FERMATA e STAZIONE

nel paese di Croce

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Da circa 130 anni Croce di Piave ospita nel suo territorio la stazione ferroviaria che per motivi di importanza però porta il nome di FOSSALTA DI PIAVE.

Questa stazione, ricordiamolo: 130 anni fa quando non si parlava di trasporto intermodale/gomma rotaia, era dotata di scalo merci. Con il miglioramento delle strade e degli autocarri il trasporto si è trasformato nel porta a porta e lo scalo merci di Fossalta di Piave fu abbandonato come tanti altri della stessa categoria. Man mano anche la stazione passeggeri è stata declassata. Qualche anno fa é stata privata di presidio umano ed è rimasta una semplicissima fermata locale.

Il traffico automobilistico è diventato insopportabile anche con le nuove strade: Rettifica della Triestina fino all'aeroporto negli anni 50, Autostrada Venezia -Trieste negli anni 60, Superstrada Treviso-Fossetta negli anni 90, Fossetta - Iesolo in questo 2004.

Ora, per ridurre il traffico stradale, si progetta di usare la tradizionale ferrovia come moderna metropolitana.

In questo programma è prevista una fermata non più alla stazione di Fossalta ma circa un chilometro e mezzo verso Est (verso San Donà) mentre la fermata di Fossalta, con tutto il suo spazio verrebbe abbandonata. Croce ne sarebbe avvantaggiata in termini di distanza, ne perderebbe Fossalta, che è il centro più grosso. Ecco la futura fermata indicata con il cerchio 1 vicino a Via del Bosco metro1. Verrebbe fatta una strada per il collegamento verso l'argine San Marco cerchio 2 ed un altro piccolo collegamento (a sud) con Via Del Bosco

Vediamo una possibile diversa soluzione che prevede il mantenimento dell'utilizzo degli spazi ferroviari di Fossalta. Guardiamo la cartina metro2: Nel punto 3 è previsto il sottopasso della ferrovia che doveva essere iniziato proprio un anno fa ma che per ora non si fa in attesa di nuovo appalto.

Da quel punto, costruendo una strada a fianco della ferrovia si arriverebbe all'attuale stazione o fermata che dir si voglia di Fossalta di Piave.

Questa soluzione avrebbe alcuni pregi:

Mantenere il servizio in località comoda anche ai Fossaltini.

Migliorare il collegamento stradale tra Croce e Fossalta che è difficile (per non dire impossibile) attraverso la via Duca d'Aosta o Contee

Ridurre il danno all'ambiente agricolo che si avrebbe costruendo la strada tra 1 e 2 ed i parcheggi attorno al punto 1 sempre in ambiente agricolo.

Pare esistano dei problemi tecnici che richiedono o suggeriscono lo spostamento ad est di Fossalta.

Non li conosco ma devo osservare che le linee di comunicazione sono al servizio delle persone ed i problemi tecnici sono subordinati e vanno adeguatamente risolti cercando o anche inventando il migliore dei modi.

Quindi la stazione della metropolitana resti a Fossalta a servizio di due centri e riducendo al minimo il danno ambientale e non avvenga come per la pista del BIM e la condotta dell'ASI viste sopra. Meno che meno avvenga come per il nuovo ponte sul Canal Grande in costruzione a Venezia dove, se non erro, per mantenere la "linea" ideata dal celebre progettista di fama mondiale non si dovrebbe installare una servoscala a beneficio degli invalidi. Come dire che il ponte è fatto per la gloria dell'architetto mentre il ponte deve essere progettato dall'architetto per la comodità degli utenti.

Giovanni Cancellier

Croce di Piave 28 ottobre 2004

 P. S. ALTRO PROBLEMA E SOLUZIONE

SOLUZIONE "C"

dal paese di Croce

 

Pare che ci sia anche un altro "difficile" problema nella questione della stazione della metropolitana ad ovest del Piave.

Il Comune di Fossalta, che da 130 anni dà il nome alla stazione ferroviaria, è escluso dalla partita perché in mezzo c'è ... il Comune di Meolo (… o qualcos'altro...?). Guardiamo questa cartina e possiamo constatare che la "Stazione di Fossalta di Piave" è in comune di Musile ( 1 ); più sopra, a nord c'è il Comune di Meolo (zona 4 e 6 ) e più a nord ancora (tra 3 e 5 ) c'è, isolato dalle vie del mondo, il Comune di Fossalta di Piave: ecco la situazione metro3.

E' vero! Tra la "stazione ferroviaria" e Fossalta c'è un grosso ostacolo: c'è lo Stato di Meolo che forse deriva il suo nome proprio da "medolo" ossia "di mezzo".

Fossalta è isolata dalle vie di comunicazione come se fosse nel "Mato Grosso": è vero ed incontestabile. Ma Fossalta é grande quasi come il "Mato Grosso" ed i suoi confini vanno oltre una modesta linea ferroviaria che ha (ri-)avuto il secondo binario 30 anni fa proprio perché c'era l'occasione dell'elettrificazione.

Riguardiamo la cartina geografica metro3 e vediamo che Il Comune di Fossalta si estende anche a sud di quel "38° parallelo" che sarebbe la linea ferroviaria Venezia -Trieste. La zona contrassegnata dal numero ( 2 ) è in Comune di Fossalta di Piave ed è da sperare che il proprietario paghi ICI ed Addizionale Comunale all'IRPEF a Fossalta di Piave esattamente come io faccio versare al Comune di Musile i tributi che maturano sulla zona ( 1 ). In caso diverso il grande politico "Calimero" ritornerebbe sulle barricate (televisive) gridando: "E' una ingiustizia !".

