90°
ANNIVERSARIO DELLA "BATTAGLIA DEL SOLSTIZIO"
PRIMI
APPUNTI 13.11.2008 – SITUAZIONE A MARZO 2010
Questa celebrazione è stata
anche occasione per rimediare ad un FALSO STORICO.
Il nome "Capitano Tito Acerbo M.O." è sempre stato per noi Croce il simbolo delle battaglie della prima guerra mondiale.
E' un falso storico, una ingiustizia che trae la sua origine dal fatto che egli era fratello di un altro capitano, Giacomo, diventato ministro nel governo Mussolini e forse anche dall’ amore della madre che, con l'ovvio appoggio dell'importante figlio superstite, regalò alla ricostruita chiesa di Croce l'altare marmoreo che si trova entrando a destra.
La signora Maria Anna De Pasquale Acerbo mantenne a lungo contatti con il parroco Don Natale.
Niente da togliere al valore ed ai meriti del Capitano Tito Acerbo ma a Croce morirono anche altri che hanno pure essi meritato la MEDAGLIA D'ORO o d'ARGENTO. Moltissimi persero la vita, senza neppure poter essere ricordati (anche perché non furono identificati) e tanti senza neppure avere una sepoltura: anche 30, 40 anni dopo, sistemando i terreni, sono state recuperate salme.
Qualcuno meritò la decorazione senza perdere la vita (Marinetti e Giusti del Giardino).
Ricordare la "Battaglia del
Solstizio" serve a rendere onore a TUTTI: famosi, noti, ignoti ed anche ai
nemici.
COSE FATTE
Sono state fatte alcune ricerche per avere notizie e certezza su alcuni nomi. E' stato di aiuto il Geometra Nazzareno Baron con il suo "Dizionario Enciclopedico Moderno" delle "Edizioni Labor" - Milano, anno 1949. Egli ha esibito pure una copia, con dedica dell'autrice, del lavoro di ALBA BOZZO intitolato "La Battaglia del Basso Piave" edito nel 1978 ecco la copertina .
Partendo da quel "dizionario" è stato possibile avere la conferma che, sulla lapide scoperta a Musile di Piave il giorno 15.6.1984 sul muro dell'Asilo Sicher il cognome della M.O. Tenente Colonnello Giulio non è MARINELLI ma MARINETTI, ECCOLA ecco il RITOCCO. Non solo, è stato accertato che in quel giorno egli combatté eroicamente e fu ferito meritandosi la M.O. ma non morì.
Il Comune di Verona ha mandato un estratto del certificato di nascita da cui risulta che era figlio di Luigi Gaetano e di Bracco Sofia. Era nato il giorno 4 giugno1877, quindi il giorno 15.6.1918 aveva appena compiuto 41 anni.
Nel "Dizionario" citato gli viene attribuito il grado di “generale ed aiutante di campo di S.M. il Re”, grado evidentemente avuto successivamente, come conferma il libro “Le medaglie d’oro dell’Artiglieria” conservato al Museo della Bonifica di San Donà che fornisce anche un disegno del suo volto eccolo: ECCOLO e precisa che nel 1939 risiedeva a Milano.
Il 15.4.2010 ho trovato che è morto a Como il 26.7.1965.
Vedremo come sarà sistemata la lapide.
C’è un caso molto simile.
Alba Bozzo ricorda GIOVANNI GIUSTI Del GIARDINO un Colonnello (forse più esattamente “Tenente Colonnello”) veneto del quale essa, a suo tempo, non ebbe ulteriori notizie. Ora, grazie ad Internet e al Prof. Carlo Dariol, il nipote (anche lui di nome Giovanni) ha chiarito la storia. Il Tenente Colonnello Giovanni Giusti del Giardino venne da Capo d’Argine a Croce: combatté valorosamente, fu ferito e fatto prigioniero. Qui a Croce meritò la medaglia d’Argento.
Alba Bozzo cercava notizie tra i “caduti” e “medaglie d’oro”. Forse proprio per questa errata impostazione non ebbe le notizie che cercava. G. Giusti del Giardino nacque a Padova il 17.3.1877 morì a Verona il 23.2.1932, città di cui fu anche Vice Podestà.
