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Gli stimolanti: cocaina e amfetamine
La Storia
La cocaina (coke, charlie, snow)
La cocaina è un alcaloide, facilmente estraibile dalle foglie di Erytroxylon Coca che viene coltivata, da millenni, in America centro-meridionale. Dopo la raffinazione chimica si presenta, nella maggior parte dei casi, in polvere cristallina, bianca e inodore. Si assume per via nasale, fumandola, o iniettandola. L’uso delle foglie della pianta di coca, diffuso nelle Ande Centrali del sud-America, risale almeno al 2500 a.c. Di esso si trova traccia nei miti e nelle leggende delle varie civiltà andine, particolarmente per quanto riguarda la civiltà Inca, dove la coca era considerata il dono che il dio del Sole aveva fatto a suo figlio, Manco Capac, per alleviare le sofferenze umane ed infondere vigore alla nuova civiltà Inca.
Con l’arrivo dei conquistadores spagnoli e con la caduta dell’ultimo impero incaico nel 1532, la coca divenne un prodotto di largo consumo per gli indigeni impiegati come schiavi nelle piantagioni o come lavoratori di fatica. Fino ad allora la coca era assunta solo in occasione di riti religiosi per scopi terapeutici dalla popolazione nobile. L’uso massivo di tale sostanza produceva già all’epoca complicanze organiche e immunitarie, esponendo gli indigeni ai virus e alla malattie portate dall’Europa con la conquista spagnola.
I primi studi sulla coca cominciarono nella seconda metà dell’ottocento e con essi si conobbero nel dettaglio gli effetti di tale sostanza. Con essa si producevano in quel periodo pozioni e bevande usate in medicina, per depressioni, mal di gola, affezioni nervose, impotenza, insonnia, anemia, febbri, ecc. Fra Queste il Vin Marani, dal nome del farmacista che lo produceva, che acquisì ben presto la fama di "pozione della salute", usato da molti letterati come Emile Zola, Paul Verlaine, e personaggi famosi come lo Zar di Russia.
Verso la fine dell’ottocento l’industria farmaceutica cominciò a produrre molti preparati a base di coca, commercializzati come tonici e bevande. La Coca Cola, preparata "per gli intellettuali e gli alcolisti in astinenza" divenne ben presto un soft drink molto diffuso fino ai primi anni del 1900.
La cocaina, l’alcaloide principale delle foglie di coca, venne isolato da Albert Nieman nel 1860, e da allora la cocaina trovò numerosi utilizzi pianificati dai governi; fu data agli operai delle fabbriche per aumentare la produzione, si prescriveva per curare l’esaurimento nervoso e risolvere problemi di timidezza e impaccio nelle relazioni, per disintossicare i morfinomani, per il recupero degli alcolisti, ai soldati. Sigmund Freud fu il più famoso sostenitore della sostanza e del suo uso ("Sulla cocaina", 1884). Ma gli sperimentatori più entusiasti della cocaina cominciarono ben presto ad avere spiacevoli effetti legati all’intossicazione: paranoie, allucinazioni sensoriali, deliri, fino alla psicosi vera e propria. La cocaina era diventata progressivamente un grande affare economico e un grosso problema socio - sanitario per i problemi legati all’intossicazione e alla dipendenza, fino al 1914 anno in cui l’uso fu reso illecito, mantenendolo solo per scopi terapeutici.
E’ storia molto più recente quella del crack, "free base"o rock che viene ottenuto aggiungendo ammoniaca ad una soluzione acquosa di cocaina cloridato e che si presenta sotto forma di cristalli (rock) , che fumato produce effetti stimolanti ed euforizzanti molto potenti accompagnati da una sensazione più breve e più intensa di energia; il picco dell'effetto è immediato ma diminuisce rapidamente e si esaurisce nel giro di 10 minuti. Il crack è più tossico della cocaina.
Aspetti clinici (cocaina)
Gli effetti fisiologici della cocaina
broncospasmi e iperventilazione
costrizione vascolare, aritmie cardiache e collasso cardio-circolatorio
gastriti, stitichezza
nausea vomito e inappetenza
aumento dell’attività muscolare, tremori muscolari
cefalee
sudorazione, brividi
inibizione dell’eiaculazione
ritenzione urinaria
Gli effetti psicologici della cocaina
euforia, allegria, sensazione di benessere
aumento di sicurezza e fiducia nelle proprie possibilità
molta voglia di parlare, di muoversi e camminare
sensazione di essere giusti
aumento del desiderio sessuale
aumento dell'attenzione
riduzione della sensazione di fatica fisica e mentale
deficit della capacità critica
comportamenti bizzarri (es. accatastare oggetti in pile)
allucinazioni visive o tattili
I segni dell’assunzione di cocaina
sudorazione e pupille dilatate
iperloquacità, ipereccitabilità, iperattività
accelerazione del corso del pensiero
esaltazione del tono dell’umore
iperstima, espressioni esagerate di potenza e di grandezza
L'astinenza da cocaina
La cocaina dopo circa 30 minuti dalla sua assunzione produce un forte desiderio di ripeterla per evitare quei sintomi sgradevoli che compaiono con l’astinenza. Si distinguono tre fasi dell’astinenza:
1. Il crash (caduta) che segue immediatamente dopo l’uso e consiste di vari sintomi come:
insonniainappetenza
stanchezza
forte desiderio di dormire
agitazione
2. Il craving (intenso desiderio) che può durare fino a cinque settimane, caratterizzato da:
sbalzi d’umore
esagerata sonnolenza
mancanza di energia e stanchezza
stato di confusione ed ansia
sintomi depressivi con anche idee di suicidio
aumento dell’appetito
disturbi addominali
3. L’estinzione è l’ultima fase, in cui i sintomi progressivamente vanno scomparendo
normalizzazione dell’umore
residuo desiderio di assunzione legato al passato uso e all’abitudine
La dipendenza da cocaina
La cocaina è diffusa come sostanza di abuso per le sue proprietà stimolanti ed euforizzanti. Dà rapidamente dipendenza sia fisica (spesso trascurata) che psichica. Il fenomeno della tolleranza a tale sostanza non dipende dall’aumento della dose utilizzata, ma dall’aumento della frequenza d’uso. I cambiamenti neurofisiologici nei sistemi neuro-trasmettitoriali del sistema nervoso centrale sono responsabili dei sintomi della dipendenza e dell’astinenza. L’euforia indotta da cocaina dura per 30 minuti. Chi ne fa uso non dorme e mangia poco. Passato l’effetto di sballo, dopo 30 minuti dall'assunzione ci si sente stanchi, privi di energia, depressi, sintomi che spingono il soggetto alla ricerca di altra sostanza.
