10 anni della cappella
di Sant'Anna
a Pramaio
Nel
1993 Evelino Casanova Borca, miracolosamente scampato alle atrocità
del lager di Flossemburg, portava a termine la costruzione della
cappella votiva in onore di Sant'Anna come adempimento del voto
fatto a suo tempo.
Il 2 agosto, come negli anni passati, ci siamo ritrovati a Pramaio,
ma questa volta per celebrare una Santa Messa per tutti i deportati
dei lager e festeggiare i dieci anni della cappella. Siamo arrivati
in tanti per ricordare le vittime del passato, ma anche dei nostri
giomi, che ancora muoiono in tante atrocità in tutto il
mondo. Dopo un benvenuto tenuto da Lucio Eicher Clere, abbiamo
cominciato la celebrazione Eucaristica con un canto animato da
alcune signore del paese.
Durante l'omelia, Don Waldemar ha cercato di farci capire che
il male non viene da Dio, ma che Lui a volte, pur non volendo
mai, lo permette (cioè
non impedisce), perché offre agli uomini un'autentica
libertà e perché sa di poter riciclare lo stesso
male a vantaggio dell'uomo. Nella preghiera dei fedeli e nel
saluto finale ha pregato il Signore che dia a tutte le vittime
delle atrocità la grazia di perdonare ai loro oppressori
per non soffrire più e per essere finalmente liberati
dalla prigionia dell'odio che opprime tutti coloro che non riescono
a perdonare. Ha espresso il desiderio che nel XXI secolo possiamo
costruire la società senza eserciti, divisioni e guerre.
Dopo l'Eucaristia ci siamo fermati ancora per un rinfresco gradito
da tutti, offerto da Evelino.
Augurando a tutti la pace, concludiamo con le parole di Evelino
pubblicate negli anni '70 nel "Da Postauta a Giò
Auto":
"Questi miei ricordi vogliono essere soprattutto un appello
ai giovani perché non permettano più il ripetersi
di tali orrori e contribuiscano alla costruzione di una società
in cui non ci sia più spazio per le atrocità che
ho vissuto e provato nel lager". |