POZZI

 

Ai nostri giorni è stata  “inventata”  l’   “ACQUA DEL  SINDACO” da  acquistare  presso apposite  “casette”,   immettendola in contenitori  dell’acquirente.  Questa foto ( Musile  1.12.2012)  ricorda l’inaugurazione e  che essa fa crescere la pancia alle donne giovani:  Immag004_201212010934ACQUASINDACO.jpg . Questo sistema  permette  di riutilizzare  i  contenitori  (generalmente  bottiglie  di plastica) che l’acquirente  ha già a sua disposizione. Quindi minor produzione  di  rifiuti e  acqua buona  ad un prezzo  inferiore  a quello dell’  “acqua  minerale” diventata un  lusso  dopo essere stata un  “simbolo”   ( di ricchezza)   per i poveri bevitori  della comune   “acqua  di  rubinetto”.

Ma  anche l’acqua di  rubinetto  era  un lusso  rispetto a  tempi precedenti   quando non c’era la  rete  di  acquedotto ed  ogni  famiglia  si  arrangiava attingendo al pozzo.

Questo POZZODONNATALE.jpg  (foto   del  giorno 12.6.2004)    è il pozzo della canonica  di Don Natale,  abbellito e  meccanizzato  da don Primo   che, però, lo utilizzava per  irrigare il giardino.

Ma  in passato non c’erano  le  pompe  elettriche  per  sollevare l’acqua; si provvedeva  con il  sistema “a bilanciere”  come questo fotografato a Meolo, vicino all’autostrada, il 25.8.2001:   POZZOMEOLO.jpg.

Per eliminare l’ingombrante ( e faticoso) bilanciere è stata introdotta la carrucola (“macchina  semplice”, per la  fisica) appesa ad un arco posto sopra il pozzo, come si vede nella fotografia del pozzo della  canonica.  Attorno alla  carrucola   scorreva  la catena  alla  cui estremità inferiore era appeso  il  secchio che scendeva da solo, per  gravità. Sull’altra estremità  le  mani   agivano  (comodamente) da  motore  per  sollevare  l’acqua, indispensabile  per le  persone  e per  gli animali  di casa.

Documentazione di un vecchio pozzo a  bilanciere  di Croce ci  viene  nientemeno che dall’America.

Nell’ aprile 1918 un giovane studente  americano Harvey Ladew Williams (nato  10 luglio 1900)  venne in Italia come conducente di ambulanza perché, non avendo ancora 18 anni,  non fu ammesso tra i combattenti. Con le ambulanze  percorse  tutto  il nostro territorio  da Mestre  al  Piave,  sempre accompagnato  dalla  sua  macchina  fotografica.

Di fotografie  ne ha  scattate tante  compresa  quella sulla  chiesa  di Croce  semidistrutta. Qui mi interessa richiamarne  alcune  scattate vicino alla “FOSSETTA” all’incrocio (ora  curva)  a sud della  stazione ferroviaria  Fossalta-Croce   nella  casa in cui  risiedono i Barbirato,  preceduti da  Favretto,  da  Barbini e  chissà  chi  ancora  in questi cento anni  Una casa  della  famiglia FRANCESCHINI  proprietaria di  tanti terreni nella nostra zona (coordinate  N.   45.620327    E.  12.497260 ). 

In questa fotografia, scattata per  ricordare  trasporto e trasportatori di un ferito  (o  morto ?),  si può  vedere, accanto al pozzo,  il  palo  con la  forcella  per sostenere il  bilanciere con cui  abbassare  e poi sollevare il secchio  dentro il pozzo ecco:  POZZOfranceschini_acy.jpg           In questa,  attorno al pozzo, si  può  notare, secondo me, il mastello per  fare il  bucato.  POZZOfranceschini_acr.jpg;  nella  terza POZZOfranceschini_acv.jpg   (oltre ai  soldati e all’ambulanza  sotto  il porticato)   si  vede, in mezzo al cortile,  il pozzo con il palo che dovrebbe sostenere il bilanciere.

 

Questo è il pozzo a servizio della  baracca Fregonese in via Del Bosco ( foto di S. Fregonese )   POZZO FREGONESEexIMG_2035.jpg

Il pozzo di casa mia è stato scavato nel 1949.  Ricordo  che scendeva nel pozzo,  per scavare il terreno, il diciassettenne   Emilio  Simonetto  (detto  Nino,  16.4.1932  - 29.11.2006 ) che abitava nel vicino  casello ferroviario.

Oltre al  bilanciere  e  alla carrucola  è stato  fatto ricorso  alla  pompa azionata a mano.

Questa, piccolina, CIMG0614ritRIDpompaF.JPG  era  a  servizio  della  famiglia  Fornasier  nella  “cesura”  della  parrocchia  in Via  Argine  San Marco. In questo foto montaggio  l’ho collocata nel cortile, a destra della posizione’originale (evidenziata in un rettangolo)   BARACCAePOMPA.jpg .

Le famiglie  più numerose  e con più  bestiame   avevano  pompe  più  grandi  che  richiedevano  adeguata  forza  muscolare per essere  azionate.