Le complicanze mediche dovute all'uso di cocaina
Complicanze generali
malnutrizione e consistente perdita di peso
udito ridotto, mancanza di gusto e olfatto
riniti, sinusiti, ulcerazioni nasali, setto nasale perforato
tracheo-bronchiti, arresto respiratorio acuto
ipertensione arteriosa transitoria, infarto al miocardio
ictus cerebrale
convulsioni
psicosi
Overdose:
l’iniziale stimolazione è seguita rapidamente da una depressione del sistema nervoso centrale che causa:
paralisi muscolare
paralisi e depressione respiratoria
coma e morte
Le terapie della dipendenza da cocaina
Il trattamento della dipendenza da sostanze psico attive deve essere sempre personalizzato, e si modifica con l’evolvere della situazione del paziente. Alcune fasi del trattamento possono avvenire in regime di ricovero, ambulatorialmente o in strutture semiresidenziali ( Centri diurni, Day Hospital). Obiettivo del trattamento è la cessazione dell’uso della sostanza in questione e il mantenimento dell’astinenza. Esami delle urine dovrebbero essere effettuati sempre con regolarità e periodici prelievi ematici per valutare le funzioni epatiche. La detossificazione è la temporanea cessazione del ciclo della dipendenza. Il mantenimento dello stile di vita astinente e la completa restituzione della salute richiede interventi continuativi e supporto medico, farmacologico, psicologico e sociale per lungo tempo: medico, farmacologico psicologico sociale.
Vi sono alcuni agenti farmacologici in grado di contrastare l’astinenza da cocaina e i sintomi a lungo termine quali depressione, desiderio della sostanza.
Trattamento farmacologico della sindrome post-cocaina
1° Fase: Preferibilmente nessun farmaco altrimenti un ipnotico
2° Fase: Bromocriptina o amantadina, desiprarina o fluoxatina
Le amfetamine
Le amfetamine sono una particolare categoria di stimolanti, prodotte per intero chimicamente, note soprattutto per il loro uso nelle diete alimentari dimagranti (anoressizzanti). Hanno la proprietà di ridurre l’appetito quindi sono presenti in molti farmaci contro l’obesità e la sensazione di fame eccessiva. La loro assunzione avviene principalmente per ingestione di pasticche, ma anche per via endovenosa.
Durante la Seconda Guerra mondiale le amfetamine furono usate per aumentare l’efficienza dei soldati al fronte e la produttività dei lavoratori dell’industria bellica. Nel dopoguerra tali sostanze furono proposte come farmaci utili per combattere la depressione, la sonnolenza, la stanchezza cronica e l’obesità.
Oggi le amfetamine sono presenti come sostanze di taglio in compresenza di LSD o ecstasy.
Aspetti clinici (amfetamine)
Gli effetti psicofisiologici delle amfetamine
aumento della capacità di attenzione e di vigilanza,
riduzione del bisogno di dormire
riduzione dell'appetito e della stanchezza
facilità di parola
sensazione di potenza
Effetti specifici dovuti all’assunzione per via endovenosa di amfetamine
violenta sensazione di calore
sensazione di onnipotenza
irrefrenabile bisogno di parlare
iperattività fisica
Le complicanze dovute all’uso prolungato di amfetamine
spossatezza
irritabilità e insonnia
sintomi depressivi, ossessioni, manie di persecuzione, psicosi
incapacità di valutare correttamente se stessi e i propri comportamenti
comportamento violento
isolamento
La dipendenza da amfetamine
All’esaltazione che segue l'uso subentrano presto delle sensazioni negative che portano alla forte tentazione di assumere un’altra dose di sostanza. Ben presto l'organismo sviluppa tolleranza ad alcuni degli effetti gratificanti delle amfetamine, quali gli effetti euforizzanti e anoressizzanti, e ciò porta chi ne abusa in modo cronico ad aumentare la dose assunta.
L'astinenza da amfetamine
Si sviluppa dopo un uso prolungato di alte dosi ed è caratterizzata soprattutto da depressione fisica e psicologica. I sintomi appaiono entro 24 ore dalla cessazione dell’uso e raggiungono il massimo dell’intensità in 2-4 giorni, persistendo anche per alcuni mesi. I sintomi fondamentali sono:
senso generale di affaticamento
disturbi del sonno, irritabilità, ansietà
aumento del sonno REM e dei sogni
ideazione paranoide e depressione
ideazione suicida
L'overdose da amfetamine
Consiste in un’assunzione di amfetamine in dosi tali che possono condurre a coma, convulsioni con febbre, morte. I sintomi dell’overdose sono:
tremori muscolari
confusione mentale
delirio paranoide
psicosi
convulsioni
collasso cardiocircolatorio
Indice sostanze