LAPIDI SUL
PIAVE
Anche camminando
sull’argine del Piave troviamo
pietre che ci parlano della nostra storia.
Dietro casa mia, da
sempre, ho visto un cippo con la scritta DRIZZAGNO BRESSANIN che potere vedere in questa foto PIETRAPF650PC.JPG
Questa pietra è stata
collocata evidentemente come punto di riferimento nella costruzione o nell’ammodernamento del secondo argine del
Piave negli anni 1 ???-1 ??? (Dal 1641 al 1664 è stato scavato il Piave da Intestadura al mare per circa
17 chilometri (v. T. Plateo))
(l’Argine San Marco più piccolo e
più lontano dal Piave era stato costruito dalla Repubblica Veneta
negli anni dal 1534 al 1543
/ 1571
(Plateo) ).
Il cippo porta,
sulla faccia, un numero progressivo
(sembra essere 64) e sulla spalla uno
fisso, quel 500 ben chiaro che forse
indica la distanza con il
precedente.
La scritta “DRIZZAGNO BRESSANIN” (ripetuta anche sul lato opposto) probabilmente
ricorda che l’argine è stato costruito
sui terreni appartenenti alla
Famiglia Bressanin. QUESTO SPIEGA COME
LA “GRAVA è PROPRIETA’ PRIVATA e non demaniale.
Questo cippo è stato usato come PUNTO FIDUCIALE (PF 6
) per i rilievi catastali relativi al
Foglio 3 di Musile quando i riferimenti non avvenivano con le
coordinate fornite dal satelliti
artificiali.
Un altro cippo eguale
nella forma e ben conservato esiste più
a monte, a Fossalta in prossimità
della discesa di Via Gonfo
(che in territorio di Musile è
detta Via Treviso (Case
Bergamo) e porta all’Argine San
Marco, Via Croce).
Questa è la foto PIETRAGONFO50PC.JPG
Sulla spalla, sebbene coperto dal muschio, si vede bene
il n. 500 mentre non si vede il n.
progressivo che doveva esserci in alto al centro, perché la pietra è stata rovinata .
Sul lato opposto la scritta è diversa e si può leggere: ”DRIZZAGNO DEL GONFO”
Conservo un pezzo di
roccia che dal 1948 è stato usato
come gradino per entrare nella nostra baracca (parzialmente
incendiata il 23.5.1969 durante il rifornimento della motofalce e poi
sostituita con fabbricato in muratura
nel 1971-1972).
Come e perché quel
pezzo sia arrivato a casa nostra non lo so. Solo da poco
è stato notato che porta incisi
alcuni segni. A quel punto è
stato facile fare i dovuti accostamenti.
Guardiamolo qui PIETRAROTTA50PC.JPG.
E’ evidente che la scritta
intera era “DRIZZAGNO”. Quale drizzagno? Non si sa, ma
sul lato opposto si legge la
prima parte del n. progressivo che è un
6 quindi doveva essere tra 60 e 69
escluso il 64 già visto.
E’ molto probabile che
sia stato rotto per fatti di guerra durante i combattimenti del 1917 - 1918 ma potrebbe essere stato anche nel
1944-1945 (bombardamenti per
distruggere la ferrovia ed il
ponte ferroviario).
Che questo pezzo sia
di un cippo della serie è fuor di
dubbio anche perché lo spessore
è il solito (circa cm 15) e
stessa è la curvatura della sommità: un
arco di cerchio con raggio di circa 38
centimetri con una corda
(larghezza) di circa 50.
Da Sant’Andrea di
Barbarana, al mare ovviamente di queste
pietre dovrebbero essercene altre.
Sull’argine dietro le case Donadel e Fonti
le mappe catastali indicano il “Punto Fiduciale 4”. Potrebbe essere
stato costituito da un altro cippo della serie perché sull’argine non ci sono costruzioni stabili
cui fare riferimento. Per escludere che fosse un cippo della serie c’è il fatto
che esso dista dal PF6 solo soli 356 metri (secondo me) ossia meno dei 500 metri che dovrebbe essere la
distanza tra i cippi dell’argine.
