|
|
|
Maxim |
|
Qualcun altro osserva, meno prosaicamente, che il sex appeal è un tipo di fascino difficilmente classificabile, un po' come l'arte moderna, dove accade che lo sgorbio di un artista possa valere miliardi, quello di un altro meno di zero. Questo per dire come tutto sia estremamente soggettivo e relativo. Con alcune, lodevoli, eccezioni. Prendiamo Claudia Pandolfi, ritratta per Maxim dall'obbiettivo di Adolfo Franzò:non credete che possa mettere d'accordo le due scuole di pensiero sopra citate? Che sia nuda oppure con un cappotto addosso,il suo sex appeal non cambia, rimane altissimo, al limite della provocazione. Perché c'è un non so che di impudico e virginale insieme, che sconcerta e confonde, in lei. Le scene di sesso che la vedono protagonista ne L'Orso di peluche (interpretato nel '93 con Alain Delon) e in Ovosodo (il cult movie di Paolo Virzì uscito nel '97) ci dicono molto della sua naturale ma tellurica sensualità ed è un peccato che non abbiano ancora inventato una scala Richter dell'eccitazione, con la quale misurare gli sconvolgimenti prodotti negli spettatori. Chi ha visto quelle scene garantisce che, se non raggiunge fino in fondo i basic instinct di Sharon Stone, di certo li fa venire! Anche in queste pagine, dove gioca a mimetizzarsi con anfibi, canotta e pants (che su di lei sembrano pericolosamente hot), l'effetto che fa è notevole. Lo stesso bell'effetto che ha nel '92 sugli organizzatori di una selezione per Miss Italia: appena la notano tra il pubblico, la arruolano a furor di popolo tra le partecipanti. Claudia arriva di filata a Salsomaggiore dove non sfugge all'occhio lungo di Michele Placido, che la sbatte subito in prima linea, sul set del suo Le amiche del cuore. Non ha ancora diciotto anni e casi deve presentarsi tutti i giorni accompagnata dai genitori, che fino ad allora si sarebbero accontentati di vederla diplomata e sposata a qualche bravo ragazzo, magari con un buon posto in qualche Ministero. Lei, invece, sognava una carriera nella ginnastica artistica, dove riusciva, perché talento ne aveva. Un giorno si ritrovò troppo alta per poter mai sperare di somigliare, seppur vagamente, a una Nadia Comaneci,casi si diede ai tuffi (e cosa è capace di fare dal trampolino l'abbiamo visto in Barracuda, il programma televisivo di Daniele Luttazzi). Ma il suo primo film decide per tutti: il suo futuro sarà nel cinema. Dieci, da allora, i film, sette le fiction tv, un'esperienza teatrale: non male per una ventiquattrenne diventata attrice per caso e di cui qualcuno parla già come di una novella Silvana Mangano. Claudia non commenta neppure, tanto le sembra azzardato il paragone, si limita a citare Urna Thurman e Milla Jovovich tra le attrici che le piacciono di più. Per ora si gode il suo momento di popolarità vera, quello che si misura in milioni di spettatori ed è arrivato con Medico di famiglia dove lei è Alice, presenza destabilizzante nella saga televisiva di Rai Uno interpretata da Lino Banfi e compagnia. Ben venga il successo, ben le sta. E anche tra i nostri lettori è facile scommettere che spopolerà. |