Alba Bozzo a pagina 18 del lavoro citato elenca quelli che a Croce meritarono decorazione al V.M. oltre a Tito Acerbo e Giovanni Giusti del Giardino. Sono DEFFENU ATTILIO e COSSU VITALIO entrambi decorati con Medaglia d’argento.
Relativamente a questi Caduti ho avuto dal Ministero della Difesa, Divisione Albo d'Oro, altra documentazione da cui risulta:
COSSU VITALIO (ex Vitale) soldato, 4° compagnia del 152° fanteria, matricola 19337, morto il 16 giugno 1918 in località Croce (Basso Piave) in seguito a ferite riportate in combattimento; età anni 20 (più esattamente: anni 19 essendo della classe 1899 !) nato a S. Gavino Monreale (Cagliari) classe 1899, figlio di Michelino (ex Michele) e di Frongia Pasquala.
DEFFENU ATTILIO Sotto Tenente, morto nella frazione di Fornaci di Monastier (per le mortali ferite subite a Croce, come da motivazione della medaglia), il 16 giugno 1918 alle ore 16, età anni 28, appartenente all' 8° compagnia del 152° reggimento fanteria, causa: ferita penetrante cranio. Sepolto a Monastier. Nativo di Nuoro, distretto militare Sassari. Figlio di Giusepppe e di Sechi Giovanna.
Alba Bozzo, scrivendo del 15 giugno a Musile,
ricorda a pagina 13 il Cap. TOMBOLAN
FAVA e a pagina 14 il Tenente Col.
MARINETTI.
TOMBOLAN FAVA OTTORINO, (ricordato sulla stessa lapide del T.C. Marinetti di cui sopra).
Dall' estratto dell'atto di morte ecco la foto risultano questi dati. Capitano, morto alle ore 10 del 15.6.1918 in contrà Cascinelle "Casa Franceschini" (consultando la mappa di allora corrisponde alle attuali case Pivetta e Sgnaolin in via Emilia). Quindi è medaglia d’oro di Croce. Non aveva ancora 23 anni essendo nato a Strà (VE) il 17.7.1895. Figlio di Oscarre e Virginia Busatta. Morto in seguito a "ferite multiple prodotte da pallottole di fucile e schegge di bomba a mano per fatto di guerra". Sepolto nel cimitero di Meolo. Era capitano della 7° batteria del 34° Artiglieria Campagna.
MARINETTI GIULIO , già nominato all’inizio, era un superiore di Tombolan Fava e si meritò la Medaglia d’Oro combattendo tra Musile e Croce dove subì ferite gravi ma non mortali.
A pagina 28 ALBA BOZZO cita le M.O. di Capo Sile: Carretti, Pelllas, Piras, Gardan.
Ho trovato:
GARDAN CARLO, Aiutante di Battaglia, 81° Fanteria, 6° Compagnia, matricola 34614, morto nella località Porte del Taglio (Piave) il 25 giugno 1918, età anni 25, figlio di Giuseppe e di Berifatto Placida.
Alba Bozzo associa al suo nome, oltre a dati riportati pure nell’atto di morte, anche il luogo“Case Bellesine” e la data “16 giugno 1918”. Evidentemente egli meritò la decorazione per i combattimenti del 16 in località Bellesine (ossia Ca’ Malipiero, ossia Croce) e per quelli del 25 che furono fatali.
PELLAS LEOPOLDO Sottotenente morto il 26 maggio 1918 a Capo Sile era nato a Perugia il primo gennaio 1897, (quindi di anni compiti ne aveva solo 21), figlio di Rinaldo e di Frullini Elvira.
Il Maggiore MIGNONE FRANCESCO (pag. 21) caduto a Villa Marini - Passo Lampol il 17.6.1918 ho trovato che era nato a Savona il 4.6.1884, quindi aveva appena compiuto 34 anni.
