Percorsi di Fede

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 Gesù di Nazareth vero Dio e vero Uomo nei quattro Vangeli canonici 

“Questo Gesù è la pietra che, scartata da voi, costruttori, è diventata testata d'angolo

(Sal 118(117),22). In nessun altro c'è salvezza; non vi è infatti altro nome dato agli uomini

sotto il cielo, nel quale è stabilito che possiamo essere salvati!” Pietro in Atti 4,11-12

Vangelo di Matteo

Sappiamo che questo evangelista è un ebreo, pubblicano (=riscuote le Tasse per conto dei Romani), identificato con Levi (Mc 2,14), e che scrive il suo Vangelo per gli Ebrei, convinto dell'identità del suo protagonista, Gesù di Nazareth, il quale si rivela come il Messia, compimento delle profezie dell'Antica Alleanza, al monte Sinai, tra Dio e il popolo di Giacobbe/Israele. La Genealogia che introduce il Vangelo, lega Gesù ad Abramo e alle promesse di un Messia, Unto/Consacrato da Dio, Gesù (=Dio è salvezza), coinvolgendo anche 5 donne: Tamar, incestuosa; Racab, prostituta; Rut, straniera; Betsabea, adultera; Maria di Nazareth, la Vergine, sposa di Giuseppe della discendenza del re Davide. Gesù è il Figlio dell'uomo annunciato dal profeta Daniele in 7,13-15 con particolari divini: il suo regno è eterno e il suo dominio è su popoli, nazioni e lingue. Domina le forze della natura (8,27= Mc 4,41; Lc 8,25); la sua parola non è destinata a passare col tempo (24,35=Mc 13,31; Lc21,33). Il Vangelo di Matteo ruota attorno a 5 grandi discorsi di Gesù: della montagna (cc. 5-7); apostolico missionario (c. 10); delle 7 parabole (c. 13); alla Chiesa (c. 18); escatologico o della fine del mondo (cc. 23-25): in quest'ultimo Gesù si identifica con il Figlio dell'uomo re e giudice dell'umanità, da riconoscere in tutti i bisognosi (avevo fame, sete...); giudicherà tutte le genti (25,31-46) e verrà sulle nubi del cielo con gran potenza e gloria (26,64).  Nel capitolo 12 Matteo concentra 4 autorivelazioni dell'identità di Gesù: è più grande del Tempio di Gerusalemme (12,6), solo di questo evangelista; è Signore del Sabato (12,8 = Mc 2,28 e Lc 6,5); più grande del profeta Giona e più del sapiente re Salomone (12,41-42; Lc 11,31-32). La sua venuta è stata annunciata dai Profeti e in particolare da Isaia che ne abbraccia tutta l'esistenza: dal concepimento verginale (Mt 1,22-23; Isaia 7,14) fino alla sua glorificazione (Isaia Libro dell'Emmanuele cc 6-12; i 4 Canti del Servo di Jahwè cc. 42-49-50-52/53; Mt 28,16-20). Il luogo della nascita, Betlemme (Michea 5,1-3), lo lega alla nobile discendenza del re Davide e al Messia, attraverso il suo padre putativo (creduto il padre Lc 4,22) Giuseppe, lo sposo di Maria di Nazareth, la vergine che ha concepito, non da un uomo ma per intervento dello Spirito Santo (Mt 1,20).

 

Vangelo di Marco

Oltre alla tesi iniziale "Inizio del Vangelo di Gesù, Cristo, Figlio di Dio" (1,1), il Vangelo di Marco che, secondo la tradizione cristiana, è portavoce dell'Apostolo Pietro, ci offre importanti spunti di riflessione sull'identità di Gesù. Giovanni il Battista lo annuncia come Colui che è il più forte e battezzerà in Spirito Santo (1,8). Al momento del Battesimo di Gesù viene udita una voce dal cielo: "Tu sei il Figlio mio, l'amato, in te ho posto il mio compiacimento" (Vedi: Primo Canto del Servo in Isaia 42,1). Nelle tentazioni del deserto Gesù è descritto come sospinto dallo Spirito Santo; tentato da Satana; insieme con le bestie selvatiche e con gli angeli che lo servono (1,12-13). La chiamata che Gesù rivolge agli Apostoli ha una risposta immediata: l'abbandono della loro attività lavorativa. Guarisce anche in giorno di sabato, nella Sinagoga di Cafarnao: un indemoniato che lo definisce "il santo di Dio" e teme un imminente annientamento di gruppo ("sei venuto a rovinarci?" 1,24; in 5,9 il nome dell'indemoniato di Gerasa è "Legione" e i porci circa 2000 in 5,13) e poi un uomo dalla mano paralizzata (3,1-6). In quanto Figlio dell'uomo (Daniele 7,13-14) guarendo un paralitico, manifesta di avere il potere sulla terra di rimettere i peccati (2,1-12; vedi 4° Canto del Servo di Dio in Isaia 53,4-6), potere di Dio stesso (2,10; Mt 9,8; Gv 20,23; Mt 16,19; 18,18; Gv 10.31-36) e si definisce "Signore del Sabato" in 2, 28 (cfr. = Mt 12,8 e Lc 6,5). L'episodio di guarigione dell'emorroissa ha in Mc 5,25-34 una rivelazione particolare su questa donna: "aveva speso tutti i suoi averi con molti medici senza alcun beneficio, anzi peggiorando"; solo di avere toccato con fede il mantello di Gesù "subito le si fermò il flusso di sangue e sentì nel suo corpo che era guarita dal male" (5,29). E che dire della risurrezione della figlia di Giairo (5,35-43; Mt 9,18-26; Lc 40-56)?

