PIATTAFORMA RINNOVO
C.I.P.L. AZIENDE AGRICOLE PRIVATE
PROVINCIA DI RAVENNA
PREMESSA
Il sistema agro alimentare della provincia di Ravenna, è uno dei sistemi
più importanti a livello nazionale.
Inserito in un ambito territoriale più ampio come quello regionale e
nazionale, assolve un ruolo strategico fondamentale per lo sviluppo del
territorio mantenendo livelli occupazionali estremamente significativi per
il tessuto sociale della provincia.
Nonostante questo, è un sistema in trasformazione e cambiamento che dovrà
misurarsi con un mercato sempre più globale, con aiuti progressivamente
ridotti e con l’entrata in scena di altri paesi competitori dell’area
europea e mediterranea.
L’ingresso a breve in Europa di 10 altri paesi rappresenterà un motivo di
criticità per l’attuale organizzazione produttiva.
Pensare di competere in una siffatta realtà solamente attraverso il
contenimento e la riduzione dei costi, sarebbe, non solamente sbagliato,
ma strategicamente perdente con gravi ripercussioni sul sistema delle
imprese e sui livelli occupazionali.
Il sistema agricolo di Ravenna, comprende molte realtà produttive diverse,
con significative punte di eccellenza dei prodotti e delle produzioni, ma
rimane caratterizzato da un sistema di filiera di “quantità”.
Noi riteniamo che la strada da intraprendere e da perseguire sia la strada
della qualità, intesa in un concetto ampio e dinamico in cui la sicurezza
alimentare e la sostenibilità ambientale devono essere gli elementi
fondanti a cui pensare per lo sviluppo dell’agricoltura ravennate.
Una realtà produttiva e aziendale che vuole sempre di più confrontarsi con
un mercato libero, in cui il peso del consumatore assume sempre più
importanza.
Un consumatore sempre più esigente e attento alla qualità di ciò che
mangia, comporta la necessità di avere un sistema di filiera sempre più
corto anche per quanto riguarda i prodotti di quantità e fortemente
integrato con il contesto rurale.
Occorre promuovere la qualità anche nelle produzioni di quantità,
attraverso gli strumenti della certificazione di origine, della
tracciabilità e rintracciabilità ed un programma di informazione
trasparente rivolto al consumatore circa la qualità del prodotto offerto.
In un contesto in cui l’agricoltura assume un ruolo di salvaguardia del
territorio, di ripristino ambientale, in cui devono trovare efficace
inserimento attività di servizio e di integrazione delle produzioni, è
necessaria un’idea di agricoltura multifunzionale e dello sviluppo rurale
sostenibile.
Come organizzazioni sindacali pensiamo che per perseguire la strada della
qualità, sia strategico il ruolo di chi la qualità la deve fare,
l’imprenditore agricolo sicuramente, ma anche le migliaia di lavoratori
del settore che operano nella nostra provincia.
La valorizzazione del lavoro dipendente deve diventare uno degli obiettivi
primari della nostra agricoltura, attraverso lo strumento della formazione
e della conoscenza e creando le condizioni affinchè si possa scegliere il
lavoro agricolo come conveniente in termini di reddito, di stabilità
occupazionale e di valorizzazione della persona e delle sue competenze.
Già da molti anni stiamo assistendo ad un lento ma inesorabile abbandono
del settore da parte di molti lavoratori.
I giovani poi, molto spesso lo considerano come un settore di transito od
occasionale nell’attesa di occuparsi in lavori “migliori”.
In questo modo si perdono professionalità importanti e risorse
significative che potrebbero essere consolidate e valorizzate nella sfida
verso un’agricoltura più competitiva.
Il modello del mercato del lavoro agricolo che abbiamo a Ravenna è molto
debole e frammentario, con una forte incidenza di lavoratori
extracomunitari soprattutto utilizzati nelle attività di raccolta e di più
bassa professionalità.
Sono questi i lavoratori meno tutelati in termini di diritti e di salario
che molto spesso sono ai margini dei percorsi di inserimento sociale.
Pertanto va definito un sistema più razionale del mercato del lavoro che
tenda a creare occupazione stabile, prima condizione per avviare efficaci
politiche formative e della professionalità.
Il riconoscimento salariale può diventare un fattore determinante per
creare la convenienza a scegliere il lavoro agricolo come prospettiva
occupazionale, anche promuovendo nella contrattazione aziendale premi per
obiettivi legati al raggiungimento di risultati qualificanti per le
aziende e di reddito per i lavoratori dipendenti.
Riteniamo poi che occorra un sempre maggior rapporto di integrazione del
nostro sistema agro alimentare con i centri della conoscenza rappresentati
dall’università e dalle aziende sperimentali, creando quella cultura
diffusa sul territorio che rappresenta un elemento decisivo per vincere le
sfide future.
