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FORUM DI DISCUSSIONE SUL RUOLO DEI GENITORI OGGI

Salve a tutti
Vorrei un aiuto 'pedagogico'.

Ho due figlie una di 3 anni e 3 mesi e una di 7 mesi.

Mi trovo in difficoltà con la più grande.
E' il tipico carattere esuberante, iperattiva, non si ferma mai, anche se si fa male  continua la sua frenetica attività di scoperta del mondo.
Il Problema è che, pur non essendo repressa nelle sue atività, non ascolta quando le  chiediamo di fare o non fare qualcosa.....il tipico problema dei genitori penso.
Provando con le 'buone' o con le 'cattive' il risultato è lo stesso.

So che intorno ai 3 anni, poco prima, comincia l'affermazione dell'individualità' ,  infatti ha questi sbalzi da estrema voglia di indipendenza a estrema voglia di coccole e  contatto con noi genitori.
Ma passato questo momento non si riesce ad entrare in una sintonia che ci permetta di  indirizzarla diversamente da ciò che vuole lei!

Con questo, devo dire che è una bambina adorabile, non è cattiva (per fortuna) e anche  con la sorella piccola le cose procedono abbastanza bene.
Ma basta che le dica di non fare qualcosa, lei la fa subito e con aria di sfida.

Il consiglio che chiedo è che qualcuno con più esperienza di me mi indichi un metodo di  approccio della situazione, perchè utilizzare premi e punizioni mi sembra un metodo molto  sbagliato, che ha effetto sul momento, ma non ha una vera azione educativa.

Vi ringrazio se vorrete aiutarmi in questo che, seppur banale, è un problema a cui non  trovo una soluzione che segua le mie convinzioni.
Un saluto
RISPOSTA.........Il bambino che non riesce a stare fermo,quello che in termini psicologici viene definito "iperattivo"è un bambino che arreca disturbo e molto probabilmente la causa è da ricercare nel fatto che egli stesso è disturbato.C'è da dire che i motivi variano da bambino a bambino:ognuno ha una sua storia ,una sua esperienza,un proprio vissuto.Qualcuno cerca di risolvere il problema imputando tutto a fattori genetici,costituzionali.In realtà le cause sono più di natura psicologica che ereditaria. Il babino iperattivo trova proprio nel movimento continuo del corpo una sua forma di equilibrio.Se si ferma crolla ; tutta questa agitazione esterna è il riflesso di una grande inquietudine ed ansia interna.Nel movimento egli scarica l'ansia interna. Peer lui fermarsi vuol dire "pensare"e il movimento è proprio una "fuga"da questi pensieri che egli considera cattivi e dannosi.Tutti i bambini spesso hanno dei cattivi pensieri , ma la differenza tra i bambini iperattivi e quelli più tranquilli è che mentre questi ultimi riescono ad esprimerli o a pensarli semplicemente, ai primi  non è permesso nè pensarli nè esprimerli:debbono perciò scappare da loro. Non sempre però le cause sono da ricercarsi in famiglia: spesso questi bambini non vogliono "appoggiarsi" a nessuno, vogliono cavarsela da soli , sentirsi autosufficienti.L'unico appoggio e l' unica consolazione sono da ricercare nel movimento.Questi bambini avrebbero bisogno di un ambiente calmo e sereno, ma non sempre è possibile garantirglielo sempre,perchè con la loro irrequetezza riescono a spazientire anche la persona più calma.COSA FARE - armarsi di santa pazienza ed imparare o porsi come modello.-assumere un atteggiamento calmo ed evitare di lasciarsi prendere dall'agitazione.-imparare a tollerare la sua ansia,solo così potrrà ricevere un senso di stabilità e sicurezza.-evitare di condurre noi stessi una vita frenetica,ritmi troppo accellerati,movimenti continui,almeno in famiglia.

DOMANDA:

Ho due bambini, uno di 4 anni e mezzo l'altro di 2 anni e mezzo.Il più grande mi da molto da pensare perchè pur essendo un bimbo estremamente sensibile, ha un carattere molto forte e deciso e soprattutto è molto testardo.Io e mio marito cerchiamo di dialogare con lui,di spiegare sempre con pazienza il perchè deve o non deve fare qualcosa o il perchè  di qualsiasi situazione,ma purtroppo lui regolarmente o non ci ascolta, facendoci ripetere all'infinito le cose, o rimane fermo nelle sue posizioni..E' veramente difficile con lui avere pazienza e quando la perdo, per non sculacciarlo spesso alzo la voce.Il bambino mi ha chiesto di fare un patto cioè di non strillare più e io ci sto provando  ma mi creda è veramente difficilissimo.L'altra mattina mi ha sconvolta.Appena sveglio mi ha raccontato che aveva sognato di essere grande e di aver ucciso sia me che il suo papà ,perchè quando era piccolo eravamo stati cattivi con lui.Dove sto sbagliando? Ogni giorno mi metto in discussione come madre, non sono  se faccio bene.

RISPOSTA:

Capita a volte che i bambini portino a casa oggetti non di loro proprietà.Quando il “ furto” è scoperto, bisogna stare attenti a non drammatizzare e a non umiliare la personalità del bambino. Il bambino può essere guidato sulla retta via con dignità. Bisogna puntare più sul fatto e le conseguenze, piuttosto che sul giudizio alla persona. Perciò gli va detto con CALMA e FERMEZZA :”Il camion non è tuo. Restituiscilo al suo proprietario”, piuttosto che “Non ti vergogni di quello che hai fatto?” oppure “Se continui così i carabinieri vengono a prenderti e ti portano in prigione”.Altra cosa da evitare è perdersi in discussioni inutili  che indagano sul perché lo ha fatto. Può darsi che non lo sappia nemmeno lui perché si comporta così e sicuramente finirà con l’infilare una bugia compromettendo ancora di più la sua posizione. E’ meglio invitarlo a riparare il danno e a non TRANSIGERE su questo, piuttosto che soffermarsi su lunghe discussioni. Se da un bambino di due tre anni non si può pretendere che non tocchi le cose degli altri, a quattro-cinque anni lo si può fare, anche se non mi aspetterei mai che un piccolo di questa età sia capace di resistere al fascino e all’attrattiva di un nuovo giocattolo. Occorre chiarire che il “furto” per il bambino ha un significato diverso da quello che ha per un adulto. Il senso di proprietà del bambino non ha fini di potere o di guadagno. In altre parole non ruba per sentirsi potente o peggio ancora per danneggiare l’altro, ma in funzione di un suo bisogno o desiderio e questo a causa del suo egocentrismo. Sarà solo verso i sei anni che verrà a contatto con il vero valore sociale del concetto di proprietà. A volte rubare o mentire assumono un significato più profondo e potrebbero esprimere qualcosa per dire che non si è felici, che ci si sente incompresi . Nella sua seconda richiesta mi racconta di un sogno fatto dal suo bambino che potrebbe essere rivelatore di un certo disagio , ma che sarebbe prematuro interpretare non avendo sufficienti elementi.

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