CROCE di PIAVE,  PAESE  DI   MIRACOLI

 

 

Ci sono sempre stati dei luoghi in cui i miracoli (ossia avvenimenti straordinari, non spiegabili scientificamente) avvengono con maggiore frequenza, con maggiore facilità.

Dio compie i miracoli (nei tempi e luoghi prescelti) per dimostrare la Sua potenza, per esaudire le invocazioni dei Suoi fedeli o confermare l’operato dei suoi testimoni.

Sul monte Sinai, circa 3200 anni fa, a Mosè  furono presentati i Comandamenti.

A Motta di Livenza, il 9.3.1510, la Madonna apparve miracolosamente a Giovanni Cigana.

A Lourdes, nel 1858,  la Madonna apparve a Bernardette Soubirous e da quella volta in quel santuario i miracoli sono innumerevoli.

A Fatima, nel 1917, la Madonna apparve a tre pastorelli ed in quanto a miracoli Fatima è una nuova Lourdes.

 

Anche ai nostri giorni ci sono luoghi prediletti in cui i miracoli avvengono con una particolare frequenza. Tra questi è doveroso nominare Croce di Piave come già testimoniò Lisa Davanzo con uno scritto del 22.10.1995 pubblicato a pagina 4 dell’autorevole bollettino RAGGIO del mese di novembre 1995 che possiamo rileggere cliccando  QUI

Lisa Davanzo invecchiò, il 27.3.2006 morì e quindi non ha più avuto modo di aggiornare la storia di questa comunità che dal 1970 è stata portata agli onori della cronaca dall’instancabile opera del suo parroco Don Primo Zanatta che, considerando Mosè e Gesù Cristo troppo vecchi, fuori moda e  quant’altro, ispirato dal Padre Eterno, si buttò a capo fitto per introdurre la “Nuova Immagine di Parrocchia” fondata su un solo vangelo (Il quinto vangelo) e tanti slogans che sono un linguaggio accessibile (o “adatto” ?) anche ai cervelli più ottusi di quelli che inventarono il vitello d’oro pur di non rispettare il vero Dio. L’operazione fu avviata lentamente ma prese piede e la provvidenza espresse il suo compiacimento sull’operato del parroco intervenendo con i miracoli.

 

Nel quarantesimo di parrocato e trentesimo della NIP, doverosamente qui vi riferisco di alcuni miracoli avvenuti dopo che Lisa Davanzo smise di informare i suoi ex compaesani con le sue mirabili poesie in dialetto.

Ovviamente non uso il bollettino RAGGIO che ha una tiratura di circa 600 copie quasi tutte distribuite entro i confini di Croce per rispettare la legge che  impone: “i panni sporchi si lavano in casa e si asciugano all’ombra”. Io uso Internet che permette di informare sui fatti nostri TUTTI, anche quelli che vivono in altre parti della terra come il Brasile  (Piero Mariuzzo),  l’Australia (Toni Miotto) o negli Stati Uniti (Marco Dianese). Dato il mezzo usato, rivolto a tutto il mondo, non posso usare il dialetto crocese  ma devo usare la lingua italiana che qualcuno tradurrà nelle varie lingue formatesi dopo il caso di Babele.

L’uso di internet ha anche due altri vantaggi:

1- evitare che il demonio raccolga i miei scritti per impedire la diffusione della buona novella predicata da Don Primo e convalidata dai miracoli: una censura su cui il demonio fa molto affidamento affinché alla buona gente di Croce non arrivi notizia della predicazione del suo pastore;

2- evitare lo spreco della carta contribuendo a  salvaguardare  l’  ”ecologia”.

 

Iniziamo  con quello del 22 aprile 2001.

In questo caso la provvidenza intervenne a tutela della dignità del tempio di Croce, che qui tutti (escluso Don Primo) chiamano semplicemente chiesa.

Una automobile si è sollevata da terra. Precisamente era una FIAT UNO 45 targata VE  776899  del peso approssimativo di circa 750 kg. .  Da notare, miracolo nel miracolo,  che la provvidenza divina come suo primo intervento contro quella demoniaca automobile si limitò a sollevare e spostare sul sagrato solo la ruota posteriore destra e non tutte e quattro o almeno tutte quelle di destra. Evidentemente gli angeli vollero evitare sforzi eccessivi che potevano compromettere la loro efficienza fisica. Che si tratti di un miracolo è provato dal fatto che nessun sismografo al mondo ha segnalato movimenti tellurici in quel giorno.

 

Passarono alcuni anni senza particolari miracoli ma nel 2003 ce ne furono tanti da compensare la carestia precedente. 

Il 17.4.2003, giovedì santo, la provvidenza mise in atto il primo di una serie che é stata chiaramente un segno del cielo (quello del sollevamento sembra piuttosto un segno infernale visto il movimento dal basso verso l’alto).

