Cosa sono i Metodi Naturali per
la regolazione della fertilità?
Sono metodi che basandosi sulla conoscenza dei processi
biologici e fisiologici del ciclo femminile, consentono di individuare i ritmi
di fertilità della donna attraverso l'osservazione di alcuni segni e sintomi o
markers indicatori del periodo fertile. Questi segni di fertilità riflettono la
normale sequenza dei cambiamenti ormonali che caratterizzano il ciclo mestruale.
I Metodi Naturali sono quindi metodi di pianificazione familiare basati sulla
conoscenza della fertilità. Tale conoscenza consente alla coppia di sapere
quando astenersi dai rapporti sessuali, qualora responsabilmente desidera
evitare una gravidanza, o di scegliere di avere rapporti sessuali nei giorni
fertili se desidera, invece, ricercare una gravidanza. |
Ogni donna può imparare i Metodi Naturali poiché sono
metodi semplici che non hanno controindicazioni.
Possono essere usati da donne con cicli brevi, lunghi o irregolari o in
situazioni particolari, come durante l'allattamento al seno o durante il periodo
che precede la menopausa. Un uomo può impararli attraverso la propria donna,
assumendosi con lei la responsabilità della vita di coppia. In quanto metodi di
pianificazione familiare essi richiedono infatti, all'uomo e alla donna
cooperazione e condivisione di responsabilità per la famiglia. Presuppongono
perciò un rapporto di coppia stabile. Il grande beneficio dei Metodi Naturali
è quello di non interferire con le funzioni naturali del proprio corpo e di non
provocare danni alla salute come invece i normali mezzi contraccettivi possono
fare.
Adesso sono consapevole di essere donna. Non devo più
dipendere dai medici che mi dicano se sono fertile oppure no. Lo so da me
attraverso i cambiamenti che osservo nel mio corpo. - ANNA - |
Conoscere è molto meglio che ignorare. Sento di essere in
sintonia col mio corpo.
- TERESA -
È valsa la
pena di imparare i Metodi Naturali perché adesso possiamo usarli per sempre. - CHIARA E PAOLO - |
La consapevolezza del mio corpo e della mia fertilità è
cresciuta da quando ho iniziato ad osservarmi.
- RITA -
Carlo ed io siamo molto più uniti adesso, da quando
abbiamo imparato ad usare i Metodi Naturali condividiamo la responsabilità
dell'essere padre e madre.
- STEFANIA -
Adesso possiamo scegliere di avere un figlio con
consapevolezza e con responsabilità.
- PIETRO E SILVIA -
Non sono mai stata contenta di usare la pillola,
specialmente quando sono sopraggiunti i primi effetti collaterali che mi hanno
costretto ad interromperne l'uso. Ho provato con i Metodi Naturali. Adesso mi
sembra di essere chiamata in causa in prima persona. Mi sento molto meglio ora! - ELISABETTA - |
I Metodi Naturali si basano sulla conoscenza dei processi
della riproduzione umana e dei segni della fertilità della donna.
L'apparato riproduttivo maschile, nelle sue grandi linee,
è costituito da due ghiandole, dette testicoli, le quali producono in continuità
il liquido seminale costituito da una sostanza liquida nella quale nuotano
milioni di piccolissime cellule chiamate spermatozoi. Gli spermatozoi sono le
vere cellule fecondanti maschili che vengono deposte in vagina attraverso il
rapporto sessuale; se vi trovano le condizioni ambientali ottimali, gli
spermatozoi possono risalire, attraverso le vie genitali femminili, nell'utero e
nelle tube, alla ricerca di un ovulo da fecondare.
L'apparato genitale femminile è costituito da un corpo
muscolare, detto utero, del volume della forma di una piccola pera, in cui
si annida l'ovulo fecondato e dove si sviluppa il feto fino al momento del
parto. L'utero si apre in basso, attraverso il canale cervicale, nella vagina
che è un organo a forma di tubo aperto verso l'esterno, adatto ad accogliere il
pene durante il rapporto sessuale e a trattenere il liquido seminale in esso
deposto. Attraverso altri due piccoli canali, detti tube, l'utero è in
comunicazione con le due ghiandole riproduttive femminili, le ovaie. Tali
ghiandole contengono al loro interno centinaia di piccolissime cellule, gli
ovuli. Mentre nell'uomo i testicoli hanno un'attività continua, nella donna
l'ovaio, invece, ha un'attività "ciclica". Il periodo durante il
quale avvengono nella donna i fenomeni legati al processo riproduttivo si chiama
perciò ciclo ovarico. Questo periodo ha una durata variabile da donna a donna e
nella stessa donna da ciclo a ciclo, Il fenomeno più appariscente del ciclo
ovarico è la mestruazione, cioè la perdita di sangue dalla vagina, dalla
durata di 4 o 5 giorni, che segna l'inizio di ogni ciclo. Diversi sono i
processi fisiologici che si svolgono durante l'intero ciclo ovarico ma il
fenomeno più importante è l'ovulazione cioè la liberazione da parte
dell'ovaio, circa ogni mese, di un ovulo che ha raggiunto la sua piena
maturazione, In rapporto all'ovulazione, pertanto, il ciclo ovarico può essere
diviso in due parti: il periodo prima dell'ovulazione (fase preovulatoria) di
durata variabile, che va dall'inizio della mestruazione al momento
dell'ovulazione, quello dopo l'ovulazione (fase postovulatoria), dalla durata
costante, che va dal momento dell'ovulazione fino alla mestruazione successiva.
All'inizio del ciclo l'ovaio produce una speciale sostanza
ormonale, detta estrogeno. La quantità di estrogeno aumenta gradualmente. Ogni
mese una sola delle centinaia di piccole cellule contenute nell'ovaio si
trasforma in ovulo maturo. A maturità raggiunta, l'ovulo affiora alla
superficie dell'ovaio; all'aumentare della produzione di estrogeno, segue la
produzione di un ormone specifico (LH-ormone luteinizzante) che induce
l'ovulazione, cioè il distacco e la caduta dell'ovulo nella tuba, dove può
essere fecondato. L’ovulo ha un periodo di vitalità bassissimo, 24 ore al
massimo, dopo di che, se nel frattempo non è stato fecondato, degenera e muore.
La fecondità della donna, in ogni ciclo, cessa sempre, quindi, un giorno dopo
l'ovulazione. La seconda fase del ciclo, ossia il periodo che segue
l'ovulazione, ha la funzione di preparare l'utero ad accogliere l'ovulo
fecondato per consentirgli di cominciare a svilupparsi. A questo scopo, subito
dopo l'ovulazione, l'ovaio comincia a produrre un altro ormone, il progesterone,
il quale facilita lo sviluppo rapido della mucosa uterina, che si fa ricca di
sangue e sostanze nutritive: l'ovulo fecondato giungendo nell'utero trova così
le condizioni ottimali per annidarsi e incominciare a svilupparsi per dare
inizio alla gravidanza; la produzione di progesterone quindi continua per gli
altri nove mesi. Qualora l'ovulo non sia stato fecondato, esso giunge ugualmente
nell'utero, ma entro una giornata degenera e muore. In tal caso dopo circa 14
giorni la produzione di progesterone si interrompe e conseguentemente la mucosa
uterina si sfalda e viene eliminata con la mestruazione. Durante ogni ciclo ci
sono quindi solo pochi giorni fertili: sono i giorni più vicini all'ovulazione,
che avviene di solito circa 14 / 15 giorni prima della mestruazione successiva.
Tutti gli altri giorni del ciclo sono dunque sterili.