Il Vangelo di Marco ha tre vertici divini caratteristici importanti: nel prologo in Mc 1,1: Inizio del Vangelo di Gesù Cristo, Figlio di Dio; nella identificazione che fa di lui l'Apostolo Pietro a Cesarea di Filippo in Mc 8,29: "Tu sei il Cristo" (=il Messia, l'Unto, il consacrato da Dio); sul Golgota alla morte di Gesù crocifisso in Mc 15,39: il centurione che lo vede morire dice "Davvero quest'uomo era Figlio di Dio". 

 

Vangelo di Luca

Il concepimento di Gesù è per opera dello Spirito Santo poiché Maria di Nazareth dice: come avverrà questo? Non conosco uomo: colui che nascerà sarà santo - le risponde l'Angelo Gabriele - e chiamato "Figlio di Dio" (1,34-35). Nella Genealogia di Luca Gesù è figlio di Giuseppe... figlio di Adamo, figlio di Dio (3,23.38).

Dichiarazioni e manifestazioni divine di Gesù circa la sua Persona:

Luca 6,5 (= Mt 12,8; Mc 2,28) - 5E diceva loro: "Il Figlio dell'uomo è signore del sabato".

Luca 8,22-25 (= Mt 8,23-27; Mc 4,35-41) 22E avvenne che, uno di quei giorni, Gesù salì su una barca con i suoi discepoli e disse loro: "Passiamo all'altra riva del lago". E presero il largo. 23Ora, mentre navigavano, egli si addormentò. Una tempesta di vento si abbatté sul lago, imbarcavano acqua ed erano in pericolo. 24Si accostarono a lui e lo svegliarono dicendo: "Maestro, maestro, siamo perduti!". Ed egli, destatosi, minacciò il vento e le acque in tempesta: si calmarono e ci fu bonaccia. 25Allora disse loro: "Dov'è la vostra fede?". Essi, impauriti e stupiti, dicevano l'un l'altro: "Chi è dunque costui, che comanda anche ai venti e all'acqua, e gli obbediscono?" [Realizzazione del Salmo 107(106),25-30].

Luca 13,22-30 - 23Un tale gli chiese: "Signore, sono pochi quelli che si salvano?". Disse loro: 24"Sforzatevi di entrare per la porta stretta, perché molti, io vi dico, cercheranno di entrare, ma non ci riusciranno. 25Quando il padrone di casa si alzerà e chiuderà la porta, voi, rimasti fuori, comincerete a bussare alla porta, dicendo: "Signore, aprici!". Ma egli vi risponderà: "Non so di dove siete". 26Allora comincerete a dire: "Abbiamo mangiato e bevuto in tua presenza e tu hai insegnato nelle nostre piazze". 27Ma egli vi dichiarerà: "Voi, non so di dove siete. Allontanatevi da me, voi tutti operatori di ingiustizia!". 28Là ci sarà pianto e stridore di denti, quando vedrete Abramo, Isacco e Giacobbe e tutti i profeti nel regno di Dio, voi invece cacciati fuori. 29Verranno da oriente e da occidente, da settentrione e da mezzogiorno e siederanno a mensa nel regno di Dio. 30Ed ecco, vi sono ultimi che saranno primi, e vi sono primi che saranno ultimi".

