ESTATE 2020
Quest'anno, per la consueta esposizione temporanea,
nel Museo sono presentate tre
opere
che potremmo intitolare
"OMAGGIO
ALLA MADONNA"
1. LA MADONNA DEL COMELICO
2. MATER DULCISSIMA
3. LA MADONNA DEL LAGO
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LA MADONNA NELL'ARTE
La figura della Vergine Maria ha ispirato
artisti di tutti i tempi e di tutti i Paesi: le sono state dedicate
sculture, affreschi, dipinti, mosaici e altri oggetti devozionali. Senza
dubbio, il tema iconografico della Madonna n ell’arte cristiana
è uno dei soggetti con più varianti e presenze in dipinti,
affreschi o sculture nel corso della storia. La donna più famosa
di tutta la storia del mondo la troviamo raffigurata in numerose gallerie
d’arte, in musei e, specialmente, nei santuari e nelle chiese
in tutto il mondo cristiano. L’arte da quasi duemila anni ne canta
la gloria, le virtù, la bontà. Sicuramente, questo è
anche il tema iconografico più antico e più ricco di tutta
l’arte cristiana. Il termine "Madonna", che viene dall’italiano
"Nostra Signora", è un titolo di rispetto per la Vergine
Maria, comunemente applicata alle opere d'arte, soprattutto a quelle
immagini che caratterizzano madre e bambino, conosciute familiarmente
come "Madonna col Bambino". La più antica immagine
conosciuta è quella delle catacombe di Priscilla a Roma, risalente
alla metà del III secolo; essa ritrae la Madonna seduta che tiene
in braccio il Bambino Gesù. La "Madonna col Bambino"
è un soggetto tradizionale dell'1conografia cristiana e le opere
ispirate a questo soggetto raffigurano la Vergine Maria con Gesù
bambino, solitamente tenuto in braccio.
Anche il Maestro Regianini si colloca in questo filone di pittori ammaliati
dall'iconografia mariana. Il tema della "Madonna col Bambino"
fa capolino spesso nelle sue opere di carattere religioso e, in particolare,
nei tre dipinti scelti quest'anno per l'esposizione temporanea ("Mater
dulcissima", "La Madonna del lago" e "La Madonna
del Comelico"). Accomunano le opere alcuni particolari, come il
Bambino Gesù sorretto dal braccio sinistro, la presenza di fiori
(rose) e di montagne (in due quadri), i volti attorniati da particolari
aureole, ad indicare la sacralità delle due figure. (Pino
Bertorelli)
1. LA MADONNA DEL COMELICO
LA MADONNA DEL COMELICO - Fonte
di ispirazione di questo dipinto è stata una statuetta lignea,
proveniente dal Comelico, conservata dal pittore nel suo studio milanese,
ricca di ricordi, tanto cara alla famiglia.
Lo sfondo è indistinto, per dare maggiore rilievo ai due elementi
in primo piano: la statua della Madonna col Bambino e il vaso con le
rose, su un piedistallo con fregio classico.
Curati i particolari riguardo al drappeggio dell’abbigliamento
e alle aureole. Prevalgono colori caldi e, in particolare, le varie
tonalità di rosa. I fiori, ben sbocciati e curati, danno un senso
di freschezza.
La Madonna, dai lineamenti, delicati, sorregge il Bambino con il braccio
sinistro, come nell’iconografia tradizionale, ma non è,
qui, caratterizzata dal calore materno, dagli scambi amorevoli di sguardi
e gesti con il figlio, prevalenti nelle opere prodotte nel corso dei
secoli. Occorre ricordare, però, che, inizialmente, i due protagonisti
mostravano un portamento regale e formale ed erano “distanti e
austeri”.
Il Maestro, anche con quest’opera, forse, delle tre esposte, per
alcuni versi, la più fedele all’iconografia classica, senza
particolari lontani dai canoni codificati nel tempo, ha voluto donarci
una sua interpretazione, legata anche ai ricordi personali delle vacanze
in Comelico. (Pino Bertorelli)
2. MATER DULCISSIMA
MATER DULCISSIMA - Come
ben evidenziato nel titolo, si pone l’accento, in questo dipinto,
sulla dolcezza, la delicatezza della Vergine e del Bambino.
I lineamenti dei volti e dei tratti stanno ad indicare la classicità
dei ritratti, un po' lontano, pare, dai canoni del surrealismo del pittore.
Un particolare, però, balza alla nostra attenzione: il giocattolo,
un Pinocchietto, che il bambino tiene nella mano destra, una connotazione
realistica, un tocco di umanità nella sacralità. Quest'ultima
è ben evidente nelle aureole che attorniano i volti, ma la presenza
del giocattolo rende l'interpretazione del pittore particolarmente personale,
forse lontano dall'iconografia tradizionale della “Madonna con
Bambino”.
Sullo sfondo montagne e cascate, col cielo nuvoloso. Curato il drappeggio
dell'abbigliamento della Vergine.
I colori sono, per lo più, tenui. Colpisce la collana indossata
da Maria, stretta dal Bambino; termina con un crocifisso, qui “anticipatore”
dei tempi bui che lo attendono. Sul davanzale, accanto a Gesù,
un vaso con una fresca rosa.
In sintesi, il Maestro ha voluto donarci una sua personale interpretazione
dell'iconografia, codificatasi nel tempo, senza però rinunciare
ad elementi ricorrenti che troviamo in tutte le opere artistiche che
raffigurano la “Madonna col Bambino”. (Pino Bertorelli)
3. LA MADONNA DEL LAGO
LA MADONNA DEL LAGO
- Osservando il dipinto, colpisce la dimensione della
grande rosa rispetto alla Madonna col Bambino, che sono raffigurati
come una scultura, una statua. E in tal modo il pittore ha voluto rappresentarli
quasi come oggetto di devozione. Una visione un po' fredda, forse, lontana
dai canoni tradizionali.
Sullo sfondo, nella parte superiore del dipinto, diverse vette dolomitiche,
con la nebbia che sale verso alto dalla valle.
Paesaggi, questi, tanto cari al pittore, definito “il Surrealista
delle Dolomiti”. Sua madre e sua moglie sono originarie del Comelico,
dove egli, a Costalta, trascorreva ogni anno le vacanze estive. Qui
dipingeva, nel suo studio, e da qui spesso si recava ad Auronzo, una
delle mete preferite delle gite giornaliere. Nello studio costaltese
ha dipinto anche “La Madonna del Lago”, dopo una gratificante
visita al lago di Auronzo di Cadore.
Nella parte bassa del quadro, sulla destra il “balcone sul lago”,
con fregio, soprattutto, di carattere sacro. Nelle acque del lago, unico
segno di movimento e di vita vissuta, si osserva un barcaiolo che sta
trasportando una donna. A mezza costa, dietro la Madonna col Bambino,
si intravedono due abitazioni. Rocce dalle forme strane rendono più
misterioso il paesaggio, ben delineato, e “protetto” dalla
Vergine e da Gesù Bambino.
In sintesi, anche in questo quadro, il Maestro ha voluto donarci una
sua personale interpretazione dell'iconografia, codificatasi nel tempo,
inserendo elementi poco ricorrenti nelle opere artistiche che raffigurano
la “Madonna col Bambino”. (Pino Bertorelli)