Qui  a  Croce  erano rare le fontane  a  getto continuo,   molto frequenti nella  fascia  pedemontana per via della diversa conformazione del terreno.  Una,  a  servizio  delle  poche  case  del  centro, era in piazza Tito Acerbo, praticamente  dove  ora  c’è  il riparo per i ragazzi che devono attendere lo scuolabus, all’incrocio di via  Nazario Sauro con via Croce. La fontana  scaricava l’acqua (CON DUE  BOCCHE ????)  in una  bella  vasca  di  colore  rosastro del diametro  interno di circa  centimetri    ---- .  profonda  circa      ----  centimetri che possiamo vedere in questa foto  VASCAfontanellaPIAZZA.jpg   ricavata da questa cartolina  degli  anni  trenta MONUMENTOCROCEANNI3O.jpg .  Quando non servì  più allo scopo originario, quella  vasca è  stata portata nel cortile  dell’asilo infantile e da  li  in luogo  privato.  Quel  pezzo  di storia  di Croce  dovrebbe  ritornare  il  un posto  adeguato,  come  può essere  il “Parco  Incantato”  o in altri ambienti  aperti al  pubblico.

Anche ora  in Piazza  Tito Acerbo c’è  una  fontanella   costruita  nel 2001  in  occasione della riduzione  della  piazza (Tito Acerbo)   a “campiello” ( dell’Asilo “)   Un’opera  fatta per  spendere  soldi,  dare l’impressione  di  signorilità, di  modernità,  di   buon gusto. Ma la realtà è diversa.

Guardate questa fotografia  FONTANA01062014CIMG0579rid.JPG  (AQUA DEL SINDAKO). E’ del primo giugno 2014  e l’acqua non c’è; oppure  quella del 5 luglio 2013 Immag018 20130705 AQUAfor.jpg.  l’acqua non c’è anche in questo caso.; oppure  questa del 12 settembre  2005 FONTANA12092005rid.jpg:   cartello avverte  che  l’impianto è per  “arredo urbano” delle  “rane” talebane  (per  non dire i crocesi)  non per  erogare acqua.  Questa foto del  29.7.2005 FONTANA29072005senzaRridSCHIARITA.jpg     ricorda che allora mancava  anche il rubinetto.

Facile  conclusione: questa fontanella è  inutile perché  certi personaggi  non conoscono il valore dell’acqua   … e  di altre  cose  (anche  immateriali)  ).

 

La  famiglia  Rubinato che  abitava  vicino alla ferrovia (e tutte  le  altre  della  baraccopoli  di  Croce  (vedere la pagina sull’argomento) )   per  rifornirsi di acqua  da bere  andava alla  fontanella che  c’era  appena  oltre la strada statale Triestina,  all’ inizio  via  Casera  (vicino l’attuale casa  Bassetto  /  Bernardi)   quindi un percorso  di  circa un chilometro per  avere un secchio di acqua potabile  dal  gusto  ferruginoso   e gasata  da gas  metano  che,  per  divertimento,   veniva  incendiato  appena uscito  dal sottosuolo.  Ecco  una fotografia che  mostra  questo  “traffico” negli anni    19????? (  inserire  foto  ). Per  usi  meno  impegnativi  si  rifornivano  di acqua  di  pozzo  presso i  vicini.

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Nei primi anni trenta è stato  costruito l’acquedotto che porta a tutto il bassopiave  l’acqua  “pescata”  a  Candelù.  Ogni tanto, in prossimità di gruppi di  case, era stata messa  una  fontanella per uso pubblico.   Un poco alla volta  dalla rete  principale sono partite le reti  secondarie e da queste gli allacciamenti  individuali. A quel punto le  fontanelle  pubbliche  non  servivano più è sono state eliminate; al  contrario serviva  più acqua; per  questo  tra il 1955 e 1960  a Croce fu  costruito il serbatoio a torre  che dall’alto imprimeva  all’acqua la  pressione  per  raggiungere tutti gli  utenti.

Ai nostri giorni anche  quella  soluzione, quelle soluzioni,  sono  insufficienti.

Tra il 2006 e 2008,  poco più a monte della  torre  è stato costruito un grande  serbatoio  (diametro  circa  27    metri)  che si eleva dal terreno per circa sette metri. Quindi  salvo errori  può contenere circa 4.000=  metri cubi di acqua.  Eccolo in costruzione  visto dall’interno    SERBATOIOinternoCIMG0071rid.JPG   e  dall’esterno. SERBATOIOesternoCIMG0075rid.JPG     Questa foto mostra un momento della  preparazione  della armatura  per  sostenere il getto  della  cupola.    SERBATOIOcupolaCIMG0135rid.JPG    Questa “CUPOLA”  è  una calotta di una sfera con raggio circa 22  metri.

La   pressione per  far muovere l’acqua nelle condotte non dipende più dall’altezza dell’impianto  ma  dalla potenza delle  pompe.

Le nuove condotte, sono in ghisa con diametro 80  centimetri  (quelle vecchie sono in cemento amianto con diametro  60  centimetri) ,  non sono più  posate dentro l’argine  San  Marco  (ed altre  strade)   per  evitare  interruzioni del traffico  in caso  di  intereventi  di riparazione  od  altro. 

In questa foto del 24.1.2006  TUBIACQ24012006rid.jpg  si vedono i grossi tubi ( diametro    80 centimetri)    preparati per costruire  il tratto  che  attraverserà l’ex  cesura  della  parrocchia  di Croce e la  sabbia   (in  mucchi)  per fare  un  morbido “ letto “.

Con la realizzazione  degli acquedotti i pozzi che  fornivano il prezioso  elemento  sono  spariti  o  rimasti inutilizzati   mentre  l’importanza  dell’acqua è  rimasta  tale  per la vita  umana  ed è aumentata  per  soddisfare nuovi bisogni,  nuovi  impieghi. 

Vecchia  idea  ripresa  in gennaio 2015.

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