuntata una con una mia avvocata che, oltre a non capire i problemi, non sa emettere una fattura (una “parcella”) …. Con me? … che ho passato una vita tra i documenti contbili. Poverina !
Dal gennaio 2008, scimmiottando il leghista Dottor Schibuola che faceva “servizio d’ordine” al mercato di San Donà, sono uscito in pubblico in formato “Sandwich” denunciando, con nomi e fotografe, i responsabili di questo sperpero. Anche i Carabinieri in servizio “in abiti civili” si sono presi la briga di combattere questa mia rivendicazione fotografandomi di nascosto come riporto nella pagina UOMOSANDWICH
Ma il problema resta.
Di chi è la pista?
E’ mia, come lo riconosce la sentenza n. 102-2010 del 23.11.2009 GDP di San Donà che ha annullato le multe dei carabinieri.
Ma il Consorzio BIM ed i Comuni che lo compongono sono “esseri superiori” che se ne fregano delle sentenze e vantano L’ESPROPRIO.
Tutta l’attività necessaria per arrivare all’ESPROPRIO NON E’ STATA FATTA (come da sentenza su ricordata).
Nonostante questa mancanza di fondamenta qualcuno ha inventato l’ ESPROPRIO n. 116 dell’ 1.7.2005 e più di qualcuno (compresi giudici) L’HA “BEVUTO” con CONSEGUENZE DISASTROSE che per ora non cito, lascio in disparte, MA CHE RESTANO.
Nel 2015 chissà per quale ispirazione ( Lo Spirito Santo non ha percorsi fissi, noti, programmati, diffusi tramite internet ecc.) qualcuno si è reso conto che l’esproprio del 2005 era SBAGLIATO e ha ottenuto l’ESPROPRIO BIS o aggiornato o rettificato o versione 2.0. scegliete voi il nome più azzeccato. burocraticamente porta il n. 2015/3 e data 30.6.2015
Su questo decreto, riveduto e corretto, è stata avviata tutta una attività burocratica ( Catasto e Conservatoria) che (a DIECI anni dal primo Decreto) ha “FINALMENTE” riconosciuto pubblicamente, UFFICIALMENTE il Consorzio BIM quale proprietario della pista costruita ABUSIVAMENTE attraverso la mia proprietà.
Si sa che il diavolo “fa le pentole ma non i coperchi” ed i “poveri diavoli” del Consorzio Consorxio BIM Valerio Busato & C. non hanno fatto, non hanno messo il “coperchio“ che dovevano mettere con la conseguenza che anche il secondo decreto non è valido nei miei confronti.
Ed allora? Ed ora?
ALLORA. Il decreto di esproprio NON E’ VALIDO ed io sono da SEMPRE proprietario; tutta l’attività sulla mia proprietà, compreso il rifacimento del manto della pista della primavera /estate 2016, è ILLEGALE e mi sono dovuti i risarcimenti.
ORA Cosa succede? L’ente che ha emesso il decreto a favore del BIM è con le spalle al muro: ESPROPRIO (comunque inefficace nei miei confronti) NON poteva essere pronunciato. .
Chi paga il conto?
Chi ha sbagliato l’esproprio (Provincia di Venezia) o chi gli ha fornito documentazione manipolata (Consorzio BIM) ?
SE la vedano tra di loro! Io ho DUE ENTI SU CUI RIVALERMI, sono sufficientemente garantito: si sbranino tra loro, ma paghino E, FINALMENTE, TOLGANO DI MEZZO QUESTO PROBLEMA.
Ma non basta. Appena venuto a conoscenza delle variazioni Catastali ho fatto denuncia di Falso che prontamente è stata proposta per l’archviazione. Io mi sono opposto, vedremo come andrà a finire la mia opposizione che ha fatto rilevare come il Consorzio BIM (richiedente e beneficiario dell’esproprio) NON HA ESIBITO LA DOCUMENTAZIONE (decreti di occupazione) che lo dovrebbero giustificare. Un mio famoso compaesano ha scritto che “Finchè c’è prosecco, c’è speranza” ; io, che non conosco la trama de “L’ispettore STUCKY“ ma sono di Croce, scrivo “Finchè c’è un GIP (A. S.) c’è speranza”.
Questa è la situazione a fine 2017 con la CITTA’ METROPOLITANA, (ex provincia di Venezia) presa tra incudine e martello (aver decretato un esproprio senza possedere i regolari documenti) che vorrebbe “salvare capra e cavoli” ma non fa alcuna mossa diventando complice e vittima del Consorzio.
Spero che un PM con i fiocchi o un GIP con i controfiocchi scardino presto le pseudo difese del BIM. Al resto, a sistemare i conti con il Consorzio BIM ci penserò direttamente e tirerò fuori tutti i problemi e problemini creati in oltre venti anni, anche quelli non ricordati in questi appunti.
Croce, 31 dicembre 2017
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