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Questi appunti sono
stati conclusi il 30.3.2010.
Oggi 30.8.2013 li
riprendo per aggiungere qualcosa sui cippi.
Nell’estate estate del
2012 avendo avuto occasione di
percorrere l’argine verso il mare
(per “Pista BIM” in Azienda Agricola
AGRIFALCK *** AGOSTINI) sono stato attento per vedere
se trovavo qualche
altro cippo. Ne ho
visto uno subito a valle del “Ponte dei Granatieri”; per
la precisione una cinquantina di
metri a valle del segnale distanziometrico “KM 4”
(dal ponte della Vittoria).
Era molto inclinato
per urti di macchine (frese) che l’hanno
anche rovinato specialmente
sulla parte più alta della faccia
a monte. Era parzialmente coperto, oltre che dall’era, anche da un pezzo di un
tubo ex sostegno di qualche segnale stradale.
In quello stato non meritata
una fotografia (anche se per
diverso aspetto ne meritava più di una).
Domenica 11.8.2013
sono ritornato sul posto con una spazzola d’acciaio, un coltellaccio da legnaiolo
(mannaressa?) e qualche altro
oggetto che poteva
essermi utile.
E’ proprio uno dei
classici cippi già visti e pure
questo, sulla spalla verso
campagna, porta inciso un bel “500”. Era un buon inizio.
Con
l’attrezzatura ho eliminato
le erbacce che coprivano
(parzialmente) la faccia
rivolta verso l’alto (originariamente rivolta verso monte)
e rimosso la terra
che copriva la parte bassa del cippo. Poi lavoro di spazzola (un poco) e
molto di fantasia per cercare di decifrare le incisioni.
Difficile! perché
nell’ultima riga vedevo un “..ESSA..”
che mi sviava verso già conosciuto “BRESSANIN” Nella penultima riga
vedevo “ TT NEO”
mi richiamava in mente il noto
“DRIZZAGNO” ma non
poteva essere.
Continuando a pulire e
con diverso orientamento della luce del sole ed un poco di fantasia ho
capito che c’era scritto
“RETTILINEO” “PRESSA”.
Allora l’ho degnato di
una fotografia che potete vedere
cliccando qui: CIMG0531ritRID.JPG .
La foto fa sembrare Il
cippo nella posizione verticale
come era ai “bei tempi” quando
faceva da riferimento a viandanti, carrettieri e tanti altri uomini lenti.
Da solo non sono
riuscito a rimetterlo in verticale
per restituirgli la dignità antica
e, sopra tutto, poter vedere la
faccia che prima guardava
verso valle ed ora rivolta
verso terra tanto che non si può
leggerla.
Il giorno 12.8.2013 ho
mandato una “e-mail” all’Ufficio Viabilità della Provincia chiedendo il ripristino. Il 28.8.2013 sono ritornato ed ho costatato che era stato raddrizzato.
A questo punto ho
potuto leggere il numero di
“matricola” che dovrebbe essere il 99
(chiaro il primo 9, qualche dubbio sul
secondo che potrebbe essere un 2) ed il
nome “RETTILINEO DA
MULA”. Dopo aver marcato le incisioni con un pennarello ed approfittando
del sole mattutino ho fatto questa foto CIMG0536ritRID.JPG
Ho rifotografato la faccia opposta (rivolta verso monte)
che ora, riportata in verticale è in ombra fino al
pomeriggio eccola, qui si vede
anche il 500 della spalla CIMG0537ritRID.JPG
.
Certamente c’è
qualche altro cippo: mi pare di averne intravvisto uno tra Eraclea
e Cortellazzo
Forse, per vedere bene
quello ed altri eventuali, bisognerebbe
percorrere quella strada a piedi o, al massimo,
in bicicletta, mezzi ai
quali non sono “abbastanza
allenato”.
Cercherò aiuto al
Genio Civile che di queste pietre
ne deve sapere abbastanza ,
intanto faccio sentolare la bandiera irtaliana
fine
bandiera
in riva al FIUME SACRO”
Croce 30.8.2013
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