|
Percorsi di Fede |
VERSO
IL CONGRESSO EUCARISTICO NAZIONALE 2005
PRESENTAZIONE
DELLE
Criteri
di lettura del documento
"I Martiri di Abitene"
Il
documento:
-
è in continuità con
alcune proposizioni del Libro
del Sinodo dell’Arcidiocesi di Bari-Bitonto (cfr. un. 114-130);
-
raccoglie le riflessioni maturate in questi anni di preparazione al
Congresso, riprese e approfondite nei Convegni Nazionali e nella Settimana
Congressuale;
-
offre alcuni contenuti per una catechesi
mistagogica sulla domenica senza la pretesa di presentare tutti gli
aspetti teologico - pastorali sulla domenica (già trattati in Dies
Domini e Il giorno del Signore).
La
finalità del documento è di rispondere a due interrogativi fondamentali:
a)
Che cosa significa la frase dei martiri di Abitene?
b)
Per quali ragioni, oggi, la comunità cristiana può ripetere la stessa
espressione dei martiri?
A) Cosa significa “Sine Dominico non pòssumus”?
Non
pòssumus vivere,
esistere, essere
Dominicum
(nn.
1-2)
Risorto Senza il Risorto non possiamo vivere
Mistero
di morte e risurrezione... Senza il mistero pasquale di Cristo non possiamo
vivere
Chiesa
Senza l’assemblea domenicale non possiamo vivere
Eucaristia
Senza l’Eucaristia non possiamo vivere
Giorno
domenicale
Senza il giorno del Signore non possiamo vivere (tempo)
Luogo
della riunione
Senza la chiesa (luogo fisico) non
possiamo vivere (spazio)
Temi
particolari:
-
domenica, eucaristica e martirio (n. 3)
-
domenica e famiglia (n. 4)
-
domenica e identità cristiana (n. 5)
-
giorno del Signore e giorno dell’uomo (n. 6)
-
domenica dono prezioso di Dio (n.7)
Il
primo Capitolo sviluppa il tema del “dominicum”: la domenica, giorno del
Risorto (un. 8-9), giorno della Chiesa (un. 10-1 1), giorno dell’Eucaristica
(12-18).(Anche gli altri capitoli richiamano il tema del dominicum).
Nell’ultimo
paragrafo del primo capitolo si sottolineano alcuni aspetti che come chiesa
locale intendiamo evidenziare:
-
la Chiesa come comunità eucaristica (n.12-13)
-
la pastorale mistagogica (n. 14)
-
il primato della grazia nell’azione pastorale (n. 15)
-
l’anno liturgico (n. 16)
-
la catechesi liturgica e l’incontro comunitario settimanale (n. 17)
-
la pietà popolare (n. 18)
B)
PER QUALI RAGIONI È POSSIBILE RIPETERE ANCHE OGGI L’ESPRESSIONE DEI
MARTIRI DI ABITèNE?
(cfr.
2°, 3° e 4° Capitolo,
sintesi
al n. 19)
-
Qualche indicazione sulla situazione socio-culturale (n. 7. 41)
1)
Non possiamo vivere senza contemplare
la bellezza di Cristo risorto (cfr.
Secondo Capitolo)
bellezza
pasquale di Cristo (un. 20-23)
bellezza
della santità di vita (n. 24)
bellezza
del riunirsi in comunità (n. 10)
bellezza
dell’ascoltare insieme la parola di Dio (n. 25)
bellezza
del celebrare (n. 26)
bellezza
dell’adorare l’Eucaristia (n. 27)
2)
Non possiamo vivere senza
lasciarci “conformare”
all’amore di Cristo risorto (cfr.
Terzo
Capitolo)
La
domenica giorno di:
-
comunione (n. 28)
-
carità (n. 29)
-
missione (n. 30)
-
ecumenismo (nn. 3 1-34)
-
“nuova creazione” (35-.,40)
3)
Non possiamo vivere senza fare
festa e riposare nel Signore (cfr. Quarto
capitolo)
Cosa
vuol dire “fare festa”?
Fare
festa non è “divertirsi” o “distrarsi”, ma celebrare la risurrezione
di Cristo e orientarsi con Lui
verso
il Padre (nn. 42.54)
Cosa
vuoi dire “riposare nei Signore”?
Il
riposo (n. 43): fisico
(interruzione del lavoro ordinario, cambiamento di occupazione, sosta,
attività sportiva, artistica....)
mentale
(avere
cura di sé, intessere relazioni significative con gli altri, dare spazio al
silenzio, alla riflessione, alla contemplazione...)
(nn.
43. 53) spirituale (celebrare
l’Eucaristia ed entrare nel riposo del Signore)
Il
riposo spirituale:
riposare con Cristo (abbandonarsi
a Dio Padre, un. 44-49)
riposare
nello Spirito
(gustare
la Parola e la celebrazione eucaristica, nn. 50)
entrare
nel riposo del Padre
(contemplare
le meraviglie del suo amore e
vivere
nella gioia di essere perdonati da Lui, nn. 51)
Riposare
è vivere nell’attesa della domenica senza tramonto (53-55)
celebrando nel tempo la liturgia celeste (con i martiri di Abitene, san
Nicola, la vergine Qdegitria nn. 56-57).
Per
la catechesi mistagogica
Dopo
aver spiegato che cosa è il dominicum (introduzione
e I capitolo), i capitoli successivi (II — III e IV) intendono:
-
presentare le tappe di un “cammino nel mistero”
- richiamare l’importanza dei “sensi spirituali” (vedere, toccare, gustare).
(cfr. Introduzione
e Primo Capitolo. Cfr. Libro di
Giuseppe Micunco)
Ultimo controllo Venerdì 13 Aprile 2018 ore 15.36