La Regione finanzia il progetto con 4 miliardi di lire in due anni
Affidato l'incarico ad un geologo
per la sicurezza della montagna
La Regione Veneto ha affidato l'incarico di effettuare lo
studio geo-idro-morfologico dell'abitato di Costalta, lungo il versante
compreso fra il rio Rin e Monte Zovo.
Si tratta di un'importante decisione che sblocca la situazione per mettere
in stato di sicurezza la frazione sampietrina più alta.
Ora, infatti, è fondamentale effettuare le ricerche, per poi dare
il via ai lavori che, in modo innovativo rispetto al passato, interesseranno
per la prima volta la zona a monte del paese, poiché finora gli interventi
sono stati eseguiti all'interno dell'abitato.
Per valutare i diversi aspetti e il piano di lavoro, per giovedì
a Villa Poli è stato fissato un vertice fra il sindaco, Varzi Pradetto
Battel, tutta la giunta municipale e l'ingegnere Baglioni, funzionario della
Regione, la quale finanzierà l'intera operazione, con i fondi già
stanziati da un paio d'anni di 3 miliardi e 700 milioni delle vecchie lire.
Grazie alla legge Sarno del '98, il comune di San Pietro potrà così
beneficiare di un sostanzioso contributo, del quale sono già stati
spesi 4/500 milioni per lavori eseguiti dal servizio forestale.
Lo studio a 360 gradi, affidato al "gruppo" guidato dal geologo
Vittorio Fenti di Agordo, per un intervento più efficace e preciso,
dovrà approfondire in particolare le conoscenze su frane, cedimenti
del suolo o di infrastrutture, deformazioni di opere, erosioni, sorgenti,
loro portate, emergenze idriche, zone paludose o umide, sondaggi effettuati
nel territorio, loro ubicazione e stratigrafie, inclinometri, opere di consolidamento
speciale, cioè drenaggi, paratie in micropali.
Il Comune dovrà inoltre fornire copia di tutti gli studi geologici
esistenti nelle aree vicine a quelle interessate dallo studio, dai dettagli
per la stesura dei Prg (Piani regolatori generali) agli approfondimenti
per edifici privati, strade, acquedotti, smottamenti.
Yvonne Toscani |