28-03-2008
L'intesa con il Comune
all'esame delle Regole
Scrivere la parola "fine" nella
vicenda dei beni in contestazione fra il Comune e le quattro
Regole di San Pietro è compito specifico soltanto delle
assemblee generali delle Comunioni familiari.
La precisazione arriva dal caporegola
di San Pietro che interviene sull'argomento per evitare inutili
allarmismi tra la gente. Il presidente chiarisce, senza anticipare
il contenuto dell'intesa, alcuni aspetti procedurali dell'annunciato
accordo che prevedrebbe il riconoscimento da parte di Villa Poli
che la proprietà contesa è delle Regole. Come contropartita
l'ente pubblico otterrebbe la concessione di gestire le malghe
(pare per 18 anni) e di utilizzare i fondi dei tagli dei lotti
boschivi inseriti nei vecchi bilanci. «La proposta transattiva
del Comune è stata accettata dalle amministrazioni delle
Regole di Costalta, Valle, San Pietro e Presenaio unicamente
con lo scopo di essere portata al vaglio delle assemblee generali
-commenta Sergio Zampol- Sono solo ed esclusivamente queste ultime
che possono decidere se accettare o meno la transazione».
Il presidente dell'antica istituzione si sofferma inoltre sul
commissario, richiesto dal governo di Silvano Pontil Scala in
Regione, per ovviare all'eventuale incompatibilità tra
i sette consiglieri comunali e il sindaco che sono, contemporaneamente,
anche regolieri. «Per il Comune credo invece esista il
problema della nomina del commissario ad acta che, a quanto mi
risulta, può essere nominato solo dal prefetto -continua
il caporegola, che poi si pone anche altre domande- Ad esempio,
se sia d'accordo sulla nomina e se possa farlo per una causa
che in primo grado ha visto il Comune soccombente e, in caso
affermativo, se il funzionario nominato accetterà quanto
proposto dal Comune o avanzerà delle richieste diverse».
Come si ricorderà, infatti, la sentenza emessa nel 2006
dal Tribunale di Belluno, contro la quale il Comune ha presentato
ricorso, ha accolto le domande di riconoscimento della proprietà
esclusiva delle Regole sugli immobili dalle stesse, rivendicate
equivalenti a un vasto patrimonio di boschi e pascoli, quantificato
in 13 milioni di euro, comprese le 4 malghe
di Antola, Civion, Londo e Sesis.
Zampol, infine, preannuncia i possibili tempi per la conclusione
della vertenza. «A mio avviso -afferma- la cosa non è
di rapida soluzione anche per il fatto che non si sa come si
esprimeranno le assemblee».
Yvonne Toscani |