Il "Mato Grosso" riporta alla mente la scoperta dell'America ed il famoso (ed unico) "Uovo di Colombo" e le soluzioni di quel Grande. Egli farebbe così:

Fossalta cede a Musile tutto il territorio ( 2 ) che sta a valle della linea ferroviaria (che resta a Fossalta)

Musile cede a Fossalta tutto il territorio ( 1 ) che sta a Nord della ferrovia compresa (che passa a Fossalta).

Nessuna imposta di registro perché i valori sono esattamente eguali: il maggior terreno agricolo vale quanto il minore terreno edificato. Tutti lasciano i territori d'oltre mare, pardon, d'oltre ferrovia che sono sempre fonte di conflitti internazionali.

In questo modo Fossalta di Piave darebbe il nome alla "sua" stazione di pieno diritto ed avrebbe pieno diritto ad intervenire nella localizzazione (ossia mantenimento) della fermata della metropolitana decisione dalla quale, per il momento, è esclusa.

E' implicito che se la fermata viene spostata ad est i Crocesi, capitanati non da me ma da Don Primo Zanatta, rivendicheranno il diritto al nome.

Da Crocesi a Crociati il passo è breve e l'esito è scontato a danno dei Fossaltini. Per chi non conosce la storia della battaglia di Lepanto, perché troppo vecchia, ricordo la cronaca (che diventerà storia) della battaglia dei volantini di Croce conclusasi con il ROGO della mia macchina come potete leggere e vedere in altre pagine di questo "sito" che non sta "zitto" (ssito in dialetto nostrano).

A Croce non si scherza! Croce è NIP (Nuclei Indipendentisti Piavesi) sui quali la Digos non è ancora riuscita e mai riuscirà ad infiltrare qualcuno.

E quando i plenipotenziari dei due firmeranno questo trattato perché non invitare anche quelli di Meolo (quelli che sono sempre "in mezzo", per definizione toponimica)? Essi potrebbero cedere a Fossalta la zona ( 4 ) liberandosi dai problemi internazionali costituiti da questa esclave, con tanto sollievo dei residenti che potrebbero considerarsi fossaltini, "pleno jure" mentre lo sono di fatto, con tutti i problemi della doppia cittadinanza (quelli della "doppia faccia" sono problemi solo per i residenti a Croce).

Il prezzo di un tale scambio non potrebbe consistere in due capponi (=gallos evitaros duos) come per San Donà e Musile, per vari motivi: Nessuno, neo veterinari compresi che conoscono solo la "struttura" dei gatti, li sa più costruire e poi chi garantisce che non siano stati allevati con OGM? Dal momento che il prezzo deve essere commestibile, come si usa sempre in politica, meglio offrire un "container" di scatolette confezionate in Italia con carne allevata in Brasile ed in Argentina dai nostri parenti colà immigrati tanti anni fa: essi hanno conservato il buon senso tradizionale, il dialetto, la passione per l'agricoltura che richiede terreno coltivabile e vivibile. Tutte cose che qui non ci sono e non servono più perché servono "lottizzazioni" per alloggiare gli extracomunitari ora e gli extraterrestri domani.

Ho richiamato il "Mato Grosso" ma intanto pensavo che a fare questi progetti ci sia un "grosso matto".

Agli esperti di Diritto Amministrativo il compito di avviare e portare a conclusione una auspicabile operazione di modifica dei confini che risolva il problema contingente della stazione metropolitana e quello, ormai antico, delle enclave ed esclave create nel 1800 con la costruzione della linea ferroviaria.

Si potrebbe ipotizzare anche un referendum popolare per associare a Fossalta tutta la Frazione di Croce.

Non si tratta di fanta-politica: la unificazione delle due parrocchie è non dietro l'angolo ma alla successione nella carica dell'attuale parroco di Croce.

Se la stazione della Metropolitana "deve" essere a Croce, allora bisogna fare in modo che i Fossaltini possano raggiungerla.

Come? Non occorre distruggere le campagne come usano fare certi progettisti imparentati con i politici. Chi ha a cuore l'ambiente e l'agricoltura farebbe così se non meglio.

Con un modesto intervento si rettificano le curve segnate con i punti 2 e 3 alle spalle della chiesa di Croce metro4 e si ottiene quasi un rettilineo fin dove la strada gira a 90 gradi verso sinistra punto 4 metro4 . Da qui si continua fino al punto 5 sulla stradina privata che serve "Casa S. Giacomo" e poi, verso 6, sulla capezzagna che divide le due proprietà. Da 6 si prosegue, sempre a margini di proprietà, verso 7 fino alla circonvallazione 9. Oppure da 6 si va verso 8, sempre utilizzando (con modesti ritocchi) stradine e capezzagne esistenti, per raggiungere la circonvallazione 9.

Per contenere la larghezza delle strade, utilizzando meglio quelle esistenti ed aumentare la sicurezza, si potrebbe fare un senso unico da 6, 7, 9 come uscita da Croce e 9, 8, 6 in entrata verso Croce metro4

A DIRE IL VERO LA DIRETTA CROCE FOSSALTA SI DOVREBBE FARE COMUNQUE E SUBITO PERCHE' LA VIA CONTEE O DUCA D'AOSTA CHE CHIAMARE SI VOGLIA NON CONSENTE UN ADEGUATO COLLEGAMENTO TRA I DUE CENTRI .

NON DIMENTICHIAMO CHE CROCE NON HA BANCA, NON HA UFFICIO POSTALE, ANZI DA CIRCA UN MESE NON HA NEPPURE LA CASSETTA DI IMPOSTAZIONE DELLE LETTERE.

Giovanni Cancellier

Croce di Piave 30 ottobre 2004

 

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