DIFESA CIVILE

ESEMPI CONCRETI 

dal paese che attende la seconda bonifica

ICI

Alla fine di dicembre 2000 il Comune di Musile emise una valanga di "ACCERTAMENTI ICI".

Quanti ne furono emessi, quanti andarono a buon fine e quanti andarono nella carta straccia nessuno lo sa neppure il Sindaco perché per nascondere la vergogna, non è stato fatto il conto e se è stato fatto è stato tenuto nascosto pure a lui.

 

Poiché fare i conti è il mio mestiere, ho fatto una semplice somma dalla quale risultava che la mia famiglia aveva un debito ICI di lire 7.112.000=. Io non ho presentato ricorsi perché costano e neppure sono andato in Municipio a "collaborare" per mettere a posto gli archivi, come suggeriva "disinteressatamente" il Signor Sindaco. Io i miei conti li avevo fatti con il massimo di diligenza possibile ed avevo pagato il mio debito e quindi non dovevo andare a fare un lavoro che era di altri, lavoro per il quale altri erano pagati (dipendenti comunali, impresa esterna).Una simile operazione si chiama "inversione dell'onere della prova". Ovviamente mi sono rifiutato ed in Municipio ci sono andato per mettere a protocollo una lettera in cui definivo "BUFFONATA" quelli che il Comune, pomposamente, definiva "Accertamenti" a nostro carico ed ho informato LA RADIO A COLORI. Sono Passati QUATTRO anni e non sono state fatte azioni di recupero crediti né di denunce penali per "oltraggio a pubblico Ufficiale" o altri reati contro la pubblica Amministrazione.

 

Allo stesso modo mi sono comportato per i clienti e conoscenti che si sono rivolti a me: Nessun ricorso nessun pagamento a fronte di BUFFONATE. Il Comune ha sprecato tanta carta, tempo e denaro: questo si chiama DANNO ERARIALE (debitamente segnalato alla locale Procura della Corte dei Conti).

 

Quella lezione al "PALAZZO" non è bastata ed anche a fine 2004 è partito qualche "sollecito", sotto forma "INGIUNZIONE". Qualcuno è venuto da me ed io l'ho mandato al posto giusto anche se il Signor Sindaco non lo crede giusto. Vedremo "a maggio" non perché è il tempo delle rose ma perché è il tempo in cui ci sarà l'incontro (o scontro) davanti al Giudice.

 

CODICE STRADALE

In questi giorni ho finalmente avuto a disposizione la sentenza del Giudice di Pace con cui è stata risolta una "multa" perché io avrei abbandonato la carcassa della mia macchina, non solo abbandono ma smaltimento irregolare di materiale inquinante.

La storia di questa macchina la si legge in altre parti di questo "sito". Qui basta ricordare che è stata danneggiata più volte (aprile, luglio, ottobre 2003 ed infine incendiata il 10 ottobre 2003).

Ad ogni danneggiamento, compreso quello finale, ho fatto una denuncia. Non è stata fatta alcuna indagine come documentano le carte ufficiali in base alle quali, invece, sono stato multato perché avevo abbandonato un oggetto inquinante. Una montagna di carte e di fotografie dei Carabinieri e della Polizia Municipale "dimostravano" la mia colpa.

Ma io, ovviamente, non ero d'accordo non fosse altro perché la macchina NON INQUINAVA l'ambiente (il problema è che TORMENTAVA TANTE COSCIENZE) ed era attentamente controllata DA ME (non ABBANDONATA) dato che dovetti improvvisarmi investigatore alla ricerca dei colpevoli.

Gli uomini FORTI per cercare di tranquillizzare le proprie coscienze fecero si che i Vigili Urbani intervenissero rimuovendo lo sconcio e multando il proprietario (civilmente responsabile) lasciando tranquilli i molti colpevoli.

Questa è la sentenza (composta da quattro pagine) PAGINA 1, PAGINA 2, PAGINA 3, PAGINA 4.

Se mi fossi arreso alle carte, ai timbri, alle notifiche giudiziarie, avrei confermato che i potenti hanno sempre ragione e che i cretini devono sempre pagare.

