San Pietro - Il tempo necessario per festeggiare, con una semplice bicchierata, e subito dopo il sindaco di San Pietro si è messo al lavoro, fissando il primo consiglio comunale della nuova legislatura per venerdì della prossima settimana, 19 giugno, probabilmente alle 18.
Il risultato, in una delle quattro sezioni addirittura plebiscitario, ha caricato la squadra di Silvano Pontil Scala, che esce dalle urne in parte rimaneggiata, con il saluto dell’assessore Davide Cesco Bolla, che non siederà sui banchi del salone del piano nobile di Villa Poli.
Tra i consiglieri non ci sarà nemmeno Elio Zandonella. Confermati dagli elettori il vicesindaco uscente, Stefano Soravia Gnocco (39), e l’assessore Manuel Casanova Consier (il più “gettonato” in assoluto con 70 voti). Ed entrambi, visto il riscontro di successo personale, hanno buone chance di ritornare nella stanza di comando, cioè in giunta. I nuovi volti della compagine pontiliana si chiamano: Adriano Pradetto Paletto (58), Gianluigi Casanova Crepuz (56), Danilo De Bernardin (30), Bianca Lembke (27), Martina De Zolt Lisabetta (26), Maria Unterpertinger (23). All’opposizione lo sfidante Mirco Cesco Frare sarà affiancato da Luigi Eicher Clere (64), Dario Casanova (45) e Silvia Bustreo (22).
Con i nuovi rappresentanti, nel seicentesco palazzo, aumenta il peso complessivo delle due frazioni alte del territorio comunale, i cui elettori piazzano ben otto membri: cinque provengono, infatti, da Costalta e tre da Valle. Gli altri consiglieri sono equamente divisi fra Presenaio e Mare (due a testa), mentre San Pietro può “vantare” il sindaco. Sul fronte cromatico non cambia nulla: otto, più il sindaco, rimangono i maschi e quattro le donne. Secondo indiscrezioni, tra gli eletti saranno scelti tre assessori, mentre uno potrebbe essere “pescato” tra una rosa di tecnici esterni, cui affidare come la volta precedente il referato per il bilancio.
Il giorno dopo lo scrutinio, il confermato primo cittadino sampietrino esprime ancora la soddisfazione per il risultato ottenuto, grazie ad un insieme di fattori, tra cui l’appoggio di una fetta consistente di regolieri, e svela che le cifre erano state previste dai calcoli dei sondaggisti, attivatisi nei giorni precedenti la consultazione elettorale. “Nei calcoli era stata prevista una vittoria di questa misura – ammette – anche se non ci credevo, tanto da aver diffuso un vantaggio di un centinaio di voti, invece la realtà ha confermato in toto la previsione”.
Yvonne Toscani