DISTRUZIONE DI CAMPI

nel paese di Croce

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L'Azienda Servizi Integrati A.S.I spa, ossia l'ex Consorzio per l'Acquedotto del Basso Piave, ha progettato una nuova condotta per rinnovare e potenziare quella esistente costruita all'inizio degli anni '30 ed ha già eseguito un primo lotto partendo dalle sorgenti di Candelù.

Ora è il momento di lavorare nella tratta da Croce verso San Donà. Sono previsti: impianti di deposito e pompaggio, la condotta principale da 800 millimetri e, dove occorre per la distribuzione locale, condotte minori di adeguato diametro.

Dal serbatoio previsto nel terreno Barone Manfredi (a ridosso del nucleo di case Finotto, Dianese eccetera) parte la condotta principale ed una secondaria. Passano sotto l'argine San Marco e sotto il canale Marezzana e scendono verso Musile fino al punto "11" indicato in questo schema schema 001. A questo punto la condotta principale di stacca dalla secondaria, gira verso l'argine del Piave fino al mappale 12 e poi riprende la direzione di Musile (punti 12, 13, 14, 15) attraversando i campi nel bel mezzo tra Piave e Marezzana mentre la condotta secondaria prosegue solitaria sulla capezzagna a bordo del campo, vicino al canale (punti 42, 43, 44, 45) schema 001.

Le separazioni ed i divorzi sono diventati una moda come una moda è la distruzione dell'ambiente Agricolo già vista a proposito della pista del BIM. Ora la si segue con la "separazione delle condotte".

Forse l'ASI vuol fare "di più e di peggio" del BIM. Mentre il BIM ha intaccato una zona poco pregiata dal punto di vista agronomico economico ora questa condotta intacca, proprio al centro, i terreni migliori.

Come avviene fino al punto "11", anche più a valle le due condotte devono procedere affiancate al canale perché danneggiano meno le coltivazioni. A fronte di qualche difficoltà si contrappone il minor costo della servitù perché è chiaro che realizzando il progetto a condotte separate dovranno essere costituite, a pagamento, due servitù anziché una sola.

Per questi motivi richiediamo la revisione del progetto attuale e la sua sostituzione con uno che rispetti l'ambiente agricolo e chi lo possiede come mezzo di lavoro e non di passatempo estivo perché quello invernale lo trascorre altrove.

All'inizio dell'anno l'ASI spa ha avuto la "bella idea" dell'assicurazione su contatori ("AquASI") e sappiamo tutti come è finita. Forse, anzi EVIDENTEMENTE, quella esperienza non è stata capita . Da parte mia sono pronto a ricordare la lezione.

Croce di Piave, 29 ottobre 2004

AGGIORNAMENTO 22 OTTOBRE 2006

L'ASI, in questa estate 2006, ha completato come da programma la costruzione della rete principale e di quella secondaria. Vale il la pena di riferire qualche cosa.

Le modifiche sul tracciato che evitassero l'attraversamento dei vigneti non sono state accolte, al contrario è stata fatta una variante al tracciato per "rispettare" un "agriturismo". Sorvoliamo…

Sotto la condotta 800 mm. é stato posato un tubo in plastica diametro100 mm circa (eccolo a fianco di un pozzetto prima della posa) come si vede in questa foto cavidotto sotto acquedotto .

La posa di questo "cavidotto" non era stata comunicata ma non mi era sfuggita tanto che, di proposito, l'ho documentata via via con varie foto.

All'ora della contabilità finale dei lavori ed indennizzi ho sollevato il problema che ha fatto cadere dalle nuvole i "responsabili" dell'ASI i quali, loro malgrado, hanno già proposto un accomodamento di € 2.405,00= che NON HO accettato perché ci sono "altri sospesi" da accomodare (senza pensare alla questione della interruzione della fornitura dell'acqua alla mia abitazione descritta in altra parte (Vedere: SCANDALO 4 AquASI Acqua NO)

Il 13 ottobre 2006 l'ASI, con l'intervento di una impresa privata, ha posato una condotta attraverso un mio terreno SENZA AVERNE TITOLO (esproprio, imposizione coattiva di servitù, accordo consensuale). Quel terreno è bene evidenziato con il n° 21 nei documenti ASI (visibile proprio sopra la scritta "Strada Provinciale n° 50" cliccando qui).

Con una comportamento arrogante mutuato dal Consorzio BIM, i lavori sono continuati anche lunedì 16 e martedì 17 dopo l'intervento dei carabinieri (venerdì pomeriggio) ed il deposito di denuncia querela (sabato 14).

Quanto costerà all'ASI (meglio alla collettività) questa spavalderia portata a termine violando platealmente la legge invocata anche esponendo la Bandiera Nazionale ed collocando accanto una UNO BIANCA destinata a diventare famosa come la UNO ROSSA (macchina della verità)?

Non lo so! Per il momento Vi mostro qualche fotografia: DURANTE I LAVORI . LAVORI FINITI

Le pubbliche amministrazioni ed i loro impiegati, incaricati, devono rispettare i DIRITTI DEL CITTADINO più e meglio di qualsiasi altro soggetto.

Non sono abituati a farlo? Male per loro, io non rinuncio ai miei diritti per coprire gli errori degli altri.

Croce di Piave, 22.10.2006

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