NO SIGNORI, NON E' COSI'. Me lo ha insegnato SAN PAOLO dicendo ai suoi carcerieri "SONO CITTADINO ROMANO, Dovete rispettarmi". E fu rispettato. Due mila anni dopo si può fare anche di più, anche di meglio, basta osservare un principio eterno: LA LEGALITA'.

 

CODICE PENALE.

Pur avendo fatto un sacco di querele la maggior parte non è andata a segno a causa di tante "ARCHIVIAZIONI".

Io non faccio l'impossibile ma il possibile si che lo faccio: mi OPPONGO.

In questi giorni ne è stata proposta un'altra (archiviazione). Io mi sono opposto scrivendo ed annunciando di chiamare a giudicare niente meno che il POPOLO ITALIANO. Do per scontata l'archiviazione negli uffici della Procura, sono abituato! Poiché titolare del diritto di fare giustizia è il POPOLO aspetto il verdetto popolare che chiedo da queste pagine.

Ecco il testo della opposizione in cui ho nascosto i riferimenti reali: OPPOSIZIONE. Anche per questo caso aspetterò e combatterò fino a che sarà necessario.

LA  GIUSTIZIA  DIPENDE  DAI  CITTADINI,  NON  DAGLI  STATALI  CON O SENZA DIVISA.

Io Ve l'HO DIMOSTRATO.

 

Croce di Piave 7.2.2005

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A distanza di sei anni,  oggi 26.6.2011, ho rivisto questa  pagina e mi è d’obbligo aggiungere:

 

CODICE STRADALE seconda pratica

Il giorno 1.10.200,  per  poter fare  la “pista BIM” e completare la truffa ai danni della C.E.  il presidente Giuseppe Cestaro ha chiamato i Carabinieri  (“nei secoli fedeli” !)  i quali hanno  emesso a mio carico ben due contravvenzioni e si sono portati via  l’auto della  verità ( come  la chiamai in seguito)  ( … e  della giustizia, aggiungo ora).

Poiché sul MIO terreno ho il diritto di parcheggiare come e quando voglio, ho fatto tutti i debiti ricorsi, fino in Suprema Corte di Cassazione che ha rinviato le carte al GDP  di San Donà  il quale  in   data 23.11.2009  con  sentenza  n.  102-2010  ha  annullato le due multe …   ma  ha “dimenticato” di condannare  gli arroganti  al dovuto risarcimento.

Ovviamente ho avviato la pratica per  essere risarcito  del danno (ritiro e custodia  della vettura, spese  legali, danni morali  per 10 anni di battaglie  sostenute per difendermi  dagli arroganti del BIM).

Ho raggiunto lo scopo dell’annullamento delle multe,  speriamo arrivi presto la sentenza sul risarcimento.

(vedere:  SCANDALI -  Consorzio BIM)

 

CODICE STRADALE  terza pratica.

Le “vigilesse di Don Primo” in data 28.3.2009 mi hanno contestato l’irregolare, arbitraria, occupazione di spazio pubblico perché la mia statua di santantonio faceva  concorrenza  alla statua della madonnadifatima di Don Primo.

Secondo le vigilesse  di portoghesi  bastava uno e, logicamente, hanno scelto per la madonna.

La questione è aperta ma una soddisfazione  me la sono già presa insegnando alle “fedeli vigilesse” cos’é la ”occupazione di spazio pubblico” secondo il loro regolamento di polizia.

Con tanta  difficoltà  hanno appreso la lezione  e conseguentemente hanno fatto rimuovere la “rana” che deturpava un edificio monumentale  (e, mia soddisfazione secondaria, hanno  dovuto anche far rimettere in funzione  un orologio stradale  fermo da  anni  che loro non avevano mai  notato   (… perché  vigilano dal lato  “B” come dimostra  apposita  fotografia ).

 

LA  GIUSTIZIA  DIPENDE  DAI  CITTADINI,  NON  DAGLI  STATALI  CON O SENZA DIVISA.

Io Ve l'HO DIMOSTRATO.  (repetita juvant).

 

La  questione  BIM, che occupa  un capitolo a se,  è aperta da 17 anni e continuerà fino alla  vittoria completa!

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