In questa occasione un meteorite, forse partito dalla fionda del famoso Davide (Primo Libro dei Re 17, 34-49), infranse il finestrino posteriore sinistro di quell’auto ormai entrata nel mirino della giustizia divina.

Altri meteoriti caddero, sempre esattamente sui finestrini, nella notte tra il 26 e 27 luglio, infrangendo il lunotto posteriore, e nella notte verso l’8 ottobre  infrangendo il parabrezza ed il  vetro laterale posteriore destro.

L’ultimo miracolo della serie è avvenuto pochissimi giorni dopo, nella notte verso il 10 ottobre, quando un angelo (forse personalmente l’Arcangelo Michele, il principe degli Angeli) scese dal cielo e con la sua spada (infuocata per l’occasione ma solo sulla punta per non scottarsi la mano) appiccò il fuoco all’auto. Anche qui,  miracolo nel miracolo:  fu risparmiato il serbatoio della benzina e l’impianto elettrico. Forse anche in questo caso l’angelica cultura anti infortunistica suggerì di risparmiare quelle strutture per scongiurare pericoli.

 

Dunque a Croce grossi eventi straordinari voluti dalla provvidenza per confermare, ossia dare forza e credibilità alla predicazione di Don Primo Zanatta,  ce ne sono stati  abbastanza;  non vale la pena di andare alla ricerca di eventi miracolosi minori come, ad esempio, la fine della “Associazione per la Gestione della Scuola Materna Decor Carmeli” che egli, provvidenzialmente ha fondato davanti al notaio Bianchini  il giorno 11.11.1974 dopo 4 anni di profonda meditazione sulla miglior gestione dell’asilo avviato dal vecchio e tradizionalista Don Natale Simionato.

Di questa “persona giuridica” con tanto di codice fiscale e partita IVA  non si sa più nulla:  in sostanza è sparita, è salita al cielo senza morire come il patriarca ENOC (Genesi 5,24)  ed il profeta Elia  (Quarto libro dei Re 2,1) .

 

Che quelli su richiamati siano miracoli non è una esternazione pronunciata dalla Congregazione per la dottrina ecc. ;  questi miracoli sono “accertati” dallo Stato Italiano non in base a qualche clausola del concordato tra Casaroli e Craxi del 1984 ma come lavoro ordinario (o di routine,  se si preferisce) dei normali uffici della repubblica numero due.

Oltre i sismologhi, anche i carabinieri, compresi quelli del RIS di Parma, indagarono approfonditamente su questi fatti e non trovarono alcun elemento che riconducesse all’azione di qualche squilibrato, di qualche maniaco anche perché a Croce soggetti del genere non ce ne sono:  le preghiere di Don Primo aiutato dai missionari del Cuore Immacolato di Maria, da Don Gino Moro e anche da un “carismatico”  li ha fatti guarire tutti con eccezione di uno il quale però deve essere escluso dalla rosa dei responsabili non tanto perché sarebbe stato autolesionista ma perché, almeno per l’incendio, i carabinieri accertarono l’estraneità avendolo trovato a letto.

I carabinieri accertarono TUTTI i miracoli  ma per non apparire bigotti in combutta con Don Primo,  per quello dell’incendio scrissero che fu una normale “autocombustione”. Per i servizi resi, qualcuno ha già avuto onorificenze dallo stato e della chiesa. Ci vuol poco a capire che ne avrà ulteriori su proposta di qualche eminenza grigia, verde o grigioverde.

Sulla base di tante e tali informazioni la Procura della Repubblica archiviò i casi immediatamente denunciati come reati e concentrò i propri sforzi per smascherare le malefatte di Silvio Berlusconi,  attività che dà maggiori soddisfazioni ed apre la via alla più redditizia carriera politica come ben sa Antonio di Pietro.

Così, Croce di Piave si conquistò la qualifica di “ PAESE DEI MIRACOLI  .

 

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Per onor di cronaca è da riferire che Gesù Cristo non era completamente convinto dei miracoli raccontati da Lisa Davanzo e non voleva ammetterla al paradiso come risulta dai giornali dell’epoca visibili cliccando: QUI

A dire il vero anch’io ho qualche dubbio sulla autenticità dei miracoli certificati dallo stato italiano perché è noto che anch’esso, in tempi non tanto lontani,  coniò i suoi comandamenti  alternativi a quelli del Sinai e, per non urtare la sensibilità di quanti riconoscono come “anno zero” quello della nascita di Gesù Cristo,  assegnò agli anni una nuova, distinta, numerazione seguita dalla precisazione  “E.F.”: uno stato così non merita fiducia. Ho il sospetto che il quarantennio di Don Primo sia la riedizione, la continuazione del “ventennio” di Benito ma lo tengo per me per non offendere la grande fede dei duemila cristiani che vivono a Croce.

Per salvare capra e cavoli (ossia miracoli di stato e dubbi personali) aggiungo, in “zona cesarini”,  una frase magica,  da esorcista: CASTIGAT RIDENDO MORES.

 

Croce di Piave, 30.9.2010

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