Pensando alla canzone di guerra "la tradotta", ho curato la pubblicazione della cartolina "PIAVE: CIMITERO DELLA GIOVENTU'" mettendo lungo il fiume, volutamente indicato in rosso (sangue) e non con l'azzurro (acqua), i nomi di alcuni caduti decorati Medaglia d'Oro e la loro età. Purtroppo ci sono alcune inesattezze che qui correggo. Il numero dei sepolti a Fagaré con nome è 5191 (e non 5350); correlativamente il numero dei sepolti senza nome è 5350 e non 5191. Il Sottotenente Pellas aveva 21 anni (vedere sopra). Saloni Soccorso ne aveva 23. La Croce riprodotta è una di quelle usate nel Cimitero di Castaldia. Ovviamente Marinetti non era morto e Tombolan Fava non è caduto alla Fossetta ma vicino all’incrocio tra le attuali Via Emilia e Via Cascinelle
Nella cartolina che di vede cliccando QUI' ho cercato di correggere gli errori rispetto a quella stampata.
Sono cadute nel vuoto le mie richieste “alle autorità” di eliminare gli imbrattamenti e la vegetazione sui monumenti al "PIAVE FIUME SACRO DELLA PATRIA" in destra e sinistra Piave al ponte ferroviario (inserite anche sul "forum" di San Donà: OFF TOPIC, "Monumento da ripulire in data 24 (!) maggio 2008 ").
Allora personalmente ho ripulito DALLA VEGETAZIONE quello eretto sulla sponda destra, ossia lato Croce; sono rimaste invece le scritte perché nessuno mi ha aiutato ECCOLO .
San Donà e la sua "dama dei fiori" se ne sono infischiati e dalla loro parte la situazione era QUESTA.
Questo monumento, non sarà un’opera d’arte di cui vantarsi ma è un ricordo a quanti sono morti sul fronte del Piave e per questo va conservato decorosamente e rispettato.
(Qualche informazione su questo monumento la inserirò, appena possibile, nella pagina STORIA LOCALE … LAPIDI .. FASCIO SFASCIATO).
Neppure é stato dato seguito alla mia proposta di mettere adeguate tabelle ufficiali che ricordassero, sul posto dove sono avvenuti, particolari fatti di guerra.
Allora personalmente le ho compilate, incorniciate col tricolore, plastificate ed appese.
In generale hanno avuto "vita breve" escluso quella all'inizio di Via Croce che ha resistito fino a metà novembre 2008 e quella di Via Rovigo che era ancora presente a fine 2009.
Ecco i testi (senza cornice
tricolore) che ricordano:
* Il luogo della morte di TITO ACERBO
* la sede della Croce Rossa Americana
* I combattimenti presso le CASE
SPERANDIO
* I combattimenti presso le case
GRADENIGO a CROCE
* I combattimenti presso OSTERIA FOSSALTA ora
ORSOLA
* Il punto in cui gli Austro Ungarici
attraversarono il Piave SCUOLA SAN ROCCO
* Il luogo della morte del Cap.
TOMBOLAN FAVA
* Il primo bombardamento a Fossalta (sulla Villa del Sindaco DALL’ ACQUA)
* L’asssedio a VILLA MARINI della Brigata Bisagno comandata dal maggiore Francesco Mignone
* La distruzione di VILLA PRINA
Per chi vuole individuare i posti per vederli da "Google earth" o raggiungerli per strada ho predisposto questo prospetto che contiene riporta le coordinate
Dopo aver fatto tradurre da una professionista quelli non tradotti "in casa", ho esposto, con il titolo "VOLANTINI SULLE TRINCEE" copia dei 13 esemplari che conservo (vedere le copie e le traduzioni cliccando QUI). Con essi i nostri soldati invitavano i soldati Austro Ungarici alla resa, alla diserzione. Ho esposto pure una delle croci (conservata) che erano nel Cimitero di Castaldia: Ecco una foto dell'insieme.
Abbiamo avuto la fortuna di venire a conoscenza del sito www.hray.com dove si possono vedere circa 280 foto della prima guerra mondiale di cui molte scattate anche qui a CROCE e a Musile. Eccone alcune relative alla chiesa di Croce ESTERNO ed INTERNO
Il 6 luglio 2008 ho mandato una e-mail di ringraziamento al proprietario di quel sito (il Signor H. Richmond Akerman in Florida USA) ed egli, il giorno 8, cortesemente mi ha risposto informandomi che stava preparando la traduzione in italiano delle lettere che suo nonno scrisse dal fronte e la loro pubblicazione assieme alle fotografie.
