La scelta tra restare sui monti o emigrare...
Teatro in ladino col Gruppo di Costalta
Zoldo Alto - Si rappresenta stasera alle 20.30,
a Dont, "Visdende, ultima valle", lo spettacolo teatrale in dialetto
ladino del Comelico, già previsto per sabato scorso e che, quasi
all'ultimo momento, si era dovuto forzatamente rimandare, a causa della
malattia di uno deigli attori, ora completamente ristabilitosi.
Lo spettacolo è organizzato dal Comune di Zoldo Alto e dalla Biblioteca
Civica Pellegrini di Fusine, dalla Pro loco di Mareson e dal Gróp
di Ladin da Zoldo e ritorna in valle dopo il notevole successo già
incontrato nell'estate del 2000.
In quella occasione, il numeroso pubblico accorso a Mareson, ma gli stessi
organizzatori, erano rimasti entusiasti della serata.
Da tempo perciò si ripromettevano di ripresentarla, anche per dare
la possibilità di partecipare a tutti gli zoldani, particolarmente
a quanti durante l'estate vivono fuori valle per lavoro.
La storia, scritta da Lucio Eicher Clere, è messa in scena, in un
sapiente alternarsi di narrazione e brani cantati, dal Gruppo musicale di
Costalta.
Un breve riassunto, che precede ciascun episodio, permette di seguire agevolmente
il dipanarsi della vicenda, che non mancherà di appassionare il pubblico.
Quella che viene rappresentata infatti è una storia ambientata in
Comelico, ma che ben potrebbe adattarsi anche alla nostra realtà
di Zoldo, a patto di modificare solo qualche nome di luogo.
Si tratta si una vicenda emblematica della montagna, e della ricorrente
necessità per i suoi abitanti di scegliere fra l'abbaglio fugace
della modernità, lontana da casa, e la fedeltà al paese natio,
anche a prezzo di qualche sacrificio.
Che però verrà ricompensato in una maniera particolare...
Angelo Santin |