Percorsi di Fede

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Il sacramento del Matrimonio e la Famiglia cristiana ideale

L'Alleanza espressa in chiave sponsale

(Efesini 5,21-33 - Colossesi 3,18 - 1 Pietro 3,1-6)


Santità del matrimonio e della famiglia

 

L'uomo e la donna, che per il patto di amore coniugale «non sono più due, ma una sola carne» (Gen 2,24; Mt 19,6), prestandosi un mutuo aiuto e servizio con l'intima unione delle persone e delle attività, esperimentano il senso della propria unità e sempre più pienamente la raggiungono. Questa intima unione, in quanto mutua donazione di due persone, come pure il bene dei figli, esigono la piena fedeltà dei coniugi e ne reclamano l'indissolubile unità. Cristo Signore ha effuso l'abbondanza delle sue benedizioni su questo amore multiforme, sgorgato dalla fonte della divina carità e strutturato sul modello della sua unione con la Chiesa(cfr. Ef 5,21-33). Infatti, come un tempo Dio venne incontro al suo popolo con un patto di amore e fedeltà (Gen 15,1-21; Es 24,1-11), così ora il salvatore degli uomini e sposo della Chiesa (1) viene incontro ai coniugi cristiani attraverso il sacramento del matrimonio. Inoltre rimane con loro perché, come egli stesso ha amato la Chiesa e si è dato per essa, così anche i coniugi possano amarsi l'un l'altro fedelmente, per sempre, con mutua dedizione. L'autentico amore coniugale è assunto nell'amore divino ed è sostenuto e arricchito dalla forza redentiva del Cristo e dall'azione salvifica della Chiesa, perché i coniugi, in maniera efficace, siano condotti a Dio e siano aiutati e rafforzati nella sublime missione di padre e madre. Per questo motivo i coniugi cristiani sono corroborati e come consacrati da uno speciale sacramento per i doveri e la dignità del loro stato. Ed essi, compiendo in forza di tale sacramento il loro dovere coniugale e familiare, penetrati dallo spirito di Cristo, per mezzo del quale tutta la loro vita è pervasa di fede, speranza e carità, tendono a raggiungere sempre più la propria perfezione e la mutua santificazione, e perciò insieme partecipano alla glorificazione di Dio. Di conseguenza, prevenuti dall'esempio dei genitori e dalla preghiera in famiglia, i figli, ed anzi tutti quelli che convivono nell'ambito familiare, troveranno più facilmente la strada della formazione umana, della salvezza e della santità. Quanto agli sposi, insigniti della dignità e responsabilità di padre e madre, adempiranno diligentemente il dovere dell'educazione (Siracide 30,1-13; 42,9-11), soprattutto religiosa, che spetta prima di ogni altro a loro. I figli, come membra vive della famiglia, contribuiscono pure a loro modo alla santificazione dei genitori. Risponderanno, infatti, ai benefici ricevuti dai genitori con affetto riconoscente, con devozione e fiducia; e saranno loro vicini, come si conviene a figli, nelle avversità e nella solitudine della vecchiaia (Siracide 3,1-16). La vedovanza poi, accettata con coraggio come continuazione della vocazione coniugale sia onorata da tutti (1 Timoteo 5,3).

 

(1) Dio sposo: Isaia 54,5; 61,10; 62,4-5. Osea 2,2. Geremia 2,2; 3,20. Marco 2,19-20. Matteo 9,15; 25,1-6. Giovanni 3,29. Apocalisse 21,2.9

 

Dalla Costituzione pastorale «Gaudium et spes» del Concilio ecumenico Vaticano II

sulla Chiesa e il mondo contemporaneo (N. 48)

Vedi anche: L'amore coniugale n. 49. La fecondità del Matrimonio n. 50

 

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Pagina aggiornata il 5 Giugno 2018 alle ore 21.39