IPOTESI PIATTAFORMA PER IL RINNOVO DEL
CONTRATTO PROVINCIALE OPERAI AGRICOLI DI MODENA
PREMESSA:
Il settore agricolo modenese, pur avendo vissuto in questi anni profonde
trasformazioni, resta un settore trainante della nostra economia e ha nel
valore del lavoro uno dei fattori di maggiore qualificazione.
Attraverso l’acquisizione e la difesa di marchi DOP, IGP, DOC e IGT,
grazie ad un modello di sviluppo che trova nell’associazionismo uno degli
elementi di forza del settore e con la stretta correlazione con la
trasformazione l’agricoltura modenese ha saputo mantenere una buona
capacità competitiva dei propri prodotti.
Nella vigenza del presente CPL vi saranno ulteriori importanti
appuntamenti che interesseranno il settore agricolo: l’allargamento
dell’Europa comunitaria a partire dal maggio 2004 a 10 nuovi paesi, la
crescente domanda dei consumatori di certezze nella tracciabilità e nella
certificazione dei prodotti, un sempre maggiore rapporto con la GDO e con
l’industria di trasformazione sono solo alcuni dei temi che affidano alla
capacità di governo dei processi un ruolo strategico non eludibile.
In un modello competitivo che basa la sua forza nella qualità delle
produzioni, centrale per noi resta la capacità di dialogo tra i soggetti
che compongono il mondo agricolo; il lavoro in tutte le sue componenti,
imprenditoriali, autonome o dipendenti, assume un ruolo sempre più
rilevante e come tale va riconosciuto, difeso e sviluppato.
Con particolare riferimento al lavoro dipendente riteniamo che la
sicurezza sul lavoro, il riconoscimento delle professionalità, la
formazione come fattore di sviluppo della qualità del lavoro, la giusta
remunerazione della prestazione lavorativa, il rispetto dei diritti e
delle tutele siano alcuni dei punti su cui intendiamo sviluppare il
rinnovo del Contratto Provinciale per i Lavoratori agricoli della nostra
provincia.
Per avere una economia forte e vitale occorre, oltre a quanto sopra
indicato, rendere il lavoro agricolo attrattivo per nuove e
professionalmente preparate forze lavoro, pertanto questo CPL deve
diventare anche l’occasione per recuperare la diffidenza con cui i giovani
guardano al lavoro agricolo, ed è proprio pensando ai giovani che questo
rinnovo deve trovare il giusto equilibrio tra necessità dell’impresa
agricola e esigenze di qualità della vita lavorativa e del riconoscimento
del valore del lavoro in agricoltura .
Per poter avere un confronto reale con i lavoratori su questa piattaforma
abbiamo perciò deciso di indire le seguenti assemblee per l’approvazione
della piattaforma rivendicativa:
SFERA DI APPLICAZIONE
L’oggetto del contratto va modificato recependo quanto previsto
dall’attuale stesura dell’art. 2135 del Codice Civile
OSSERVATORIO PROVINCIALE:
Pur se previsto sia dal CCNL che dal vigente CPL l’Osservatorio
Provinciale non è mai stato costituito, non rendendo così pienamente
esigibili le relazioni sindacali fra le parti.
L’Osservatorio potrebbe, oltre alle altre funzioni previste, svolgere un
importante e delicato di monitoraggio e di confronto fra le parti
relativamente a:
1) le esigenze professionali, sia rispetto alle classiche mansioni che
alle nuove esigenze dell’agricoltura provinciale;
2) le condizioni di sicurezza degli ambienti di lavoro con specifico
riferimento agli infortuni sul lavoro e lo stato di applicazione della
Dgls. 626/94.
L’Osservatorio potrebbe inoltre, proprio allo scopo di valorizzare la
qualità dei prodotti agricoli, diventare la sede per un confronto con i
soggetti interessati alla filiera agro alimentare sulla qualità,
tracciabilità, salubrità, sicurezza e tipicità della produzione e
trasformazione prodotti agricoli.
