TERZO PONTE

 

Questo del "TERZO PONTE" forse è il Più grave degli scandali anche se non portato a compimento.

 

Mentre è di tutta evidenza l'insufficienza del "Ponte della Vittoria" a cui il secondo ponte (a valle, in costruzione sospesa) non porrà adeguato rimedio perché troppo lontano dal centro,  è altrettanto evidente la necessità di ampliare la capacità di collegamento tra i centri di Musile e San Donà dalla parte a monte del ponte della Vittoria.

Per facilitare i collegamenti tra le due sponde i nostri "politici" hanno pensato di fare un ponte tra San Donà e Croce che non ha alcuna giustificazione salvo quella di INTERESSI PRIVATI non dichiarati.

 

Serve un ponte stabile tra Noventa e Fossalta che assolverebbe tre funzioni

1- Collegare adeguatamente quei due centri  che sono collegati con un ponte su barche  utile ma non adeguato ai tempi;

2- eliminare il traffico pesante tra quelle due  zone  che ora passa  necessariamente sul Ponte della Vittoria ed alleggerire  (sempre tra le due zone) quello leggero  che  ha convenienza ad evitare il ponte su barche;

3- Costituire alternativa di sicurezza in caso di chiusura del ponte autostradale.

 

Con quali criteri è stato ipotizzato un ponte tra gli impianti sportivi di San Donà e sottopasso all'Argine San Marco a Croce?

 Il "TERZO PONTE" come prospettato dimostra che c'è bisogno della "seconda bonifica" non solo a Croce ma anche a Musile e San Donà.

 

Croce di Piave 6.1.2006

 

AGGIORNAMENTO

Oggi 21.6.2011   ho rivisto questo scritto.

Il secondo ponte  è stato inaugurato alle ore 15 del 21.1.2008 ed aperto al traffico a mezzogiorno del 23.1.2008) é stato intitolato ai GRANATIERI.

A distanza di tre anni esso risulta  poco utilizzato (avevo “previsto”, rileggere le prime righe!)  ed  intanto  il traffico sul ponte della Vittoria  è ritornato  DIFFICILE perché è strutturalmente insufficiente  ed il secondo ponte, oltre che essere troppo lontano è sprovvisto di raccordi verso valle ( Passarella)   e  verso monte (Chiesanuova  e  Musile).

I politici stanno  ancora discutendo  dove farlo e  qualcuno  continua  a proporre  il “terzo  ponte”   affiancato  (a monte)  a  quello della  ferrovia   ecc.

I politici  non si sono ancora messi d’accordo e se non lo fanno presto, forse  devono restituire i soldi  pagati dalle imprese  che  si sono insediate a Noventa.

 

Meglio che  non si siano messi d’accordo per fare un ponte  sul posto sbagliato.

Meglio che  restituiscano i soldi agli imprenditori, che, per  mestiere,  li sanno impiegare bene.

Meglio che i politici  si mettano da parte e lascino le decisioni a tecnici con la  t minuscola  ma  con la testa sulle spalle,  che sappiano collocare il ponte dove c’è il traffico  e realizzarlo con i mezzi economici  disponibili  di “Calatrava   uno basta ed  è anche troppo  visto che non lo possono utilizzare in disabili.

 

 

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