Quel benedetto
11 luglio a Costalta
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Dopo aver camminato nei boschi e raggiunto la sommità
del Monte Zovo, dove ha sentito il rincorrersi dei rintocchi
delle campane di tutti i campanili del Comelico, Karol Wojtyla
scende verso il paese di Costalta attraverso i sentieri di Pra
di Marie e Paze.
L'incontro a sorpresa del papa Giovanni Paolo II con la gente
di Costalta viene narrato nel racconto in ladino "Al papa
a Costauta". A propiziare questo evento fu la presenza nella
canonica del vescovo Maffeo Ducoli, che da alcuni anni vi trascorreva
alcuni giorni di vacanza. Accettando l'invito a pranzo, che doveva
avvenire in incognita, papa Wojtyla cambiò programma,
decidendo di ufficializzare la sua presenza, incontrando quanti
gli si accorrevano vicino per vederlo e stringergli la mano.
Nel racconto si dice che "è stato il giorno più
bello della storia di Costalta". |
DAI TORCHI ALL'AMERICA
I commenti della gente che ha incontrato il Papa
Un insolito movimento di turisti
che scendono dai boschi della Viza, per i prati di Paze: strano,
ma non tale da insospettire qualcuno. Sui prati di Barche, Varlonge
e Prade, continua normalmente il lavoro di raccolta del fieno.
Poi il vescovo ed il parroco che accorrono dal sentiero sottostante.
E l'improvvisa decisione del Papa di indossare la veste bianca
e di incontrare la gente, rendono inutili i piani del servizio
d'ordine, che intendeva farlo giungere in incognito in canonica
di Costalta.
Nato, Agnese, Marco e Lucina sono i primi a cui viene detto:
"Continuate il vostro lavoro, tra poco passerà il
papa a benedirvi", come fosse la cosa più normale
del mondo che il successore di Pietro scendesse a piedi per i
prati di Paze.
"Credevo di sognare - racconta Agnese - ho visto il Papa
avanzare verso di noi e, come inebetita, mi accorsi che stavo
rastrellando all'insù. Ci siamo inginocchiati tutti ed
egli ci ha benedetti".
E' iniziato così, con stupore ed incredulità impossibili
da descrivere, il pomeriggio dell'11 luglio 1987. Unico nella
storia del papato recente, figuriamoci nella storia di un paese
piccolo e marginale come Costalta.
"Stiamo preparando un filmato, sarete ripresi dalla televisione
e le vostre foto andranno sui giornali", così i giornalisti
e fotoreporter, a cui è stata concessa la possibilità
di riprendere le immagini dell'ingresso del Papa in paese, a
Bruno, Sabina, Silvana che stanno finendo la raccolta del prato
di Varapiön. Sabina ha raccolto "la koda" nel
"döi da foia", Bruno e Silvana appoggiano i rastrelli
alla spalla: gesti naturali e consueti per chi si appresta a
rientrare al fienile. Ma ecco apparire dal sentiero dei Torchi
la bianca figura di papa Wojtyla. "Era tanta la meraviglia
e la confusione che non mi ricordavo di avere il gerlo in spalla.
L'ho notato quando mi sono rivista in televisione e sulle foto
riportate dai giornali. Un avvenimento impensabile, una grazia
grandissima per noi tutti" dice Sabina.
Più in alto, verso Stapanzogn, Arturo, Giannina, Guido
e Adamo stanno facendo " biestre" e preparando un "balöto".
Guido, osservando la scena, con la voce rotta dall'emozione,
dice agli altri: "Guardate il Papa!" . E Adamo di rimando:
"Continua a lavorare, avrai le traveggole". Ma poi
anch'egli accorre a ricevere la benedizione e la corona-ricordo.
Ricord Adamo: "La mia vita è cambiata dopo questo
incontro. Ero scettico e critico, ma dopo aver visto l'umanità
di questo Papa, sento che credo di più".
"Mancava un gradino per essere in Paradiso" commenta
Davide, 78 anni, con gli occhi carichi di gioia e di commozione,
ricordando l'abbraccio del Papa. Pur con le gambe malferme, egli
è stato uno dei più lesti ad accorrere per il ripido
sentiero di Stamsöto. Anziani e bambini: a loro il Papa
riserva i momenti più prolungati e gli scambi affettivi.
Il Sommo Pontefice a piedi per via Villa, via De Marco, piazza
Casanova! Il Papa che mangia in canonica! Tutto ha il sapore
dell'incredibile. Dario e Patrizia, con un gruppetto di intraprendenti,
aggirano il servizio d'ordine che blocca la stradina d'accesso
alla canonica e raggiungono il prato che costeggia il terrazzino
dove le signore Ducoli, cugina e sorella del Vescovo, stanno
servendo al Papa il pranzo da loro preparato. "Sono due
fidanzati" li presenta Don Giorgio, segretario del Vescovo.
Ed il Papa, accostandosi alla balaustra, li benedice con gli
auguri per il futuro matrimonio. E poi - rivolto al vescovo -
dice: "Questa è una piccola loggia delle benedizioni".
A distanza di mesi, l'emozione ha lasciato il posto alla razionalità,
ma ancora più grande e straordinario viene considerato
da tutti quel pomeriggio. "Quando ho visto in televisione
il Papa stringere la mano a Reagan e mi sono ricordato della
familiarità con cui si è incontrato con noi, ho
apprezzato ancora di più la figura di questo Papa: grande
tra i grandi e semplice tra la gente semplice come noi".
E' Bruno a parlare tra la decine di foto di giornali che lo ritraggono
accanto al Papa. Sui "prati del Papa" fervono i lavori
di raccolta dell'"otigöi". "Erba benedetta"
commenta qualcuno. E Adamo, che non può ancora capacitarsi
nel vedersi ritratto accanto al Papa con lo sfondo dei fienili
di Varlonge, dice stupito: "Dai Torchi all'America! Proprio
vedendo le immagini televisive del viaggio del Papa negli Stati
Uniti, si può capire quanto grande sia stato quell'11
luglio per tutti noi!" |