I  DISCEPOLI DI DON PRIMO ZANATTA

 

Quali “discepoli” Don Primo Zanatta abbia formato durante il suo parrocato a Croce lo si può ricavare da questa vicenda.

 

Era il 1998 ed     imperversava la bufera per la vicenda Asilo per la quale approntai parecchi volantini.

Il 20.11.1998 ci fù una “assemblea parrocchiale” alla quale hanno partecipato una trentina di persone che quindi rappresentavano meno del 5 per cento delle 620 famiglie di Croce. Questa scarsissima partecipazione è un segno evidente della efficacia civile e religiosa dell’insegnamento di Don Primo attraverso le sue spettacolari iniziative che vanno dalla scrittura  del “Quinto Vangelo”  alla celebrazione della “settimana della fraternità” ai sinodi, alla costruzione della N.I.P. (Nuova Immagine di Parrocchia).

Il 21 preparai un commento che ho diffuso con volantini il giorno seguente domenica 22.

Affinché i “fratelli” non fossero scandalizzati dai miei commenti, invece di combattere le mie “eresie” come avrebbe fatto Santo Stefano o altri discepoli di Cristo i discepoli di Don Primo prontamente, come farebbe qualsiasi poliziotto di regime, raccolsero i miei  volantini ed invece di bruciarli, come avrebbe fatto qualsiasi cristiano del medio evo, me li restituirono direttamente (nel cortile) o indirettamente (nel negozio di Pietro) dopo averli annullati con una croce (se non con due come si vede qui. VOLANTINOCENSURATO.jpg)   segno del loro analfabetismo religioso e civile.

 

Dissi che a fare la raccolta sarebbe stato un essere innominabile sempre molto servizievole a Don Primo. Egli poteva avere agito così per due  motivazioni:

1 - non  era (e non è) in grado di usare correttamente il cervello;

2 - aveva (ed ha) bisogno di riscattarsi per la suddetta “menomazione” e per altre porcherie.

 

In seguito un “discepolo” “D.O.C.” “coraggioso”,  “amante della verità e della giustizia”, “difensore dei deboli”, intervenne per prendere le difese del povero cane ingiustamente indicato come autore della “raccolta”.   

Presa carta e penna  mi scrisse:

“LA PERSONA CHE TI HA RESTITUITO I VOLANTINI NON E’ QUELLA CHE VOCI IN GIRO DICONO CHE TU HAI DENUNCIATO MA SONO IO CHE TI SCRIVO.

BUON NATALE.

P.S. LA PREGO SIA PIU’  BUONO.”

 

Un cristiano NIP (allevato da Don Primo) specialmente in prossimità del Natale “deve” prendere la difesa dei deboli e non importa se  per farlo “dimentica la  firma”, poco importa anche se invece che mettere la busta nella mia cassetta per le lettere la lascia nei pressi del negozio di mio fratello.  “Importante”è scagionare l’innocente ingiustamente sospettato.

Ecco la copia della lettera e della busta.  TESTEANONIMO.jpg.

 

A distanza di quasi12 anni l’episodio mi torna in mente perché anch’io sono stato ingiustamente denunciato e perfino condannato perché il 22.4.2001 la mia macchina è stata fatta trovare con una ruota (una sola!) sopra un “sacro” “marciapiede” dove era stata dolosamente spostata durante l’ora di pranzo da quei cristiani NIP che non hanno paura degli strappi muscolari e dei “crepi” alla schiena che possono capitare sollevando pesi.

La situazione è sembrata assurda anche al giudice che nonostante tutto ha deciso per la condanna.

Nessun cristiano di Croce si è sentito i dovere di discolparmi meno che meno Don Primo Zanatta appositamente svergognato il 9 giugno 2010 quando “venne a trovarmi” in ospedale.

La truffa era stata organizzata per danneggiarmi e non avrebbe senso discolparmi a nove anni di distanza  anche perché, a questo punto, bisognerebbe indicare al giudice i responsabili, il che farebbe venir meno la “rispettabilità”  che  i fedelissimi di Don Primo credono di avere.

La conclusione è  semplice.

Don Primo che ha scritto tante  “TESTIMONIANZE” non ha formato uomini in grado di “testimoniare” ossia di dire la verità di fronte a tutti, assumendo la responsabilità di esporre il proprio nome.  Se non sono uomini non possono essere cristiani. 

Lui campa su questi poveri imbecilli che obbediscono ciecamente: Basta inculcare lo slogan adatto alla circostanza come faceva un suo “predecessore” che fece scrivere sui muri i “nuovi comandamenti” inserendo anche questo “CREDERE, OBBEDIRE, COMBATTERE”. Quale fine abbiano fatto il novello Mosè ed i suoi comandamenti  Don Primo Zanatta “nuovo messia di Croce”  non l’ha voluto tener presente ed ha proseguito con quel metodo.

Se ne vedono e vedranno le conseguenze per tanti anni anche dopo la sua scomparsa ed il nuovo Asilo,  progettato senza il concorso del popolo, sarà il   ”monumento”   che  ricorderà ai posteri la dottrina e la pratica fallimentare di questo parroco.

 

Croce 14 settembre 2010

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