GIANANGELO LONGHINI

 Costalta di S. Pietro di Cadore (BL) - Luglio 2008
Sergio Gentilini "incontra"
lo scultore di Asiago...

Una scultura quella di Longhini , che fa 'pensare', anzi 'meditare' e, come lui stesso suggerisce, "in silenzio".

"Ascoltando il silenzio", ecco il titolo di quest'opera, che non profuma soltanto perché in legno di cirmolo!
Frutto di uno scavo attento, lungo e paziente nel poderoso tronco iniziale per ricavarne una sorta di andamento elicoidale nella forma, dove negli spazi e negli anfratti, lisci e rugosi, possiamo intuire il vento che circola, e passa lasciando suoni e silenzi, suggeriti all'immaginazione e all'occhio del visitatore, curioso in sosta dinanzi alla scultura.

Una grande e grossa scultura, eppur bella ed elegante nella sua leggerezza, concepita con poetica intuizione e realizzata con ingegnosa abilità: "per intercettare ( è stato detto) le voci piu' segrete della natura", ma non soltanto, perché sarebbe troppo poco (anzi riduttivo!), perchè è un 'poderoso' invito al silenzio, a quel silenzio, che non è assenza di voci, anzi!
Se silenzio significa ascolto attento e spirituale...

Infatti lo spettatore può agevolmente immedesimarsi in questa opera seguendone il 'movimento ' verticale, trandone accenti diversi a seconda della propria personale sensibilità.

Una scultura ricca di suggestioni, che parla 'in silenzio': che è come una preghiera (l'uomo oggi, sa ancora pregare?) una sommessa preghiera che sale dal basso alzandosi verso l'alto, verso il cielo, come per appagarsi in un'ansia di infinito.
Chi non anèla oggi (da sempre!), chi non brama elevarsi, purificandosi, per abbeverarsi di infinito?

La scultura, grazie a un perno alla base, puo' ruotare girando su se stessa, anche con il vento, assecondando i piu' riposti pensieri di chi la guarda, venendo indubbiamente 'rapito' da quest'opera così interessante:
c' è anche chi parla di foglie attorcigliate o accartocciate, mosse dal vento, chi invece indovina simpaticamente dei petali di fiori: suggestioni suggerite 'ascoltando in silenzio il silenzio' questa sorta di poesia, semplice e profonda, che la scultura suggerisce nella sua armonia.

E viene spontaneo ricordare anche altri esiti, accostando quest'opera di 'silenzi e suoni ' ad analoghe esperienze suggerite da altri artisti: ne cito qualcuno.

1) Per esempio, ricorda le sculture sonore del friulano Harry Bertoia , che dalla natìa San Lorenzo di Arzene (Pordenone) quindicenne emigra per guadagnarsi il pane e nel nord America 'farà fortuna' con le sue imponenti creazioni artistiche, appunto le sculture "sonore":
aste cinetiche verticali saldate in fila su una base piana, che mosse dalla mano, urtandosi producono suoni diversi a seconda della dimensione, dell'altezza del metallo e del diametro, e il suono che ne esce riproduce variazioni tonali ed evoca suoni lontani o profondi, la musica segreta delle viscere della terra o dello spazio cosmico, imitando - evocando l'insita bellezza dell'armonia della natura: forma dunque, e colore, ma anche movimento e suono.
E poi le notissime sculture floreali (come la fontana a Philadelphia) dove la fredda lamiera si salda splendidamente con un getto d'acqua che ricade in fasci di luci e di suoni che ne sottolineano la vita nella sua infinita varietà. Per lui, spazio aria e luce interagiscono, in un costante richiamo alla natura, come il tremolìo delle foglie sugli alberi.
Designer noto in tutto il mondo, Bertoia (che sperimento' ben 50 leghe di metalli) è scomparso nel 1987. Viene ricordato in questo momento nel suo paese natale, dove troviamo in mostra anche le sue celebri 'sedie Diamond', che (come lui ha lasciato scritto) sono "sedie… fatte soprattutto d'aria, proprio come sculture, e lo spazio le attraversa".

2) Quindi un altro artista, noto per il suo 'esperimento' realizzato ad Helsinki in un parco di felci e betulle su di un basamento roccioso. Si tratta del monumento d'acciaio al musicista finlandese Jean Sibelius (1865-1957) con una serie di canne metalliche, una sorta di organo sul quale il vento suona come su di una gigantesca tastiera: opera della scultrice Eila Hiltunen, nata in Finlandia nel 1922: e la sua
' foresta d'acciaio ' è uno dei piu' singolari monumenti con ben 580 tubi d'acciaio di varia lunghezza, che vibrano al minimo soffio di vento .

3) E ricordo anche Frank Roper , scultore inglese (morto nel 2001 a 86 anni) noto per aver introdotto nelle chiese opere ispirate all'avanguardia, usando tra l'altro materiali moderni come l'alluminio, il polistirolo e la plastica: famoso anche per le sue fontane musicali (create con il compositore tedesco Stockhausen) denominate 'sculture animate'.

Esempi di una medesima ricerca, compiuta a distanza da artisti diversi e… lontani!

Non dimenticando la poesia quando 'canta'…

Tornando al nostro artista, lui ci ricorda che il SILENZIO ha la sua voce, è una voce : interiore personale spirituale, eppercio' intima e purissima:
ma bisogna porsi in ascolto, ascoltarlo… per ascoltare… ascoltandosi. In poetica meditazione.

E l'animo umano, disponendosi all'ascolto, si pone facilmente anche in rapporto con la natura: il vento con è un filo irreale che lega il reale alla irrealtà.
E il silenzio, come un vento leggero, entra negli scavi, negli spazi liberati dalla materia, e pare di sentirne il sussurro come una soave musica che ti accarezza l'anima.
E così d'un tratto , mentre svaniscono le quotidiane cure e illusioni, prendono corpo le nostre piu' intime aspirazioni: e in questi momenti di profonda intensa riflessione, immersi e 'perduti' in questa poetica meditazione, nasce spontanea una delicata e soave preghiera, profonda e commossa, nel mentre sfogliamo le pagine del diario della nostra vita, intima e personale.
E ne usciamo come purificati dalle nostre tante inutili ansie, immersi in una sorta di insolite e inattese armonìe.

Ecco che allora vale la pena chiederci:
che senso ha una scultura?

Provoca queste riflessioni e questi alati pensieri:
chi ha saputo così bene plasmare la materia dando forma alle sue aspirazioni e ai suoi sogni , riesce a provocare in noi questi momenti e questi pensieri di bellezza , talchè i moti del suo spirito possono 'confondersi' con i nostri.

Talchè a Costalta, quella di Gianangelo Longhini, è una delle opere piu' interessanti, intensamente coinvolgenti e ispirate.
Testimonianza vera del suo 'credo' , del suo 'essere Uomo e artista'.

Un'opera davvero emblematica la sua:
"ascoltare il silenzio",
perché niente è senza voce
neppure il silenzio:
nel silenzio il silenzio parla
e la sua voce penetra in noi
evocando emozioni e immagini
riflessioni malinconìe
e ricordi

evocando anche
purificandole
aspirazioni e malinconìe
e i tanti sogni
dell'uomo in ascolto
di quest'uomo (ogni uomo)
pellegrino nel suo cammino
anche oggi
come sempre
sempre e ovunque
e spesso intristito
perché smarrito perdendosi
nei piu' diversi intrichi
della vita e del quotidiano

ma nel cuore
un desiderio infinito…

(a cura di Sergio Gentilini - Roveredo in Piano - PN)


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