CESSI
ESTERNI
Queste
piccole costruzioni ricordano condizioni igieniche molto scadenti come era scadente
tutta la qualità della vita nelle
nostre campagne fin dopo la fine della seconda guerra, comunque assolvevano l’importante funzione senza sprecare
acqua, senza inquinarla.
Normalmente
erano costruiti sulla concimaia, ambiente di raccolta e “trasformazione”
naturale del letame della stalla, da ridistribuire nei campi come
fertilizzante.
Sono
ancora ben visibili sulle rispettive concimaie,
anche se variamente diroccati, quelli a servizio delle case “San Lorenzo” CIMG0613ritRIDambros.JPG in via Argine San
Marco (fotografato il 16.1.2015) e
“S. ??” in centro a Croce (da inserire)
Sulla
“triestina” al “Pont de bosc”,
a servizio della casa “Santa Carolina” c’è
questo CESSOsCAROLINAridCIMG0616.JPG cui fa
compagnia un “stavoeo” per il maiale. Il CESSO, ironia, è conservato meglio dell’antico forno
che era a servizio della stessa casa: CIMG0398rit.JPG.
Le
diapositive che illustravano la “FAMEJA
DEI FINOTI” ne mostrano uno, anonimo, sconosciuto, che, a scanso di essere
confuso con una garitta (o garetta) di qualche
caserma degli eserciti passati da queste parti , “ospita”
un vaso da notte, quasi
certamente prodotto dalle famose
smalterie “DUE LEONI” della famiglia Westen di Bassano del Grappa: eccolo.
Qua
e la se ne vede ancora qualcuno anche in
ambiente non agricolo.
Ai
“TRE SCALINI” il 14.2.2003
ore 10.20 ho fotografato questo CESSOtrescalini.jpg
A
San Donà, in
fondo a Via Verdi (vicino rotonda stazione), il 14.2.2003 ore 10.45 ne ho
“scoperto” uno. Eccolo guardando verso il campo sportivo CESSOsandon1.jpg , qui lo rivediamo guardando verso la stazione CESSOsandon2.jpg
(ancora presente il 31.3.2010).
In
zona “Contee”, alla fine di Via Diego Rossetto, il 23.11.2012 12:42
ho fotografato questo CIMG0485cessoCONTEE.JPG al quale
è affiancato un pollaio.
Queste “costruzioni” non sono
“opere d’arte” ma hanno assolto adeguatamente la loro
funzione a differenza di
“opere d’arte” come quelle
sul “Canal Grande” o a San Donà (in Piazza Indipendenza, in via Ancillotto)
o a Croce che, anche se
“firmate”, anche se
volute dalle “autorità”
meritano bene la qualifica spregiativa di “cessi”.
(vecchia idea
ripresa in gennaio
2015)
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