Nel mese di settembre 2009 RICH ACKERMAN con la collaborazione dei nostri R. Colletto, D. Davanzo, M. Fasan, B. Marcuzzo ha pubblicato (Edizioni “SAISERA”) il volume “CON GLI OCCHI DI HARVEY” in cui sono riportate molte di quelle foto e le sue lettere alla madre (con traduzione in italiano).
L'associazione culturale "C'era una volta Musile" ha pubblicato un libro con molte fotografie relative alla guerra. E' intitolato "IL FRONTE A CASA NOSTRA" e si può trovare scrivendo a ceraunavoltamusile@interfree.it, telefonando ai numeri 3452922873 o 3479922348 oppure inviando un fax al n. 0421336885.
Tra le foto pubblicate nel libro c'è quella del "Capitello" dedicato a SANT'ANTONIO che sorgeva all'incrocio tra l'argine San Marco e Via Croce eccolo ECCOLO .
In questa occasione è stata "ritrovata" la statua che vi era custodita prima della demolizione per allargare l'incrocio (verso il 1970). Penso ad una dignitosa destinazione di quella statua di S. Antonio che, cliccando QUI, si vede sul posto che occupava originariamente.
Questa occasione ha riportato alla memoria VILLA PRINA ed il suo ORATORIO.
Era la villa dei DA LEZZE / DE LEZZE famiglia che aveva il diritto di nominare il parroco di Croce ( = "giuspatroni").
Quel complesso fu distrutto il giorno 22.6.1918 dai nostri che, sotto la pressione degli Austro Ungarici, lo avevano abbandonato e si erano ritirati a Ca' Malipiero. Resta qualche fotografia.
CERIMONIE
E MANIFESTAZIONI UFFICIALI
La BRIGATA SASSARI
La "Brigata Sassari" è venuta a commemorare i suoi tanti caduti. Ha eretto un cippo davanti al cimitero di Croce ossia "a circa 800 metri ad est di Villa Prina" a ricordo di un fatto d'arme ivi avvenuto ed in cui fu protagonista il Capitano Emilio Lussu con i suoi uomini ECCO IL CIPPO
A fianco del cippo dedicato al capitano Tito Acerbo, inquadrato con i "sassarini" pur essendo abruzzese (Loreto Aprutino), la "Brigata Sassari" ha messo un'altra lapide con il testo della motivazione della Medaglia d'Oro ECCOLA.
***
Carlo Dariol, il "GUS" e collaboratori, specialisti in commemorazioni, hanno allestito un'importante rievocazione che è stata presentata anche in altre paesi della zona. (In un DVD hanno conservato varia documentazione utilizzata nella occasione).
COSE
NON FATTE
Sul monumento ai Caduti di Croce non sono stati "rinfrescati","riverniciati" per tempo i nomi. Allora il giorno 26 maggio ho preso l'iniziativa provocatoria di riverniciare il nome di mio zio ECCO L'EFFETTO dopo di che la sera del 18 giugno (mercoledì) un gruppo di volonterosi ha provveduto a completare il lavoro che è durato poco e poi tutto è ritornato “bianco”.
Analogamente ho fatto per la lapide a "MARINELLI". Il giorno 19 giovedì, vigilia della cerimonia, ho cercato di rimediare alla meglio, solo che nessuno ha colto la provocazione e la lapide si presenta ancora COSI’ con le "L" ripulite alla base e sormontate da un trattino per farle somigliare a delle "T".
Considerato che Giulio Marinetti non è morto, come sopra chiarito,
resta da vedere come sanare gli errori di quella lapide.
Anche in chiesa la lapide a ricordo di Tito Acerbo aveva ed ha bisogno di essere "rinfrescata", ma non si può pretendere tanto da una parrocchia che ha 500 anni … un po' di "sclerosi" è normale … per chi non vuole curarla.
Chissà che venga il tempo di ritoccare la scritta di quella lapide e porne di fronte una con i nomi degli altri caduti che qui a Croce meritarono medaglia d’Oro o d’Argento al valore militare.
"Naturalmente " nessuno ha provveduto a ripristinare la scritta sul frontone del monumento ai caduti di Croce.
