Percorsi di Fede

HOMEPAGE

 

1 Maggio: San Giuseppe artigiano Festa dei lavoratori

 

Giuseppe Pellizza da Volpredo 1901: Quarto Stato, particolare. Milano museo del 900

 

Genesi 1,[26]E Dio disse: <<Facciamo l'uomo a nostra immagine, a nostra somiglianza, e domini sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo,

sul bestiame, su tutte le bestie selvatiche e su tutti i rettili che strisciano sulla terra>>. [27]Dio creò l'uomo a sua immagine; a immagine di Dio lo creò; maschio e femmina li creò. [28]Dio li benedisse e disse loro: <<Siate fecondi e moltiplicatevi, riempite la terra; soggiogatela e dominate sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo e su ogni essere vivente, che striscia sulla terra>>.

Festa del lavoro in Wikipedia

Istituzione di Papa Pio XII 1955

San Giuseppe e il Beato Alberione

Giuseppe nei 4 Vangeli canonici

Giuseppe sposo della B.V. Maria

Dio lavoratore e l'uomo suo collaboratore

Dio nella creazione ha lavorato e continua a lavorare, creando e mantenendo nell’equilibrio e nell’armonia l’Universo. Il suo lavoro non è soltanto rivolto alle realtà da lui volute che esprimono le sue infinite perfezioni ma soprattutto al cuore dell’uomo, maschio e femmina li creò, a sua immagine e somiglianza, poiché intende perfezionare il suo progetto attraverso il dono dell’altro Paràclito che non solo ha il compito di renderci familiari di Dio ma anche simili in tutto al Figlio suo che è il modello esemplare e l’unico Maestro e Guida dell’umanità, in cammino nel tempo  verso la Gerusalemme celeste che raccoglie nella Santissima Trinità gli angeli e i santi, perfezionati nel corso della lunga storia sacra dell’umanità.

 

L'attività umana nell'universo

Dalla Costituzione pastorale «Gaudium et spes» del Concilio ecumenico Vaticano II

sulla Chiesa nel mondo contemporaneo (Nn. 33-34)

Con il suo lavoro e con l'ingegno l'uomo ha sempre cercato di sviluppare maggiormente la sua vita. Oggi poi specialmente con l'aiuto della scienza e della tecnica ha dilatato e continuamente dilata il suo dominio su quasi tutta la natura e principalmente in forza dei maggiori mezzi dovuti all'intenso scambio tra le nazioni, la famiglia umana poco alla volta si riconosce e si costituisce come una comunità unitaria nel mondo intero. Da qui viene che molti beni che l'uomo si aspettava soprattutto dalle forze superiori, oggi ormai se li procura con la propria iniziativa. Di fronte a questo immenso sforzo che investe ormai tutto il genere umano, sorgono tra gli uomini parecchi interrogativi. Qual è il senso e il valore dell'attività umana? Come si deve usare dei suoi frutti e delle sue risorse? Al raggiungimento di quale fine tendono gli sforzi sia dei singoli che delle collettività? La Chiesa, che custodisce il deposito della parola di Dio, fonte dei principi religiosi e morali, anche se non ha sempre pronta la risposta alle singole questioni, desidera unire la luce della rivelazione alla competenza di tutti, perché sia illuminata la strada che l'umanità ha da poco imboccato. Per i credenti è certo che l'attività umana individuale e collettiva, con quello sforzo immenso con cui gli uomini lungo i secoli cercano di cambiare in meglio le condizioni di vita, risponde al disegno divino. L'uomo, creato ad immagine di Dio, ha ricevuto il mandato di sottomettere a sé la terra con tutto ciò che è contenuto in essa, di governare il mondo nella giustizia e nella santità, di riconoscere Dio come creatore di tutto e, conseguentemente, di riferire a lui se stesso e tutto l'universo, di modo che, assoggettate all'uomo tutte le cose, il nome di Dio sia glorificato su tutta le terra. Questo vale pienamente anche per il lavoro di ogni giorno. Quando uomini e donne per procurare il sostentamento a sé e alla famiglia, esercitano il proprio lavoro così da servire la società, possono giustamente pensare che con la loro attività prolungano l'opera del Creatore, provvedono al benessere dei fratelli e concorrono con il personale contributo a compiere il disegno divino nella storia. I cristiani pensano che quanto gli uomini hanno prodotto con il loro ingegno e forza non si oppone alla potenza di Dio, né che la creatura razionale sia quasi rivale del Creatore. Sono persuasi che le vittorie del genere umano sono segno della grandezza di Dio e frutto del suo ineffabile disegno. Quanto più cresce la potenza degli uomini, tanto più si estende e si amplia la responsabilità, sia individuale che collettiva. Gli uomini non sono distolti dalla edificazione del mondo dal messaggio cristiano, né sono spinti a disinteressarsi del bene dei loro simili, ma anzi ad operare più intensamente per questo scopo.

 

Lavori da evitare sono tutti quelli che sfruttano le persone, come nel caporalato, approfittando delle loro debolezze sul sesso, il gioco d'azzardo, gli stupefacenti; la tratta di esseri umani, di minori, di organi, di armi distruttive. Oppure lavori che tendono a realizzare prodotti moralmente nocivi e non necessari, sia nel mondo dello spettacolo che nel mondo della pubblicità. (>Fuggire la corruzione!)

Vi siete chiesti, per esempio, perché la Madonna a Lourdes, è apparsa con due rose d'oro sui piedi? Io credo proprio perché ha sempre fatto la volontà di Dio durante la sua vita terrena, e non la sua (Come Gesù >sotto*). Così dev'essere per noi: vivere compiendo soltanto opere buone, utili a noi stessi, al prossimo e alla società. San Pio da Pietrelcina richiamava la responsabilità nella realizzazione di un film moralmente negativo, anche per gli operai di "contorno", che collaborano magari solo piantando i chiodi, ben sapendo che certi film restano in circolazione per anni, a danno di coloro che li utilizzano e li sfruttano. Il famoso attore piemontese Carlo Campanini ha capito la gravità del problema, e ad un certo punto ha deciso di ritirarsi dal mondo dello spettacolo, senza rinunciare alle sue capacità artistiche e interpretative, ma accogliendo soltanto proposte moralmente positive, utili e costruttive.

 

>* Giovanni 4,[34]Gesù disse loro: <<Mio cibo è fare la volontà di colui che mi ha mandato e compiere la sua opera.

Giovanni 8,[28]Disse allora Gesù: <<Quando avrete innalzato il Figlio dell'uomo, allora saprete che Io Sono e non faccio nulla da me stesso, ma come mi ha insegnato il Padre, così io parlo. [29]Colui che mi ha mandato è con me e non mi ha lasciato solo, perché io faccio sempre le cose che gli sono gradite>>.

Giovanni 16,[32]Ecco, verrà l'ora, anzi è già venuta, in cui vi disperderete ciascuno per conto proprio e mi lascerete solo; ma io non sono solo, perché il Padre è con me.

 

Torna al Messia

Torna al 1 Maggio

Pagina creata il giorno 2 Maggio 2017 alle ore 6.30

 

Ultimo aggiornamento Mercoledì 22 Agosto 2018 ore 19.55