Gno ch era la prandera
é ades na cusonera
i vdis se slargia masa
i lares pióins de dasa
e iö söi n pöra cus
zun bosco zenza lus.
Intorno é tante piante
conoso dute cuante
la vöspola, al budel
al frasin tanto bel
e l aiar, l auno, al pin
al tremul ciantarin.
Ma solo iö n söi mai
cà riva i animai
uzöi, liore, schirete,
i mardin, el foiete
i zerve, i cavarioi
calch'ota anch'i loi.
Dadnöte i fonghe nase
intrà l erba e sote el dase
pulcine e ciodins
sozlute e setenbrins
co verdo i vöi dadmón
dintorno é duto piön.
Me pias borsöi e giadne
e anche mui e fradne
lecà de li av' la miele
e scofarà nudele
l isted' con duc' i fiores
1 otono coi colores.
D inverno dormo möio
sote na cuerta d nöio
d insuda n söi contento
é masa piova e vento.
Na di iö carsaröi
un pzö diventaröi. |
Dove c'era il pascolo
ora c'è una abetaia
si allargano gli abeti bianchi
i larici sono carichi di foglie
ed io sono un abetino
in un bosco scuro.
Attorno molte piante
le conosco tutte:
il faggio, la betulla,
il frassino elegante
e l'acero, l'ontano, il pino
il pioppo canterino.
Non resto mai da solo
qui arrivano gli animali:
uccelli, lepri, scoiattoli,
ermellini, faine,
cervi, caprioli,
a volte anche i lupi.
Di notte nascono i funghi
nell'erba e sotto le foglie:
porcini e chiodini
gialletti e porcinelle
quando mi sveglio all'alba
ne vedo molti attorno a me.
Mi piacciono i mirtilli
i lamponi e le fragole
leccare il miele delle api
e sgusciare nocciole,
l'estate con i fiori
l'autunno coi colori.
In inverno dormo meglio
sotto una coperta di neve,
in primavera sono scontento
per la troppa pioggia ed il vento.
Un giorno crescerò
diventerò un abete. |