FASCIO SFASCIATO

 

All’imbocco del PONTE FERROVIARIO, aderente o incorporato al monumento PIAVE FIUME  SACRO,  c’era un grande “FASCIO”  costruito  con roccia bianca per dare “lustro” a tempi bui.

Nel 1934  (“XII E. F.”   !)   si presentava così: (cliccare) .

Il complesso fu progettato nel 1934 dall’architetto GUIDO CIRILLI (Ancona 9.2.1871 - Roma 30.1.1954) ed aveva  sul lato verso il binario  il FASCIO con la SCURE e la TESTA di leone (forse quella che si vede sopra la scure). (Notizie riprese da uno scritto di Corrado Balistreri Trincanato ).    Essendo simbolo del regime, ovviamente, fu eliminato subito dopo la caduta della dittatura. Eliminata pure la scritta  “E.F.  XII” che era incisa alla base.

 

Appena arrivò la “luce”, portata dai carri armati alleati,  qualcuno  (o tanti)  pensarono bene  togliere di mezzo quel manufatto  che simboleggiava  un’era  durata solo  20,  ma lunghi, anni.

Non so immaginare come sia stata effettuata la  demolizione (dinamite?  strappo?  taglio?). Fatto sta che  del FASCIO non restò blocco su blocco  ed anche i blocchi,  pur pesanti, furono dispersi.

 

Forse la maniera migliore per liberarsi di una dittatura non è distruggerne i simboli ma far conoscere la sua natura come ci ricorda  lo slogan contro l’AIDS:   “Se lo conosci, lo eviti”.

Quindi ricordiamoci di cosa fu il FASCISMO  rappresentato dal suo “FASCIO”: meglio ricordare perché la storia non si ripeta.

 

Oltre la fotografia restano due pezzi di roccia a ricordarci l’esistenza di quel fascio e del suo significato.

 

Quel “FASCIO” doveva ricordare “per sempre” Il Duce, il Fascismo, la “Razza Piave” e tanta altra retorica.  Ora i pochi pezzi rimasti, dimostrano  che la sua vita fu breve (11 anni)  e che nulla di buono avevano da ricordare: ricordano solo i guai e qualcuno vorrebbe cancellarne anche la memoria togliendoli dalla vista. 

 

Questo un pezzo del blocco originario che sporgeva in corrispondenza delle parole “DELLA PATRIA” CLICCARE.

Lo si capisce dal fatto che l’ideale “fascia” o “cintura” che teneva insieme le ideali verghe è in basso, alla base del blocco. (La fotografia del fascio intero mostra che sotto questo blocco ce n’era uno di sole “verghe” alte circa metà del corso corrispondente sul quale (corso) non c’è alcuna scritta).

La “cintura” era alta circa 42 centimetri ed era divisa in due da una incisione a “V” profonda circa otto millimetri e larga circa quindici.

Al centro si vede  un vuoto  che ha una larghezza di circa 20 cm.  ed una  profondità  massima  di  qualche centimetro. Li evidentemente sporgeva il manico della scure che la demolizione ha distrutto.

 

La sezione è rappresentata da una “lente”  (pezzo  di  semicerchio)  avente un raggio di circa 50 centimetri, ( “corda” di 95 centimetri circa, “freccia”  circa  36 ).

 

 

Un secondo pezzo di un blocco è questo: CLICCARE (è capovolto rispetto alla sua posizione naturale). Sporgeva in corrispondenza della parola  “PIAVE”.

Lo si capisce dal fatto che l’ideale “fascia” o “cintura” che teneva insieme le ideali verghe è posta sopra le “verghe” alte 11 centimetri. Anche questa  “cintura” é alta circa 42 centimetri ed é divisa in due dalla incisione a “V” come la precedente.

Anche questo ha al centro la scanalatura su cui verosimilmente spuntava il manico della scure.

 

La sua sezione, alla base, è rappresentata da una “lente”  (pezzo  di semicerchio),   avente un raggio di circa  50 centimetri, tagliato con una  corda di 84 centimetri.

 

Ripropongo il monumento “ PIAVE FIUME SACRO DELLA PATRIA”  come si presentava  il 26.5.2008 dopo che l’avevo ripulito dall’edera in occasione del 90° della  “Battaglia del solstizio”.

Gli  imbrattamenti di qualche psicopatico, più difficili da ripulire,  restano a dimostrazione che la demolizione del “FASCIO”  non ha fatto maturare la civiltà.  Eccolo   CLICCARE .

Quando a Croce NON c’erano i  “talebani”  si presentava così:  CLICCARE

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Il monumento ha un’altezza di  circa  5 metri   (4 corsi  di blocchi di roccia alti circa 86,5  cm., il corso più alto (con la scritta “PIAVE”) alto circa cm 114  ed un “cappello”  di circa 40 centimetri).

Alla base è largo circa  metri 7,50; ha uno spessore  di cm.  80.

 

Croce,  2 aprile 2010 - aggiornamento   17.8.2010

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