1 - LE ICONE: cenni storici
La parola greca eikon (icona) significa immagine; con essa
si intende una pittura a carattere religioso su pannello di legno in stile
bizantino, sia greco che russo.
Per la tradizione l'origine dell'icona è l'impronta del volto di
Cristo sul Mandylion.
Questa tradizione si riferisce alla leggenda del re Abgar di Edessa. Si
racconta che il re Abgar, ammalato e impossibilitato a viaggiare, desiderava
vedere il volto di Gesù. Inviò quindi il suo pittore di corte,
Anania, perché ne facesse il ritratto. Il pittore andò da
Gesù per eseguire il lavoro, ma Gesù irradiava una luce così
forte che Anania non potè ritrarlo. Cristo stesso, allora, impresse
il suo volto su un lino (il Mandylion). Guardando questa immagine il re
guarì immediatamente.
Questa era, secondo la leggenda, la prima icona , o prototipo, non fatta
da mani d'uomo, ossia "l'Acheiropoietos". (Marco 14,58 "Io
distruggerò questo tempio fatto da mani d'uomo e in tre giorni ne
edificherò un altro non fatto da mani d'uomo").
Tutte le icone mantengono questo carattere di "assenza" della
mano del pittore, che si riflette in vario modo negli stili. Tutte le icone,
infatti, si fondano sul misterioso prodigio dell'Incarnazione e, atrraverso
il racconto dei personaggi e delle storie dell'Antico e del Nuovo Testamento,
trasfigurano il visibile per aprire un passaggio all'Invisibile.
Il pittore di icone non deve "rappresentare", ma "togliere
il velo" tra questo e l'altro mondo, perché possa passare la
Luce.
L'icona non è semplicemente una pittura a tempera su un supporto
di legno. Ogni fase del lavoro deve avere la stessa cura e attenzione. La
scelta dei materiali, dal legno della tavola alle colle, alla tela, ai pigmenti,
deve essere fatta con cura "religiosa". Si deve essere consapevoli
delle qualità simboliche della materia e dei nostri stessi gesti.
Per questo il lavoro che richiede l'icona è sempre accompagnato dalla
preghiera e dalla meditazione.
Le icone, nella tradizione ortodossa, costituiscono una caratteristica essenziale
della liturgia. Esse vengono poste nelle chiese su leggii per la venerazione,
soprattutto nei giorni di festa.
Nelle chiese bizantine e in quelle ortodosse c'è quasi sempre una
parete sulla quale vengono poste le icone (iconostasi). Questa parete separa
la navata dal santuario vero e proprio e ha una porta centrale (porta regale).
Ci sono poi icone di piccole dimensioni destinate alla casa e alla preghiera
domestica.
Nella casa russa c'era sempre un piccolo santuario domestico, detto "angolo
bello", dove, fra lampade e fiori, erano esposte le icone protettrici
della famiglia.
(Notizie tratte dall'opuscolo "ICONE",
edito dall'Associazione Culturale "Identità e Differenza",
Spinea -Venezia)
2- CHI E' PAOLA ZANINI
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