Per tutto questo occorrono scelte precise e coraggiose e un’assunzione di
responsabilità di tutti i soggetti coinvolti che vedono nel sistema
agricolo ravennate, un risorsa e una prospettiva per il futuro.
RELAZIONI SINDACALI – OSSERVATORI
Si riconferma la validità dell’osservatorio come strumento per il
confronto e l’analisi del settore agricolo provinciale e se ne auspica un
suo effettivo rilancio, dando piena attuazione a quanto previsto dall’art.
6 del CCNL.
Le parti si impegnano ad un rafforzamento dell’attività dell’osservatorio
stabilendo una maggior periodicità delle riunioni (almeno due all’anno) ed
un ruolo di monitoraggio con la produzione di dati relativamente alle
quantità prodotte, giornate lavorate, richiesta di manodopera, lavoro
degli extracomunitari, con uno specifico incontro di verifica nel periodo
Settembre-Ottobre, per definire in termini congiunti le richieste da
presentare agli enti preposti per i flussi migratori dell’anno successivo.
FORMAZIONE PROFESSIONALE
Nell’ambito delle funzioni dell’Osservatorio prevedere il monitoraggio
della formazione riguardante tutto il settore agricolo, producendo un
riepilogo annuale della quantità e qualità della stessa operando per
impegni certi sulla sua programmazione e attuazione.
Verificare inoltre l’opportunità e le eventuali modalità per la
costituzione e del Centro di Formazione Agricolo all’interno
dell’Osservatorio.
MERCATO DEL LAVORO: AZIONI BILATERALI
Le OO.SS. di categoria, in merito a quanto previsto dal vigente CCNL, si
riservano di avanzare adeguate proposte nell’ambito del confronto fra le
parti.
ASSUNZIONE
Prevedere l’obbligo delle aziende di segnalare le assunzioni
all’Osservatorio Provinciale.
Definire l’obbligo del contratto scritto con modello standard per le
assunzioni dei lavoratori a tempo determinato.
RIASSUNZIONE
I lavoratori stagionali hanno diritto alla riassunzione presso la medesima
azienda per l’esecuzione delle stesse lavorazioni presentandone richiesta
scritta entro tre mesi dall’ultimo giorno lavorativo nell’azienda
medesima.
CLASSIFICAZIONE
Le modifiche e l’evoluzione nel settore agricolo richiedono un’attenta
analisi sulle nuove figure professionali e relative mansioni sopravvenute
negli anni.
In particolare lo sviluppo che si è registrato in alcuni settori come la
manutenzione aree verdi e gli agriturismi richiede l’individuazione,
l’adeguamento e la valorizzazione di alcune professionalità e profili.
PRIMA ASSUNZIONE
Ridurre il periodo di permanenza nel primo livello a 51 giornate nell’anno
solare.
SOSTE, INTERRUZIONI
Adeguare indennizzo in caso di sosta forzata (5,13 Euro)
INDENNITÀ PER LAVORI DISAGIATI E PESANTI
Si richiede l’adeguamento e l’incremento dell’indennità prevista dall’Art.
15 del C.P.L.
RIMBORSO SPESE – TRASFERTE DIARIE
Innalzare la percentuale sul costo della benzina al 24%.
CONTRATTI FORMAZIONE LAVORO
Definire che ai CFL spettano le norme e la retribuzione del livello di
appartenenza
SICUREZZA SUL LAVORO
Con l’intento di dare piena operatività all’Accordo Provinciale per la
gestione della 626/94 si richiede l’introduzione delle figure degli R.L.S.
territoriali.
AUMENTI SALARIALI
Come previsto dal CCNL è compito del C.P.L. salvaguardare il potere di
acquisto delle retribuzione per il biennio 2004 e 2005, pertanto, oltre a
precedere al recupero totale dello scostamento fra aumenti retributivi
applicati per gli anni 2002 e 2003 e l’inflazione reale, si dovrà tener
conto, altresì, dell’inflazione attesa per i prossimi due anni. Si
richiede quindi un aumento pari a € 47 mensili al livello di operaio
Comune parametro 100 da riparametrare.
SALARIO VARIABILE
Si richiede l’attivazione di sistema di salario variabile che al
raggiungimento di obiettivi condivisi di produttività e redditività su
base aziendale, o in assenza provinciale, stabilisca una quota di salario
aggiuntivo .
In mancanza della definizione di tali meccanismi di salario variabile, si
richiede una quota di salario da erogare a tutti i dipendenti, come
stabilito dal CCNL.
FAI-CISL FLAI-CGIL UILA-UIL RAVENNA
Agosto 2003
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