19-2-2009
La strada per Val
Visdende...
Si ritorna a parlare della strada
del Cianà che sale in Val Visdende, dove la galleria semiaperta
ora è completamente avvolta dalle slavine scese nelle
scorse settimane (vedi 4 foto tratte dall'Archivio
di Eliana Casanova Borca - foto di Pierre).
Stavolta a chiedere lapertura di un varco per la ridente
valle sono oltre cento cittadini del comprensorio che hanno scritto
una lettera al prefetto di Belluno e, quindi, ai sindaci dei
due Comuni competenti sullarteria, quello di San Pietro
e al collega di Santo Stefano.
Tre sono, in estrema sintesi, le strategie che i firmatari chiedono
ai sindaci di attuare. Innanzitutto rivendicano lopportunità
che venga aperta al transito la strada bianca di Zovo, che permette
di raggiungere la Val Visdende da Valle e Costalta, senza
le problematiche del Cianà. Accesso, peraltro, già
possibile in questi giorni solo ed esclusivamente alle motoslitte,
grazie allapripista fatto da coloro che sono saliti per
rifocillare gli animali. La seconda operazione richiesta è
che, non appena insisteranno condizioni meteorologiche favorevoli,
il Cianà sia riaperto. Infine nel documento si invitano
caldamente i primi cittadini a sollecitare il passaggio di competenza
della strada lungo il canalone dai due Comuni a Veneto Strade.
La lettura che Silvano Pontil Scala fa della petizione è
di una sottoscrizione «non di protesta, peraltro su argomenti
già inseriti nella nostra programmazione». Il principale
inquilino di Villa Poli, bersaglio primario del volantino uscito
a gennaio con una dura presa di posizione sul fatto che le due
amministrazioni comunali temporeggiavano nel riaprire la strada,
ha già provveduto a rispondere al massimo rappresentante
del governo ed oggi partirà la lettera di riscontro ai
mittenti.
Lapertura forzata, a tutti i costi, del Cianà non
convince comunque lintera popolazione, divisa tra chi la
ritiene in ogni caso unimportante opportunità e
chi, invece, ravvisa lesistenza di altre priorità
nei centri abitati, dove risiede la totalità della gente.
Un problema, quindi, dal duplice aspetto economico, tanto più
se si considera che, ora come ora, lapertura peserebbe
completamente sulle casse municipali, cioè sullintera
collettività.
Y.T. |