CLASSIFICAZIONE:
Il precedente rinnovo del CPL ha già provveduto ad un importante lavoro di
verifica delle mansioni inserite nell’art 9, occorre pertanto inserire
nello stesso articolo eventuali nuove mansioni evidenziatesi nella vigenza
del contratto.
Si richiede di istituire un percorso professionale del Comune A, anche
pluri aziendale, modificando l’art. 10 del CPL 2000 che già lo prevede per
il Comune B
MERCATO DEL LAVORO:
Assunzioni a tempo determinato, come prima cosa vanno riconfermati sia
l’art. 4 – Riassunzioni che lo strumento delle convenzioni di cui al punto
B) dell’art. 7, allo scopo di stabilizzare sempre più la forza lavoro si
potrebbe prevedere che le convenzioni possano coinvolgere più soggetti,
comprese aziende di trasformazione e commercializzazione mediante accordi
di filiera.
Occorre prevedere ad una nuova stesura dell’art. 5 alla luce delle
modifiche del CCNL.
Tenendo conto della specificità territoriale modenese occorre anche
verificare l’attuazione di quanto previsto dall’art. 9 del CCNL.
PERMESSI MOTIVO DI STUDIO
I permessi previsti dall’art. 36 del CCNL, 150 ore, devono essere
usufruibili anche per corsi di istruzione secondaria e universitaria e
riguardare anche i lavoratori a tempo determinato, in particolare si
chiede la possibilità di godere di 2 giorni di permesso relativamente ad
un esame ed al giorno immediatamente precedente.
In particolare per i lavoratori extracomunitari si chiede che le 150 ore
siano utilizzabili anche per partecipare a corsi di alfabetizzazione o di
mediazione culturale.
ORARIO DI LAVORO
Ferie: si richiede che possano essere godute entro 12 mesi dalla loro
maturazione anche in forma cumulativa con quelle maturate successivamente,
con particolare riferimento ai lavoratori extracomunitari.
Stalle: occorre rivedere la gestione dell’orario di lavoro negli
allevamenti alla luce del nuovo D.L.vo n° 66.
ANTICIPAZIONI E INTEGRAZIONI ISTITUTI:
Si richiede di modifica il regolamento della CIIMLA, in particolare si
propone:
• che le integrazioni della Cassa vengano liquidate in due momenti
dell’anno, il primo anticipato rispetto all’attuale;
• l’abbassamento dell’attuale limite di giornate di malattia per aver
diritto alla integrazione dei giorni di carenza;
• la istituzione di una integrazione in caso di maternità.
AUMENTO SALARIALE:
Così come previsto dal CCNL compito del CPL è la salvaguardia del potere
di acquisto delle retribuzioni per il biennio 2004 e 2005, pertanto si
dovrà procedere al recupero totale dello scostamento fra aumenti
retributivi concordati per gli anni 2002 e 2003 e l’inflazione reale
verificatasi a Modena ed all’individuazione di un aumento che tenga conto
dell’inflazione attesa per i prossimi due anni.
Allo scopo di retribuire correttamente il lavoro in agricoltura a Modena
occorre adeguare l’attuale scala parametrale fissando il parametro 100 al
Comune B.
SALARIO VARIABILE:
Non è ulteriormente rinviabile l’istituzione, così come previsto dal CCNL
e dall’accordo interconfederale del 1993, di un salario variabile in grado
di premiare elementi di produttività, qualità e redditività.
Il salario variabile dovrà pertanto essere calcolato su parametri generali
(PLV, Produtività ecc..), pari a €uro 250 annui, e su paramentri di
settore (All.bovini, suini, florovivaismo, ortofrutta, vitivinicolo
ecc..), di pari importo.
FAI CISL FLAI CGIL UILA UIL
MODENA
Luglio 2003
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