Lc 13,34-35 - 34Gesù si lamenta della incredulità di Gerusalemme, che nei suoi Capi lo rifiuta: "Gerusalemme, Gerusalemme, tu che uccidi i profeti e lapidi quelli che sono stati mandati a te: quante volte ho voluto raccogliere i tuoi figli, come una chioccia i suoi pulcini sotto le ali, e voi non avete voluto! 35Ecco, la vostra casa è abbandonata a voi! Vi dico infatti che non mi vedrete, finché verrà il tempo in cui direte: Benedetto colui che viene nel nome del Signore!" (Salmo 118(117),26)

Lc 19,41-44 - Quando Gesù fu vicino, alla vista della città di Gerusalemme pianse su di essa 42dicendo: "Se avessi compreso anche tu, in questo giorno, quello che porta alla pace! Ma ora è stato nascosto ai tuoi occhi. 43Per te verranno giorni in cui i tuoi nemici ti circonderanno di trincee, ti assedieranno e ti stringeranno da ogni parte; 44distruggeranno te e i tuoi figli dentro di te e non lasceranno in te pietra su pietra, perché non hai riconosciuto il tempo in cui sei stata visitata".  (Vedi i riferimenti a Gerusalemme in 21,20-24)

Luca 21,25-27 - 25Vi saranno segni nel sole, nella luna e nelle stelle, e sulla terra angoscia di popoli in ansia per il fragore del mare e dei flutti, 26 mentre gli uomini moriranno per la paura e per l'attesa di ciò che dovrà accadere sulla terra. Le potenze dei cieli, infatti, saranno sconvolte. 27Allora vedranno il Figlio dell'uomo venire su una nube con grande potenza e gloria. (Dn 7,13-14)

  

Vangelo di Giovanni

A partire dal prologo 1,1-18, il quarto evangelista proclama Gesù di Nazareth, il Figlio di Dio, l'Unigenito che solo rivela il volto umano di Dio invisibile (1,18). Giovanni imposta la sua testimonianza evangelica basandola su 7 grandi miracoli (gr. semeion=segni) compiuti da Gesù: l'acqua in vino a Cana di Galilea (2,1-12 - prima Pasqua v. 13); la guarigione del figlio del funzionario di Erode Antipa, malato a Cafarnao (4,46-54); il paralitico da 38 anni a Gerusalemme (5,1-9). La moltiplicazione di 5 pani d'orzo e due pesci per 5000 uomini (6,1-14; seconda Pasqua v. 4); Gesù cammina sul mare-lago di Tiberiade (6,16-21): con questi due segni Gesù prepara al Discorso sul Pane della Vita, l'Eucaristia, che pronuncia nella Sinagoga di Cafarnao (6,22-65); la guarigione del Cieco dalla nascita (9,1-41); la risurrezione di Lazzaro fratello di Marta e Maria a Betania (11,1-44).

Le autorivelazioni di Gesù circa la sua vera identità nel quarto Vangelo:

Al capitolo 6, Gesù, dopo la moltiplicazione di pani e pesci e dopo essersi mostrato camminare sul mare di Tiberiade ed averlo placato, si reca nella Sinagoga di Cafarnao. In quel luogo egli pronuncia il discorso sul Pane della Vita eterna, con riferimenti eucaristici divini alla sua Persona: "chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e IO lo risusciterò nell'ultimo giorno" (6,54; 6,39.40.44) (eppure dovrà, prima, morire sulla croce e, poi, manifestare la sua Gloria nella risurrezione).

Al capitolo 8: Io sono la luce del mondo (8,12 compimento di Isaia 1° e 2° Canto del Servo di Jahwè in 42,6 e 49,6 (nota: in aramaico, la lingua parlata da Gesù, c'è una sola parola che indica il servo e l'agnello: talyâ'. Gesù si autodefinisce servo in Mt 20,28 ed è indicato dal Battista come Agnello della nuova Pasqua (Gv 1,29.36; Gv 19,35-37;  cfr. Ap 6,1-17). Se non credete che Io sono, morirete nei vostri peccati (8,24) Gli dissero allora: "Tu chi sei?" Gesù disse loro "Proprio ciò che vi dico" (8,25) Quando avrete innalzato il Figlio dell'uomo allora conoscerete che Io sono (8,28). Prima che Abramo fosse Io sono (8,58).

Io sono la porta (10,7.9). Io sono il buon Pastore (Gv 10,11: è il Pastore ideale profetizzato da Ezechiele 34,11-17). Io sono la risurrezione e la vita (11,25). Io sono la Via la Verità e la Vita (nota l'articolo determinativo del testo greco originale). Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me (14,6). Io sono la vite vera (15,1); vedi Vigna e popolo d'Israele in Isaia 5,1ss: Gesù è il rappresentante migliore di Israele, il Messia, il Re dei Giudei (Gv 19,19; Mt 2,2).

 

Ricorda i due misteri principali della Fede cattolica:

1. Unità e Trinità di Dio - 2. Incarnazione, passione, morte e risurrezione di Nostro Signore Gesù Cristo

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