Non sapendo, non volendo riconoscere che il monumento ha un "davanti", il giorno delle celebrazioni ufficiali a Croce (sabato 21 giugno 2008) la corona di alloro è stata posata sul di dietro come in passato (il 4.11.2004 v. foto racc. n. 63) ed in seguito…. il 4 novembre 2008.
Il 24 dicembre 2008, stanco di vedere quello scandalo secco e messo nel posto sbagliato, l'ho messo almeno al posto giusto e li è rimasto fino a dopo l'epifania: evidentemente nessuno bada a queste cose. Le luminarie, le cene ed i cenoni certamente sono più interessanti.
Spero che venga il tempo per ripristinare la scritta sul fronte del monumento in modo che i "picchetti in armi" si schierino in faccia e non sul “di dietro”di ciò che dovrebbe onorare i caduti. Ripristino deve essere fatto anche sull’edificio che ospitava la scuola elementare rimettendo la storica scritta: ”SCUOLA ELEMENTARE CAP NO TITO ACERBO MED. D’ORO”, ridisegnando le ovali agli estremi e togliendo (volontariamente, prima che intervenga con le sanzioni la Soprintendenza per i Beni Architettonici e Storici) lo stemma “rana” che può essere tollerato solo durante le “pagliacciate”.
Purtroppo nulla di fatto per ricordare il CIMITERO DI CASTALDIA, neppure in occasione del 4 novembre 2008 sebbene fosse stato preannunciato.
Il giorno 18 giugno ho attaccato al segnale stradale di Castaldia un foglio plastificato che riportava, in una cornice tricolore, il simbolo "+++" e la scritta "Cimitero della battaglia del solstizio - guerra 1915-1918" ECCO LA FOTO.
Il mio "segnale" è rimasto per pochi giorni mentre è rimasto e rimane anche ora la "precisazione" che CASTALDIA è una "COMUNITA' PADANA". Evidentemente quella è una informazione "importante".
Cosa sia una "COMUNITA' PADANA " forse non lo sa neppure il "SENATUR". Castaldia si è fatta beffe anche in passato dei miei segnali che ricordavano il cimitero (li avevo già posti in passato, come da foto del 15.10.2004 pubblicata in altra pagina di questo sito).
Se la definizione "comunità padana" corrisponde al vero allora credo non sia un titolo di cui andare orgogliosi.
Sindaco Forcolin
nonché "Onorevole leghista": quel segnale con quell'adesivo Vi
rappresenta tutti.
E la "sindachessa dei fiori" sul "Ponte della Vittoria" ed altrove non è stata da meno.
In data 12.3.2008, in occasione dei lavori all'imbocco sandonatese del ponte, avevo chiesto di rimettere in verticale il cippo eretto il "XXIV MAGGIO 1933 ("XI EF", abraso ovviamente !) " (sul lato a monte) per ricordare il "Fiume Sacro" a chi esce da San Donà.
In data 31.3.2008 prot. 0013082-08 mi è stato risposto che era impossibile perché è dell' ANAS. Nell'ambito di quei lavori, dall'altra parte del ponte (ossia parte a valle), è stata eliminata la targhetta del "punto fiduciale catastale" n. S0276 . Con quale diritto ? E così quel cippo è rimasto inclinato e poi nascosto dal muretto di protezione dei pedoni.
Una cosa che avrei voluto realizzare era la pubblicazione delle lettere e cartoline scritte da mio zio Eugenio BERSAGLIERE che partecipò alla guerra di Libia nel 1912 ed ai primi combattimenti della guerra mondiale, infatti è morto quasi subito, precisamente il 18.9.1915 ed è sepolto QUI a Caporetto.
Non sono opere letterarie e neppure di storia: sono semplici lettere famigliari (del 1915) che a distanza di 95 anni hanno un loro valore, almeno documentale. Spero che arrivi l'occasione giusta! Io avevo preparato la bozza della copertina (simile a quella dei "Volantini sulle Trincee") pensavo di intitolarla "LETTERE DALLA TRINCEA" .
Non resta che continuare … .
Croce di Piave, 26 marzo 2010
Giovanni Cancellier
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