Bollettino Parrocchiale di Costalta (Dicembre 2005)

Racconto di Natale
Un Paese... lassu'...

“C’era una volta un bel paese, disteso tra colli e gentili montagne, dove la gente si guadagnava il pane con il duro lavoro delle donne nei campi e sui monti e degli uomini che partivano per andare lontano, a faticare sotto terra o anche in altri continenti.
La gente era povera; ma le piccole stanze scoppiavano nel tenere tutti.
I debiti prendevano per il collo, i debiti per la pasta, l’olio, le medicine e la legna era tanto cara che si sfruttavano le stalle per riscaldarsi.
I registri della parrocchia erano cronaca triste di bambini morti, di spose tragicamente morte e di incidenti gravi sul lavoro
Ma la vita, in questo bel paese, scorreva nella dignità.
E c’era molto rispetto e la solidarietà era un abito comune e nessuno che fosse veramente nel bisogno doveva disperare; una porta, una mano amica erano pronte.
E, dicono, che ci fosse anche tanta allegria: che le feste fossero veramente feste, che i bambini, tanti, rallegrassero le piazzette delle vie. Che ognuno sapesse accontentarsi del suo e che una fetta di pane bianco ed un bicchiere di vino fossero il segno delle grandi domeniche.
Dicono che la gente fosse molto religiosa: ognuno si fermava dal lavoro al suono della campana nel giorno del venerdì, tutti andavano a messa e non si lavorava alla festa. Anche i bambini più piccoli sapevano i misteri del rosario e le canzoni alla Madonna.
L’educazione era una cosa seria e impartita severamente e ci si scambiava il buon giorno e non si scambiavano i confini.
A scuola andavano poco ma tutti sapevano fare i conti della vita e leggere i fatti e gli avvenimenti che accadevano.
Siccome la stanchezza era tanta, c’era poco tempo di parlare, ognuno poteva passare per strada tranquillo. E questo era molto bello “.

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Io credo che non tutto fosse così bello, ma penso seriamente che le virtù superassero di gran lunga i vizi e ciò, alla fine, il racconto è quasi vero.
Poi... poi sono successe tante cose, tante, troppe e in fretta.
Il paese è ancora bello, è ancora disteso tra i colli ed ancora gentili montagne lo avvolgono, quasi a proteggerlo, ma, dall’alto, non sembra più un formicaio ordinato, festoso, laborioso e gentile; sembra un formicaio impazzito sul quale sia passata la mano dispettosa di un ragazzaccio.
Don Maurizio
parroco

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P. S : Anni ’70 : Ho ancora negli occhi la visione dei paesi della Vallata, pieni di neve, con le luci del Natale, nelle domeniche dell’ Avvento.
A Santo Stefano c’era don Alfonso, a San Pietro don Piero, a Costalta don Flavio e alla sera prima del solito incontro, facevano gustare a me, lontano dal Comelico da qualche decennio, il suggestivo panorama dei paesi imbiancati e illuminati.
Nostalgie? Desiderio di più serenità, di più impegno, di più fede?

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